Le formiche in permacultura

Le formiche in permacultura

Messaggioda Rizzaculo » 10/04/2020, 14:17

Buongiorno a tutti ragazzi! la 40ena porta consigli... :lol:
Da buon permacultore mi rivolgo a voi per un aiuto.
In questi giorni, leggendo il diario di GianniBert e delle sue "formiche sul balcone", mi è venuto in mente di sviluppare un progetto da applicare all'agricoltura, proprio con le formiche.
Spesso, troppo spesso, gli agricoltori utilizzano sostanze chimiche per contrastare i "parassiti" nelle monocolture. questi prodotti sono tossici e spesso si scopre negli anni a seguire, troppo tossici pure per l'uomo.
Il mio modo di coltivare oltremodo biologico, non utilizzando antiparassitari, comporta (già su letteratura ufficiale) l'utilizzo di insetti predatori per prevenire le infestazioni di parassiti.
Da qui l'idea di utilizzare le formiche per svolgere questa funzioni "antiparassitaria", in maniera strutturata e organizzata.
La necessità presuppone di utilizzare specie dedite alla predazione di insetti.
Avevo in mente le seguenti
Manica Rubida, dopo aver letto il diario di feyd
Formiche appartenente al genere Pheidole anche se il mio timore è legato alle dimensioni ridotte
Formica Sanguinea per quanto difficile come specie viste le particolari abitudini sociali.
Formica Rufa già utilizzata per la lotta contro gli infestanti nei boschi. ottima per le abitudini comportamentali, ma pursempre prossima alla minaccia di estinzione.

Consigli e suggerimenti sulla specie da allevare per lo scopo è ben accetto.

L'idea per grandi linee è questa:
Identificare la specie da allevare.
Reperire Regina/e della specie interessata e metterle in fondazione.
Avviare la colonia all'interno. così da garantire un minimo di controllo sulla covata e sullo sviluppo.
Spostare la colonia, quando matura, all'esterno in campo. Con i dovuti accorgimenti per garantirle il corretto approvvigionamento di acqua e sostanze zuccherine. Lasciando la predazione in arena libera.

Che ne pensate? aspetto pareri consigli e anche insulti se opportuni.. :-D
Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata. (A. Einstein)
Avatar utente
Rizzaculo
uovo
 
Messaggi: 38
Iscritto il: 22 ago '17
Località: Calabria
  • Non connesso

Re: Le formiche in permacultura

Messaggioda Luk93 » 11/04/2020, 10:21

Iniziamo da alcuni dubbi:
- molte specie amano le sementi per tanto difficilmente andrebbero d'accordo con gli agricoltori.
- tempo d'attesa, una colonia per essere minimamente matura necessità di almeno 3 anni credo
- di che spazio stiamo parlando? Perché una giovane colonia non preda poi tanto in lontananza.
- il formicaio non funziona come un alveare, non credo che rimarrebbero al suo interno una volta assaggiato la terra.
- formiche allevate sono viziate e deboli, in un'ora una colonia selvatica (abituata a combattere) potrebbe sterminarti la colonia.
- rischio ecologico: inserire una specie non presente già in natura (sempre ammesso che resista) sarebbe catastrofico, è quello che ci si permura di spiegare a tutti gli allevatori.

Sono solo alcuni dubbi che mi sono sorti dopo aver letto il tuo post, non ho risposte perché non sono un esperto, lascio a qualche senior del forum il verdetto.
Luk93
P.s. La mia campagna è piena di formiche senza volerlo.
Luk93
uovo
 
Messaggi: 70
Iscritto il: 18 feb '20
Località: gonzaga Mn
  • Non connesso

Re: Le formiche in permacultura

Messaggioda GianniBert » 11/04/2020, 11:34

Ciao.
Questa cosa è già stata pensata, ma è una operazione così lunga e con risultati così incerti, che non si può pensare di mettersi al lavoro preparando una colonia a questo scopo; come già ha fatto notare Luk93, le formiche sono anarchiche, fanno quello che vogliono, e le loro prime nemiche sono le altre formiche, quindi non si può "inserire in ambiente” una formica che non sia già autoctona, a meno che non abbia di per sé un potenziale combattivo tale da sbaragliare ogni avversario.
Mi sembra che sia stato già fatto con la formica argentina!!!

