Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
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Re: R: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Gabry ha scritto:Andrebbero liberati nel loro habitat
Nonostante possa sembrare una buona idea, analogamente a quanto detto prima è e deve essere assolutamente sconsigliata anche questo tipo di "risoluzione"
Come detto prima, questi animali seppur identici esteriormente, non sono più quelli che si possono ritrovare nel loro habitat naturale. Non sanno cacciare, non sanno chi temere, non sanno come superare la notte, non sanno difendersi dalle malattie (oltre a portarne quasi sicuramente di nuove) non sanno cosa è cibo e cosa no. Insomma, sanno a mala pena camminare e bere. Farli morire di stenti solo per soddisfare un nostro bisogno biologico non ha senso secondo me. Poi, come sempre ci sarà chi si avventurerà a scardinare le gabbie e chi come me sarà obbligato ad abbattere gli animali fuggiti.
Un accordo non ci piace?
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luca321 - Messaggi: 2895
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Il problema non è "voler bene ai visoni" ma "comportarsi correttamente con essi" (o una sorta di...) (e pur sapendo bene che ai visoni proprio non gliene può importar di meno di qualsiasi forma di considerazione che un umano può dare loro).
Poi ovviamente i miei sono ragionamenti ad extremis per dare la giusta difesa al comportamento di quegli animalisti "esaltati" che sfasciano le gabbie, che per quanto estremista - e stupido se gli animali vengono liberati sul posto - sembri, ritengo possa essere giustificato da una solida base "etica" che appoggio, e dunque non sia del tutto da paragonare al vandalismo. (e penso che un animalista "serio" ritenga il problema del consumo di carne molto più colossale rispetto a quello delle pellicce, il vero "gigante da sconfiggere"... ma le pellicce sono "più facili" perchè la gente vi può rinunciare senza troppi sacrifici e i visoni sono tenerelli).
In ogni caso accoglierei ben volentieri soluzioni di compromesso come le "pensioni" che almeno negli USA ci sono dedicate agli animali domestici che sono stati vittima di maltrattamenti. L'abbattimento proprio no. La sterilizzazione mi sembra una soluzione parecchio ragionevole (ma mooolto ipocrita e specista all'eccesso, dato che questo trattamento è considerato altamente immorale se applicato sulla specie per cui - "ragionevolmente", per il "bene dell'ecosistema" - ce ne sarebbe più bisogno).
Poi ovviamente i miei sono ragionamenti ad extremis per dare la giusta difesa al comportamento di quegli animalisti "esaltati" che sfasciano le gabbie, che per quanto estremista - e stupido se gli animali vengono liberati sul posto - sembri, ritengo possa essere giustificato da una solida base "etica" che appoggio, e dunque non sia del tutto da paragonare al vandalismo. (e penso che un animalista "serio" ritenga il problema del consumo di carne molto più colossale rispetto a quello delle pellicce, il vero "gigante da sconfiggere"... ma le pellicce sono "più facili" perchè la gente vi può rinunciare senza troppi sacrifici e i visoni sono tenerelli).
In ogni caso accoglierei ben volentieri soluzioni di compromesso come le "pensioni" che almeno negli USA ci sono dedicate agli animali domestici che sono stati vittima di maltrattamenti. L'abbattimento proprio no. La sterilizzazione mi sembra una soluzione parecchio ragionevole (ma mooolto ipocrita e specista all'eccesso, dato che questo trattamento è considerato altamente immorale se applicato sulla specie per cui - "ragionevolmente", per il "bene dell'ecosistema" - ce ne sarebbe più bisogno).
Formiche in allevamento: Polyrhachis dives
Esperienza con: Lasius niger, Messor structor, Plagiolepis pygmaea, Tetramorium semilaeve
Tentativi falliti con: Ponera sp., Reticulitermes lucifugus, Kalotermes flavicollis
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Sergio - Messaggi: 510
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Allora ti importa come stiano i visoni ma non come andranno a stare gli altri animali selvatici che non cetrano assolutamete nulla ?
Se il visone in natura in Italia non ci sta non ci deve proprio stare ! punto e basta non si tratta di nessun'estremismo accanimento o chissà cosa , così come non ci deve stare nessun'altra specie aliea ma purtroppo di gente che libera o abbandoa ce ne sempre !!!
