L'autodistruzione dell'umanità.

Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Sara75 » 16/06/2014, 10:57

Ecco un interessante articolo che conferma quanto l'uomo sia un "accidente" estremamente pericoloso per il Pianeta e la biodiversità ...
http://oggiscienza.wordpress.com/2014/0 ... megafauna/
„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.

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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda asiletto » 16/06/2014, 11:16

Sono d'accordo che l'uomo sia pericoloso per i suoi simili e per la biodiversità. Non mi preoccuperei invece del pianeta e della biosfera, le estinzioni di massa non sono una nostra invenzione, esistevano già prima della comparsa dell'uomo, e a mio parere non furono dovute a eventi fortuiti come meteoriti o eruzioni vulcaniche ma piuttosto all'evoluzione del comportamento di una o più specie animali. Come sta accadendo a noi :).
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Robybar » 16/06/2014, 12:14

Esatto!
Periodicamente la biosfera terrestre subisce delle "potature" anche consistenti di animali e piante, si chiamano estinzioni di massa e ne sono state individuate almeno 5 nell'ultima miliardata di anni.
La più brutale, l'estinzione del permiano, ebbe luogo tra il paleozoico e il mesozoico. Morirono oltre il 90% delle specie pluricellulari, poi ancora quella più famosa a fine mesozoico, 65 milioni di anni fa, che decimò la biosfera annientando il 75% delle specie, fra cui i dinosauri.
L'evento dell'estinzione dell'olocene, cioè quella che sta causando l'uomo, non è neanche paragonabile a questi e ad altri eventi di estinzione. Appena il 10%dei mammiferi, uccelli e rettili più importanti si è estinto ed un altro 30% è in pericolo. Sono cifre sempre belle grosse ma irrisorie in confronto ai big 5 fanerozoici. Anche se sto tenendo i vegetali fuori dal conteggio hehe :roll:
Per quanto riguarda le cause delle estinzioni, nel permiano si crede sia stata un'eruzione del trappo siberiano mentre per quella "dei dinosauri" l'ipotesi più accreditata vede un meteorite della famiglia di Baptistina caduto nello Yucatan con disastrose conseguenze sia sul clima che su altri aspetti della vita nel mesozoico. Non approfondisco, verrebbe un papiro enorme :wacko:
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Sara75 » 16/06/2014, 12:17

asiletto ha scritto:Sono d'accordo che l'uomo sia pericoloso per i suoi simili e per la biodiversità. Non mi preoccuperei invece del pianeta e della biosfera, le estinzioni di massa non sono una nostra invenzione, esistevano già prima della comparsa dell'uomo, e a mio parere non furono dovute a eventi fortuiti come meteoriti o eruzioni vulcaniche ma piuttosto all'evoluzione del comportamento di una o più specie animali. Come sta accadendo a noi :).


Esattamente il mio stesso pensiero. Gl eventi esterni possono solo affrettare, ingrandire o consolidare processi già avviati.
Non dimentichiamo che si stima che il 99% delle specie esistite fino ad oggi è estinta.
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Estinzione al limite K-T

Messaggioda asiletto » 16/06/2014, 14:21

La prima volta che ho letto della teoria del comportamento di una specie che potrebbe causare le estinzioni è stata grazie al romanzo di Michael Crichton "Il mondo perduto", riporto qui il primo capitolo di questo libro, in cui l'autore riesce a mescolare in maniera avvincente realtà e finzione:


Estinzione al limite K-T.

L'ultima parte del ventesimo secolo ha segnato un intensificarsi dell'interesse scientifico nei confronti dell'estinzione. Non è precisamente un argomento nuovo: già nel 1786, poco dopo la rivoluzione americana, il barone Georges Cuvier aveva per la prima volta dimostrato che le specie si estinguono. L'estinzione era quindi un fatto accettato dagli scienziati quasi tre quarti di secolo prima che Darwin elaborasse la sua teoria dell'evoluzione. E in seguito, nel proliferare delle controversie sollevate dalle sue teorie, di rado è stata contemplata la questione dell'estinzione. Anzi, l'estinzione veniva di norma considerata un evento banale, un po' come un'auto che resta senza benzina. Era semplicemente una prova di mancato adattamento. L'adattamento, in sé, era oggetto di intensi studi e accesi dibattiti. Ma il fatto che alcune specie si estinguessero non veniva preso in seria considerazione. Cos'altro c'era da dire sull'argomento?

