Temnothorax cabrerae (Forel, 1893)

Sezione dedicata allo studio scientifico delle formiche.

Temnothorax cabrerae (Forel, 1893)

Messaggioda winny88 » 10/04/2016, 0:58

Temnothorax cabrerae (Forel, 1893), :virgin:
SPAIN - Canary Islands, Los Catalanes, Santa Cruz de Tenerife, 28.528176 N; 16.253586 W. 31-I-2016. Enrico Schifani leg.

Altro Temnothorax incredibile, grande quanto e più dell'hesperius: http://www.formicarium.it/forum/viewtop ... 24#p132924

E soprattutto: Temnothorax polimorfo! Con operaie minori a propodeo completamente inerme e operaie maggiori, considerevolmente più grandi, con accenno di microspine.

Operaia minore (3 mm):
Temnothorax cabrerae minor.jpg


Operaia maggiore (4,8 mm!!!):
Temnothorax cabrerae major.jpg


Parafrasando la bella frase che mi ha detto Enrico riflettendo sull'osservazione di queste bestie alle Canarie: "pare proprio che il nostro "concetto di Temnothorax" debba essere aggiornato!"

Riflettevo che queste due specie (Temnothorax hesperius e Temnothorax cabrerea), essendo endemismi delle Canarie, sembrano seguire quella caratteristica costante, o almeno frequente, delle specie isolane: essere tendenzialmente più grosse, talvolta anche in maniera eccezionale, rispetto alle specie congeneriche del continente.

Probabilmente per una specie di Formicidae isolana non c'è più l'esigenza di restare di piccole dimensioni per favorire l'espansione geografica dell'areale (essere piccoli significa potersi diffondere più facilmente perché ogni esemplare necessita di meno energia e quindi si può produrre, a parità di risorse, un numero maggiore di individui) poiché tutto il territorio a disposizione viene ad essere completamente colonizzato. Insomma, viene meno la condizione che mette sotto pressione selettiva la piccola taglia. Questa potrebbe essere una teoria per spiegare il perché questi Temnothorax endemici delle Canarie siano diventati così grottescamente grandi (vi assicuro che osservandoli di persona non pensereste mai e poi mai ad un Temnothorax!).
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Re: Temnothorax cabrerae (Forel, 1893)

Messaggioda enrico » 10/04/2016, 16:10

Eh sì come dici tu Vincenzo sembra proprio uno di quei casi di anomalie dimensionali tipiche delle popolazioni delle isole. Per la verità però sono concetti che conosco solo per quel che riguarda i vertebrati, con da un lato i casi di nanismo per esempio dei famosi "Elefanti nani" siciliani (l'origine del mito dei ciclopi, per chi non lo sapesse), che per questioni relative essenzialmente all'abbondanza di cibo assunsero dimensioni più modeste, e dall'altro il gigantismo insulare testimoniato per esempio dai micromammiferi che in assenza di predatori possono crescere di molto di dimensioni.

Naturalmente mi è venuto di parlare della Sicilia (ovviamente non quella attuale), ma anche alle Canarie ci sono begli esempi, in parte purtroppo estinti come il "ratto" gigante Canariomys bravoi e la lucertola Gallotia goliath.

Mi piacerebbe invece leggere qualcosa per quanto riguarda artropodi o altri invertebrati. Se troverò il tempo cercherò di fare un piccolo report, come già promesso, del viaggio alle canarie, per il momento mi limito a dire che sono state un ottimo modello da "esplorare" del paradigma biologico insulare più lineare immaginabile: tanti endemici, una biodiversità ridotta, e tanti alloctoni che trovano spazi da occupare con facilità. Ovviamente il discorso vale per le formiche ma anche per altri gruppi, animali e vegetali, sempre con le dovute differenze e particolarità e poi ci sono anche altre variabili importanti da tenere in conto quali innanzitutto quelle climatiche dipendenti da latitudine etc. :smile:


Ah a che ci sono aggiungo un paio di foto. Una ritrae l'habitat di raccolta, dove erano presenti soprattutto Linepithema humile ma anche in piccola quantità Lasius neglectus.
L'altra come vedete è una brutta e sfocata rappresentazione della colonia compresa di regina. In particolare la colonia si trovava fra due blocchi di cemento da costruzione (mi sfugge un termine più preciso e appropriato!).

