Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
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Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Napoli, Vesuvio, Boscotrecase, 40.792395 N 14.441392 E. 1-VII-2016. V. Gentile leg.
Una delle due specie in Italia appartenenti al gruppo recedens. Gruppo che si caratterizza per il solco mesoepinotale insolitamente profondo (tanto da diventare un incavo) per il genere Temnothorax. Salta subito all'occhio il profilo diverso del torace rispetto a qualunque altro Temnothorax nostrano.
Prima volta che lo riscontro sul Vesuvio, poche operaie su un arbusto di ginestre.

Napoli, Vesuvio, Boscotrecase, 40.792395 N 14.441392 E. 1-VII-2016. V. Gentile leg.
Una delle due specie in Italia appartenenti al gruppo recedens. Gruppo che si caratterizza per il solco mesoepinotale insolitamente profondo (tanto da diventare un incavo) per il genere Temnothorax. Salta subito all'occhio il profilo diverso del torace rispetto a qualunque altro Temnothorax nostrano.
Prima volta che lo riscontro sul Vesuvio, poche operaie su un arbusto di ginestre.
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Secondo esemplare:
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
A guardarla di colpo da ste foto sembra quasi un'operaia di Pheidole
bella bella! 


Quando Elia non c'è, le formiche ballano
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Mirme - Messaggi: 474
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Infatti io sono convinto che si tratti di un tentatico di mimetismo batesiano con la Pheidole pallidula. La formica dominante nell'ambiente in cui le ho trovate infatti è proprio P. pallidula. Si tratta di distesa di roccia lavica ricoperta da detriti di roccia erosa (che ogni tanto formano accumuli alti almeno 20-30 cm) sul quale cresce la macchia mediterranea tra un pino e l'altro. Pieno di Pheidole pallidula che tra l'altro, sicuramente come ecomorfismo, sono scurissime in quella zona. Però devo dire che sul campo dal vivo si vede subito che è un Temnothorax. Insomma, la resa macroscopica è quella di un normale Temnothorax, probabilmente per le proporzioni corporee e soprattutto per il tipo di movimento.
Su google maps c'è un bello street view del punto esatto (per favore, guardate solo l'inquadratura del punto esatto che vi ho selezionato, non girate intorno che è pieno di immondizia in maniera indecorosa; purtroppo Napoli è questa!): https://www.google.it/maps/@40.7916253, ... 312!8i6656
Su google maps c'è un bello street view del punto esatto (per favore, guardate solo l'inquadratura del punto esatto che vi ho selezionato, non girate intorno che è pieno di immondizia in maniera indecorosa; purtroppo Napoli è questa!): https://www.google.it/maps/@40.7916253, ... 312!8i6656
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Qui in Sicilia le ho rinvenute sia in ambienti antropizzate che ai margini di querceti sempreverdi intorno ai 1000m di quota. Mentre nei primi ambienti P. pallidula è spesso presente e quindi le ho trovate vicine nel secondo caso queste non c'erano.
Non parlerei comunque di vero e proprio mimetismo batesiano (anche se si potrebbe ipotizzare e studiare forse e non nego che possa esserci)..a me danno l'aria al massimo di confondersi con le più abbondanti P. pallidula che foraggiano nella stessa area. L'effetto su un possibile predatore (non-formica, dalle formiche loro semplicemente scappano con rapidissimi scatti, di solito anche dalle loro stesse compagne di nido incontrate non nei pressi di esso) sarebbe in questo caso quello di mischiarsi all'interno di una "riserva più grande" di prede (un po' tipo banco di pesci per capirci), il che può avere una discreta utilità.
Per il resto ho visto per esempio che il Discoglosso dipinto (anuro presente in Sicilia) negli stadi giovanili preda le operaie di P. pallidula (che ricordo non posseggono difese chimiche..), mentre non attacca quelle di C. scutellaris che gli passano vicine.
Ho osservato Podarcis siculus occasionalmente predare su formiche operaie (sono ben più attirate dai formicai sciamanti però!) e in quei (due) casi si trattava proprio di C. scutellaris predate da una P. siculus adulta.
Insomma se c'è mimetismo batesiano andrebbe individuato il predatore che opera (/ha operato) una pressione selettiva di questo tipo, non predando P. pallidula ma predando altre specie che se ne discostano d'aspetto.