Se il visone in natura in Italia non ci sta non ci deve proprio stare ! punto e basta non si tratta di nessun'estremismo accanimento o chissà cosa , così come non ci deve stare nessun'altra specie aliea ma purtroppo di gente che libera o abbandoa ce ne sempre !!!
In allevamento : Camponotus ligniperda, C. cruentatus, C. nylanderi, Formica cunicularia, F. fusca,F. lemani, Polyergus rufescens, Lasius platythorax, Lasius paralienus, Tetramorium caespitum, Temnothorax alienus, T. exilis, T. recedens, Pheidole pallidula
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Dorylus - Messaggi: 5128
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
luca321 ha scritto: Gabry ha scritto:Andrebbero liberati nel loro habitat
Nonostante possa sembrare una buona idea, analogamente a quanto detto prima è e deve essere assolutamente sconsigliata anche questo tipo di "risoluzione"
Come detto prima, questi animali seppur identici esteriormente, non sono più quelli che si possono ritrovare nel loro habitat naturale. Non sanno cacciare, non sanno chi temere, non sanno come superare la notte, non sanno difendersi dalle malattie (oltre a portarne quasi sicuramente di nuove) non sanno cosa è cibo e cosa no. Insomma, sanno a mala pena camminare e bere. Farli morire di stenti solo per soddisfare un nostro bisogno biologico non ha senso secondo me. Poi, come sempre ci sarà chi si avventurerà a scardinare le gabbie e chi come me sarà obbligato ad abbattere gli animali fuggiti.
è vero quello che dici, non avrebbero comunque molte change, ma eticamente se ci fosse anche solo l'1% di possibilità di successo io ci proverei, se si riuscisse ad inserire nel loro habitat naturale un visone ogni cento sarebbe comunque un successo rispetto ad un abbattimento certo. Le nutrie una volta liberate mi sembra che siano riuscite a colonizzare la pianura padana! Questo non vuol dire che sia giusto, ma che una percentuale di quelle liberazione ha avuto successo, gli animali (probabilmente più giovani) sono riusciti ad adattarsi e ha imparare a vivere liberamente.
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Gabry - Messaggi: 249
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Allora ti importa come stiano i visoni ma non come andranno a stare gli altri animali selvatici che non cetrano assolutamete nulla ?
No non mi importa come stiano i visoni... (non nell'ambito di questa discussione almeno)... Si tratta di correttezza, non benevolenza, verso i visoni.
E' come svuotare le carceri a tappeto. Molti non hanno niente all'infuori della cella e molto probabilmente ricadrebbero nella vita criminale con conseguenze negative per loro e gli altri. Probabilmente alcuni di loro si renderebbero conto di essere vissuti meglio col vitto e alloggio senza la libertà. Ma.................. si lasciando in carcere allora? Si abbattono? Con quale diritto?
Al limite andrebbero riportati con un bus-navetta verso il luogo esatto in cui sono stati arrestati, prima di liberarli.
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Sergio - Messaggi: 510
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Primo...il paragone non è esatto...sarebbe più esatto l'esempio di un bambino nato in un carcere che dopo 18 anni viene liberato nel centro di New York senza un euro in tasca....Comunque qua il problema non è quello, il fine nostro è il bene di questi animali, il loro rispetto? Bene ha senso pensare ad un centro (ma dove si prendono i soldi?) dove tenerli in cattività finchè non muoiano, ma liberarli è un crimine, per loro anche, ma soprattutto per tutti gli altri animali che da loro verrebbero uccisi, il fine non giustifica i mezzi...per renderli liberi lasciamo pure che distruggano tutto...proprio è illogico e controproducente...un discorso cosi su larga scala porterebbe all'estinzione di migliaia e migliaia di specie animali. Sul fatto di riliberarli nel loro ambiente naturale nemmeno è buono, sarebbero portatori di malattie che potrebbero sterminare i loro simili, insomma...se si ama la natura, se si rispettano gli animali e se si vuole rispettarli, evitiamo di incentivare il commercio delle loro pelli, non creiamo stragi ambientali...
