Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Premessa: ho trovato la regina a Modena intorno al 20 settembre 2012 praticamente sotto casa in una tiepida notte.
In quell’occasione ho raccolto circa 15 regine.
Metà di queste sono state regalate a Entomodena di aprile 2013.
Tra parentesi se qualcuno che le ha prese in quell’occasione le ha ancora mi faccia sapere come stanno le mie figliocce.
Di quelle rimaste, un paio sono morte, una non ha deposto, una l’ho regalata e altre tre sono ancora con me.
Ecco il diario della colonia più numerosa:
La regina trovata a Modena il 20 settembre 2012 ha svernato dentro la provetta d’ordinanza.
A primavera 2013 ha iniziato a deporre e ben presto il numero di operaie è aumentato.
A giugno ho aperto la provetta in una mini arena così:

Mini-arena di Federico Capitani, su Flickr
La colonia in questo assetto è venuta pure in vacanza con me
.
A settembre 2013 ho messo la provetta in un terrario piccolo con un fondo di ghiaia (di cui non ho fatto foto…).
Avevano a disposizione un tronchetto di albicocco scavato da me con le sgorbie da legno e con copertura in vetro.
In un paio di giorni la colonia ci si è trasferita.
Le operaie erano circa un centinaio.
Prima dell’inverno sono diventate circa 150-200.
L’inverno è stato in parte passato in casa e poi da gennaio in diapausa in garage a temperature più basse, sui 10 °C.
All'arrivo dei primi caldi, verso marzo 2014 ho trasferito il tronchetto con tutta la colonia in un terrario più grande.
Questo:

Arena di Federico Capitani, su Flickr
La nuova arena è circa 40x35 cm, con fondo di gesso.
Per naturalizzarla, dopo la colata ho spolverato il gesso con sabbia di fiume e qualche sassolino.
Ho aggiunto alcuni pezzi di legno presi in spiaggia e solo dopo qualche rametto con licheni gialli.
L’antifuga usato è olio di vasellina mischiato a olio pulito per motori a due tempi.
Ho sfruttato il gradino presente nella scatola a pochi cm dal bordo superiore. Nessuna fuga!
All'inizio le operaie sembravano un po' annoiate ma poi quando ho aggiunto i rametti coi licheni hanno iniziato a percorrerli avanti e indietro con gusto: si vede che sono arboricole
!
Ora, a maggio 2014, sono circa 250 con tantissime pupe pronte a diventare operaie agguerrite.
Penso che nel giro di un mese la colonia raddoppierà.
Inoltre le deposizioni di uova si susseguono a ritmo frenetico.
Insomma, la quiete prima dell’esplosione demografica!
Ecco alcune foto!
Visione di insieme del formicaio dentro il tronchetto intagliato:

Formicaio in tronchetto di Federico Capitani, su Flickr
Particolare del formicaio con regina:

Formicaio con regina di Federico Capitani, su Flickr
e

Formicaio con regina di Federico Capitani, su Flickr
Altro particolare del formicaio con operaie e tante larve:

Formicaio di Federico Capitani, su Flickr
Alcune larve accudite dalle operaie, fotografate in digiscoping con lo stereomicroscopio:

Formicaio di Federico Capitani, su Flickr
e

Larve in digiscoping di Federico Capitani, su Flickr
Qui si vedono i "peletti" delle larve, che permettono di ancorarsi alla superficie interna delle stanze:

Larve in digiscoping di Federico Capitani, su Flickr
Una stanza traboccante di pupe, alcune già quasi pronte a diventare operaie a tutti gli effetti:

Pupe di Federico Capitani, su Flickr
Particolare:

Pupe di Federico Capitani, su Flickr
Infine una foto delle operaie, in digiscoping con stereomicroscopio:

