Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda GianniBert » 23/03/2012, 13:45

Credo sia doveroso aprire un post autonomo, visto che mi sono sempre accodato ai post altrui, per fare il punto sulla colonia che Luca gentilmente mi ha passato nell'ultima edizione di Entomodena, il 17 settembre 2011.

La colonia era in provetta e contava allora le prime 3 operaie. Per quanto il mio interesse per questa specie fosse secondario ad altre, ho tenuto un diario abbastanza fedele della sua crescita, di cui ora vi rendo partecipi.
Per me era utile verificare di persona tutte le voci che avevo sentito in proposito di queste formicuzze uniche in Europa e rappresentati di un Genere che in alcune regioni del mondo è fra i più diffusi e dominanti.

Subito è stato chiaro che il metabolismo di Pheidole pallidula era veramente accelerato rispetto alle altre specie autoctone, ma a condizione di mantenere una temperatura costante, o almeno relativamente alta durante una parte del giorno, tanto che il 25 del mese le operaie erano già 7. La covata presente è relativamente abbondante: vi sono sempre una decina fra larve e pupe, e le uova sembrano venir deposte al momento opportuno, cioè quando le pupe sono giunte a un momento di maturazione che promette bene.
Il primo soldato nasce il 25 ottobre, con circa 20 operaie attive. Il 1 novembre per la prima volta le vedo uscire dalla provetta in arena (classica Ferrero Rocher) per recuperare un microgrillo, accompagnate dal soldatino che si affanna per cercare di sezionare il grillo, senza successo immediato... ma il 16 novembre abbiamo già il terzo soldato e la popolazione di operaie non sembra più di 60 elementi, segno che la compensazione operaie/soldati è soggetta a una crescita relativamente equilibrata.

Ora però la covata presente sembra essere aumentata in proporzione alle operaie che possono accudirla. Il 9 dicembre i soldati sono 7 e ormai diventa difficile valutare con esattezza quante sono le operaie. Preparo un nido di gesso ben strutturato, con ampie stanze e una miscela che lo renda il meno perforabile possibile, cioè mettendo meno acqua del normale nella mistura. Ampio spazio sui bordi esterni, e spessore alla base superiore al cm.
Trasferisco nel giro di un’ora tutta la colonia nelle stanze di gesso, dove occuperà quelle centrali. E’ bastato scaldare il vetro con un tappetino e mantenere leggermente umido il gesso. Ora vedremo come si adattano, ma sembra che non ci siano problemi particolari.

Dal 10 gennaio 2012 comincio a sottoporre il nido a bagni di calore giornalieri, usando un tappetino riscaldante; come avevo già sperimentato con Crematogaster scutellaris, c'è un sottile limite di popolazione oltre la quale la crescita diviene davvero esponenziale, o forse i bagni di calore hanno fatto il loro effetto, dato che queste formiche di origine africana sono molto sensibili alle basse temperature.
Di fatto nel mese di febbraio si verifica un'esplosione demografica pari a quella dell'altra specie. Qui però la frenesia attiva è ben più rimarchevole. Dove Crematogaster se la cavava bottinando timidamente soprattutto sostanze liquide zuccherine, pur non disdegnando qualche grillo, qui vi è una dieta più varia e un bisogno di alimento animale decisamente superiori.

La colonia nel nido di gesso a febbraio.
Immagine

Interessante reazione quando inserisco in arena 4 Camponotus vagus che erano rimaste escluse dal loro nido durante l'inverno e votate a morire in pochi giorni: inizialmente c’è stato un feroce attacco e un paio di queste sono state immobilizzate e uccise, ma le operaie (che non sono state raggiunte da un numero sufficiente di soldati) devono aver valutato eccessivo il prezzo da pagare per uccidere le ultime due, infatti dopo le prime scaramucce si sono ritirate tutte nel nido, lasciando libero spazio alle formiche giganti.
Infatti le 2 operaie uccise e quelle non immobilizzate hanno fatto fuori parecchie operaie; bastava un semplice colpo per spezzarle in due, e le Camponotus non erano nemmeno delle major... La mia valutazione, poi confermata in altre occasioni, mi fa pensare che solo un attacco diretto al nido potrebbe scatenare l’assalto del piccolo esercito di Pheidole, che altrimenti sembra saper valutare correttamente sforzi e risultati...

Ormai mi sono fatto un'idea media di tempi di reclutamento, efficienza lavorativa, e capacità militari di queste formiche, anche se non pretendo di aver scoperto chissà che in solo 7 mesi di osservazione sporadica. Ma mi è facile confrontare la cooperazione nelle azioni concertate rispetto alle altre specie che ho potuto osservare più a lungo. La comunità Pheidole sembra veramente votata al sacrificio, e questo apparentemente più a fondo di Tetramorium o Crematogaster, anche se i tempi e la reazione a un allarme sono relativamente simili. Ma le operaie Pheidole sembrano davvero scatenate quando si precipitano verso una preda e sono rapidissime a rientrare nel nido per chiamare soccorsi.
Le loro capacità militari sono più legate alla difesa effettiva del nido che alla caccia. Infatti il reclutamento di soldati rispetto alla quantità effettiva di elementi presente nel nido è proporzionatamente scarsa, mentre è molto efficiente il richiamo delle operaie.
Sembra che questi testoni siano adibiti soprattutto al taglio delle parti di insetti di una preda che le operaie non riescono a spostare, che all'effettiva difesa del bottino. Inoltre sono spesso impiegati in qualità di replete, soprattutto quando sono più giovani. Queste osservazioni valgono purtroppo solo per una colonia ridotta, visto che a fine marzo la popolazione supera certamente le 500 unità, ma è ben lungi da avere un vero e proprio esercito come nelle colonie mature, dove forse le reazioni potrebbero essere molto più efficienti.