Tuttavia, due svolte verificatesi negli anni Settanta del nostro secolo fecero sì che si cominciasse a guardare all'estinzione in modo del tutto nuovo. Si riconobbe, in primo luogo, che l'enorme incremento della popolazione stava modificando rapidamente il pianeta, eliminando habitat tradizionali, riducendo l'estensione della foresta pluviale, inquinando aria e acqua, e forse addirittura cambiando il clima della Terra. In questo processo si andavano estinguendo molte specie animali. Alcuni scienziati lanciarono grida d'allarme; altri furono meno espliciti ma non meno preoccupati. Quanto era fragile l'ecosistema? La specie umana aveva adottato un comportamento che l'avrebbe portata all'estinzione? Non vi erano certezze. Poiché nessuno si era mai impegnato a studiare in modo sistematico il problema dell'estinzione, scarseggiavano i dati relativi al ritmo di estinzione in altre ere geologiche.

E a quel punto gli scienziati iniziarono ad esaminare il passato, con la speranza di trovarvi risposte alle angosce del presente. La seconda svolta fu rappresentata dalle nuove nozioni relative alla morte dei dinosauri. Da tempo si sapeva che tutte le specie di dinosauri si erano estinte in un arco di tempo relativamente breve del Cretaceo, circa sessantacinque milioni di anni fa. La rapidità di questa estinzione fu argomento di lunghe dispute: alcuni paleontologi ritenevano che si fosse verificata con catastrofica rapidità, altri erano convinti che i dinosauri fossero scomparsi più gradualmente, in un arco di diecimila-dieci milioni di anni... un evento tutt'altro che rapido. Poi, nel 1980, il fisico Luis Alvarez e tre suoi colleghi scoprirono un'alta concentrazione di iridio in rocce risalenti alla fine del Cretaceo e all'inizio del Terziario - il cosiddetto limite KT. (Il Cretaceo venne abbreviato con "K" per evitare di confonderlo col Cambriano e altri periodi geologici.)

L'iridio, raro sulla Terra, abbonda però nelle meteore. L'equipe di Alvarez sostenne che la presenza di una grande quantità di iridio nelle rocce del limite K-T faceva pensare che all'epoca una gigantesca meteorite, con un diametro di molti chilometri, fosse entrata in collisione con la Terra. Ipotizzarono che la conseguente ricaduta di polvere e detriti, oscurando i cieli, avesse interrotto la fotosintesi, ucciso piante e animali, e posto fine al regno dei dinosauri. Questa drammatica teoria colpì l'immaginazione dei media e del pubblico, dando luogo a una controversia protrattasi per molti anni. Dov'era il cratere di questa meteorite? Vennero indicati vari luoghi possibili. Nel passato si erano verificati cinque grandi periodi di estinzione: erano stati provocati tutti da meteoriti? Si potevano ipotizzare catastrofi cicliche ogni ventisei milioni di anni? Il pianeta poteva aspettarsi un altro impatto devastante? Per oltre un decennio queste domande restarono senza risposta.

Il dibattito procedette fino all'agosto 1993, quando, nel corso di un seminario settimanale al Santa Fé Institute, un matematico iconoclasta di nome Ian Malcolm annunciò che nessuna di tali questioni aveva importanza, e che le dispute sull'impatto meteoritico erano "un congetturare futile e irrilevante". "Prendete in esame le cifre", disse Malcolm, protendendosi dal podio, gli occhi fissi sul pubblico. "Sul nostro pianeta vi sono, al momento, cinquanta milioni di specie di piante e animali. Quella che a noi può sembrare una notevole varietà, non è nulla a confronto di quanto è esistito prima. Si ritiene che, dal momento in cui ebbe inizio la vita su questo pianeta, vi siano state cinquanta miliardi di specie. Ciò significa che oggi ne resta solo una su mille. Quindi il 99,9 per cento delle specie che popolavano la Terra è estinto. E gli stermini di massa rappresentano solo il cinque per cento del totale. La stragrande maggioranza delle specie si è estinta una alla volta". La verità, disse Malcolm, è che la vita sulla Terra è stata caratterizzata da un ritmo costante e continuo di estinzione. In linea di massima, la durata media di una specie era quattro milioni di anni. Per i mammiferi, un milione di anni. Poi la specie scompariva. Quindi il vero schema era questo: le specie compaiono, si affermano e poi muoiono nell'arco di alcuni milioni di anni. In media, nella storia della vita sulla Terra, si è estinta una specie al giorno.

