Cronache dal giardino
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Re: Cronache dal giardino
#03 [DA AGGIORNARSI NEL TEMPO] Allevamento di afidi e simili
Ci ho pensato un pò prima di postare questo aggiornamento. Ho da parte un bel pò di osservazioni, di foto però non ne ho a sufficienza per descriverle tutte, e comunque potrei scoprire molte più cose. Ho pensato quindi che per un argomento così vasto fosse il caso di scrivere un pò di righe di presentazione e poi, nel tempo, aggiornarlo aggiungendo nuove foto e novità relative alla stessa tematica. Fra l'altro posterò ora alcune foto, ma alcune specie che figurano nelle foto le farò identificare non subito ma in questi giorni e aggiungerò successivamente almeno il genere dove sarà possibile.
Il tema è quello del rapporto fra le formiche e vari emitteri che si nutrono della linfa delle piante e che, come prodotto di scarto, secernono quella melata zuccherina che tanto piace alle formiche. Si tratta di afidi in gran parte ma non ci sono unicamente loro, e fra l'altro varie specie sono allevate dalle formiche sottoterra (afidi radicicoli etc.) e questi, che pur probabilmente ci saranno nel giardino, non li ho mai osservati e mi limiterò d'ora in poi a riferirmi, laddove con termini generici, solo a quelli che si insediano su foglie, steli, rami etc.
Comunque gran parte delle specie di formiche del giardino intrattiene un rapporto (con assiduità e interesse variabile) con alcuni di questi insetti (mentre altre sono abbastanza disinteressate). Se ne prendono cura, e li difendono più o meno efficacemente dai predatori, e questo avviene a partire dalla primavera in cui soprattutto gli afidi vedono una vera e propria "esplosione demografica", alcune piante si riempiono, mentre gli individui alati svolazzano ovunque e si poggiano sui vestiti.
Nel periodo immediatamente successivo però un numero diversificato di predatori e parassiti strappa alle formiche la possibilità di accedere a questa straordinaria risorsa, e migliaia di afidi, colonie poderose, vengono spazzate via nonostante il tentativo dei nostri cari imenotteri di proteggerli. Non tutti muoiono e altre nuove colonie spuntano via via, ma in generale non se ne vedono più così tanti.
A volte sono le stesse formiche, a quanto so, a uccidere singoli afidi trovati o per sfoltire le colonie. Ma al riguardo sono poco informato. Sicuramente si tratta di un evento soltanto occasionale che nulla ha a che vedere con quanto detto prima, e inoltre gli afidi potrebbero essere preda occasionalmente di specie non interessate ad allevarli.
Giugno 2013
Le formiche che si occupano di questa redditizia attività sono diverse, un pò ho accennato nella "checklist". Crematogaster scutellaris, Plagiolepis sp. le metterei al primo posto, al secondo Camponotus barbaricus e Lasius sp. , al terzo Pheidole pallidula, mentre ho poche informazioni su Tapinoma sp. e su Camponotus truncatus che forse si limita a bere le gocce di melata cadute sulle foglie sotto a quelle dove ci sono gli afidi in compagnia per esempio di C. scutellaris. Nuove scoperte o mutamenti eventuali saranno evidenziati nei futuri aggiornamenti se sarà il caso . Tutte le foto di questo primo aggiornamento risalgono a Giugno.
Operaie di Camponotus barbaricus intente a "mungere" alcuni afidi sulle margherite.
L'impatto dei predatori è evidente, e questa colonia di afidi è destinata ad essere più avanti debellata del tutto. Si noti il gran numero di afidi dal colore beige: sono stati parassitizzati da imenotteri Braconidae, che depongono un uovo dentro l'afide dove la larva si sviluppa uccidendo l'ospite e trasformandolo in questa specie di "mummia" in cui si impupa per trasformarsi nell'insetto adulto. Sono formidabili distruttori di afidi, agili abbastanza da evitare le formiche (volando all'occorrenza) e pungere le loro vittime in un istante.
Ecco l'insetto adulto:
Pheidole pallidula di rado passa il suo tempo scalando le piante, a volte però anche loro si dedicano agli afidi. In alto (venuta malissimo nella foto) una piccola operaia di Plagiolepis sp. "infiltrata". Gli afidi sono Aphis nerii o Afidi dell'Oleandro.
Una colonia prosperosa..
..ma per quanto ancora? Queste uova di Chrysopidae, ben difese dal caratteristico sistema che le tiene a distanza dalla pianta (e dalle formiche), sono un sigillo di morte per gli afidi.
Questa mi sembra una predazione..l'afide non è tenuto con grande riguardo e non ha un'aria che emana salute .. (l'operaia è Tapinoma sp.)
Le Lasius sono costrette, nella maggior parte degli alberi di agrumi ad occuparsi degli afidi che restano momentaneamente privi della "scorta" fornita dalle operaie di C. scutellaris. In questo albero invece sono indisturbate.
Alcune delle foglie più giovani, infestate, si ripiegano su sè stesse a causa dell'azione degli afidi, il che lascia poche scomodissime angolazioni libere per fotografare. Mi sono accorto dopo che in questa foto (l'unica che ho a questo proposito) accanto alla formica si trova un animaletto non identificato... penso possa essere un altro mangiatore di afidi, questa volta una larva molto giovane di un dittero Syrphidae (gli adulti sono spesso impollinatori).
Un altro terribile predatore è questa coccinella che attribuisco al genere Scymnus. Meno appariscente e molto più facile da vedere delle più grandi coccinelle che popolano l'immaginario comune.
Le larve sono anch'esse predatrici, e se non godono della mobilità degli adulti (sia a terra sia per l'impossibilità di volare) sono munite di una protezione fatta da questo materiale bianco che le ricopre..
Qua due operaie di Plagiolepis sp. tentano senza successo di scacciare una di queste larve che sta consumando un afide. Spesso le formiche non reagiscono nemmeno alla loro presenza, un giorno un'operaia di C. barbaricus ha invece morso (e ucciso) la larva con tutta la sua forza, ma poi si è dovuta andare a pulire la testa strisciandola a terra, con un comportamento identico a quello osservato in seguito al contatto con il repellente chimico di C. scutellaris. Probabilmente le larve sono dotate anche di una protezione di questo tipo che le rende difficilmente attaccabili da formiche più piccole.
Gli afidi delle rose li considero particolarmente belli. Anche loro hanno subito un declino in seguito all'espansione primaverile, e ora sono molto poco abbondanti. In questo caso però le formiche sono rimaste disinteressate, e così i predatori già citati non sembrano essere stati i colpevoli..piuttosto credo che li abbia colpiti in parte una sorta di malattia (molti sono morti apparentemente "intatti") in parte gli spettacolari e spietati attacchi di alcune vespe Crabronidae (spero di poter fare delle foto almeno l'anno prossimo). Queste, volando, strappano via gli afidi vivi dalla pianta e li portano con sè; paralizzati ma vivi li ammassano (non so se attacchino anche altri animaletti) dentro i nidi scavati nella terra (*credo nella terra) dove depongono le uova perchè le larve se ne possano nutrire.
Crematogaster scutellaris, anche se il numero di foto per ora non lo testimonia, con le sue enormi colonie e 'truppe' un pò ovunque è anche in controllo della gran parte delle colonie di afidi. Qui su l'Ibisco.
Accanto a "raccogliere le briciole" con le note tattiche evasive, Camponotus lateralis (l'operaia nella foto era particolarmente più scura di tutte le sue sorelle) e Lasius sp.
Luglio 2013
Ecco il primo aggiornamento, le foto relative al mese di Luglio.
Questa risale all'inizio del mese; Nel già citato albero che dovrebbe essere Cercis siliquastrum, già frequentato primariamente dalle C. scutellaris, poi dalle Lasius e C. barbaricus (queste ultime nelle ore notturne) per la presenza di un tipo di emitteri di cui non ho foto, si è creata invece questa colonia:
Invece, sul già visto Ibisco (Hibiscus syriacus credo) operaie di Plagiolepis sp.
Invece qui siamo sul Mandarino cinese (Fortunella sp. dovrebbe essere):
Non so qua invece..
Un'altra immagine che ritrae lo stesso soggetto della prima. Dopo una ventina di giorni ci sono più formiche e la colonia di insetti si è ingrandita:
Pheidole pallidula su Lantana:
Agosto 2013
Solo tre foto; Un aggiornamento del ramo presidiato dalle C. scutellaris, persistenti anche dopo la pioggia:
Nel prato, che lotto per mantenere più spontaneo e meno curato possibile, una piccola colonia d'afidi ha le premurose attenzione delle Plagiolepis.
Ci ho pensato un pò prima di postare questo aggiornamento. Ho da parte un bel pò di osservazioni, di foto però non ne ho a sufficienza per descriverle tutte, e comunque potrei scoprire molte più cose. Ho pensato quindi che per un argomento così vasto fosse il caso di scrivere un pò di righe di presentazione e poi, nel tempo, aggiornarlo aggiungendo nuove foto e novità relative alla stessa tematica. Fra l'altro posterò ora alcune foto, ma alcune specie che figurano nelle foto le farò identificare non subito ma in questi giorni e aggiungerò successivamente almeno il genere dove sarà possibile.
Il tema è quello del rapporto fra le formiche e vari emitteri che si nutrono della linfa delle piante e che, come prodotto di scarto, secernono quella melata zuccherina che tanto piace alle formiche. Si tratta di afidi in gran parte ma non ci sono unicamente loro, e fra l'altro varie specie sono allevate dalle formiche sottoterra (afidi radicicoli etc.) e questi, che pur probabilmente ci saranno nel giardino, non li ho mai osservati e mi limiterò d'ora in poi a riferirmi, laddove con termini generici, solo a quelli che si insediano su foglie, steli, rami etc.
Comunque gran parte delle specie di formiche del giardino intrattiene un rapporto (con assiduità e interesse variabile) con alcuni di questi insetti (mentre altre sono abbastanza disinteressate). Se ne prendono cura, e li difendono più o meno efficacemente dai predatori, e questo avviene a partire dalla primavera in cui soprattutto gli afidi vedono una vera e propria "esplosione demografica", alcune piante si riempiono, mentre gli individui alati svolazzano ovunque e si poggiano sui vestiti.