In alcuni paesi sono ben accette quindi le specie dominanti che non vadano a creare più danno dei vantaggi che portano. Oecophylla è ben tollerata in oriente perché distrugge tutti gli insetti che si posano sulle piante dove nidifica, senza danneggiare particolarmente i frutteti, sempre che non si consideri danno il suo allevamento di afidi e cocciniglie! Peccato che distrugge TUTTI gli altri insetti, anche quelli utili.
Puoi leggere qualcosa di interessante sull'interazione tra formiche e piante sul bel libro di Grasso "Il formicaio intelligente”, dove illustra le recenti scoperte dei vantaggi che piante e formiche apportano reciprocamente, anche nel nostro paese. Forse questo ti darà idee più precise sui limiti e le possibilità dell'idea di usare le formiche come controllo naturale.

Per giocare, ti elenco le prime difficoltà che mi vengono in mente con le specie che hai citato.
Diciamo che hanno tutte controindicazioni dovute alla loro stessa natura, e sono facili da intuire.
Manica rubida è una formica che vive bene solo in montagna. Inoltre le sue colonie non sono così popolose da pensare a un suo utilizzo a questo scopo, ed è una formica lenta, che caccia a terra, non adatta a salire sugli alberi.
Stesso dicasi per il Gruppo rufa, che esercita sì un forte controllo sugli insetti del suo ambiente, tanto che sarebbe strategicamente adatta, ma non scende né si ambienta alla pianura o alla media collina. Necessita di suoli acidi e comunque è protetta e difficile da allevare.
Pheidole come hai già sottolineato è troppo piccola, esiste già in natura in grandi colonie, ma essendo onnivora, sarebbe attratta da insetti e frutta allo stesso tempo. Inoltre non è una cacciatrice! E' una spazzina!
Forse F. sanguinea è la sola che si avvicina allo scopo. Grande cacciatrice, esercita il suo potere militare su altre formiche e non si spaventa facilmente. La raccolta di melata dagli afidi sarebbe compensata da una vera capacità venatoria paragonabile a quella della formica dei boschi, anche se su scala ridotta perché le sue colonie non sono collegate in rete. Avresti solo un formicaio che controlla un orto, o un piccolo appezzamento, ma solo dopo anni e anni farebbe veramente la differenza. Quanta differenza a livello ecologico ed economico però non te lo so dire, troppe variabili.
Questo per giocare con la fantasia.

Nella realtà, nessuna colonia di formiche che tu possa liberare in natura, resterebbe a lungo dentro un nido artificiale. L'esempio delle mie Messor è assolutamente anomalo, causato probabilmente dalla impossibilità della regina di uscire dal nido e dai ridotti spazi in cui ricreare un nido alternativo migliore.
Di fatto, le mie formiche non trovavano, lì attorno, uno spazio adatto alle loro caratteristiche in cui poter migrare.

Se apri un nido artificiale di F. sanuinea in un orto, lo perdi in mezza giornata.
Certo che si vanno ad installare da qualche parte lì attorno, ma non le controlli, vanno dove vogliono loro e comunque, per avere un nido che controlli gli insetti di un terreno agricolo, dovresti avere più nidi sparsi strategicamente sul territorio. Le Formica controllano un territorio vasto (per loro), ma solo di una ventina di metri quadrati e solo se la colonia conta diverse migliaia di operaie. La singola operaia che si allontana di più non conta, perché diventa una cacciatrice solitaria e cattura a caso insetti piccoli, ma soprattutto sul terreno, non so sugli alberi.
Detto questo, non è che avere un formicaio attivo in un campo o in un orto sia del tutto inutile, ma io penso che solo organismi complessi con centinaia di migliaia di operaie (rufa, Oecophylla, Linepithema, Dorylus...) possano esercitare un vero controllo ambientale, un controllo che sia avvertito dall'uomo a livello "economico”. Altrimenti sono ben inserite nell'ambiente, sono ottime spazzine, ma la pressione sulla fauna è piccola, confrontata coi nostri bisogni di produzione!