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Bremen - Messaggi: 2448
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Gabry ha scritto:è vero quello che dici, non avrebbero comunque molte change, ma eticamente se ci fosse anche solo l'1% di possibilità di successo io ci proverei,
Nonono Gabry assolutamente no. Non c'entra nulla l'etica o la morale, parliamo di cose concrete e reali non di comportamenti che si dovrebbero seguire
Gabry ha scritto:
se si riuscisse ad inserire nel loro habitat naturale un visone ogni cento sarebbe comunque un successo rispetto ad un abbattimento certo.
Un visone ogni cento nel "loro" habitat naturale. Ok, immaginiamo la scena. Hai un allevamento di un milione di visoni. Ne liberi 100.000 ( cento mila) in un ambiente X gia popolato da visoni. Cosa succederà secondo te?
L'equilibro che vi era prima tra prede cacciate e cacciatori, tra substrato consumato e quello creato, tra nati e morti tra malati e sani, con l'aggiunta di cento mila nuovi soggetti, tutto questo va a farsi benedire. I nuovi soggetti andrebbero a rompere le scatole ai vecchi, andrebbero a consumare più substrato rispetto a quanto la natura era "abituata" a crearne prima , aumenterebbero i cacciatori e diminuirebbero le prede e aumenterebbe di centomila volte il numero di nuovi potenziali malati ( o di nuovi potenziali sani). Per una persona che, per motivi di studio o di interesse, non è pratico di epidemiologia e tutto ciò che gira intorno alle malattie, a questa persona, tutti questi cambiamenti non darebbero minimamente nell'occhio.
Ma se analizzassimo uno a uno ci renderemmo conto di come anche solo il cambiamento di uno di questi fattori, porterebbe alla formazione di disastri immani.
Spoiler: mostra
Gabry ha scritto:
Le nutrie una volta liberate mi sembra che siano riuscite a colonizzare la pianura padana! Questo non vuol dire che sia giusto, ma che una percentuale di quelle liberazione ha avuto successo, gli animali (probabilmente più giovani) sono riusciti ad adattarsi e ha imparare a vivere liberamente.
Le nutrie... Maledetto il giorno in cui scapparono e maledetti coloro i quali si opposero a una loro completa distruzione nella pianura padana. Da questo livello in poi hanno colonizzato e invaso quasi tutto il territorio italiano portando una marea di disastri che solo pochi possono solo capire. Siamo arrivati oggi, a dover organizzare battute di caccia per liberare i canali dalla loro infestante presenza.
Tutto questo perchè come dici te alcuni hanno imparato a vivere liberamente.
Sergio ha scritto:No non mi importa come stiano i visoni... (non nell'ambito di questa discussione almeno)... Si tratta di correttezza, non benevolenza, verso i visoni.
Vuoi essere "corretto" con animali che neanche ci dovrebbero essere e non con quelli che abitano le nostre terre da sempre? Mi sembra una correttezza alquanto insolita e malsana.
Sergio ha scritto:E' come svuotare le carceri a tappeto. Molti non hanno niente all'infuori della cella e molto probabilmente ricadrebbero nella vita criminale con conseguenze negative per loro e gli altri. Probabilmente alcuni di loro si renderebbero conto di essere vissuti meglio col vitto e alloggio senza la libertà. Ma.................. si lasciando in carcere allora? Si abbattono? Con quale diritto?
Ribatto, allora li liberiamo tutti così i criminali più spietati ci ammazzano tutti ma quelli buoni... no anche quelli buoni vengono ammazzati alla fine dai cattivi. Ottimo modo di "ripopolare" un ambiente! Si vive in dieci, ne liberi duecento, chi campa campa chi non campa pazienza. Mha... Non mi esprimo ulteriormente.
Sergio ha scritto:Al limite andrebbero riportati con un bus-navetta verso il luogo esatto in cui sono stati arrestati, prima di liberarli.
Esatto, riportiamo i visoni ( o i prigionieri, mi sono perso ormai) nel punto dove "li abbiamo arrestati"... In carcere quindi? E di nuovo punto e a capo poi... Suvvia, capisci anche te che non ha ne capo ne coda st'idea.
Altra perla è questa:
Sergio ha scritto:In ogni caso accoglierei ben volentieri soluzioni di compromesso come le "pensioni" che almeno negli USA ci sono dedicate agli animali domestici che sono stati vittima di maltrattamenti. L'abbattimento proprio no. La sterilizzazione mi sembra una soluzione parecchio ragionevole (ma mooolto ipocrita e specista all'eccesso, dato che questo trattamento è considerato altamente immorale se applicato sulla specie per cui - "ragionevolmente", per il "bene dell'ecosistema" - ce ne sarebbe più bisogno).