Nel periodo immediatamente successivo però un numero diversificato di predatori e parassiti strappa alle formiche la possibilità di accedere a questa straordinaria risorsa, e migliaia di afidi, colonie poderose, vengono spazzate via nonostante il tentativo dei nostri cari imenotteri di proteggerli. Non tutti muoiono e altre nuove colonie spuntano via via, ma in generale non se ne vedono più così tanti.
A volte sono le stesse formiche, a quanto so, a uccidere singoli afidi trovati o per sfoltire le colonie. Ma al riguardo sono poco informato. Sicuramente si tratta di un evento soltanto occasionale che nulla ha a che vedere con quanto detto prima, e inoltre gli afidi potrebbero essere preda occasionalmente di specie non interessate ad allevarli.
Giugno 2013
Le formiche che si occupano di questa redditizia attività sono diverse, un pò ho accennato nella "checklist". Crematogaster scutellaris, Plagiolepis sp. le metterei al primo posto, al secondo Camponotus barbaricus e Lasius sp. , al terzo Pheidole pallidula, mentre ho poche informazioni su Tapinoma sp. e su Camponotus truncatus che forse si limita a bere le gocce di melata cadute sulle foglie sotto a quelle dove ci sono gli afidi in compagnia per esempio di C. scutellaris. Nuove scoperte o mutamenti eventuali saranno evidenziati nei futuri aggiornamenti se sarà il caso . Tutte le foto di questo primo aggiornamento risalgono a Giugno.
Operaie di Camponotus barbaricus intente a "mungere" alcuni afidi sulle margherite.
Spoiler: mostra
L'impatto dei predatori è evidente, e questa colonia di afidi è destinata ad essere più avanti debellata del tutto. Si noti il gran numero di afidi dal colore beige: sono stati parassitizzati da imenotteri Braconidae, che depongono un uovo dentro l'afide dove la larva si sviluppa uccidendo l'ospite e trasformandolo in questa specie di "mummia" in cui si impupa per trasformarsi nell'insetto adulto. Sono formidabili distruttori di afidi, agili abbastanza da evitare le formiche (volando all'occorrenza) e pungere le loro vittime in un istante.
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Ecco l'insetto adulto:
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Pheidole pallidula di rado passa il suo tempo scalando le piante, a volte però anche loro si dedicano agli afidi. In alto (venuta malissimo nella foto) una piccola operaia di Plagiolepis sp. "infiltrata". Gli afidi sono Aphis nerii o Afidi dell'Oleandro.
Spoiler: mostra
Una colonia prosperosa..
Spoiler: mostra
..ma per quanto ancora? Queste uova di Chrysopidae, ben difese dal caratteristico sistema che le tiene a distanza dalla pianta (e dalle formiche), sono un sigillo di morte per gli afidi.
Spoiler: mostra
Questa mi sembra una predazione..l'afide non è tenuto con grande riguardo e non ha un'aria che emana salute .. (l'operaia è Tapinoma sp.)
Spoiler: mostra
Le Lasius sono costrette, nella maggior parte degli alberi di agrumi ad occuparsi degli afidi che restano momentaneamente privi della "scorta" fornita dalle operaie di C. scutellaris. In questo albero invece sono indisturbate.
Alcune delle foglie più giovani, infestate, si ripiegano su sè stesse a causa dell'azione degli afidi, il che lascia poche scomodissime angolazioni libere per fotografare. Mi sono accorto dopo che in questa foto (l'unica che ho a questo proposito) accanto alla formica si trova un animaletto non identificato... penso possa essere un altro mangiatore di afidi, questa volta una larva molto giovane di un dittero Syrphidae (gli adulti sono spesso impollinatori).
Spoiler: mostra
Un altro terribile predatore è questa coccinella che attribuisco al genere Scymnus. Meno appariscente e molto più facile da vedere delle più grandi coccinelle che popolano l'immaginario comune.
Spoiler: mostra
Le larve sono anch'esse predatrici, e se non godono della mobilità degli adulti (sia a terra sia per l'impossibilità di volare) sono munite di una protezione fatta da questo materiale bianco che le ricopre..
Spoiler: mostra
Qua due operaie di Plagiolepis sp. tentano senza successo di scacciare una di queste larve che sta consumando un afide. Spesso le formiche non reagiscono nemmeno alla loro presenza, un giorno un'operaia di C. barbaricus ha invece morso (e ucciso) la larva con tutta la sua forza, ma poi si è dovuta andare a pulire la testa strisciandola a terra, con un comportamento identico a quello osservato in seguito al contatto con il repellente chimico di C. scutellaris. Probabilmente le larve sono dotate anche di una protezione di questo tipo che le rende difficilmente attaccabili da formiche più piccole.
Gli afidi delle rose li considero particolarmente belli. Anche loro hanno subito un declino in seguito all'espansione primaverile, e ora sono molto poco abbondanti. In questo caso però le formiche sono rimaste disinteressate, e così i predatori già citati non sembrano essere stati i colpevoli..piuttosto credo che li abbia colpiti in parte una sorta di malattia (molti sono morti apparentemente "intatti") in parte gli spettacolari e spietati attacchi di alcune vespe Crabronidae (spero di poter fare delle foto almeno l'anno prossimo). Queste, volando, strappano via gli afidi vivi dalla pianta e li portano con sè; paralizzati ma vivi li ammassano (non so se attacchino anche altri animaletti) dentro i nidi scavati nella terra (*credo nella terra) dove depongono le uova perchè le larve se ne possano nutrire.
Spoiler: mostra
Crematogaster scutellaris, anche se il numero di foto per ora non lo testimonia, con le sue enormi colonie e 'truppe' un pò ovunque è anche in controllo della gran parte delle colonie di afidi. Qui su l'Ibisco.
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Accanto a "raccogliere le briciole" con le note tattiche evasive, Camponotus lateralis (l'operaia nella foto era particolarmente più scura di tutte le sue sorelle) e Lasius sp.
Spoiler: mostra
Luglio 2013
Ecco il primo aggiornamento, le foto relative al mese di Luglio.
Questa risale all'inizio del mese; Nel già citato albero che dovrebbe essere Cercis siliquastrum, già frequentato primariamente dalle C. scutellaris, poi dalle Lasius e C. barbaricus (queste ultime nelle ore notturne) per la presenza di un tipo di emitteri di cui non ho foto, si è creata invece questa colonia:
Spoiler: mostra
Invece, sul già visto Ibisco (Hibiscus syriacus credo) operaie di Plagiolepis sp.
Spoiler: mostra
Invece qui siamo sul Mandarino cinese (Fortunella sp. dovrebbe essere):
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Non so qua invece..
Spoiler: mostra
Un'altra immagine che ritrae lo stesso soggetto della prima. Dopo una ventina di giorni ci sono più formiche e la colonia di insetti si è ingrandita:
Spoiler: mostra
Pheidole pallidula su Lantana:
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Agosto 2013
Solo tre foto; Un aggiornamento del ramo presidiato dalle C. scutellaris, persistenti anche dopo la pioggia:
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Nel prato, che lotto per mantenere più spontaneo e meno curato possibile, una piccola colonia d'afidi ha le premurose attenzione delle Plagiolepis.
Spoiler: mostra
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enrico - Messaggi: 1631
- Iscritto il: 22 giu '11
- Località: Palermo
Re: Cronache dal giardino
lorenzo87 ha scritto:Complimenti, che fotografie!!!
Che attrezzatura utilizzi? Le foto hanno tutte una bella luce, scatti alla mattina presto?
Mi dispiace mi sono completamente dimenticato di risponderti dopo averlo rimandato la prima volta che ho letto la domanda La macchina è la Nikon D3100, l'obiettivo è Sigma DC MACRO 17-70mm, infine questo natale sono riuscito ad aggiungere il flash "mecablitz 15 ms-1" della Metz... ah e per ultimo uso alcune lenti close-up per ingrandire un pò meglio. La luminosità che in alcuni casi è dovuta semplicemente al sole naturale è comunque in genere data dal flash e anzi a volte mi trovo a doverla correggere con ViewNX quando scarico le foto
L'orario della giornata non c'entra, anzi a volte mi sono trovato nella scomoda situazione di assistere e fotografare cose particolari dopo il tramonto
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enrico - Messaggi: 1631
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- Località: Palermo
Re: Cronache dal giardino
#04 29/04/2013: Sacrificarsi per grandi cose!
Andreste a combattere il nemico e a dare la vostra vita senza troppi indugi se necessario, per difendere e conquistare qualcosa di tanto meraviglioso come.. il vomito di cane?
Chi ha apprezzato le foto non so se è un bene che guardi queste, perchè sono scattate in gran parte di sera/notte ad una marmaglia tumultuosa e scatenata di combattive formiche in continuo movimento.
Vi anticipo che purtroppo non possiedo foto e osservazioni che narrano il 100% della storia ma purtroppo ho un buco
Il vomito del cane può rappresentare un'attrattiva allettante per le formiche della zona. E trattandosi di una risorsa difficile da accerchiare e controllare per una sola specie in breve tempo, è probabile che varie si avvicendino allo stesso tempo e che ne risultino dei conflitti.
In questo caso le specie coinvolte sono essenzialmente tre, come indicato da questo disegno terribile che ho fatto con paint ; Solenopsis sp. , che uscivano dal terreno sottostante, in due punti diversi; Pheidole pallidula che aveva reclutato un gran numero di operaie da un formicaio a qualche metro di distanza; Lasius sp. apparse in un secondo momento, apparentemente (poi spiego perchè "apparentemente") fuoriuscenti da un uscita vicina, e arrivate in un secondo momento; Crematogaster scutellaris per il passaggio di singole operaie, di tanto in tanto, su una "pista" poco frequentata, alcune sono scese dal muretto (quello che in grigio, di separazione dell'aiuola, alto comunque una decina di cm). Operaie di Plagiolepis sp. sono poi soltanto passate.
MAPPA:
PARTE 1 (18:15-19:00)
Gli attori in campo sono Solenopsis sp. e Pheidole pallidula. Le prime hanno il formicaio proprio sotto il "tesoro" e sono uscite numerose, specialmente nella zona viola più in basso nella mappa. Qui sono radunate e la maggior parte si dedica al cibo, mentre una parte vaga lentamente per difendere/esplorare l'area.