Questo è quello che penso, ma mi farebbe piacere venire smentito! :lol:
E' che il nostro ambiente è talmente un delicato equilibrio, che tutto quello che facciamo per alterarlo, rischia di trasformarsi in un danno, più che in un vantaggio. La natura ha fatto tutto giusto già da sola, e se adesso sentiamo il bisogno di controllare"ecologicamente” il suo equilibrio, è solo perché prima siamo arrivati noi ad alterarlo... :oops:
Spoiler: mostra
Messor barbarus - Camponotus nylanderi - Camponotus claripes - Camponotus cruentatus - ... Kalotermes flavicollis
Avatar utente
GianniBert
moderatore
 
Messaggi: 4498
Iscritto il: 15 dic '10
Località: Milano
  • Non connesso

Re: Le formiche in permacultura

Messaggioda Rizzaculo » 11/04/2020, 12:41

"E' che il nostro ambiente è talmente un delicato equilibrio, che tutto quello che facciamo per alterarlo, rischia di trasformarsi in un danno, più che in un vantaggio. La natura ha fatto tutto giusto già da sola, e se adesso sentiamo il bisogno di controllare"ecologicamente” il suo equilibrio, è solo perché prima siamo arrivati noi ad alterarlo... :oops:"
Sagge parole!
Comunque ragazzi grazie per i consigli!
Luk93, tanto per precisare, non voglio inserire specie se non autoctone!
sono biologo, so bene che danni possono provocare certe azioni azzardate.
dunque la F. sanguinea sembra aver vinto la gara con le altre specie, la 1 candidata!
Sono sempre accetti pareri e confronti!! il contraddittorio è la base della comunicazione produttiva.
@GianniBert ti smentirò! :lol: o fallirò provandoci! :yellow:

Beh scontato dirlo... consigli sul reperimento di F. sanguinea sono sempre ben accetti! se nn sbaglio in estate sciamano!
Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata. (A. Einstein)
Avatar utente
Rizzaculo
uovo
 
Messaggi: 38
Iscritto il: 22 ago '17
Località: Calabria
  • Non connesso

Re: Le formiche in permacultura

Messaggioda GianniBert » 11/04/2020, 14:48

Sanguinea è un tipo di formica estremamente adattabile, io ne ho trovate sulle Alpi in zone aperte fino a sopra i 1500 metri, ma anche nella pianura brianzola è stata rintracciata, così come in località verso il mare ligure, ma sempre in ambienti che prevedono macchie ombrose alberate. Non so come sia distribuita in Calabria, se si sia ambientata anche in aperta pianura, ma non mi stupirebbe.

Se riesci a smentirmi ne sarò solo contento, perché sono le nostre formiche che ci sorprendono sempre, facendo quello che i testi escludono. La realtà vincente della formica è proprio nella sua adattabilità.
Se trovi questa specie nelle tue zone hai buone possibilità di allevarne una colonia, cosa che già di per sé dà una certa soddisfazione. Sono una delle mie preferite e quando partono poi crescono abbastanza rapidamente.

Per liberare una colonia in natura dovrai però avere la pazienza di raggiungere almeno le 2000 operaie, cosa che dovrebbe mettere il nido al sicuro da incursioni di formiche quanto meno “normali”, anche se selvatiche, come dice Luk93.
Ho visto in azione queste formiche sia indoor, che all'aperto, e con specie come le altre Formica, Messor, Lasius o Camponotus, anche se sono domestiche, se la cavano in maniera sufficiente da non temere incursioni.

Leggi bene la mia scheda di allevamento, e se hai domande, chiedi pure!

Buona Pasqua a tutti!
Spoiler: mostra
Messor barbarus - Camponotus nylanderi - Camponotus claripes - Camponotus cruentatus - ... Kalotermes flavicollis
Avatar utente
GianniBert
moderatore
 
Messaggi: 4498
Iscritto il: 15 dic '10
Località: Milano
  • Non connesso

Re: Le formiche in permacultura

Messaggioda Luk93 » 11/04/2020, 14:55

bien non mi resta che seguire il post, spero fra qualche mese o anno di ritrovare aggiornamenti.
Luk93
Luk93
uovo
 
Messaggi: 70
Iscritto il: 18 feb '20
Località: gonzaga Mn
  • Non connesso


Torna a Discussioni Generali

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 102 ospiti