Perdonami, ma abbiamo idea di cosa vuol dire quello che hai detto? Costruire una sorta di "ricovero" per animali da allevamento... Una sorta di capannone dove vivono liberi ( ??) autoregolandosi come in una grande famiglia (?????). Ti sembra credibile come cosa? Pensi abbia senso? Perchè se la domanda alle precedenti domande è no siamo, ancora una volta, punto e a capo. Dovrebbero essere nuovamente rinchiusi in gabbia e nuovamente vivere esattamente come prima.
Il fattore economico lo salto in pieno e volutamente perchè mi rendo conto che se non si hanno delle "basi" andare oltre non a senso

Con tutto il rispetto, Luca
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luca321 - Messaggi: 2895
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Si ho capito hai perfettamente ragione su tutto, non metto in dubbio i problemi ambientali, le conseguenze che i visoni liberati potrebbero avere, eccetera...
Solo che...
Cioè detto da un umano...
La pianura padana era una foresta di alberi millenari. Cosa che in Europa non esiste più e non certo perchè è difficile che gli alberi vivano così a lungo. Ora ci sono i canali.
E le nutrie mi stanno mooolto più simpatiche degli antichi romani, dovesse prendermi il pallino di sterminare una specie invasiva sarei mooolto indeciso...
La natura incontaminata - se mai è esistita (poi mi spieghi cosa vuol dire) - non esiste più da millenni. Dunque io dico: ma andate nutrie, andate visoni, e moltiplicatevi, che siete animaletti carini e coccolosi.
Solo che...
Siamo arrivati oggi, a dover organizzare battute di caccia per liberare i canali dalla loro infestante presenza.
Cioè detto da un umano...
La pianura padana era una foresta di alberi millenari. Cosa che in Europa non esiste più e non certo perchè è difficile che gli alberi vivano così a lungo. Ora ci sono i canali.
E le nutrie mi stanno mooolto più simpatiche degli antichi romani, dovesse prendermi il pallino di sterminare una specie invasiva sarei mooolto indeciso...
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Sergio - Messaggi: 510
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Perdonami, ma abbiamo idea di cosa vuol dire quello che hai detto? Costruire una sorta di "ricovero" per animali da allevamento... Una sorta di capannone dove vivono liberi ( ??) autoregolandosi come in una grande famiglia (?????). Ti sembra credibile come cosa? Pensi abbia senso? Perchè se la domanda alle precedenti domande è no siamo, ancora una volta, punto e a capo. Dovrebbero essere nuovamente rinchiusi in gabbia e nuovamente vivere esattamente come prima.
Sterilizzati, vivono il resto della loro vita in un capannone dove hanno un pochino di spazio in più - quanto se ne può trovare - di quanto ne avevano quando erano alberi da pelliccia. E muoiono di vecchiaia. Tutto lì. Poi se prendono ad autoregolarsi sarebbe un fenomeno interessante.
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Sergio - Messaggi: 510
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Sergio ha scritto:La natura incontaminata - se mai è esistita (poi mi spieghi cosa vuol dire) - non esiste più da millenni. Dunque io dico: ma andate nutrie, andate visoni, e moltiplicatevi, che siete animaletti carini e coccolosi.
No, il problema non è che Luca è contro la riproduzione di animali carini e coccolosi. Luca dice che questi animali carini e coccolosi ( santo il signore, una nutria è veramente brutta!

Distruggono i canali, fanno tane che "permettono" all'acqua di uscire dagli argini e inondare campagne coltivate e paesi interi. Buttano giù strade, rendono instabili piccoli ponti e potrei continuare a lungo ad elencarti ciò che animali esotici hanno causato in un ambiente non loro. Quindi rinnovo il mio assoluto no alla presenza di animali estranei in territori non loro.
Sergio ha scritto:Sterilizzati, vivono il resto della loro vita in un capannone dove hanno un pochino di spazio in più - quanto se ne può trovare - di quanto ne avevano quando erano alberi da pelliccia. E muoiono di vecchiaia. Tutto lì. Poi se prendono ad autoregolarsi sarebbe un fenomeno interessante.