P. pallidula provengono da una (enorme) colonia non molto distante; Si sono distribuite soprattutto nell'area gialla dove moltissime operaie e soldati lavorano per "bere il liquido e portare a casa/spezzettare il solido" (siate scientifici, non disgustatevi troppo!). Operaie e soldati compiono continue incursioni contro le "cugine più piccole", dopo qualche esitazione i soldati si buttano nella mischia e cercano di fare a pezzi le operaie nemiche sopportando la difesa chimica con cui queste reagiscono. Le operaie di P. pallidula anche loro, pur esitando di più ed essendo molto meno letali in mancanza di un lavoro di squadra. Le Solenopsis sp. arretreranno progressivamente e subiranno le perdite maggiori, ma di fatto resteranno numerosissime nell'area in cui fin dall'inizio erano più concentrate. Sebbene alcune continueranno ad essere uccise la loro presenza non sembra diminuire e in una piccola area sono così numerose da essere difficilmente attaccabili.
La "fortezza" delle Solenopsis sp.
Le incursioni:
P. pallidula nell'area da loro controllata..rispetto alle piccole Solenopsis sp. loro controllano un'area più vasta e sono numericamente di più..è più difficile dare un'idea dell'insieme perchè le altre sono tutte ammassate in una zona abbastanza piccola.
L'imperativo è sempre quello di portare tutto quel che si può, e di difendere coi numeri quel che resta. Nel trasporto dei pezzi i soldati non sono mai impiegati.
E figurati se almeno una non doveva unirsi alla già tesa situazione.. qua ci troviamo nella zona delle P. pallidula vicina al muretto.:
Quest'operaia è stata l'unica ad intraprendere la poco saggia scelta di gettarsi in una battaglia (cosa fra l'altro, comunque, probabilmente non intenzionale, visto che era attirata come le altre dal cibo). Ma sorprendentemente, sarà che le P. pallidula erano impegnate in un fronte diverso, è sopravvissuta a lungo.. la rivedrete..
L'incontro fra "mini-formiche" si conclude in pochi istanti invece, con un cambio di direzione da parte delle Plagiolepis sp. che non torneranno e non chiameranno rinforzi (forse una ripasserà e verrà scacciata dalle Lasius sp. se ben ricordo).
PARTE 2 (20:50-1:00)
Dopo una pausa per motivi vari cena compresa, ritorno e trovo novità inaspettate!!!
Un terzo fronte si è aperto, un terzo attore è entrato in gioco.. uno che generalmente ama stare in disparte, raccogliendo si direbbe le briciole degli altri o comunque non interferendo con le altre specie. Ovviamente sapete già di chi si tratta perchè l'ho scritto prima
Le Lasius sp. sembrano fuoriuscire da un buchino che si trova dal lato opposto a quello dove è schierata la marea di Pheidole pallidula; Sono numerose, anche se sicuramente meno delle altre due specie. Sono dedite in gran parte a "bere" posto che quel che c'è di solito è soprattutto concentrato dall'altro lato.. per bere devono mettersi ai margini del vomito, il che significa che sono molto interessate ad aumentare il perimetro a loro disposizione man mano che più operaie accorrono.
Sostanzialmente le Solenopsis sp. si trovano, loro malgrado, a formare una sorta di zona cuscinetto dai due lati, le armate di Lasius e P. pallidula non si incontrano faccia a faccia. Ma fra i soldati e le operaie di Pheidole impegnate a combattere nelle "zone cuscinetto" contro le piccole Myrmicine, alcuni, superata la soglia di tolleranza verso il veleno delle Solenopsis (ormai corrono incuranti in mezzo alle piccolette) in uno stato visibilmente confusionale corrono via a pulirsi, e alcuni finiscono con loro sorpresa (anche se sembrano troppo rintontiti per capire quello che gli succede attorno) in mezzo alle Lasius e vengono velocemente eliminati.
Mentre quello che nella mappa è la concentrazione più in alto di Solenopsis cresce per numero resistendo con tenacia e anzi espandendosi ai danni di P. pallidula (nonostante le perdite), quello più in basso, fatta eccezione per la zona di "iperconcentramento" nella foto di prima, perde un pò terreno: ora non solo da un lato a riprese operaie e soldati di Pheidole pallidula continuano imperterriti a cercare di fare arretrare il nemico, ma dall'altro lato (appunto solo nella zona in basso nella mappa) le operaie di Lasius iniziano a prendere confidenza e a condurre attacchi contro le fila delle Solenopsis. Che caos!
un buffo (e sfocato) "cerchio di vita e morte".. eheh
ecco un'operaia di Pheidole che ha sbagliato strada..
Si può notare una differenza di dimensioni fra le operaie di Solenopsis in questa foto, due sembrano appartenere "ad un altro standard"
Le Lasius sp. come già detto, erano molto più interessate al liquido che ai pezzi solidi come questo di osso, che costituisce sostanzialmente una barriera fra loro e la zona occupata da Solenopsis che si trova in alto nella mappa.
Uno scorcio di quest'ultima:
Ogni tanto alcune operaie di Lasius andavano in quella che forse potrebbe avere il senso di esplorare/valutare le forze del nemico, ma aveva molto l'aria di una corsa fra i carboni ardenti
Un'operaia di P. pallidula esala così l'ultimo respiro..
Ecco un esempio (ve ne sono vari altri ancora) di operaia (in altri casi soldati) di P. pallidula che arrivano in mezzo alle Lasius in uno stato di confusione e sfinitezza per lo scontro con le Solenopsis....vengono fatte prigioniere senza combattere. Qua si vede l'operaia di Pheidole che stringe fra le mandibole una di Solenopsis.
Ritroviamo la nostra operaia di C. scutellaris.. non se la passa affatto bene ! Dopo alcuni tratti di "battaglia" superati di corsa, grazie ad un testardo accanimento verso il vomito.. rieccola, si trova però circondata dalle Solenopsis ed è ridotta in uno stato malconcio.. si trova al confine con la zona controllata dalle Lasius, in basso nella mappa.
Durante un breve arretramento delle Solenopsis la C. scutellaris pare passarsela meglio, le nuove "proprietarie" della zona hanno un timore apparentemente molto maggiore..
Il cuore della zona Solenopsis rimane inconquistabile.
Diversa è la sorte delle operaie più isolate che comunque non rinunciano a "passeggiare" allontanandosi..
i segni della battaglia
anche qua, il soldato catturato ha un'operaia di Solenopsis attaccata all'antenna. Fateci caso ogni volta che vedete una Pheidole che viene uccisa dalle Lasius..
(per esempio..)
Manca un pò una visione d'insieme che renda l'idea della vastità dello schieramento di P. pallidula
(..e ancora)
C'è poi chi nelle "mani" delle Lasius non arriva proprio a cadere..
una catena..
Ah..
Conclusioni
Fino ad ora, più o meno, ognuno ha mantenuto le sue posizioni. Le perdite maggiori sono state quelle delle Solenopsis sp. (che cosa rara vederne tante insieme fuori dal nido!), in secondo luogo P. pallidula mentre più contenute per Lasius sp. - è tuttavia un indicatore molto relativo, perchè le forze in campo erano diverse etc. ma sicuramente Pheidole (non è una novità) è stato l'attore più aggressivo della vicenda e il più disponibile a sacrificare unità; le Solenopsis fra due fuochi in realtà non hanno fatto apparentemente nulla per limitare le perdite e "serrare i ranghi" mentre le Lasius le hanno evitate per quanto possibile..
Andai a dormire per cause di forza maggiore, il giorno dopo la scena era mutata. C'erano molte meno formiche ed erano SOLTANTO P. pallidula. Erano un pò ovunque infatti. Cosa sia successo non lo saprò mai, l'unica cosa che mi sento di dire è che gli scenari più suggestivi di "guerra di eliminazione" e simili che magari possono passare per la mente credo proprio siano i meno plausibili
Andreste a combattere il nemico e a dare la vostra vita senza troppi indugi se necessario, per difendere e conquistare qualcosa di tanto meraviglioso come.. il vomito di cane?
Chi ha apprezzato le foto non so se è un bene che guardi queste, perchè sono scattate in gran parte di sera/notte ad una marmaglia tumultuosa e scatenata di combattive formiche in continuo movimento.
Vi anticipo che purtroppo non possiedo foto e osservazioni che narrano il 100% della storia ma purtroppo ho un buco
Il vomito del cane può rappresentare un'attrattiva allettante per le formiche della zona. E trattandosi di una risorsa difficile da accerchiare e controllare per una sola specie in breve tempo, è probabile che varie si avvicendino allo stesso tempo e che ne risultino dei conflitti.
In questo caso le specie coinvolte sono essenzialmente tre, come indicato da questo disegno terribile che ho fatto con paint ; Solenopsis sp. , che uscivano dal terreno sottostante, in due punti diversi; Pheidole pallidula che aveva reclutato un gran numero di operaie da un formicaio a qualche metro di distanza; Lasius sp. apparse in un secondo momento, apparentemente (poi spiego perchè "apparentemente") fuoriuscenti da un uscita vicina, e arrivate in un secondo momento; Crematogaster scutellaris per il passaggio di singole operaie, di tanto in tanto, su una "pista" poco frequentata, alcune sono scese dal muretto (quello che in grigio, di separazione dell'aiuola, alto comunque una decina di cm). Operaie di Plagiolepis sp. sono poi soltanto passate.
MAPPA:
Spoiler: mostra
PARTE 1 (18:15-19:00)
Gli attori in campo sono Solenopsis sp. e Pheidole pallidula. Le prime hanno il formicaio proprio sotto il "tesoro" e sono uscite numerose, specialmente nella zona viola più in basso nella mappa. Qui sono radunate e la maggior parte si dedica al cibo, mentre una parte vaga lentamente per difendere/esplorare l'area.
P. pallidula provengono da una (enorme) colonia non molto distante; Si sono distribuite soprattutto nell'area gialla dove moltissime operaie e soldati lavorano per "bere il liquido e portare a casa/spezzettare il solido" (siate scientifici, non disgustatevi troppo!). Operaie e soldati compiono continue incursioni contro le "cugine più piccole", dopo qualche esitazione i soldati si buttano nella mischia e cercano di fare a pezzi le operaie nemiche sopportando la difesa chimica con cui queste reagiscono. Le operaie di P. pallidula anche loro, pur esitando di più ed essendo molto meno letali in mancanza di un lavoro di squadra. Le Solenopsis sp. arretreranno progressivamente e subiranno le perdite maggiori, ma di fatto resteranno numerosissime nell'area in cui fin dall'inizio erano più concentrate. Sebbene alcune continueranno ad essere uccise la loro presenza non sembra diminuire e in una piccola area sono così numerose da essere difficilmente attaccabili.