"Ma perché?" domandò Malcolm. "Che cosa porta all'ascesa e al declino delle specie in cicli di quattro milioni di anni? "

Una risposta è da ricercarsi nel fatto che non teniamo in debito conto l'incessante attività del pianeta. Solo negli ultimi cinquantamila anni - un battito di ciglia, in termini geologici - le foreste pluviali si sono enormemente contratte per poi tornare ad espandersi. Le foreste pluviali non sono una caratteristica immutabile del pianeta: sono anzi relativamente recenti. Diecimila anni fa, quando sul continente americano vi erano uomini che vivevano di caccia, la calotta di ghiaccio si estendeva sino alla latitudine di New York. In quell'epoca molti animali si estinsero.

"Gran parte della storia della Terra ci mostra quindi animali che vivono e muoiono in ambienti in grande trasformazione. Questo probabilmente spiega il novanta per cento delle estinzioni. Se i mari si prosciugano o se la loro concentrazione salina aumenta, naturalmente tutto il plancton si estinguerà. Ma gli animali complessi come i dinosauri sono tutt'altra faccenda, perché essi hanno trovato forme di isolamento - letteralmente e figurativamente - contro questi mutamenti. Perché spariscono gli animali complessi? Perché non si adattano? Fisicamente sembrano avere la capacità di sopravvivere. La loro estinzione appare immotivata e tuttavia si verifica.

"Vorrei avanzare l'ipotesi che gli animali complessi si estinguono non a causa di mutamenti intervenuti nei loro meccanismi di adattamento fisico all'ambiente, bensì a causa del loro comportamento. Vorrei suggerire che gli ultimi sviluppi nella teoria del caos, o dinamica non lineare, offrono allettanti spunti circa le modalità con cui questo potrebbe avvenire. "Ci suggeriscono che il comportamento degli animali complessi può cambiare con molta rapidità, e non sempre per il meglio. Ci suggeriscono che il comportamento, nel momento in cui non si adegua più all'ambiente, porta al declino e alla morte. Ci suggeriscono che gli animali possono smettere di adattarsi. E' quello che è successo ai dinosauri? E' questa la vera ragione della loro scomparsa? Non lo sapremo mai con certezza. Ma non a caso gli esseri umani nutrono tanto interesse per l'estinzione dei dinosauri. Il loro declino permise ai mammiferi - noi inclusi - di prosperare.

E questo ci spinge a chiederci se questa sparizione non potrebbe ripetersi, prima o poi, anche nel nostro caso. Se, a un livello più profondo, la colpa sia da ricercarsi non nel cieco fato - una tremenda meteorite piovuta dal cielo - bensì nel nostro comportamento. Per il momento, non abbiamo risposte". Poi sorrise. "Però qualche suggerimento lo avrei", disse.
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Devid » 16/06/2014, 14:45

Beh comunque l'uomo non dovrebbe estinguere neanche una specie! Anche se ne abbiamo estinto poche non vuol dire che il danno non ci sia...
Comunque con i progressi della genetica stanno riuscendo a ripristinare QUASI esattamente alcune specie tra quali il Dodo, che per il suo sapore fortissimo e buonissimo di pollo si è estinto a Londra per la caccia.
Poi per ripristinare specie antiche non c'è molto da fare, devono riuscire a prendere almeno una cellula... E prenderla dai dinosauri mi sambra un pò impossibile, ecco perchè stanno cercando nei ghiacciai.
(Per precisare per ora non sono ancora riusciti a fare niente, però si stanno avvicinando a "riportare in vita" una specie estinta da poco.)


Per quanto riguarda l'estinzione dei dinosauri sì, è quasi ceto che sia stato un meteorite perchè nel preciso strato della Terra in cui si sono estinti i dinosauri si trovano moltissi atomi di una particolare composizione chimica(scusate non mi ricordo più il nome.. mi sembra che iniziava con la I )che è molto rara nella terra ma molto abbondante nello spazio
Cioè vuol dire che magari non è stato il meteorite la causa ma è comunque caduto il meteorite al 100%
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Re: Estinzione al limite K-T

Messaggioda Sara75 » 16/06/2014, 15:15

asiletto ha scritto:La prima volta che ho letto della teoria del comportamento di una specie che potrebbe causare le estinzioni è stata grazie al romanzo di Michael Crichton "Il mondo perduto", riporto qui il primo capitolo di questo libro, in cui l'autore riesce a mescolare in maniera avvincente realtà e finzione:



"

Ho sempre divorato i suoi libri! Per una ragazzina con il "pallino per i dinosauri e l'evoluzione" la loro lettura era un momento meraviglioso. :-D
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Sara75 » 16/06/2014, 19:31

Devid ha scritto:Comunque con i progressi della genetica stanno riuscendo a ripristinare QUASI esattamente alcune specie tra quali il Dodo, che per il suo sapore fortissimo e buonissimo di pollo si è estinto a Londra per la caccia.