Muoiono di vecchiaia se prima campano un po. Però tra i mille fattori limitanti alla vita vi è l'alimentazione e la cura delle malattie. Cose che, ahimè e me ne dispiace per loro, essi non sono in grado di risolvere da soli. Per cui questo implica che qualcuno, usando un noto strumento di scambio, detto denaro, acquisti del cibo e delle medicine per questi animali.
Ora, dimmi chi va a compare cibo per decine di migliaia di animali chiusi in un capannone senza alcun ritorno economico...
Altro punto, la sterilizzazione. Del tutto similarmente all'alimentazione, affinchè un animale venga sterilizzato c'è ( oggettivo) bisogno di qualcuno che o operi l'animale ( pre-anestesia, anestesia e post anestesia devono essere controllati con dei farmaci e credo proprio che anche questi costano dei denari) oppure inietti all'animale un farmaco sterilizzante ( temo che anche in questo caso la parola denaro debba essere ripetuta). Tutte queste "manualità" hanno un costo ( Noo, assurdo...). Costo che qualcuno dovrà pagare. La domanda ora sorge spontanea, chi paga?
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luca321 - Messaggi: 2895
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Ma il "Luca che non è d'accordo" sei te?
A me di quello che nessuno vuole avere con frequenza nella propria vita frega poco. Ed essendo specista, in particolare verso gli umani, se vedessi un responsabile "ripulitore dell'ecofauna" in azione penso che mi impegnerei a fargli del male, per quanto me lo possa permettere il mio scarso fisico, e questa è la mia linea morale. Poi sto bene così. Da bravo anarchico non mi pronuncio su futuribili divieti o legificazioni di sorta.
PS: Può anche pagare una qualche associazione di volontari di buona volontà.
A me di quello che nessuno vuole avere con frequenza nella propria vita frega poco. Ed essendo specista, in particolare verso gli umani, se vedessi un responsabile "ripulitore dell'ecofauna" in azione penso che mi impegnerei a fargli del male, per quanto me lo possa permettere il mio scarso fisico, e questa è la mia linea morale. Poi sto bene così. Da bravo anarchico non mi pronuncio su futuribili divieti o legificazioni di sorta.
PS: Può anche pagare una qualche associazione di volontari di buona volontà.
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Sergio - Messaggi: 510
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Sergio ha scritto:Da bravo anarchico non mi pronuncio su futuribili divieti o legificazioni di sorta.
Non so che viso avesse, neppure come si chiamava,
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava,
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli,
ma nella fantasia ho l'immagine sua:
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli.
Conosco invece l'epoca dei fatti, qual era il suo mestiere:
i primi anni del millennio, studente e formichiere,
i tempi in cui si cominciava, la guerra santa dei pezzenti
lui era vegetariano e amava gli animali
di tutti quanti i continenti,
di tutti quanti i continenti.
E il mondo reale sembrava fosse un posto strano
in cui l'ignoranza dominava, con il pensiero e con la mano:
tra un'orecchia e l'altra dei potenti, un vuoto che sembrava infinito,
eppure aveva dentro un potere tremendo,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite.
Ma un' altra grande forza spiegava allora le sue ali,
parole che dicevano "gli uomini son uguali agli animali"
e contro a zoo e pellicce, scoppiava nella via
la bomba proletaria e illuminava l' aria
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia.
In un allevamento, pensava, sta il povero visone
lontana la sua casa, lontana destinazione:
vedeva gente impellicciata, pensava a quei velluti, agli ori,
pensava al magro giorno della sua gente attorno,
pensava io ora libero i visoni,
pensava io ora libero i visoni,
pensava ora libero io i visoni.
Non so che cosa accadde, perchè prese la decisione,
forse una rabbia antica, generazioni senza nome
che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore:
dimenticò pietà, scordò la sua bontà,
con un cric fece l'effrazione,
con un cric fece l'effrazione,
con un cric fece l'effrazione.
E dall'allevamento, scappò il povero visone
che in realtà, portava "nutria", di nome
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
mordesse la pianura con muscoli d' acciaio,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno...