La "fortezza" delle Solenopsis sp.
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Le incursioni:
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
P. pallidula nell'area da loro controllata..rispetto alle piccole Solenopsis sp. loro controllano un'area più vasta e sono numericamente di più..è più difficile dare un'idea dell'insieme perchè le altre sono tutte ammassate in una zona abbastanza piccola.
Spoiler: mostra
L'imperativo è sempre quello di portare tutto quel che si può, e di difendere coi numeri quel che resta. Nel trasporto dei pezzi i soldati non sono mai impiegati.
Spoiler: mostra
E figurati se almeno una non doveva unirsi alla già tesa situazione.. qua ci troviamo nella zona delle P. pallidula vicina al muretto.:
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Quest'operaia è stata l'unica ad intraprendere la poco saggia scelta di gettarsi in una battaglia (cosa fra l'altro, comunque, probabilmente non intenzionale, visto che era attirata come le altre dal cibo). Ma sorprendentemente, sarà che le P. pallidula erano impegnate in un fronte diverso, è sopravvissuta a lungo.. la rivedrete..
L'incontro fra "mini-formiche" si conclude in pochi istanti invece, con un cambio di direzione da parte delle Plagiolepis sp. che non torneranno e non chiameranno rinforzi (forse una ripasserà e verrà scacciata dalle Lasius sp. se ben ricordo).
Spoiler: mostra
PARTE 2 (20:50-1:00)
Dopo una pausa per motivi vari cena compresa, ritorno e trovo novità inaspettate!!!
Un terzo fronte si è aperto, un terzo attore è entrato in gioco.. uno che generalmente ama stare in disparte, raccogliendo si direbbe le briciole degli altri o comunque non interferendo con le altre specie. Ovviamente sapete già di chi si tratta perchè l'ho scritto prima
Le Lasius sp. sembrano fuoriuscire da un buchino che si trova dal lato opposto a quello dove è schierata la marea di Pheidole pallidula; Sono numerose, anche se sicuramente meno delle altre due specie. Sono dedite in gran parte a "bere" posto che quel che c'è di solito è soprattutto concentrato dall'altro lato.. per bere devono mettersi ai margini del vomito, il che significa che sono molto interessate ad aumentare il perimetro a loro disposizione man mano che più operaie accorrono.
Sostanzialmente le Solenopsis sp. si trovano, loro malgrado, a formare una sorta di zona cuscinetto dai due lati, le armate di Lasius e P. pallidula non si incontrano faccia a faccia. Ma fra i soldati e le operaie di Pheidole impegnate a combattere nelle "zone cuscinetto" contro le piccole Myrmicine, alcuni, superata la soglia di tolleranza verso il veleno delle Solenopsis (ormai corrono incuranti in mezzo alle piccolette) in uno stato visibilmente confusionale corrono via a pulirsi, e alcuni finiscono con loro sorpresa (anche se sembrano troppo rintontiti per capire quello che gli succede attorno) in mezzo alle Lasius e vengono velocemente eliminati.
Mentre quello che nella mappa è la concentrazione più in alto di Solenopsis cresce per numero resistendo con tenacia e anzi espandendosi ai danni di P. pallidula (nonostante le perdite), quello più in basso, fatta eccezione per la zona di "iperconcentramento" nella foto di prima, perde un pò terreno: ora non solo da un lato a riprese operaie e soldati di Pheidole pallidula continuano imperterriti a cercare di fare arretrare il nemico, ma dall'altro lato (appunto solo nella zona in basso nella mappa) le operaie di Lasius iniziano a prendere confidenza e a condurre attacchi contro le fila delle Solenopsis. Che caos!
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un buffo (e sfocato) "cerchio di vita e morte".. eheh
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ecco un'operaia di Pheidole che ha sbagliato strada..
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Si può notare una differenza di dimensioni fra le operaie di Solenopsis in questa foto, due sembrano appartenere "ad un altro standard"
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Le Lasius sp. come già detto, erano molto più interessate al liquido che ai pezzi solidi come questo di osso, che costituisce sostanzialmente una barriera fra loro e la zona occupata da Solenopsis che si trova in alto nella mappa.
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Uno scorcio di quest'ultima:
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Ogni tanto alcune operaie di Lasius andavano in quella che forse potrebbe avere il senso di esplorare/valutare le forze del nemico, ma aveva molto l'aria di una corsa fra i carboni ardenti
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Un'operaia di P. pallidula esala così l'ultimo respiro..
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Ecco un esempio (ve ne sono vari altri ancora) di operaia (in altri casi soldati) di P. pallidula che arrivano in mezzo alle Lasius in uno stato di confusione e sfinitezza per lo scontro con le Solenopsis....vengono fatte prigioniere senza combattere. Qua si vede l'operaia di Pheidole che stringe fra le mandibole una di Solenopsis.
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Ritroviamo la nostra operaia di C. scutellaris.. non se la passa affatto bene ! Dopo alcuni tratti di "battaglia" superati di corsa, grazie ad un testardo accanimento verso il vomito.. rieccola, si trova però circondata dalle Solenopsis ed è ridotta in uno stato malconcio.. si trova al confine con la zona controllata dalle Lasius, in basso nella mappa.
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Durante un breve arretramento delle Solenopsis la C. scutellaris pare passarsela meglio, le nuove "proprietarie" della zona hanno un timore apparentemente molto maggiore..
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Il cuore della zona Solenopsis rimane inconquistabile.
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Diversa è la sorte delle operaie più isolate che comunque non rinunciano a "passeggiare" allontanandosi..
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i segni della battaglia
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anche qua, il soldato catturato ha un'operaia di Solenopsis attaccata all'antenna. Fateci caso ogni volta che vedete una Pheidole che viene uccisa dalle Lasius..
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(per esempio..)
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Manca un pò una visione d'insieme che renda l'idea della vastità dello schieramento di P. pallidula
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(..e ancora)
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C'è poi chi nelle "mani" delle Lasius non arriva proprio a cadere..
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una catena..
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Ah..
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Conclusioni
Fino ad ora, più o meno, ognuno ha mantenuto le sue posizioni. Le perdite maggiori sono state quelle delle Solenopsis sp. (che cosa rara vederne tante insieme fuori dal nido!), in secondo luogo P. pallidula mentre più contenute per Lasius sp. - è tuttavia un indicatore molto relativo, perchè le forze in campo erano diverse etc. ma sicuramente Pheidole (non è una novità) è stato l'attore più aggressivo della vicenda e il più disponibile a sacrificare unità; le Solenopsis fra due fuochi in realtà non hanno fatto apparentemente nulla per limitare le perdite e "serrare i ranghi" mentre le Lasius le hanno evitate per quanto possibile..
Andai a dormire per cause di forza maggiore, il giorno dopo la scena era mutata. C'erano molte meno formiche ed erano SOLTANTO P. pallidula. Erano un pò ovunque infatti. Cosa sia successo non lo saprò mai, l'unica cosa che mi sento di dire è che gli scenari più suggestivi di "guerra di eliminazione" e simili che magari possono passare per la mente credo proprio siano i meno plausibili
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enrico - Messaggi: 1631
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Re: Cronache dal giardino
Bellissimo anche quest"ultimo reportage e belle anche le foto!
( Ti sei dimenticato il nome (con il copyright) sulla foto a mio parere più bella, ventitreesimo spoiler della seconda parte ( sono con l'iPad e non riesco a quotare la foto )
( Ti sei dimenticato il nome (con il copyright) sulla foto a mio parere più bella, ventitreesimo spoiler della seconda parte ( sono con l'iPad e non riesco a quotare la foto )
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ane_demi - Messaggi: 461
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Re: Cronache dal giardino
Grazie mille!! Ho sistemato anche la foto
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enrico - Messaggi: 1631
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- Località: Palermo
Re: Cronache dal giardino
#05 Testimonianze da Giugno
Ecco un pò di foto 'miste' relative a Giugno 2013. Sto imparando a usare un neoinstallato Linux Mint e non ho con me i programmi che utilizzavo abitualmente con Windows, spero che le foto non ne risentano troppo, vediamo
Operaia di C. barbaricus con il gastro gonfio, in orario notturno. Credo che ci siano infine tre diverse colonie: una in quel che resta della palma fatta fuori dal Rhyncophorus ferrugineus (forse la più grande), una in terra più precisamente in una fessure del cemento che delimita un'aiuola, una sopra il tetto del garage dove quest'operaia si dirige.
E' piuttosto difficile tenere sott'occhio tutte le attività di queste formiche, che in linea di massima si muovono ognuna per conto suo pur in numero consistente, che lo fanno di notte o al calar della sera, e percorrendo spazi considerevoli.
Le Tapinoma sp. si danno attivamente da fare nel cambiare residenza, erigere barricate, e altre strutture nella terra dove portare la covata ad assorbire il calore del sole.
E' bastato che urtassi una piccola montagnetta per rivelarne il prezioso contenuto.. le Tetramorium si sono date da fare subito per mettere al sicuro la covata.
Voglio specificare che non si trattava di vere e proprie montagnette come a volte ho visto in fotografia, ma piccoli "dossi" al massimo, che però con un pò di attenzione si notano essere costruiti e non naturali
I rimasugli di croccantini nella ciotola del cane sono e continuano ad essere un'occasione ghiotta per un formicaio di Pheidole pallidula vicino..
La predazione non è un evento troppo comune, qua Tetramorium su una larva d'insetto non meglio identificata (coleottero?). Anche se le osservazioni su questa specie sono come ho scritto precedentemente ancora poche, credo che pure per loro come per la maggior parte sia difficile predare insetti vivi in buona salute, fatta eccezione per qualche caso come questo di una larva impossibilitata alla fuga (nella foto si contorce tentando inutilmente di liberarsi).
Questa è di fine aprile, Lasius sp. coglie un'occasione per integrare una dieta che apparentemente è quasi esclusivamente basata sui liquidi zuccherini.
