Identificazione Esemplare (da teca) Entomodena 09/2016 n°16

Identificazione Esemplare (da teca) Entomodena 09/2016 n°16

Messaggioda LeoZap89 » 04/11/2016, 20:44

-n°16)

-Dimensione esemplare: circa 1,2 cm
Allegati
16.jpg
16a cut.jpg
16b cut.jpg
16c cut.jpg
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- 1x Colonia Manica rubida : in Allevamento
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Re: Identificazione Esemplare (da teca) Entomodena 09/2016 n

Messaggioda LeoZap89 » 05/11/2016, 1:16

messor ha scritto:Da dove proviene?
A che altitudine e stata trovata?
Comunque mi sembra un major di Camponotus cf barbaricus o nylanderi.


La prima foto riporta esattamente l'etichetta dell'esemplare (più di così non so) :-D
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Re: Identificazione Esemplare (da teca) Entomodena 09/2016 n

Messaggioda winny88 » 05/11/2016, 4:50

Ciao, Leo! Ciao, Elena!

Il sottogenere è Tanaemyrmex. Non può essere altrimenti con questa colorazione e questa carenatura così netta del clipeo.

Spenderei due parole su queste considerazioni...

Mentre la bicolorazione netta con testa e mesosoma colorati e addome scuro è tipica di tantissimi, troppi, Tanaemyrmex, non mi vengono in mente Camponotus s.str. che abbiano la testa colorata. Tutti quelli bicolorati hanno il mesosoma e talvolta qualche segmento gastrico colorati, ma non mi vengono in mente teste colorate. L'unico che mi balena sarebbe il Camponotus castaneus (neartico), considerato per molto tempo un Camponotus s.str., ma attualmente inserito però in Tanaemyrmex.

Queste piccole diatribe sui sottogeneri di Camponotus sono frequentissime.

Per la carenatura del clipeo: spesso se ne parla come carattere inequivocabilmente in/out per separare i Tanaemyrmex dai Camponotus s.str.. Non è esatto. Il clipeo carenato è condizione necessaria (ma non sufficiente) per i Tanaemyrmex, e nella maggior parte dei casi molto accentuato; mentre è carattere variabile in Camponotus s.str., con carenatura da completamente assente fino a molto marcata (raramente e comunque in maniera variabile tra individui conspecifici).

A questo punto... come separare correttamente i Tanaemyrmex dai Camponotus s.str.? La risposta che mi piace di più (e non solo a me) è che non sarebbe opportuno fare questa separazione! Molte persone tra cui Fabrizio, Antonio, me e, non ho chiesto direttamente il suo parere, ma sospetto da alcune discussioni, anche Enrico, sono del parere che i sottogeneri di Camponotus "non stanno in piedi". Ogni specie è un caso che sarebbe opportuno considerare come a sé.

Comunque, la separazione (su caratteri morfologici) migliore che si possa fare al momento è quella di Creighton: Camponotus s.str. con fosse antennali ampie, scapi mai a sezione appiattita, testa delle operaie maggiori sempre almeno un po' più larga che lunga; Tanaemyrmex con fosse antennali più ridotte, scapi spesso a base appiattita, carenatura del clipeo sempre presente e spesso molto marcata, testa delle operaie maggiori sempre un po' più lunga che larga. La differenza delle proporzioni del capo segue un po' quello che accade anche nelle operaie minori, con quelle di Tanaemyrmex di solito a testa un po' più allungata e snella.

Come dicevo la cosa migliore in assoluto da fare sarebbe non parlare affatto dei sottogeneri di Camponotus, però il Camponotus reichardti è da scartare, in quanto è una delle specie affini al Camponotus vagus (come vagus, pennsylvanicus, saxatilis, japonicus).

In definitiva, che specie allora potrebbe essere questa? Non ne ho la più pallida idea! E per fare una citazione dell'amico Fabrizio: "non ci provo neanche a determinare 'sta bestia!". I Tanaemyrmex bicolorati sono una cosa praticamente intrattabile al momento, praticamente in tutto il mondo.

Un saluto!

Vincenzo
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Re: Identificazione Esemplare (da teca) Entomodena 09/2016 n

Messaggioda winny88 » 05/11/2016, 9:09

winny88 ha scritto: "non ci provo neanche a determinare 'sta bestia!"


Dato che sono un pessimo uomo di parola... ci ho provato...

Il materiale migliore che si può consultare a riguardo direi che siano le chiavi di Radchenko (1996) sui Camponotus paleartici asiatici. Utilizzando quella chiave, faticando molto per la traduzione (a quanto pare nel 1996 non bastava ancora che la Guerra Fredda fosse finita per convincere i russi a pubblicare in inglese), direi che un'opzione da prendere almeno in considerazione possa essere il Camponotus turkestanicus. Niente più che un'opzione purtroppo, soprattutto senza avere il campione tra le mani.

Buona giornata!

Vincenzo
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Re: Identificazione Esemplare (da teca) Entomodena 09/2016 n

Messaggioda winny88 » 05/11/2016, 10:41

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Re: Identificazione Esemplare (da teca) Entomodena 09/2016 n

Messaggioda LeoZap89 » 05/11/2016, 14:58

Ciao ragazzi! Grazie mille delle risposte :)

P.s. Approfitto dell'argomento introdotto da Vincenzo per chiedervi un parere su questo post che avevo inserito tempo fa: viewtopic.php?f=37&t=11882

Mi intaresserebbe saper riconoscere i sottogeneri tramite particolari tratti morfologici (come appunto quelli descritti per distinguere Tanaemyrmex dai Camponotus s.str.), perché inizio a fare un po' di confusione :wacko:

Ovviamente se e quando avete tempo

Grazie ancora :)
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Re: Identificazione Esemplare (da teca) Entomodena 09/2016 n

Messaggioda enrico » 05/11/2016, 17:31

Mi associo a quanto detto da Vincenzo ma entro un po' più nel dettaglio di quello che penso al riguardo. Partirei dal fatto che non mi sento di avere una conoscenza della fauna extraeuropea di Camponotus abbastanza buona da dare giudizi troppo netti sulla sistematica dei sottogeneri attuali.

Direi per esempio che se applichiamo il modello dei vari sottogeneri alle specie di Camponotus presenti nella fauna italiana questo risulta in generale convincente (avrei forse dei dubbi circa Myrmentoma). E così magari è anche se ci spostiamo ad un livello geografico un po' più ampio.

Ma nel mondo ci sono più di 1000 specie di Camponotus distribuite su tutti i continenti, ed è piuttosto evidente credo che se si procedesse un giorno ad una filogenesi dettagliata di questa straordinaria ricchezza i sottogeneri oggi utilizzati dovrebbero essere cambiati: alcuni sarebbero divisi in più gruppi, altri ridimensionati, qualcuno forse esteso.

Certi caratteri morfologici sembra del tutto ragionevole credere che indichino gruppi di specie veramente vicine fra loro da un punto di vista evolutivo, sembrando non legati ad un preciso adattamento evolutivo, ma anche per questi qui, in un gruppo così ricco di specie, potrebbero saltar fuori delle sorprese secondo me.

Ad ogni modo un buono studio sulla filogenesi di un gruppo simile sarebbe davvero interessante da leggere anche per i non addetti alla mirmecologia per la qualità di informazioni che renderebbe disponibili. :win:
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