E giorno dopo giorno, con molta rabbia in corpo
la nutria straniera sopravvisse in modo accorto
L'anarchico ideale, di liberarla dalle mura
aveva funzionato, e con rabbia animale,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura.
E intanto corre corre corre sempre più forte
e morde morde morde l'argine forte
e niente ormai può trattenere l' immensa forza distruttrice,
con l'ultimo suo grido animale, la nutria ce lo dice:
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
http://www.youtube.com/watch?v=KatNEo8iOBM


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dada - Messaggi: 2575
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni

Ahahahah. AHAHAHAH.
Ma LOL.

Formiche in allevamento: Polyrhachis dives
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Sergio - Messaggi: 510
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Sergio ha scritto:Si vede che ci sono due diversi sistemi di valori in ballo... in questo caso non credo che il problema si possa risolvere coll'uso della ragione e del buon senso.
No, i problemi DEVONO essere risolti con la ragione.
Libero 1000 visoni => visoni alloctoni => danni ecologici su varia scala.
Libero 1000 visoni => visoni autoctoni => danni genetici "permanenti" alla popolazione di visoni
Abbatto 1000 visoni => muoiono 1000 visoni.
Chiaramente è schematizzata, ma va usata la ragione, vanno usate le varie conoscenze disponibili.
Non i sentimentalismi vai.
Sergio ha scritto:Voglio dire che, per me - e se ci sono, credo si tratti degli "animalisti esaltati" già citati varie volte - la libertà di un animale (soprattutto un certo tipo di animale che per specismo ritengo più dignitosi poichè più somiglianti all'homo sapiens, dunque tutti i mammiferi e molti vertebrati, e anche alcuni invertebrati) è più importante di qualsiasi ragionamento "di ordine superiore", riguardo conseguenze per l'animale stesso, o per l'ambiente. Allo stesso modo di come la libertà di un h. sapiens è più importante del suo - disastroso, non c'è bisogno di farlo notare spero, sotto tutti i punti di vista, in un modo che trascende, ridicolizzandola quasi, le altre problematiche ecologiche - effetto sull'ambiente "naturale".
Strano perchè la maggior parte degli "animalisti" e "animalisti esaltati" si ritiene fermamente antispecista.
Sergio ha scritto:Ecologismo e animalismo sono due cose completamente diverse - quasi opposte - tanto quanto lo sono la politica e il filatropismo, se posso azzardare un parallelo.
Esatto, uno usa la ragione, l'altro no. Quindi è bene lasciar fare alla gente che pensa.
luca321 ha scritto:Gabry ha scritto:Andrebbero liberati nel loro habitat
Nonostante possa sembrare una buona idea, analogamente a quanto detto prima è e deve essere assolutamente sconsigliata anche questo tipo di "risoluzione"
Come detto prima, questi animali seppur identici esteriormente, non sono più quelli che si possono ritrovare nel loro habitat naturale. Non sanno cacciare, non sanno chi temere, non sanno come superare la notte, non sanno difendersi dalle malattie (oltre a portarne quasi sicuramente di nuove) non sanno cosa è cibo e cosa no. Insomma, sanno a mala pena camminare e bere. Farli morire di stenti solo per soddisfare un nostro bisogno biologico non ha senso secondo me. Poi, come sempre ci sarà chi si avventurerà a scardinare le gabbie e chi come me sarà obbligato ad abbattere gli animali fuggiti.
Un accordo non ci piace?
Il problema è che a volte sono in grado di cacciare e di sopravvivere. Magari arrivano anche a riprodursi e ad inquinare geneticamente la popolazione. Ed è un grosso problema.
Sergio ha scritto:Poi ovviamente i miei sono ragionamenti ad extremis per dare la giusta difesa al comportamento di quegli animalisti "esaltati" che sfasciano le gabbie, che per quanto estremista - e stupido se gli animali vengono liberati sul posto - sembri, ritengo possa essere giustificato da una solida base "etica" che appoggio, e dunque non sia del tutto da paragonare al vandalismo. (e penso che un animalista "serio" ritenga il problema del consumo di carne molto più colossale rispetto a quello delle pellicce, il vero "gigante da sconfiggere"... ma le pellicce sono "più facili" perchè la gente vi può rinunciare senza troppi sacrifici e i visoni sono tenerelli).