Opere di costruzione anche altrove.. (colonia di C.barbaricus nella palma)
E' "tipico" trovare di tanto in tanto delle major mutilate di questa specie.. in questo caso nei pressi del nido (lo stesso di prima). Non so esattamente a cosa siano dovute le ferite, la qui presente tuttavia non aveva perso un briciolo di grinta
Pheidole pallidula su lumaca morta (una delle ultime della stagione, probabile Deroceras panormitanum)
Molte operaie (mai majors) della colonia di C. barbaricus situata nella palma, intorno alle 19:00/20:00 iniziano a dirigersi verso un albero (dovrebbe chiamarsi siliquastro credo) pieno di emitteri (l'anno prossimo farò le foto) e di C. scutellaris. Grazie all'agilità che le contraddistingue rispetto alle "rizzaculo", le evitano e raccolgono la melata accessibile.
Le operaie escono in gran parte individualmente dal nido, e sembrano orientarsi facendo tranquillamente a meno di una pista chimica ben definita: tutte infatti seguono una propria strada (di fatto una serie di percorsi rettilinei paralleli fra di loro). In alcuni casi però si vedono coppie o terzetti, dove le componenti interagiscono fra di loro scambiandosi segnali fisici "sbattendo" l'una sull'altra. Questo gruppo di 5 è particolarmente numeroso!
Non so se sia colpa del vento o delle gazze, comunque è caduto quest'uovo di colombaccio:
A parte il passaggio "timido" e sporadico di qualche Lasius sp. si sono creati due "presidi" uno di Tapinoma sp. (quello che si è formato per primo) e uno, successivo, di Pheidole pallidula.
Il secondo poi si è espanso fino a che il numero delle Tapinoma è via via diminuito fino ad azzerarsi. Mediati dal repellente chimico "a distanza" delle dolichoderine i conflitti fra le due specie solo in un caso sono stati "fisici" quando due operaie nemiche si sono afferrate e sono "rotolate" insieme per poi lasciarsi reciprocamente andare. Comunque infastidite dalla pressione di qualche operaia di P. pallidula le Tapinoma hanno preferito abbandonare il campo.
Per evitare che lo ingerisse il cane poi l'uovo e il piccolo colombaccio sono stati rimossi, comunque in questo caso le formiche non sembravano interessatissime.
..perdonatemi se ho pasticciato un pò qualche foto per le ragioni di cui sopra
Ecco un pò di foto 'miste' relative a Giugno 2013. Sto imparando a usare un neoinstallato Linux Mint e non ho con me i programmi che utilizzavo abitualmente con Windows, spero che le foto non ne risentano troppo, vediamo
Operaia di C. barbaricus con il gastro gonfio, in orario notturno. Credo che ci siano infine tre diverse colonie: una in quel che resta della palma fatta fuori dal Rhyncophorus ferrugineus (forse la più grande), una in terra più precisamente in una fessure del cemento che delimita un'aiuola, una sopra il tetto del garage dove quest'operaia si dirige.
E' piuttosto difficile tenere sott'occhio tutte le attività di queste formiche, che in linea di massima si muovono ognuna per conto suo pur in numero consistente, che lo fanno di notte o al calar della sera, e percorrendo spazi considerevoli.
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Le Tapinoma sp. si danno attivamente da fare nel cambiare residenza, erigere barricate, e altre strutture nella terra dove portare la covata ad assorbire il calore del sole.
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E' bastato che urtassi una piccola montagnetta per rivelarne il prezioso contenuto.. le Tetramorium si sono date da fare subito per mettere al sicuro la covata.
Voglio specificare che non si trattava di vere e proprie montagnette come a volte ho visto in fotografia, ma piccoli "dossi" al massimo, che però con un pò di attenzione si notano essere costruiti e non naturali
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I rimasugli di croccantini nella ciotola del cane sono e continuano ad essere un'occasione ghiotta per un formicaio di Pheidole pallidula vicino..
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La predazione non è un evento troppo comune, qua Tetramorium su una larva d'insetto non meglio identificata (coleottero?). Anche se le osservazioni su questa specie sono come ho scritto precedentemente ancora poche, credo che pure per loro come per la maggior parte sia difficile predare insetti vivi in buona salute, fatta eccezione per qualche caso come questo di una larva impossibilitata alla fuga (nella foto si contorce tentando inutilmente di liberarsi).
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Questa è di fine aprile, Lasius sp. coglie un'occasione per integrare una dieta che apparentemente è quasi esclusivamente basata sui liquidi zuccherini.
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Opere di costruzione anche altrove.. (colonia di C.barbaricus nella palma)
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E' "tipico" trovare di tanto in tanto delle major mutilate di questa specie.. in questo caso nei pressi del nido (lo stesso di prima). Non so esattamente a cosa siano dovute le ferite, la qui presente tuttavia non aveva perso un briciolo di grinta
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Pheidole pallidula su lumaca morta (una delle ultime della stagione, probabile Deroceras panormitanum)
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Molte operaie (mai majors) della colonia di C. barbaricus situata nella palma, intorno alle 19:00/20:00 iniziano a dirigersi verso un albero (dovrebbe chiamarsi siliquastro credo) pieno di emitteri (l'anno prossimo farò le foto) e di C. scutellaris. Grazie all'agilità che le contraddistingue rispetto alle "rizzaculo", le evitano e raccolgono la melata accessibile.
Le operaie escono in gran parte individualmente dal nido, e sembrano orientarsi facendo tranquillamente a meno di una pista chimica ben definita: tutte infatti seguono una propria strada (di fatto una serie di percorsi rettilinei paralleli fra di loro). In alcuni casi però si vedono coppie o terzetti, dove le componenti interagiscono fra di loro scambiandosi segnali fisici "sbattendo" l'una sull'altra. Questo gruppo di 5 è particolarmente numeroso!
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Non so se sia colpa del vento o delle gazze, comunque è caduto quest'uovo di colombaccio:
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A parte il passaggio "timido" e sporadico di qualche Lasius sp. si sono creati due "presidi" uno di Tapinoma sp. (quello che si è formato per primo) e uno, successivo, di Pheidole pallidula.
Il secondo poi si è espanso fino a che il numero delle Tapinoma è via via diminuito fino ad azzerarsi. Mediati dal repellente chimico "a distanza" delle dolichoderine i conflitti fra le due specie solo in un caso sono stati "fisici" quando due operaie nemiche si sono afferrate e sono "rotolate" insieme per poi lasciarsi reciprocamente andare. Comunque infastidite dalla pressione di qualche operaia di P. pallidula le Tapinoma hanno preferito abbandonare il campo.
Per evitare che lo ingerisse il cane poi l'uovo e il piccolo colombaccio sono stati rimossi, comunque in questo caso le formiche non sembravano interessatissime.
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..perdonatemi se ho pasticciato un pò qualche foto per le ragioni di cui sopra
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enrico - Messaggi: 1631
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Re: Cronache dal giardino
Fantastiche foto!
Sono un pessimo fotografo ma linuxiano convinto...se scatti in raw mi permetto di consigliarti rawtherapee!
Sono un pessimo fotografo ma linuxiano convinto...se scatti in raw mi permetto di consigliarti rawtherapee!
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humblebee - Messaggi: 256
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Re: Cronache dal giardino
Anche io dopo soltanto un paio di giorni sono un "linuxista convinto" però anche inesperto ovviamente.. per ora ho provato Rawstudio, alcuni dicevano che Rawtherapee ha delle funzioni avanzate in più ma è meno stabile, e che comunque non cambiava molto.. casomai proverò anche l'altro
EDIT: ho aggiunto tre foto che avevo tralasciato per sbaglio nell'ultimo aggiornamento
EDIT: ho aggiunto tre foto che avevo tralasciato per sbaglio nell'ultimo aggiornamento
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enrico - Messaggi: 1631
- Iscritto il: 22 giu '11
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Re: Cronache dal giardino
ma che bel giardino e che belle formiche!!! a quando un aperitivo nella tua "oasi"?
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quercia - Messaggi: 3605
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Re: Cronache dal giardino
#06 Un nemico inafferrabile - 6/06/2013
Esco dalla cucina e vedo un numero di formiche agitarsi; si tratta di Lasius sp. , che si preparano alla sciamatura come ho modo di vedere avvicinandomi a quei nidi che normalmente sono tenuti in maniera da non destare granchè dell'occhio, non c'è mai troppo traffico attorno, né cumuli di detriti etc.
Prendo la macchina
Come si può vedere, solo maschi "in vista". Penso quindi di aver spiegato l'arcano.. le operaie è naturale che siano un pò 'nervose' in un momento in cui degli alati si avvicinano alla superfice, anche se poi la sciamatura vera e propria sarà qualche tempo dopo.. magari qualcuno è passato di là e loro si sono messe "sull'attenti".
E invece...
..quando ho capito la ragione del loro stato di confusionale agitazione sono rimasto sorpreso, sapevo che esistevano tali creature ma non mi aspettavo di trovarle. Eccone una, capite!?
E' stato veramente complicato rendere in fotografia. Le formiche scappavano, mordevano l'aria, inseguivano, i loro nemici volavano a mezz'aria, selezionavano un bersaglio e lo inseguivano, poi colpivano con velocità fulminea e subito si ritiravano. Anche loro sbagliavano, talvolta certe operaie si salvavano...ma nonostante la notevole velocità e reattività delle Lasius l'impressione che qualcuna potesse riuscire ad uccidere il suo flagello molto presto è svanita. Ecco un pò di -vani- tentativi di raccontare meglio gli assalti:
Poi la fortuna gira a favore del fotografo. Solo un pochino però eh.
Grazie a LEI che si è posata. Peccato che misurasse mezzo millimetro..
Se non avete ancora capito di chi si tratta, questa piccolissima "moschina" è in dittero della famiglia Phoridae. Cosa fa dunque? Le femmine depongono le uova dentro le formiche operaie (non qualsiasi, quelle della particolare specie ospite per la particolare specie di Phoridae parassita) e le larve si sviluppano a spese dell'ospite uccidendo infine la formica. Per saperne di più potete andare a dare un'occhiata qua.
Ecco un'altra visione della scena..
e finalmente, dopo tanti(ssimissimi) tentativi.. Il momento cruciale:
Le portatrici di morte volante erano in tutto due. Le formiche colpite saranno state decine e decine..anche se non ho trovato i cadaveri nei giorni seguenti, mi pare di capire che le larve non lasciano scampo.. spostandomi ho visto scene simili in un altro formicaio a qualche metro di distanza (ovviamente stesse Lasius sp.). I sistemi di regolazione delle popolazioni fra gli insetti passano spessissimo dal parassitismo oltre che dalla predazione, sinceramente sono conteto di aver assistito di persona alla scena, su internet comunque ci sono video e foto di ottima qualità del tutto fuori dalla mia portata che magari vi potrebbe interessare vedere per avere ulteriori informazioni .