Operaie nel tunnel di Federico Capitani, su Flickr
In quell’occasione ho raccolto circa 15 regine.
Metà di queste sono state regalate a Entomodena di aprile 2013.
Tra parentesi se qualcuno che le ha prese in quell’occasione le ha ancora mi faccia sapere come stanno le mie figliocce.
Di quelle rimaste, un paio sono morte, una non ha deposto, una l’ho regalata e altre tre sono ancora con me.
Ecco il diario della colonia più numerosa:
La regina trovata a Modena il 20 settembre 2012 ha svernato dentro la provetta d’ordinanza.
A primavera 2013 ha iniziato a deporre e ben presto il numero di operaie è aumentato.
A giugno ho aperto la provetta in una mini arena così:

Mini-arena di Federico Capitani, su Flickr
La colonia in questo assetto è venuta pure in vacanza con me

A settembre 2013 ho messo la provetta in un terrario piccolo con un fondo di ghiaia (di cui non ho fatto foto…).
Avevano a disposizione un tronchetto di albicocco scavato da me con le sgorbie da legno e con copertura in vetro.
In un paio di giorni la colonia ci si è trasferita.
Le operaie erano circa un centinaio.
Prima dell’inverno sono diventate circa 150-200.
L’inverno è stato in parte passato in casa e poi da gennaio in diapausa in garage a temperature più basse, sui 10 °C.
All'arrivo dei primi caldi, verso marzo 2014 ho trasferito il tronchetto con tutta la colonia in un terrario più grande.
Questo:

Arena di Federico Capitani, su Flickr
La nuova arena è circa 40x35 cm, con fondo di gesso.
Per naturalizzarla, dopo la colata ho spolverato il gesso con sabbia di fiume e qualche sassolino.
Ho aggiunto alcuni pezzi di legno presi in spiaggia e solo dopo qualche rametto con licheni gialli.
L’antifuga usato è olio di vasellina mischiato a olio pulito per motori a due tempi.
Ho sfruttato il gradino presente nella scatola a pochi cm dal bordo superiore. Nessuna fuga!
All'inizio le operaie sembravano un po' annoiate ma poi quando ho aggiunto i rametti coi licheni hanno iniziato a percorrerli avanti e indietro con gusto: si vede che sono arboricole

Ora, a maggio 2014, sono circa 250 con tantissime pupe pronte a diventare operaie agguerrite.
Penso che nel giro di un mese la colonia raddoppierà.
Inoltre le deposizioni di uova si susseguono a ritmo frenetico.
Insomma, la quiete prima dell’esplosione demografica!
Ecco alcune foto!
Visione di insieme del formicaio dentro il tronchetto intagliato:

Formicaio in tronchetto di Federico Capitani, su Flickr
Particolare del formicaio con regina:

Formicaio con regina di Federico Capitani, su Flickr
e

Formicaio con regina di Federico Capitani, su Flickr
Altro particolare del formicaio con operaie e tante larve:

Formicaio di Federico Capitani, su Flickr
Alcune larve accudite dalle operaie, fotografate in digiscoping con lo stereomicroscopio:

Formicaio di Federico Capitani, su Flickr
e

Larve in digiscoping di Federico Capitani, su Flickr
Qui si vedono i "peletti" delle larve, che permettono di ancorarsi alla superficie interna delle stanze:

Larve in digiscoping di Federico Capitani, su Flickr
Una stanza traboccante di pupe, alcune già quasi pronte a diventare operaie a tutti gli effetti:

Pupe di Federico Capitani, su Flickr
Particolare:

Pupe di Federico Capitani, su Flickr
Infine una foto delle operaie, in digiscoping con stereomicroscopio:

Operaie nel tunnel di Federico Capitani, su Flickr
Ultima modifica di Apus il 17/06/2014, 9:29, modificato 3 volte in totale.
Apus
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare - Seneca
Molti non cercano la verità perché hanno paura di trovarla - San Massimiliano Kolbe
Colonie in allevamento:
Crematogaster scutellaris
http://formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=10&t=8284
Camponotus vagus in fondazione
Messor capitatus colonia con 15 operaie
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Apus - Messaggi: 285
- Iscritto il: 12 mag '11
- Località: Modena
Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Molto bello!
Mi piace moltissimo il formicaio nel tronchetto: è la soluzione ideale per visibilità e naturalità, anche più bello delle classiche canne (che fanno il loro dovere!
), anche se immagino ci voglia un po' di tempo e buoni attrezzi per scavarlo ad arte, ma forse l'albicocco è un legno che si adatta.
Come pensi di allargare il nido prossimamente? Aggiungendo un altro tronchetto?
Presto o tardi una colonia così in salute triplicherà la popolazione!!!
Belle anche le foto.
Mi piacerebbe adattare un nido così anche per le Camponotus vagus, ma le dimensioni maggiori e la mia incapacità nel lavorare il legno mi limitano molto... poi mi servirebbe una vasca gigante per metterci il tronco d'albero necessario!
Ma è davvero un bel lavoro!
Hanno già cominciato a scavare il legno per conto loro?
Tienici aggiornati!
Mi piace moltissimo il formicaio nel tronchetto: è la soluzione ideale per visibilità e naturalità, anche più bello delle classiche canne (che fanno il loro dovere!

Come pensi di allargare il nido prossimamente? Aggiungendo un altro tronchetto?
Presto o tardi una colonia così in salute triplicherà la popolazione!!!
Belle anche le foto.
Mi piacerebbe adattare un nido così anche per le Camponotus vagus, ma le dimensioni maggiori e la mia incapacità nel lavorare il legno mi limitano molto... poi mi servirebbe una vasca gigante per metterci il tronco d'albero necessario!
Ma è davvero un bel lavoro!
Hanno già cominciato a scavare il legno per conto loro?
Tienici aggiornati!
Spoiler: mostra
-
GianniBert - Messaggi: 4502
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Complimenti davvero!
Quoto Gianni nel dire che il tronchetto é fantastico e con una visibilità ottima! (Con una covata simile però dovrai presto aggiungere un intero albero!
)
Se mi capiteranno Crematogaster.sp in futuro ti copierò il nido!
Quoto Gianni nel dire che il tronchetto é fantastico e con una visibilità ottima! (Con una covata simile però dovrai presto aggiungere un intero albero!

Se mi capiteranno Crematogaster.sp in futuro ti copierò il nido!

-
manuel - Messaggi: 1601
- Iscritto il: 19 ago '11
- Località: Romagna
Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Ciao Gianni, ciao Manuel!
Come avete ipotizzato, penso di inserire un altro tronchetto identico.
Per il momento non hanno iniziato a scavare ma meglio non metterle in tentazione
.
Per quanto riguarda la realizzazione del nido, è più semplice di quel che possa sembrare.
Per scavare le stanze ho usato delle sgorbie da linoleum/legno (che avevo dai lontani tempi delle scuole medie
) abbastanza piccole.
Tra l'altro funzionano benissimo anche per il gesso.
Vedo che in rete ne vendono per pochi euro.
Queste sono identiche a quelle che ho usato
http://www.ebay.it/itm/SET-DI-SGORBIE-E ... 3f3412bca3
ma le mie sono d'annata
.
Poi ho rifinito con una piccola fresa montata sul mini trapano per arrotondare il fondo delle stanze.
Infine con una punta sottile ho scavato i tunnel di collegamento e di uscita.
Piuttosto il problema è realizzare il taglio longitudinale del tronchetto in modo da avere un piano il più orizzontale possibile altrimenti la lastra di vetro non aderisce bene.
Nel mio caso ho usato una segaccia da legno e il lavoro non è venuto proprio perfetto... ma fa lo stesso, le Crematogaster hanno apprezzato ugualmente
Vi terrò aggiornati!
Come avete ipotizzato, penso di inserire un altro tronchetto identico.
Per il momento non hanno iniziato a scavare ma meglio non metterle in tentazione

Per quanto riguarda la realizzazione del nido, è più semplice di quel che possa sembrare.
Per scavare le stanze ho usato delle sgorbie da linoleum/legno (che avevo dai lontani tempi delle scuole medie