No, sono ecovandali. Dato che in alcuni casi contribuiscono o provano a contribuire al danneggiamento dell'ambiente.
Non ci sono scusanti etiche. Si parla di ambiente e di molto animali, alcuni grossi, coccolosi e conosciuti, altri piccoli insignificanti e la cui esistenza è sconosciuta alla maggior parte degli animalisti.
Sergio ha scritto:In ogni caso accoglierei ben volentieri soluzioni di compromesso come le "pensioni" che almeno negli USA ci sono dedicate agli animali domestici che sono stati vittima di maltrattamenti. L'abbattimento proprio no. La sterilizzazione mi sembra una soluzione parecchio ragionevole (ma mooolto ipocrita e specista all'eccesso, dato che questo trattamento è considerato altamente immorale se applicato sulla specie per cui - "ragionevolmente", per il "bene dell'ecosistema" - ce ne sarebbe più bisogno).
Costo per mantenerli? e per sterilizzarli? Gli animali sterilizzati fanno comunque danni. Per minore tempo e in minor quantità ma comunque li fanno.
Mi vengono in mente le Trachemys scripta e i centri che sono pieni. Rimane solo spazio nei congelatori.
Sergio ha scritto:Allora ti importa come stiano i visoni ma non come andranno a stare gli altri animali selvatici che non cetrano assolutamete nulla ?
No non mi importa come stiano i visoni... (non nell'ambito di questa discussione almeno)... Si tratta di correttezza, non benevolenza, verso i visoni.
E' come svuotare le carceri a tappeto. Molti non hanno niente all'infuori della cella e molto probabilmente ricadrebbero nella vita criminale con conseguenze negative per loro e gli altri. Probabilmente alcuni di loro si renderebbero conto di essere vissuti meglio col vitto e alloggio senza la libertà. Ma.................. si lasciando in carcere allora? Si abbattono? Con quale diritto?
Al limite andrebbero riportati con un bus-navetta verso il luogo esatto in cui sono stati arrestati, prima di liberarli.
Correttezza verso i visoni? Quindi io per correttezza verso le mie formiche dovrei prendere i sessuati e farli accoppiare in natura. Poverini, non potranno sennò avere mai la loro "prima volta".
Ripeto, un animale da allevamento non va liberato, ne qui ne da nessun altra parte.
Sergio ha scritto:Si ho capito hai perfettamente ragione su tutto, non metto in dubbio i problemi ambientali, le conseguenze che i visoni liberati potrebbero avere, eccetera...
Solo che...Siamo arrivati oggi, a dover organizzare battute di caccia per liberare i canali dalla loro infestante presenza.
Cioè detto da un umano...
La pianura padana era una foresta di alberi millenari. Cosa che in Europa non esiste più e non certo perchè è difficile che gli alberi vivano così a lungo. Ora ci sono i canali.
E le nutrie mi stanno mooolto più simpatiche degli antichi romani, dovesse prendermi il pallino di sterminare una specie invasiva sarei mooolto indeciso...
La natura incontaminata - se mai è esistita (poi mi spieghi cosa vuol dire) - non esiste più da millenni. Dunque io dico: ma andate nutrie, andate visoni, e moltiplicatevi, che siete animaletti carini e coccolosi.
E allora freghiamocene di tutto. Cavolo, e io che perdo tempo all'università quando potrei divertirmi a versare varichina nei fiumi. Quello si che è divertente. tanto ormai l'uomo fa cosi tanti danni.
Sergio ha scritto:Perdonami, ma abbiamo idea di cosa vuol dire quello che hai detto? Costruire una sorta di "ricovero" per animali da allevamento... Una sorta di capannone dove vivono liberi ( ??) autoregolandosi come in una grande famiglia (?????). Ti sembra credibile come cosa? Pensi abbia senso? Perchè se la domanda alle precedenti domande è no siamo, ancora una volta, punto e a capo. Dovrebbero essere nuovamente rinchiusi in gabbia e nuovamente vivere esattamente come prima.
Sterilizzati, vivono il resto della loro vita in un capannone dove hanno un pochino di spazio in più - quanto se ne può trovare - di quanto ne avevano quando erano alberi da pelliccia. E muoiono di vecchiaia. Tutto lì. Poi se prendono ad autoregolarsi sarebbe un fenomeno interessante.