In conclusione spero che questo dimostri come ci sono sempre un sacco di cose da vedere, se si cerca di abituare l'occhio e se si ha questo tipo di attenzione e ovviamente di interesse Un altra conclusione è che evidentemente se questo è un "reportage" del 6 luglio rinuncio per ancora qualche mese a potermi mettere "in pari" fra foto che faccio e foto che carico..sperando che il periodo invernale, con poche formiche in giro, aiuti a recuperare meglio l'arretrato.
..per Quercia, tu passa da Palermo e contattami
Esco dalla cucina e vedo un numero di formiche agitarsi; si tratta di Lasius sp. , che si preparano alla sciamatura come ho modo di vedere avvicinandomi a quei nidi che normalmente sono tenuti in maniera da non destare granchè dell'occhio, non c'è mai troppo traffico attorno, né cumuli di detriti etc.
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Come si può vedere, solo maschi "in vista". Penso quindi di aver spiegato l'arcano.. le operaie è naturale che siano un pò 'nervose' in un momento in cui degli alati si avvicinano alla superfice, anche se poi la sciamatura vera e propria sarà qualche tempo dopo.. magari qualcuno è passato di là e loro si sono messe "sull'attenti".
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E invece...
..quando ho capito la ragione del loro stato di confusionale agitazione sono rimasto sorpreso, sapevo che esistevano tali creature ma non mi aspettavo di trovarle. Eccone una, capite!?
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E' stato veramente complicato rendere in fotografia. Le formiche scappavano, mordevano l'aria, inseguivano, i loro nemici volavano a mezz'aria, selezionavano un bersaglio e lo inseguivano, poi colpivano con velocità fulminea e subito si ritiravano. Anche loro sbagliavano, talvolta certe operaie si salvavano...ma nonostante la notevole velocità e reattività delle Lasius l'impressione che qualcuna potesse riuscire ad uccidere il suo flagello molto presto è svanita. Ecco un pò di -vani- tentativi di raccontare meglio gli assalti:
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Poi la fortuna gira a favore del fotografo. Solo un pochino però eh.
Grazie a LEI che si è posata. Peccato che misurasse mezzo millimetro..
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Se non avete ancora capito di chi si tratta, questa piccolissima "moschina" è in dittero della famiglia Phoridae. Cosa fa dunque? Le femmine depongono le uova dentro le formiche operaie (non qualsiasi, quelle della particolare specie ospite per la particolare specie di Phoridae parassita) e le larve si sviluppano a spese dell'ospite uccidendo infine la formica. Per saperne di più potete andare a dare un'occhiata qua.
Ecco un'altra visione della scena..
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e finalmente, dopo tanti(ssimissimi) tentativi.. Il momento cruciale:
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Le portatrici di morte volante erano in tutto due. Le formiche colpite saranno state decine e decine..anche se non ho trovato i cadaveri nei giorni seguenti, mi pare di capire che le larve non lasciano scampo.. spostandomi ho visto scene simili in un altro formicaio a qualche metro di distanza (ovviamente stesse Lasius sp.). I sistemi di regolazione delle popolazioni fra gli insetti passano spessissimo dal parassitismo oltre che dalla predazione, sinceramente sono conteto di aver assistito di persona alla scena, su internet comunque ci sono video e foto di ottima qualità del tutto fuori dalla mia portata che magari vi potrebbe interessare vedere per avere ulteriori informazioni .
In conclusione spero che questo dimostri come ci sono sempre un sacco di cose da vedere, se si cerca di abituare l'occhio e se si ha questo tipo di attenzione e ovviamente di interesse Un altra conclusione è che evidentemente se questo è un "reportage" del 6 luglio rinuncio per ancora qualche mese a potermi mettere "in pari" fra foto che faccio e foto che carico..sperando che il periodo invernale, con poche formiche in giro, aiuti a recuperare meglio l'arretrato.
..per Quercia, tu passa da Palermo e contattami
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enrico - Messaggi: 1631
- Iscritto il: 22 giu '11
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Re: Cronache dal giardino
Mi ero già letto con avidità rigurgitante ( intendo tutto d'un fiato) il precedente resoconto!
Anche questo è interessantissimo, peccato solo che all'inizio non si capisce molto (non sono bravo a notare qualcosa nella prima foto ) e immagino la faticaccia che hai fatto per gli ultimi scatti che però si capiscono molto meglio!
Se posso ricambiare con un consiglio: abbassa un po' l'esposizione e prova a vedere se recuperi le parti "bruciate" con lo strumento di ricostruzione di luminanza in Rawtherapee, se hai il raw.
Anche questo è interessantissimo, peccato solo che all'inizio non si capisce molto (non sono bravo a notare qualcosa nella prima foto ) e immagino la faticaccia che hai fatto per gli ultimi scatti che però si capiscono molto meglio!
Se posso ricambiare con un consiglio: abbassa un po' l'esposizione e prova a vedere se recuperi le parti "bruciate" con lo strumento di ricostruzione di luminanza in Rawtherapee, se hai il raw.
Demografia delle colonie - Temnothorax nylanderi (uova di operaie) - T. affinis - Tetramorium caespitum - Lasius emarginatus - L. platythorax - L. paralienus - Camponotus lateralis - Pheidole pallidula - Allevare Formicaleoni!
Camponotus aethiops - C. ligniperda - C. vagus - Crematogaster scutellaris - Temnothorax sp. - Myrmica sp. - Messor capitatus
Camponotus aethiops - C. ligniperda - C. vagus - Crematogaster scutellaris - Temnothorax sp. - Myrmica sp. - Messor capitatus
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entoK - Messaggi: 2109
- Iscritto il: 26 set '11
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Re: Cronache dal giardino
per ora uso Rawstudio, comunque proverò anche Rawtherapee...sicuramente dovevo correggere l'esposizione in varie, è che ancora devo prendere disinvoltura col programma
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enrico - Messaggi: 1631
- Iscritto il: 22 giu '11
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Re: Cronache dal giardino
#07 Sciamature di fine Giugno!
Iniziamo con le già annunciate Lasius, i cui maschi facevano capolino nel capitolo 6 ! Qua per loro fortuna l'unica cosa a dar loro inquietudine era al massimo qualche mossa un pò goffa del fotografo.
Sciamatura di maschi e femmine da una colonia che si è stabilita in un vaso di rose posto provvisoriamente dentro un'aiuola.
Più (come sempre mi è capitato di vedere) spettacolare ancora lo spettacolo offerto da Pheidole pallidula. Qui una grossa sciamatura di soli maschi da un formicaio situato nel cemento spaccato dalle radici degli alberi.
Qualcuno cerca freneticamente un'alloggio comodo, in questo caso sempre fra le spaccature del cemento.. (ovviamente non ho preso la regina )
..e lui? Un maschio di Camponotus sp. che per dimensioni sembrerebbe C. barbaricus...(in anticipo?)
Un altro formicaio di P. pallidula (quello esattamente accanto alla colonia di C. barbaricus nel cemento) sciama invece facendo fuoriuscire sessuati di entrambi i sessi. La prima foto è terribile, e provarla a recuperare al computer non è servito che a peggiorarla forse .. però la metto lo stesso perchè il modo in cui guardavano fuori le future regine mi sembrava affascinante.
Detto ciò curioso mi pare notare come questa colonia non avesse mobilitato alcun soldato ma soltanto operaie, a differenza della prima. Non ce n'era proprio nessuno fuori.
E infine, è capitata costei dentro casa. Sono stato tentato di tenerla ma dopo averla fotografata un pò è sparita. Chissà se vedrò mai queste Ponerinae nel pieno di una sciamatura..
Iniziamo con le già annunciate Lasius, i cui maschi facevano capolino nel capitolo 6 ! Qua per loro fortuna l'unica cosa a dar loro inquietudine era al massimo qualche mossa un pò goffa del fotografo.
Sciamatura di maschi e femmine da una colonia che si è stabilita in un vaso di rose posto provvisoriamente dentro un'aiuola.
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Più (come sempre mi è capitato di vedere) spettacolare ancora lo spettacolo offerto da Pheidole pallidula. Qui una grossa sciamatura di soli maschi da un formicaio situato nel cemento spaccato dalle radici degli alberi.
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Qualcuno cerca freneticamente un'alloggio comodo, in questo caso sempre fra le spaccature del cemento.. (ovviamente non ho preso la regina )
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..e lui? Un maschio di Camponotus sp. che per dimensioni sembrerebbe C. barbaricus...(in anticipo?)
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Un altro formicaio di P. pallidula (quello esattamente accanto alla colonia di C. barbaricus nel cemento) sciama invece facendo fuoriuscire sessuati di entrambi i sessi. La prima foto è terribile, e provarla a recuperare al computer non è servito che a peggiorarla forse .. però la metto lo stesso perchè il modo in cui guardavano fuori le future regine mi sembrava affascinante.
Detto ciò curioso mi pare notare come questa colonia non avesse mobilitato alcun soldato ma soltanto operaie, a differenza della prima. Non ce n'era proprio nessuno fuori.
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E infine, è capitata costei dentro casa. Sono stato tentato di tenerla ma dopo averla fotografata un pò è sparita. Chissà se vedrò mai queste Ponerinae nel pieno di una sciamatura..
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enrico - Messaggi: 1631
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Re: Cronache dal giardino
Complimenti, foto splendide come al solito!
Pheidole pallidula: 30 operaie
Lasius emarginatus: 10 operaie
Plagiolepis sp: Regine in fondazione ---> Diario
Lasius emarginatus: 10 operaie
Plagiolepis sp: Regine in fondazione ---> Diario
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lorenzo87 - Messaggi: 509
- Iscritto il: 15 apr '13
- Località: Savignano sul Panaro (MO)
Re: Cronache dal giardino
#08 Di fronte ad una lucertola morta
Siamo in data 2 Luglio 2013. Purtroppo trovo dentro un secchio di ferro al sole una lucertola morta (Podarcis siculus), è la terza che trovo quest'anno, le prime due le avevo trovate insieme e avevo risolto il problema mettendo a testa in giù il secchio in cui le poverine erano finite intrappolate e poi "cotte" dal sole.. purtroppo qualcuno inconsapevolmente ha spostato di nuovo il secchio.