Non parlerei comunque di vero e proprio mimetismo batesiano (anche se si potrebbe ipotizzare e studiare forse e non nego che possa esserci)..a me danno l'aria al massimo di confondersi con le più abbondanti P. pallidula che foraggiano nella stessa area. L'effetto su un possibile predatore (non-formica, dalle formiche loro semplicemente scappano con rapidissimi scatti, di solito anche dalle loro stesse compagne di nido incontrate non nei pressi di esso) sarebbe in questo caso quello di mischiarsi all'interno di una "riserva più grande" di prede (un po' tipo banco di pesci per capirci), il che può avere una discreta utilità.
Per il resto ho visto per esempio che il Discoglosso dipinto (anuro presente in Sicilia) negli stadi giovanili preda le operaie di P. pallidula (che ricordo non posseggono difese chimiche..), mentre non attacca quelle di C. scutellaris che gli passano vicine.
Ho osservato Podarcis siculus occasionalmente predare su formiche operaie (sono ben più attirate dai formicai sciamanti però!) e in quei (due) casi si trattava proprio di C. scutellaris predate da una P. siculus adulta.
Insomma se c'è mimetismo batesiano andrebbe individuato il predatore che opera (/ha operato) una pressione selettiva di questo tipo, non predando P. pallidula ma predando altre specie che se ne discostano d'aspetto.
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enrico - Messaggi: 1631
- Iscritto il: 22 giu '11
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Ma secondo me Pheidole pallidula è di per sé una specie piuttosto ostica tra le formiche . Non ha la caratteristica di essere disgustosa come Crematogaster scutellaris, ma è invece una formica aggressiva e combattiva, spesso dominante in vari ambienti. Ecco perché ci vedo comunque un ottimo bersaglio per il mimetismo batesiano. E' vero che dovrebbe essere individuato anche l'organismo che opera la pressione selettiva, ma non è sempre facile individuarlo (anche perché c'è sempre la possibilità che non esista più). Potrebbe avere qualunque taglia, non per forza quella di un rettile o di un uccello, potrebbe non essere presente in tutto l'areale, potrebbe esistere ancora ma in un areale separato, potrebbe appunto anche non esistere più o potrebbe semplicemente essere difficile osservarlo all'opera. Ecco perché, quando noto una specie "camuffata" da un'altra di per sè più ostica, mi viene naturale ipotizzare un meccanismo di mimetismo batesiano anche se non noto immediatamente l'organismo che fa pressione. Volerlo trovare per forza credo possa essere un errore.
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
No chiaramente ipotizzare la presenza di un mimetismo batesiano è ipotesi ragionevolissima !
Però naturalmente bisogna riuscire a provarla per poterne essere certi, che sia o meno estinto il predatore che può aver indotto questa forma di convergenza fra le due specie. Naturalmente potrebbe non esserci più (infatti parlavo anche al passato) o esserci solo in una zona dell'areale, e il carattere potrebbe essere rimasto come "vestigiale" come è per tantissimi caratteri in tantissime specie.
Speculando allegramente nell'immaginare l'eventuale predatore...
1) escluderei le altre formiche: per loro sì P. pallidula è sicuramente una brutta bestia aggressiva in molte occasioni, però il mimetismo batesiano si avrebbe se fosse su base più olfattiva che morfologica, e le T. recedens per altro sono timorosissime nello scappare di fronte a qualsivoglia altra formica.
2) escluderei i vertebrati: nell'ipotesi in cui le P. pallidula non abbiano un sapore particolarmente sgradevole essendo prive di veleni difensivi credo non siano particolarmente "da evitare" per un insettivoro.
3) fantasticherei sui ragni: per loro la morfologia della preda è molto importante perché il tatto è in genere il senso più sviluppato e quindi il tipo di mimetismo che stiamo ipotizzando avrebbe efficacia, inoltre per esempio ho visto spesso Euryopis predare Lasius, Tapinoma e Plagiolepis. Solo una volta ne ho visto uno attaccare P. pallidula, ma sembrava avesse problemi ad essere efficace col suo veleno, la formica non si arrendeva e provava a mordere come poteva, finché il ragno non ha deciso che era meglio rinunciare. Di solito non le attaccano proprio. Magari ci può essere un discorso del genere con uno dei tanti ragni che occasionalmente o in modo specializzato preda formiche.
Eheheh è particolarmente facile perdersi a "speculare" quando si dovrebbe invece studiare altro, scappo !