Spoiler: mostra
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Re: Temnothorax cabrerae (Forel, 1893)

Messaggioda winny88 » 10/04/2016, 21:21

enrico ha scritto:Per la verità però sono concetti che conosco solo per quel che riguarda i vertebrati, con da un lato i casi di nanismo per esempio dei famosi "Elefanti nani" siciliani (l'origine del mito dei ciclopi, per chi non lo sapesse), che per questioni relative essenzialmente all'abbondanza di cibo assunsero dimensioni più modeste, e dall'altro il gigantismo insulare testimoniato per esempio dai micromammiferi che in assenza di predatori possono crescere di molto di dimensioni.

Naturalmente mi è venuto di parlare della Sicilia (ovviamente non quella attuale), ma anche alle Canarie ci sono begli esempi, in parte purtroppo estinti come il "ratto" gigante Canariomys bravoi e la lucertola Gallotia goliath.

Mi piacerebbe invece leggere qualcosa per quanto riguarda artropodi o altri invertebrati.


Il nanismo insulare è in effetti conosciuto solo per quanto riguarda i vertebreti, anzi, praticamente solo per i mammiferi e solo per quelli che originariamente erano di per sé enormi (come gli elefanti) e alla base del processo non c'è dubbio che vi sia la scarsità di risorse alimentari. Ma per quanto riguarda il gigantismo insulare (molto molto più frequente) si osserva in praticamente ogni classe di animali (anche negli artropodi) e i meccanismi sono svariati, da ricercare di volta in volta. Alcuni esempi di gigantismo insulare tra gli artropodi che mi sono venuti in mente:

-Gromphadorhina portentosa (Schaum, 1853) in Madagascar, blatta di anche più di 8 cm
-Labidura herculeana Fabricius, 1798, dermattero di Sant'Elena che era lungo più di 8 cm.
-Thaumatogryllus conanti Otte, 1994, Gryllidae dell'isola di Nihoa di più di 4 cm...

... e ci aggiungo Temnothorax cabrerae e Temnothorax hesperius alle isole Canarie ( :-D ) che sono (l'avverbio lo ripeto perché mi sembra azzeccatissimo) grottescamente grandi.

Giusto per dare l'idea, Temnothorax cabrerae comparato ad un comune Temnothorax unifasciatus:

Temnothorax cabrerae vs unifasciatus.jpg
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Re: Temnothorax cabrerae (Forel, 1893)

Messaggioda enrico » 11/04/2016, 20:35

Eh già, oltre ad essere molto diffuso i del gigantismo come dicevi possono essere poco chiari.

Certamente è facile capire come l'assenza di predatori possa spingere una lucertola come la Gallotia a raggiungere dimensioni che raggiungevano forse il metro di lunghezza. Mancano (/mancavano) carnivori come Felidae e Canidae o grossi Accipitridae.

Ad accrescere un'operaia di Temnothorax, mi immagino, potrebbe contribuire soprattutto la mancanza (oggi colmata dalla presenza di aggressivi alloctoni in ampie aree dell'isola) di altre specie competitrici nella stessa nicchia che forse sul continente risultano vincenti e "costringono" i Temnothorax terricoli a rimanere timide formiche di taglia discreta.
Soprattutto per T. hesperius trovato come scrivevo in un luogo molto povero di risorse trofiche le dimensioni potrebbero, forse, avere anche un valore legato ad una capacità maggiore di immagazzinare acqua e nutrienti nell'organismo probabilmente soggetto a periodi di magra.. ma sto un po' correndo di immaginazione.
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