Per fortuna non ci sono state più lucertole morte da allora ed il secchio sta stabilmente in una posizione inoffensiva. Del resto comunque il giardino, in assenza di gatti per via del cane, di bisce o uccelli predatori che potrebbero controllarne la popolazione, brulica di P. siculus (e Tarentola mauritanica) e se qualcuna muore sicuramente male all'equilibrio ecologico non fa!
Ad ogni modo le prime due lucertole le misi in zone diverse dell'aiuola con gli agrumi, successivamente le trovai spolpate fino allo scheletro dalle Crematogaster scutellaris (una prima di ciò era stata "timidamente" colonizzata da Tapinoma sp. l'altra da Tetramorium sp.). Questa terza l'ho messa in un altro punto ancora dell'aiuola per vedere un pò meglio che succedeva.. e con stupore ne ho viste di cotte e di crude ........purtroppo nuovamente mi manca un pezzo degli eventi per via di un impegno che mi ha preso diverse ore ....però qua mi sento abbastanza in grado di ricostruire.
Le prime ad arrivare sono state alcune esploratrici di Tapinoma sp., ma in qualche istante compare anche questa operaia di Tetramorium sp.
Mi aspetto allora che le Tetramorium, che come ho già detto non consco bene, per fama amanti delle proteine, si presentino in breve tempo in numero.. tuttavia quando la scout si allontana non è per andare a chiamare un plotone di rinforzo. Ad accorrere sono invece le Tapinoma
Nel giro di alcuni minuti ci sono almeno 20-30 Tapinoma sp. sparse lungo la carcassa della lucertola. Alcune si fermano ed esplorano le parti molli come gli occhi o le parti di pelle più tenera, altre si spostano da una zona all'altra, alcune girano il perimetro.. essendo formiche caratterialmente piuttosto "attive" ed essendo la carcassa di lucertola probabilmente per loro non facilissima da penetrare in tempi super-brevi, mi pare tutto normale.
Con un po' di ritardo però mi accorgo di una cosa che non avevo visto.. le Tapinoma provengono da due direzioni opposte verso la lucertola! Vengono da due formicai distinti e quella "danza" di corsette avanti e indietro sul corpo del rettile morto a cui assistevo non era che una battaglia! ..certo però condotta in modo tutt'altro che simile a quello delle Pheidole pallidula che facevano a pezzi le Solenopsis: le "più gentili" Tapinoma si rincorrono e si destreggiano in rapidi attacchi chimici portati avanti con il gastro! Le operaie, appartenenti alla stessa specie, in realtà non sembrano minimamente ferirsi fra loro, non riportando apparentemente grande disturbo dal ricevere una "spruzzata" dell'agente chimico delle conspecifiche. Solo in una occasione ne vedo due afferrarsi e rotolare giù in una brevissima mischia per poi quasi immediatamente lasciarsi e dirigersi da parti opposte.
Fatto sta che da ambo i formicai continuano ad infuriare i rinforzi e le formiche sono sempre più agitate, si rincorrono fra di loro e non badano più a nutrirsi o ad esplorare la carcassa. La cosa buffa ovviamente è che è del tutto impossibile per me capire chi appartiene a quale formicaio, oltre che tutte uguali non sono neanche divise in due fronti riconoscibili!
Passano ancora i minuti. Ora le Tapinoma, iniziano a non essere più sole. E' una graduale e "discreta" comparsa, quella delle Plagiolepis sp.
Continuano però soprattutto le schermaglie fra le Tapinoma dei due formicai avversari. Le Plagiolepis sono in aumento, ma rimangono una forza minoritaria. Ma quel che è più importante, le Tapinoma (già avevo accennato) sembrano molto più spaventate della difesa chimica delle piccole Formicinae che delle loro conspecifiche, per cui rifuggono le prime e cercano lo scontro con le operaie della loro stessa specie. Continuando a reclutare rinforzi dai rispettivi nidi.
E nel frattempo continuano a poco a poco ad accorrere loro:
Da un lato la schermaglia continua
Dall'altro, aumentate di numero, le Plagiolepis si raggruppano in una zona, proteggendosi l'un l'altra..
..e da lì si espandono
Fra i due litiganti il terzo gode! Poco inclini a combattere seriamente la presenza crescente delle piccole Plagiolepis, del tutto prese dal continuare a cercare di prevalere sulle altre conspecifiche della colonia vicina, entrambi i gruppi di operaie di Tapinoma sp. che prima si trovavano a contendersi la lucertola scoprono di aver perso il bene per cui lottavano che è ora nelle mani di un nemico piccolo, ma insidioso e sempre più numeroso. Considerando che la schermaglia fra i due formicai non ha lasciato morti nè tantomeno (almeno all'apparenza) feriti anche lievi, è come se (perdonatemi il paragone ovviamente azzardato) sia stata più una guerra coi fucili ad acqua che altro.. ed ecco che il bottino ora l'ha qualcun altro!
Ma quello che mi preme più fare notare non è soltanto il fatto che abbiano perso appunto il controllo sulla fonte di cibo che si contendevano, cosa che magari era inevitabile, ma che il conflitto continuo abbia portato le Tapinoma praticamente a non potersi nutrire minimamente della lucertola!!
La gran parte delle operaie di Tapinoma sparisce, e gli scontri intraspecifici anch'essi, tuttavia diverse operaie continuano a perlustrare la zona, apparentemente cercando di disturbare o cercare eventuali breccie fra le fila nemiche. Singole operaie si avvicinano alle Plagiolepis più volte e ogni volta si ritirano appena queste rivolgono loro il gastro in posizione difensiva (o anche prima), muovendosi velocissime, e poi, all'improvviso, sempre a gran velocità si fiondano in mezzo alle piccole formichine per qualche attimo per poi fuggire di nuovo. Senza attaccare, soltanto passando in mezzo a velocità tale da creare scalpore ma non riportare danni.
Un impresa riuscire a fotografare le Tapinoma che sfrecciavano
Sono però in centinaia oramai le piccole Plagiolepis, e anche quando erano poche, pareva fossero repellenti al contatto per le Tapinoma. La maggioranza è intenta a nutrirsi, alcune difendono il perimetro e cercano all'occorrenza di acchiappare (senza riuscirvi) le "provocatrici".
Qua un apparente caso di razzismo ... in realtà quella chiara è solo un'operaia più giovane ed è stata afferrata apparentemente per errore (un istante dopo la lasciano) al passaggio di una Tapinoma.
Ed ecco un personaggio da me atteso..
Vedrò il passaggio di due operaie di C. scutellaris in esplorazione. Nella gran parte degli alberi di agrumi la specie è presente con tanti nidi collegati, e conseguentemente le si incontrano anche a terra, ad esplorare, oppure intente a spostarsi da albero ad albero. Con mio discreto stupore tutte e due le operaie verranno scacciate con decisione e costrette ad una fuga scomposta a suon di corsa all'indietro e colpi di gastro all'aria con abbondante uso di veleno repellente, tornano via al formicaio e sono costrette a lasciare la zona così precipitosamente da non lasciare alcuna traccia odorosa per le compagne (sono inseguite da operaie di Plagiolepis che cercano di avvicinarsi per poi spruzzarle puntandogli il gastro contro).
Insomma tutto è nelle mani delle più piccole formiche che hanno fatto la loro comparsa e a questo punto, purtroppo, io devo andare per un impegno. La situazione come la lascio è questa, Plagiolepis in controllo della situazione, rari ormai i "raid" delle Tapinoma, le C. scutellaris sembrano fuorigioco e non si fanno vive (anche se esploratrici sono in zona). Anche le Tetramorium, che già non erano accorse quando tutto era relativamente facilmente accessibile, e che sono presenti nell'area, non si avvicinano più di tanto.. ogni tanto qualche operaia lo fa e poi è costretta ad allontanarsi.
Vado, manco per varie ore. Al mio ritorno è ormai sera e c'è poca luce.. le carte in tavola sono cambiate ancora! E questa è l'unica cosa che posso dire mi aspettavo succedesse.
L'indomani troverò solo lo scheletro e (mi pare) un po' di pelle.
Concludendo.. sinceramente che finisse così me lo aspettavo, ed era quello che credevo all'inizio avendo constatato (seppur senza osservazioni prolungate) guardando come era finita alle altre due carcasse. Tuttavia i passaggi che hanno portato a questo finale sono stati abbastanza inaspettati, e per un po' ho anche creduto che le piccole Plagiolepis potessero riuscire a tenersi tutto per sè.
Per quanto riguarda il periodo dell'ultimo "cambio di guardia" che non ho potuto osservare.. credo intanto che evidentemente le Plagiolepis devono ad un certo punto aver fallito nel loro tentativo di evitare che le esploratrici di C. scutellaris attirassero un numero consistente di truppe. Quando questo deve essere successo è possibile che si siano gradualmente ritirate cercando di rallentare l'avanzata delle più grandi "rizzaculo", che a loro volta potrebbero aver ucciso alcune Plagiolepis come no, a seconda dell'agilità dimostrata da quest'ultima nello sfuggire le probabili "cariche" delle prime. Mi chiedo poi anche se formiche così microscopiche come le Plagiolepis non avrebbero necessitato un'immensità di tempo prima di riuscire a consumare una lucertola morta, non potendo fra l'altro probabilmente rompere la pelle quasi da nessuna parte, e dovendo entrare a poco a poco.. non è forse neanche detto che dopo un certo punto gli interessasse ancora così tanto quel tipo di cibo, o forse erano comunque consapevole di non poterlo difendere per tutto il tempo necessario ad esaurirlo. Sono rimasto colpito dalle Tapinoma, non in grado di mangiar nulla praticamente.. e continuo a constatare come siano diverse queste da T. nigerrimum che crea colonie enormi con nidi collegati fra loro per metri e metri di spazio, dove le guerre intraspecifiche devono essere probabilmente meno frequenti.
Ad ogni modo.. questo è quanto
Siamo in data 2 Luglio 2013. Purtroppo trovo dentro un secchio di ferro al sole una lucertola morta (Podarcis siculus), è la terza che trovo quest'anno, le prime due le avevo trovate insieme e avevo risolto il problema mettendo a testa in giù il secchio in cui le poverine erano finite intrappolate e poi "cotte" dal sole.. purtroppo qualcuno inconsapevolmente ha spostato di nuovo il secchio.