Cosa intendi per "se prendono ad autoregolarsi"? Costruire una movimento democratico? Divorarsi a vicenda?
Chi lo mette il capannone? chi il cibo? A quel punto meglio ucciderli che farli vivere in quelle condizioni, no? Non riesco ad immaginare le dimensioni di un capannone necessario ad ospitare centinaia visoni con un minimo di decenza.
Sergio ha scritto:Ma il "Luca che non è d'accordo" sei te?
A me di quello che nessuno vuole avere con frequenza nella propria vita frega poco. Ed essendo specista, in particolare verso gli umani, se vedessi un responsabile "ripulitore dell'ecofauna" in azione penso che mi impegnerei a fargli del male, per quanto me lo possa permettere il mio scarso fisico, e questa è la mia linea morale. Poi sto bene così. Da bravo anarchico non mi pronuncio su futuribili divieti o legificazioni di sorta.
PS: Può anche pagare una qualche associazione di volontari di buona volontà.
Non sono neanche io un grande amante della caccia come sport. Mentre a volte è necessaria per rimediare (purtroppo) ad errori commessi da altre persone (cacciatori, animalisti, idioti vari, irresponsabili ecc.).
Anni fa, quando ancora non avevo intrapreso studi universitari, anche io ero inferocito contro i cacciatori. Poi man mano uno riesce a fare distinzioni.
Io da bravo anarchico li guardo con occhi critici, ma dal punti di vista scientifico e non sentimentale.
dada ha scritto:Sergio ha scritto:Da bravo anarchico non mi pronuncio su futuribili divieti o legificazioni di sorta.
Non so che viso avesse, neppure come si chiamava,
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava,
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli,
ma nella fantasia ho l'immagine sua:
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli.
Conosco invece l'epoca dei fatti, qual era il suo mestiere:
i primi anni del millennio, studente e formichiere,
i tempi in cui si cominciava, la guerra santa dei pezzenti
lui era vegetariano e amava gli animali
di tutti quanti i continenti,
di tutti quanti i continenti.
E il mondo reale sembrava fosse un posto strano
in cui l'ignoranza dominava, con il pensiero e con la mano:
tra un'orecchia e l'altra dei potenti, un vuoto che sembrava infinito,
eppure aveva dentro un potere tremendo,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite.
Ma un' altra grande forza spiegava allora le sue ali,
parole che dicevano "gli uomini son uguali agli animali"
e contro a zoo e pellicce, scoppiava nella via
la bomba proletaria e illuminava l' aria
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia.
In un allevamento, pensava, sta il povero visone
lontana la sua casa, lontana destinazione:
vedeva gente impellicciata, pensava a quei velluti, agli ori,
pensava al magro giorno della sua gente attorno,
pensava io ora libero i visoni,
pensava io ora libero i visoni,
pensava ora libero io i visoni.
Non so che cosa accadde, perchè prese la decisione,
forse una rabbia antica, generazioni senza nome
che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore:
dimenticò pietà, scordò la sua bontà,
con un cric fece l'effrazione,
con un cric fece l'effrazione,
con un cric fece l'effrazione.
E dall'allevamento, scappò il povero visone
che in realtà, portava "nutria", di nome
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
mordesse la pianura con muscoli d' acciaio,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno...
E giorno dopo giorno, con molta rabbia in corpo
la nutria straniera sopravvisse in modo accorto
L'anarchico ideale, di liberarla dalle mura
aveva funzionato, e con rabbia animale,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura.
E intanto corre corre corre sempre più forte
e morde morde morde l'argine forte
e niente ormai può trattenere l' immensa forza distruttrice,
con l'ultimo suo grido animale, la nutria ce lo dice:
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
http://www.youtube.com/watch?v=KatNEo8iOBM
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Re: Morire per una pelliccia - Gli allevamenti di visoni
Vado Off topic giusto per rendervi partecipe di quanto, gli "animalisti sentimentali" siano in grado di comprendere ( la parola comprendere è difficile in effetti. ) la foto che nel link è mostrata. Sarà mai possibile che debba vedere (leggere) cose di questo tipo? Non c'è veramente freno alla stupidità?
Alle volte rimango proprio senza parole...
Spoiler: mostra
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