Però naturalmente bisogna riuscire a provarla per poterne essere certi, che sia o meno estinto il predatore che può aver indotto questa forma di convergenza fra le due specie. Naturalmente potrebbe non esserci più (infatti parlavo anche al passato) o esserci solo in una zona dell'areale, e il carattere potrebbe essere rimasto come "vestigiale" come è per tantissimi caratteri in tantissime specie.
Speculando allegramente nell'immaginare l'eventuale predatore...
1) escluderei le altre formiche: per loro sì P. pallidula è sicuramente una brutta bestia aggressiva in molte occasioni, però il mimetismo batesiano si avrebbe se fosse su base più olfattiva che morfologica, e le T. recedens per altro sono timorosissime nello scappare di fronte a qualsivoglia altra formica.
2) escluderei i vertebrati: nell'ipotesi in cui le P. pallidula non abbiano un sapore particolarmente sgradevole essendo prive di veleni difensivi credo non siano particolarmente "da evitare" per un insettivoro.
3) fantasticherei sui ragni: per loro la morfologia della preda è molto importante perché il tatto è in genere il senso più sviluppato e quindi il tipo di mimetismo che stiamo ipotizzando avrebbe efficacia, inoltre per esempio ho visto spesso Euryopis predare Lasius, Tapinoma e Plagiolepis. Solo una volta ne ho visto uno attaccare P. pallidula, ma sembrava avesse problemi ad essere efficace col suo veleno, la formica non si arrendeva e provava a mordere come poteva, finché il ragno non ha deciso che era meglio rinunciare. Di solito non le attaccano proprio. Magari ci può essere un discorso del genere con uno dei tanti ragni che occasionalmente o in modo specializzato preda formiche.
Eheheh è particolarmente facile perdersi a "speculare" quando si dovrebbe invece studiare altro, scappo !
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enrico - Messaggi: 1631
- Iscritto il: 22 giu '11
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Sì, infatti la mia è un'ipotesi. Non potendo essere dimostrata resta tale.
Però io provo a ragionare anche per modus tollens:
partendo da un Temnothorax per cui sappiamo come è il torace, quale tipo di pressione può intervenire per modificare così tanto tale forma che è piuttosto conservata nel genere (partendo dal presupposto che ancestralmente fosse come quello degli altri Temnothorax, il che non è detto, ma è l'ipotesi più probabile) se escludiamo l'assomigliare ad un'altra specie?
Però io provo a ragionare anche per modus tollens:
partendo da un Temnothorax per cui sappiamo come è il torace, quale tipo di pressione può intervenire per modificare così tanto tale forma che è piuttosto conservata nel genere (partendo dal presupposto che ancestralmente fosse come quello degli altri Temnothorax, il che non è detto, ma è l'ipotesi più probabile) se escludiamo l'assomigliare ad un'altra specie?
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winny88 - Messaggi: 9044
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- Località: Napoli Vesuvio
Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Ah, volevo anche farvi notare quanto sia effettivamente forte la somiglianza con P. pallidula. Non si tratta solo del torace, notate anche la forma del peziolo che è molto insolita per un Temnothorax: è molto peduncolato ed ha in pratica proprio la stessa forma che in P. pallidula. E infine la testa: molto diversa dagli altri Temnothorax nostrani e molto più simile a quella della P. pallidula per forma, scultura, aspetto degli scapi e peluria particolarmente eretta sugli scapi.
Insomma, l'intento di somigliare ad una Pheidole per me è nettissimo, direi indubbio.
Allego foto da antweb di testa di Temnothorax unifasciatus, Temnothorax recedens e Pheidole pallidula per il confronto:

Photo by April Nobile / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... h&number=1
Image Copyright © AntWeb 2002 - 2016. Licensing: Creative Commons Attribution License

Photo by Estella Ortega / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... h&number=1
Image Copyright © AntWeb 2002 - 2016. Licensing: Creative Commons Attribution License

Photo by Shannon Hartman / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... h&number=1
Image Copyright © AntWeb 2002 - 2016. Licensing: Creative Commons Attribution License
E le foto dei profili (in cui notare anche i pezioli):

Photo by Estella Ortega / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... p&number=1
Image Copyright © AntWeb 2002 - 2016. Licensing: Creative Commons Attribution License

Photo by Will Ericson / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... p&number=1
Image Copyright © AntWeb 2002 - 2016. Licensing: Creative Commons Attribution License

Photo by Marek Borowiec / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... p&number=1
Image Copyright © AntWeb 2002 - 2016. Licensing: Creative Commons Attribution License
Ripeto, per me che imiti la Pheidole pallidula è indubbio!
Insomma, l'intento di somigliare ad una Pheidole per me è nettissimo, direi indubbio.
Allego foto da antweb di testa di Temnothorax unifasciatus, Temnothorax recedens e Pheidole pallidula per il confronto:

Photo by April Nobile / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... h&number=1
Image Copyright © AntWeb 2002 - 2016. Licensing: Creative Commons Attribution License

Photo by Estella Ortega / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... h&number=1
Image Copyright © AntWeb 2002 - 2016. Licensing: Creative Commons Attribution License

Photo by Shannon Hartman / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... h&number=1
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E le foto dei profili (in cui notare anche i pezioli):

Photo by Estella Ortega / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... p&number=1
Image Copyright © AntWeb 2002 - 2016. Licensing: Creative Commons Attribution License

Photo by Will Ericson / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... p&number=1
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Photo by Marek Borowiec / URL: https://www.antweb.org/bigPicture.do?na ... p&number=1
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Ripeto, per me che imiti la Pheidole pallidula è indubbio!
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winny88 - Messaggi: 9044
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- Località: Napoli Vesuvio
Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Come hai ricordato in partenza T. recedens è l'unica e inconfondibile specie con questa morfologia fra le congeneri nostrane, mi chiedo e ti chiedo visto che magari sai qualcosa, ma nel resto del mondo il "gruppo recedens" quante specie conta? E sono tutte così?
Detto ciò io sognerei invece di trovare T. mediterraneus (=Myrmoxenus kraussei), mai segnalato in Sicilia e parassita (per chi non lo sapesse) proprio di T. recedens.
P.s. Sempre molto efficace la comparazione fotografica! Grazie antweb
Detto ciò io sognerei invece di trovare T. mediterraneus (=Myrmoxenus kraussei), mai segnalato in Sicilia e parassita (per chi non lo sapesse) proprio di T. recedens.
P.s. Sempre molto efficace la comparazione fotografica! Grazie antweb