Tra l'altro funzionano benissimo anche per il gesso.
Vedo che in rete ne vendono per pochi euro.
Queste sono identiche a quelle che ho usato
http://www.ebay.it/itm/SET-DI-SGORBIE-E ... 3f3412bca3
ma le mie sono d'annata

Poi ho rifinito con una piccola fresa montata sul mini trapano per arrotondare il fondo delle stanze.
Infine con una punta sottile ho scavato i tunnel di collegamento e di uscita.
Piuttosto il problema è realizzare il taglio longitudinale del tronchetto in modo da avere un piano il più orizzontale possibile altrimenti la lastra di vetro non aderisce bene.
Nel mio caso ho usato una segaccia da legno e il lavoro non è venuto proprio perfetto... ma fa lo stesso, le Crematogaster hanno apprezzato ugualmente

Vi terrò aggiornati!
Apus
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Apus - Messaggi: 285
- Iscritto il: 12 mag '11
- Località: Modena
Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Ho aggiunto al primo messaggio una foto del tronchetto a più basso ingrandimento, in modo da avere una visione d'insieme della colonia.
Apus
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Apus - Messaggi: 285
- Iscritto il: 12 mag '11
- Località: Modena
Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Complimenti!! Bellissima colonia, e davvero, un bel formicaio!
Questo genere mi ha sempre affascinato ma il loro boom demografico mi ha ogni volta, tagliato le gambe nell'iniziare un loro allevamento.
Continua così, seguiremo con interesse e curiosità la tua avventura
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Continua così, seguiremo con interesse e curiosità la tua avventura
IMPORTANTE!
Colonie allevate:
Lasius flavus;Lasius emarginatus;Messor capitatus; Formica sp.
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Lasius flavus:
Diario e Foto della colonia
Lasius emarginatus:
Foto della colonia
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luca321 - Messaggi: 2895
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Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Che bell'idea questo formicaio! Oltre ad offrire un ottima visibilità è anche molto naturale e pratico!



„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.
http://pikaia.eu/
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Sara75 - Messaggi: 2218
- Iscritto il: 12 ott '13
- Località: Genova
Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Bello :D
Ma se il taglio orizzontale non è perfetto le formiche non passano? perchè in giro trovo sempre mezzi tronchetti ma non essendo un taglio perfetto e pensando di non essere in grado di farne uno a dovere, ho sempre lasciato perdere.
Ma se il taglio orizzontale non è perfetto le formiche non passano? perchè in giro trovo sempre mezzi tronchetti ma non essendo un taglio perfetto e pensando di non essere in grado di farne uno a dovere, ho sempre lasciato perdere.
colonie attive
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Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Ah ho capito, in pratica il formicaio è in arena e usano le imperfezioni come uscite secondarie.
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- antdoctor
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Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Il problema che ho riscontrato io con un formicaio identico con Temnothorax sp. e Camponotus truncatus è stata l'idratazione in inverno....sono morte tutte e due le colonie per disidratazione...
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Solenopsis sp.
Piccole colonie:
Camponotus cruentatus
Lasius (Lasius)
Camponotus sp. ( probabile C. barbaricus)
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Bremen - Messaggi: 2448
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Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
antdoctor ha scritto:Bello :D
Ma se il taglio orizzontale non è perfetto le formiche non passano? perchè in giro trovo sempre mezzi tronchetti ma non essendo un taglio perfetto e pensando di non essere in grado di farne uno a dovere, ho sempre lasciato perdere.
Per quanto riguarda il piano di taglio, non era perfettamente orizzontale.
Quando ho appoggiato il vetro non aderiva e da un lato era troppo sollevato rispetto al legno.
Alla fine ho deciso di segare in due il tronchetto. Il taglio trasversale è ben visibile dalle foto.
Poi l'ho riassemblato incollando i due tronconi con la colla a caldo usando un piano orizzontale come base.
Insomma, più difficile da spiegare che da fare

Alla fine ho ridotto ma non annullato il problema e infatti nella parte in alto a destra si vede bene come le operaie riescano ad uscire.
Ho anche scartavetrato ma ci sarebbe voluta una levigatrice elettrica...
antdoctor ha scritto:Ah ho capito, in pratica il formicaio è in arena e usano le imperfezioni come uscite secondarie.
Usano le imperfezioni come uscite secondarie ma naturalmente ho scavato tunnel laterali di uscita.