Per fortuna non ci sono state più lucertole morte da allora ed il secchio sta stabilmente in una posizione inoffensiva. Del resto comunque il giardino, in assenza di gatti per via del cane, di bisce o uccelli predatori che potrebbero controllarne la popolazione, brulica di P. siculus (e Tarentola mauritanica) e se qualcuna muore sicuramente male all'equilibrio ecologico non fa!
Ad ogni modo le prime due lucertole le misi in zone diverse dell'aiuola con gli agrumi, successivamente le trovai spolpate fino allo scheletro dalle Crematogaster scutellaris (una prima di ciò era stata "timidamente" colonizzata da Tapinoma sp. l'altra da Tetramorium sp.). Questa terza l'ho messa in un altro punto ancora dell'aiuola per vedere un pò meglio che succedeva.. e con stupore ne ho viste di cotte e di crude ........purtroppo nuovamente mi manca un pezzo degli eventi per via di un impegno che mi ha preso diverse ore ....però qua mi sento abbastanza in grado di ricostruire.
Le prime ad arrivare sono state alcune esploratrici di Tapinoma sp., ma in qualche istante compare anche questa operaia di Tetramorium sp.
Spoiler: mostra
Mi aspetto allora che le Tetramorium, che come ho già detto non consco bene, per fama amanti delle proteine, si presentino in breve tempo in numero.. tuttavia quando la scout si allontana non è per andare a chiamare un plotone di rinforzo. Ad accorrere sono invece le Tapinoma
Spoiler: mostra
Nel giro di alcuni minuti ci sono almeno 20-30 Tapinoma sp. sparse lungo la carcassa della lucertola. Alcune si fermano ed esplorano le parti molli come gli occhi o le parti di pelle più tenera, altre si spostano da una zona all'altra, alcune girano il perimetro.. essendo formiche caratterialmente piuttosto "attive" ed essendo la carcassa di lucertola probabilmente per loro non facilissima da penetrare in tempi super-brevi, mi pare tutto normale.
Con un po' di ritardo però mi accorgo di una cosa che non avevo visto.. le Tapinoma provengono da due direzioni opposte verso la lucertola! Vengono da due formicai distinti e quella "danza" di corsette avanti e indietro sul corpo del rettile morto a cui assistevo non era che una battaglia! ..certo però condotta in modo tutt'altro che simile a quello delle Pheidole pallidula che facevano a pezzi le Solenopsis: le "più gentili" Tapinoma si rincorrono e si destreggiano in rapidi attacchi chimici portati avanti con il gastro! Le operaie, appartenenti alla stessa specie, in realtà non sembrano minimamente ferirsi fra loro, non riportando apparentemente grande disturbo dal ricevere una "spruzzata" dell'agente chimico delle conspecifiche. Solo in una occasione ne vedo due afferrarsi e rotolare giù in una brevissima mischia per poi quasi immediatamente lasciarsi e dirigersi da parti opposte.
Fatto sta che da ambo i formicai continuano ad infuriare i rinforzi e le formiche sono sempre più agitate, si rincorrono fra di loro e non badano più a nutrirsi o ad esplorare la carcassa. La cosa buffa ovviamente è che è del tutto impossibile per me capire chi appartiene a quale formicaio, oltre che tutte uguali non sono neanche divise in due fronti riconoscibili!
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Passano ancora i minuti. Ora le Tapinoma, iniziano a non essere più sole. E' una graduale e "discreta" comparsa, quella delle Plagiolepis sp.
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Continuano però soprattutto le schermaglie fra le Tapinoma dei due formicai avversari. Le Plagiolepis sono in aumento, ma rimangono una forza minoritaria. Ma quel che è più importante, le Tapinoma (già avevo accennato) sembrano molto più spaventate della difesa chimica delle piccole Formicinae che delle loro conspecifiche, per cui rifuggono le prime e cercano lo scontro con le operaie della loro stessa specie. Continuando a reclutare rinforzi dai rispettivi nidi.
Spoiler: mostra
E nel frattempo continuano a poco a poco ad accorrere loro:
Spoiler: mostra
Da un lato la schermaglia continua
Spoiler: mostra
Dall'altro, aumentate di numero, le Plagiolepis si raggruppano in una zona, proteggendosi l'un l'altra..
Spoiler: mostra
..e da lì si espandono
Spoiler: mostra
Fra i due litiganti il terzo gode! Poco inclini a combattere seriamente la presenza crescente delle piccole Plagiolepis, del tutto prese dal continuare a cercare di prevalere sulle altre conspecifiche della colonia vicina, entrambi i gruppi di operaie di Tapinoma sp. che prima si trovavano a contendersi la lucertola scoprono di aver perso il bene per cui lottavano che è ora nelle mani di un nemico piccolo, ma insidioso e sempre più numeroso. Considerando che la schermaglia fra i due formicai non ha lasciato morti nè tantomeno (almeno all'apparenza) feriti anche lievi, è come se (perdonatemi il paragone ovviamente azzardato) sia stata più una guerra coi fucili ad acqua che altro.. ed ecco che il bottino ora l'ha qualcun altro!
Ma quello che mi preme più fare notare non è soltanto il fatto che abbiano perso appunto il controllo sulla fonte di cibo che si contendevano, cosa che magari era inevitabile, ma che il conflitto continuo abbia portato le Tapinoma praticamente a non potersi nutrire minimamente della lucertola!!
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
La gran parte delle operaie di Tapinoma sparisce, e gli scontri intraspecifici anch'essi, tuttavia diverse operaie continuano a perlustrare la zona, apparentemente cercando di disturbare o cercare eventuali breccie fra le fila nemiche. Singole operaie si avvicinano alle Plagiolepis più volte e ogni volta si ritirano appena queste rivolgono loro il gastro in posizione difensiva (o anche prima), muovendosi velocissime, e poi, all'improvviso, sempre a gran velocità si fiondano in mezzo alle piccole formichine per qualche attimo per poi fuggire di nuovo. Senza attaccare, soltanto passando in mezzo a velocità tale da creare scalpore ma non riportare danni.
Un impresa riuscire a fotografare le Tapinoma che sfrecciavano
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Sono però in centinaia oramai le piccole Plagiolepis, e anche quando erano poche, pareva fossero repellenti al contatto per le Tapinoma. La maggioranza è intenta a nutrirsi, alcune difendono il perimetro e cercano all'occorrenza di acchiappare (senza riuscirvi) le "provocatrici".
Spoiler: mostra
Qua un apparente caso di razzismo ... in realtà quella chiara è solo un'operaia più giovane ed è stata afferrata apparentemente per errore (un istante dopo la lasciano) al passaggio di una Tapinoma.
Spoiler: mostra
Ed ecco un personaggio da me atteso..
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Vedrò il passaggio di due operaie di C. scutellaris in esplorazione. Nella gran parte degli alberi di agrumi la specie è presente con tanti nidi collegati, e conseguentemente le si incontrano anche a terra, ad esplorare, oppure intente a spostarsi da albero ad albero. Con mio discreto stupore tutte e due le operaie verranno scacciate con decisione e costrette ad una fuga scomposta a suon di corsa all'indietro e colpi di gastro all'aria con abbondante uso di veleno repellente, tornano via al formicaio e sono costrette a lasciare la zona così precipitosamente da non lasciare alcuna traccia odorosa per le compagne (sono inseguite da operaie di Plagiolepis che cercano di avvicinarsi per poi spruzzarle puntandogli il gastro contro).
Insomma tutto è nelle mani delle più piccole formiche che hanno fatto la loro comparsa e a questo punto, purtroppo, io devo andare per un impegno. La situazione come la lascio è questa, Plagiolepis in controllo della situazione, rari ormai i "raid" delle Tapinoma, le C. scutellaris sembrano fuorigioco e non si fanno vive (anche se esploratrici sono in zona). Anche le Tetramorium, che già non erano accorse quando tutto era relativamente facilmente accessibile, e che sono presenti nell'area, non si avvicinano più di tanto.. ogni tanto qualche operaia lo fa e poi è costretta ad allontanarsi.
Vado, manco per varie ore. Al mio ritorno è ormai sera e c'è poca luce.. le carte in tavola sono cambiate ancora! E questa è l'unica cosa che posso dire mi aspettavo succedesse.
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
Spoiler: mostra
L'indomani troverò solo lo scheletro e (mi pare) un po' di pelle.
Concludendo.. sinceramente che finisse così me lo aspettavo, ed era quello che credevo all'inizio avendo constatato (seppur senza osservazioni prolungate) guardando come era finita alle altre due carcasse. Tuttavia i passaggi che hanno portato a questo finale sono stati abbastanza inaspettati, e per un po' ho anche creduto che le piccole Plagiolepis potessero riuscire a tenersi tutto per sè.
Per quanto riguarda il periodo dell'ultimo "cambio di guardia" che non ho potuto osservare.. credo intanto che evidentemente le Plagiolepis devono ad un certo punto aver fallito nel loro tentativo di evitare che le esploratrici di C. scutellaris attirassero un numero consistente di truppe. Quando questo deve essere successo è possibile che si siano gradualmente ritirate cercando di rallentare l'avanzata delle più grandi "rizzaculo", che a loro volta potrebbero aver ucciso alcune Plagiolepis come no, a seconda dell'agilità dimostrata da quest'ultima nello sfuggire le probabili "cariche" delle prime. Mi chiedo poi anche se formiche così microscopiche come le Plagiolepis non avrebbero necessitato un'immensità di tempo prima di riuscire a consumare una lucertola morta, non potendo fra l'altro probabilmente rompere la pelle quasi da nessuna parte, e dovendo entrare a poco a poco.. non è forse neanche detto che dopo un certo punto gli interessasse ancora così tanto quel tipo di cibo, o forse erano comunque consapevole di non poterlo difendere per tutto il tempo necessario ad esaurirlo. Sono rimasto colpito dalle Tapinoma, non in grado di mangiar nulla praticamente.. e continuo a constatare come siano diverse queste da T. nigerrimum che crea colonie enormi con nidi collegati fra loro per metri e metri di spazio, dove le guerre intraspecifiche devono essere probabilmente meno frequenti.
Ad ogni modo.. questo è quanto
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enrico - Messaggi: 1631
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