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enrico - Messaggi: 1631
- Iscritto il: 22 giu '11
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Quanti nel mondo non lo so, ma la forma del torace è analoga in tutti. Le specie europee dovrebbero essere 5, revisionate recentemente dall'amico Borowiec: http://www.antwiki.org/wiki/images/f/f2 ... c_2015.pdf
Tra l'altro ho appena notato che in Italia appartenente al gruppo recedens c'è anche il Temnothorax finzii (correggo sopra), addirittura con località tipica in Italia (Spilamberto, Modena!) e per ora riscontrato solo in Italia. A quanto pare specie rarissima!
Ecco... mi hai fatto appena notare che devo assolutamente tornare a quegli arbusti di ginestre per metterli sotto sopra e/o rivoltare qualunque sassolino nei paraggi!!!
Tra l'altro ho appena notato che in Italia appartenente al gruppo recedens c'è anche il Temnothorax finzii (correggo sopra), addirittura con località tipica in Italia (Spilamberto, Modena!) e per ora riscontrato solo in Italia. A quanto pare specie rarissima!
enrico ha scritto:Detto ciò io sognerei invece di trovare T. mediterraneus (=Myrmoxenus kraussei), mai segnalato in Sicilia e parassita (per chi non lo sapesse) proprio di T. recedens.
Ecco... mi hai fatto appena notare che devo assolutamente tornare a quegli arbusti di ginestre per metterli sotto sopra e/o rivoltare qualunque sassolino nei paraggi!!!
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Due notazioni dato che mi sono andato a leggere un po' di letteratura:
1) Il Temnothorax recedens (e quindi anche il mediterraneus) fa nidi terricoli, sotto i sassi, ma in Italia meridionale il tipo di nidificazione più frequente è sotto le zolle di muschio subito alla base degli alberi. Informazione che può tornare utile!
2) Il Temnothorax finzii, raccolto pochissime volte, a quanto pare ha come ambiente tipico le... rive del Panaro e dei suoi torrenti al livello di Spilamberto, a due passi da Modena e dal Secchia (!!!), dove scava piccolissimi nidi terricoli di 2-3 cm di profondità con apertura di pochi millimetri. PORCA PU****A!!! Tutte le volte che sono andato nelle casse di espansione del Secchia a fare quella cagata delle regine di vagus!!! A settembre sappiamo cosa fare! Tra l'altro trovati da Menozzi sempre a settembre (!!!) e pare proprio che in quel periodo nei nidi ci siano anche gli alati.
1) Il Temnothorax recedens (e quindi anche il mediterraneus) fa nidi terricoli, sotto i sassi, ma in Italia meridionale il tipo di nidificazione più frequente è sotto le zolle di muschio subito alla base degli alberi. Informazione che può tornare utile!
2) Il Temnothorax finzii, raccolto pochissime volte, a quanto pare ha come ambiente tipico le... rive del Panaro e dei suoi torrenti al livello di Spilamberto, a due passi da Modena e dal Secchia (!!!), dove scava piccolissimi nidi terricoli di 2-3 cm di profondità con apertura di pochi millimetri. PORCA PU****A!!! Tutte le volte che sono andato nelle casse di espansione del Secchia a fare quella cagata delle regine di vagus!!! A settembre sappiamo cosa fare! Tra l'altro trovati da Menozzi sempre a settembre (!!!) e pare proprio che in quel periodo nei nidi ci siano anche gli alati.
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winny88 - Messaggi: 9044
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
Vuau!! Dobbiamo andare a trovarli allora
Incredibile che non si sia fatto prima!!
Sul T. recedens li trovo nelle fessure del cemento in ambienti antropizzati, anche io li ho rinvenuti nei pressi del muschio alla base di grandi rocce carbonatiche, in zone adombrate ai margini del bosco, quando le ho beccate in natura.

Sul T. recedens li trovo nelle fessure del cemento in ambienti antropizzati, anche io li ho rinvenuti nei pressi del muschio alla base di grandi rocce carbonatiche, in zone adombrate ai margini del bosco, quando le ho beccate in natura.
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enrico - Messaggi: 1631
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Re: Temnothorax recedens (Nylander, 1856)
ma qui in zona roma non ci stanno?
sono stato scomunicato da TheGrammarNazi: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=51&t=4639&start=15#p58033
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feyd - Messaggi: 5748
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