Non mi risulta che una specie possa essere "ripristinata quasi esattamente" ... Siamo comunque ancora lontani dalla clonazione alla Jurassick Park, per tornare a Crichton :)
Comunque il dodo alle Mauritius si è estinto per la predazione da parte degli animali alloctoni importati dai primi marinai ed esploratori, le sue carni erano immangiabili e poco ricercate.
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Robybar » 16/06/2014, 20:46

Io sono scettico riguardo alla clonazione, cioè si potrebbe fare ma per fare tutto come si deve bisognerebbe avere cellule della linea germinale con telomeri intatti, dopo almeno 65 milioni di anni la vedo dura :lol:
Devid, l'elemento con la i si chiama iridio e se ne parla nello spezzone di testo citato da asiletto.
In effetti le argille strapiene di iridio nello strato KT (trovate in tutto il mondo, anche in Italia) sembrano indicare un potente impatto con un corpo celeste.
In effetti negli anni 80 una compagnia petrolifera scoprì un cratere sotterraneo di circa 200 km di diametro nella penisola dello Yucatan, in Messico, noto oggi come cratere di Chixulub dato che il suo esatto centro è ora un quartiere molto carino vicino Merida che si chiama Chixulub.
Ora si sa anche il perché e il percome si estinsero i dinosauri
Spoiler: mostra
Ecco una ricostruzione sommativa dell'estinzione it.
Un meteorite di taglia circa 10 o 15 km derivato dalla famiglia di asteroidi Baptistina, nella cintura principale posta fra Marte e Giove, colpì DI STRISCIO!!!!! la terra nella penisola dello Yucatan, allora fondale marino.
Oltre allo tsunami derivato dall'esplosione, l'impatto sollevò un'enorme quantità di polveri roventi che iniziarono a viaggiare ad alta velocità nella troposfera, anche l'ozonosfera venne compromessa. Le temperature infinitamente calde della nube di detriti crearono le condizioni per la formazione, nelle nubi, di acido solforico creando piogge acide che ustionarono quasi tutti i vegetali, l'energia cinetica dell'impatto si dissipò nel mantello terrestre creando scosse sismiche ed eruzioni vulcaniche in tutto il mondo, persino l'onda d'urto dell'impatto fece più volte il giro del mondo. Quando la nube di detriti intanto coprì tutta la superficie planetaria, Calò un gelido manto di neve anche a latitudini equatoriali, per mesi e mesi le temperature rimasero bassissime e non passò neanche un filo di luce.
Gli animali troppo grandi non riuscirono a trovare un rifugio, quelli abbastanza piccoli si rifugiarono sotto terra e nelle acque, ovvero uccelli e altri piccoli animali. I dinosauri morirono d'apprima ustionati dalla nube rovente e nei mesi seguenti per freddo e fame. Si estinsero anche molti crostacei tra cui le ammoniti e numerosi altri rettili e mammiferi di grossa taglia. La morte dei dinosauri lasciò un'enorme nicchia ecologica vuota che in seguito avrebbero colmato i mammiferi. Straordinariamente non ci furono perdite importanti tra gli insetti. Infatti l'estinzione permiana avvenuta centinaia di milioni di anni prima fu l'unico evento in cui si riscontrò un'estinzione importante di insetti :lolz:
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Devid » 16/06/2014, 22:02