Ultima modifica di Apus il 22/05/2014, 9:49, modificato 1 volta in totale.
Apus
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Apus - Messaggi: 285
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Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Bremen ha scritto:Il problema che ho riscontrato io con un formicaio identico con Temnothorax sp. e Camponotus truncatus è stata l'idratazione in inverno....sono morte tutte e due le colonie per disidratazione...
Quello dell'umidificazione potrebbe essere un problema e infatti adesso che la colonia è in una stanza dove la mattina ci sono temperature altissime metto un batuffolo di cotone umido su un lato del formicaio in modo che per capillarità l'acqua in piccole quantità arrivi all'interno. Crea un po' di agitazione ma ve bene lo stesso.
Comunque con le operaie attive l'acqua viene bevuta direttamente dalla provetta.
Piuttosto il problema potrebbe ripresentarsi in inverno come è capitato a Bremen.
Quest'anno sono rimaste in diapausa solo per un paio di mesi e comunque a temperature non così basse: un minimo di attività c'era.
Inoltre erano ancora nel terrario piccolo, chiuso con una lastra di vetro.
Questo probabilmente ha contribuito a mantenere un grado di umidità sufficiente.
Comunque sia è una bella colonia, in salute, con davvero poche morti.
Si vede che la regina è una buona fattrice

Apus
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Apus - Messaggi: 285
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Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Io pensavo di collegare un futuro formicaio così direttamente ad una provetta, senza tubicini o raccordi, la provetta direttamente incastrata nel legno.
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Bremen - Messaggi: 2448
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Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Intanto complimenti per il nido , davvero molto bello !
Per il fattore umidità ti posso consigliare di tenerle sveglie in inverno , le lasci in casa in attività in modo che vadano tranquillamente a prendere l'acqua da una qualsiasi provetta , non mi preoccuperei della mancata stasi invernale dato che in molte zone d'Italia o in serra queste formiche continuano la loro attività anche se a rilento .
Il problema è che in natura il legno nella stagione invernale rimane sempre umido per le gelate invernali, le continue pioggie e il tasso di umidità elevato quindi non hanno bisogno ne di muoversi ne di lasciare il nido , l'umidificazione avviene in modo involontario .
Per il fattore umidità ti posso consigliare di tenerle sveglie in inverno , le lasci in casa in attività in modo che vadano tranquillamente a prendere l'acqua da una qualsiasi provetta , non mi preoccuperei della mancata stasi invernale dato che in molte zone d'Italia o in serra queste formiche continuano la loro attività anche se a rilento .
Il problema è che in natura il legno nella stagione invernale rimane sempre umido per le gelate invernali, le continue pioggie e il tasso di umidità elevato quindi non hanno bisogno ne di muoversi ne di lasciare il nido , l'umidificazione avviene in modo involontario .
In allevamento : Camponotus ligniperda, C. cruentatus, C. nylanderi, Formica cunicularia, F. fusca,F. lemani, Polyergus rufescens, Lasius platythorax, Lasius paralienus, Tetramorium caespitum, Temnothorax alienus, T. exilis, T. recedens, Pheidole pallidula
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Dorylus - Messaggi: 5128
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Re: Crematogaster scutellaris: diario di Apus
Complimenti anche da parte mia
Secondo me il sistema più semplice per trasferirle è:
mettere il vecchio nido nell'arena del nuovo e smontare il vetro. Accellera i tempi ed è indolore
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quercia - Messaggi: 3606
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