Robybar ha scritto:Io sono scettico riguardo alla clonazione, cioè si potrebbe fare ma per fare tutto come si deve bisognerebbe avere cellule della linea germinale con telomeri intatti, dopo almeno 65 milioni di anni la vedo dura :lol:
Devid, l'elemento con la i si chiama iridio e se ne parla nello spezzone di testo citato da asiletto.
In effetti le argille strapiene di iridio nello strato KT (trovate in tutto il mondo, anche in Italia) sembrano indicare un potente impatto con un corpo celeste.
In effetti negli anni 80 una compagnia petrolifera scoprì un cratere sotterraneo di circa 200 km di diametro nella penisola dello Yucatan, in Messico, noto oggi come cratere di Chixulub dato che il suo esatto centro è ora un quartiere molto carino vicino Merida che si chiama Chixulub.
Ora si sa anche il perché e il percome si estinsero i dinosauri
Spoiler: mostra
Ecco una ricostruzione sommativa dell'estinzione it.
Un meteorite di taglia circa 10 o 15 km derivato dalla famiglia di asteroidi Baptistina, nella cintura principale posta fra Marte e Giove, colpì DI STRISCIO!!!!! la terra nella penisola dello Yucatan, allora fondale marino.
Oltre allo tsunami derivato dall'esplosione, l'impatto sollevò un'enorme quantità di polveri roventi che iniziarono a viaggiare ad alta velocità nella troposfera, anche l'ozonosfera venne compromessa. Le temperature infinitamente calde della nube di detriti crearono le condizioni per la formazione, nelle nubi, di acido solforico creando piogge acide che ustionarono quasi tutti i vegetali, l'energia cinetica dell'impatto si dissipò nel mantello terrestre creando scosse sismiche ed eruzioni vulcaniche in tutto il mondo, persino l'onda d'urto dell'impatto fece più volte il giro del mondo. Quando la nube di detriti intanto coprì tutta la superficie planetaria, Calò un gelido manto di neve anche a latitudini equatoriali, per mesi e mesi le temperature rimasero bassissime e non passò neanche un filo di luce.
Gli animali troppo grandi non riuscirono a trovare un rifugio, quelli abbastanza piccoli si rifugiarono sotto terra e nelle acque, ovvero uccelli e altri piccoli animali. I dinosauri morirono d'apprima ustionati dalla nube rovente e nei mesi seguenti per freddo e fame. Si estinsero anche molti crostacei tra cui le ammoniti e numerosi altri rettili e mammiferi di grossa taglia. La morte dei dinosauri lasciò un'enorme nicchia ecologica vuota che in seguito avrebbero colmato i mammiferi. Straordinariamente non ci furono perdite importanti tra gli insetti. Infatti l'estinzione permiana avvenuta centinaia di milioni di anni prima fu l'unico evento in cui si riscontrò un'estinzione importante di insetti :lolz:




Grazie, non mi ricordavo come si chiamava e non avevo letto il messaggio di asiletto XD
Non tutte le estinzioni però sono avvenute con quel meteorite! Molti insetti(anzi, per paragonarli a tutti quelli che c'erano molto pochi)si estinsero(i più grandi come la scolopendra gigante, una scolopendra lunga 2,5m o il millepiedi gigante, lungo un metro ma alto 30 cm)grazie a un'esplosione di Ipernova molto lontana dal nostro sistema solare, che creando un buco nero uno dei due raggi gamma potentissimi che generò colpì in pieno il nostro sistema solare...praticamente è come se le radiazioni di una bomba atomica si moltiplicano 10 volte e si spargono per qualche secondo su tutto il pianeta(anzi sistema solare)...Naturalmente ci ha preso soltanto il raggio gamma e non l'esplosione o l'onda d'urto perchè sennò non saremmo qui oggi... Anzi la terra o l'intero sistema solare non sarebbe qui



Mi sono ricordato adesso del tuo inizio messaggio...
La clonazione non è come ti aspetti, non si parla di clonazione come hanno già fatto con pecore, capre e gatti, è una clonazione diversa:
si prendono cellule staminali, si inietta il DNA della cellula(quella dell'animale da "riportare in vita") e si fà riprodurre la cellula staminale in laboratorio, poi la si fà diventare l'organismo principale...Io non so come lo fanno precisamente so poche cose riguardo a ciò, sò che si pssono creare organi con le cellule staminali ma un'intero organismo mi sembra strano, sapranno loro come fare, io di certo non lo saprei fare quindi non prendetemi alla lettera...
E poi ci stanno ancora lavorando sopra, non sono ancora riusciti a fare niente
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Robybar » 16/06/2014, 22:15

Ma dove l'hai letta sta cosa dell'ipernova? Scusami ma mi sembra un po' assurdo! Che tracce avrebbe lasciato un raggio gamma sulla terra? E di quale estinzione parli?ma sei sicuro sicuro?

E poi non ho mai detto che tutte le estinzioni sono dovute a impatti astronomici!

Ps. So anche io come funziona la clonazione in linea di massima, ma per riprodurre un essere vivente devi avere una cellula della linea germinale che abbia i telomeri dei cromosomi interi. Cioè,,non è obbligatorio ma poi usando una cellula somatica uscirebbe un organismo con DNA già consumato dal tempo (più una cellula somatica si riproduce e più pezzi perde il suo codice genetico, pezzi di cromosomi riuniti nei telomeri).
Il risultato sarebbe una vita molto più breve ed una maggiore sensibilità a malattie e neoplasie.
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Devid » 16/06/2014, 22:26

Robybar ha scritto:Ma dove l'hai letta sta cosa dell'ipernova? Scusami ma mi sembra un po' assurdo! Che tracce avrebbe lasciato un raggio gamma sulla terra? E di quale estinzione parli?ma sei sicuro sicuro?

E poi non ho mai detto che tutte le estinzioni sono dovute a impatti astronomici!

Ps. So anche io come funziona la clonazione in linea di massima, ma per riprodurre un essere vivente devi avere una cellula della linea germinale che abbia i telomeri dei cromosomi interi. Cioè,,non è obbligatorio ma poi usando una cellula somatica uscirebbe un organismo con DNA già consumato dal tempo (più una cellula somatica si riproduce e più pezzi perde il suo codice genetico, pezzi di cromosomi riuniti nei telomeri).
Il risultato sarebbe una vita molto più breve ed una maggiore sensibilità a malattie e neoplasie.



Comunque
i raggi gamma non lasciano tracce, lasciano solo estinzioni...Non ho idea di quando di preciso si è verificato, sono un normale ragazzo che legge libri di scienza e guarda documentari, non uno scienziato...Comunque è semplicemente un'ipernova che generando il suo buco nero(e cioè esplodento; facendo collassare dalla gravità la sua materia interna)ha generato i due raggi gamma(guardati l'origine di un buco nero su internet lo trovi subito) e uno di questi ha colpito la terra in passato
è solo una teoria per ora, non è niente sicuro
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Robybar » 16/06/2014, 22:50

Lo so come nasce un buco nero, ma fidati si tratta di pura pseudoscienza.
È come fare ipotesi campate in aria
Anche io potrei dire che la vita sulla terra è nata dopo che il nonno di E.t. Ha scambiato l'oceano per una toilette, semplicemente basandomi sulla forma delle stromatoliti :lol: :lol: :lol:
Un fascio di raggi gamma non lascia tracce perché dissolve ogni cosa che trova sul suo cammino, quindi la terra non dovrebbe proprio più esistere.
Anche la legge dei grandi numeri dice che è quasi impossibile che accada un evento simile, quasi ma con probabilità baaaaaaasse basse basse anche in 5 miliardi di anni.
Ti do un consiglio, sembri un ragazzo intelligente ma ho visto che sul web ci sono moltissime balle che girano, cerca di verificare sempre la veridicità di ogni cosa che leggi (fonti serie!)
E ti assicuro che anche i documentari ne possono dire di frottole, io quando vado sul canale """""""""scientifico""""""""" di Focus mi metto a ridere ogni volta! :lolz:


Ultima cosa, non bisogna attribuire una spiegazione catastrofica alle estinzioni di animali antichi, quelli che citi tu (scolopendre e millepiedi grossi come carreggiate) non si sono estinti chi sa come ma hanno adattato le loro dimensioni con il tempo. Infatti oggi esistono animali un tempo molto grossi ma che hanno subito adattamenti di dimensioni, come bradipo, libellule, squali e quasi tutti gli insetti, tutti animali derivati da specie giganti estintesi per pura competizione evolutiva.
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda feyd » 16/06/2014, 23:09

Bambini il prossimo che spara m.... Su buchi neri, raggi gamma &Co, si becca un papiro da leggere con il quiz finale.
E se non lo passate ban per una settimana ed avviso il vostro prof :lol: :lol: :lol:

Veramente non ho modo di correggere tutte le m... Che avete detto, quindi per tutti gli altri, non prendete per buono quanto scritto. se e quando ho tempo scrivo qualcosa di piu corretto.


Torno a studiare mqr.
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Re: L'autodistruzione dell'umanità.

Messaggioda Robybar » 16/06/2014, 23:26

Tranquillo, so che i raggi gamma sono innocui (in dosi non altissime) ma i documentari, anzi i """documentari""" che secondo me vede Devid li ho visti anche io e descrivono i raggi gamma come raggi della morte che escono dai buchi neri e vagano finché non incontrano un corpo celeste da distruggere. Mi sono semplicemente "calato" nel pensiero di quegli ""scienziati""
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