Le uova e gli stadi successivi ormai sono incalcolabili: sicuramente la popolazione raddoppierà entro i primi giorni del prossimo mese, e forse potrebbe addirittura triplicare, dati i ritmi di crescita accelerati dell'ultimo periodo.
Se avete voglia di farne una valutazione, provate a contarle, poi fatemi sapere.

La colonia in questi giorni (22 marzo 2012) con la covata sul soffitto per sfruttare il calore esterno del tappetino.
Immagine

La colonia è stata nutrita essenzialmente a grilli, qualche camola, piccoli semi di tipo vario (lattughe, semi da erba), briciole di qualsiasi avanzo, e saltuariamente gocce di miele diluito disposti su striscioline di stagnola...
Una ripresa del fervore presente nelle stanze del nido dovrebbe rendere a dovere l'idea di come queste minuscole formiche ben rappresentino una immagine di dedizione estrema al loro compito. Tenete presente che in arena altrettante operaie hanno creato avamposti, barriere e uscite secondarie mascherate che sembrano imitare in miniatura quello che ho visto in natura: un sistema di controllo del terreno nelle immediate vicinanze del nido basato sulla capacità di uscire simultaneamente da diverse uscite nel più breve tempo possibile per accaparrarsi qualsiasi cosa vi passi sopra che sia alla loro portata.



Pheidole sembra avere una ragionevole capacità di valutare l'impegno della preda e di ritirarsi rapidamente al sicuro, preferendo piuttosto rinunciare al bottino quando il nemico rappresenta un rapporto sforzo-guadagno in cui il sacrificio di operaie superi la ragionevolezza.

Arena in scatola Ferrero Rocher media, con coperchio tagliato a tetto e cosparso di antifuga classico (vaselina/olio da macchina da cucire). Per ora non hanno mai superato lo sbarramento, e non sembrano intenzionate a scavare nel gesso. Mistura abbastanza dura o spazio ancora sufficiente per loro? Lo scopriremo solo vivendo...
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Re: Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda feyd » 23/03/2012, 13:53

:clap: :clap: :clap:

bellissima colonia gianni complimenti, e bel nido, sono proprio curioso di vedere come continueranno a gestirsi nel gesso all'aumentare della popolazione
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Re: Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda Filobass » 23/03/2012, 14:53

Molto bella!
Riguardo all'esplosione demografica che hai previsto ti consiglio di prepararti un nuovo nido perché è stato proprio in quel periodo che ho avuto le più grandi fughe.
Ma che tappetino riscaldante usi per curiosità? Come fai a non far venire le goccioline di condensa?
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Re: Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda GianniBert » 23/03/2012, 15:44

Le gocce di condensa si evitano mettendo il tappetino a contatto col vetro, non sotto il gesso...
Il tappetino è un ... tappetino comune, non so la marca... 230-240V - 50Hz, 10W.
Circa 10 cm x 25.
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Re: Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda GianniBert » 29/03/2012, 9:50

Riguardo alla capacità "militare” di valutare il pericolo, Fabrizio mi ha dato una semplice spiegazione del metodo usato dalle operaie: l'uccisione di un'operaia causa l'emissione di un feromone di pericolo; quando questo odore diviene diffuso e persistente trasmette una situazione di allarme generale e le formiche lo percepiscono come pericolo superiore alle proprie forze (se avessero il sopravvento ci sarebbe un numero minore di morti e meno emissioni).
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Re: Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda zambon » 29/03/2012, 10:11

Molto interessante, ma l'uccisione dell'operaie per rilasciare l'allarme può essere fatta dalle "sorelle" stesse, a modi "sirena"? :smile:
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Re: Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda GianniBert » 29/03/2012, 11:03

Credo ci sia una differenza fra l'emissione di feromoni di allarme, necessari a richiamare compagne, e quelli di "ahi, sono morta” che trasmetterebbero una sensazione diversa.
Sappiamo che diverse formiche hanno sistemi complessi di segnalazione, ma qui mi sembra che il rilascio di un feromone di "disperazione” sia un segnale più che sufficiente a comunicare una situazione di pericolo piuttosto che di reclutamento, che invece è volontario.
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Re: Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda Luca.B » 10/08/2012, 22:08

Continuo del diario qui.
Formiche in allevamento:
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Re: Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda filomeno » 28/04/2013, 22:53

complimenti i tuoi diari sono sempre belli da leggere! :clap: volevo sapere (visto le dimensioni del nido)se già hai visto degli alati! :-D
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Re: Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda Methw » 28/04/2013, 23:18

Quoto e straquoto filomeno :-D sono proprio belli e interessanti i tuoi diari e soprattutto molto utili :)
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Re: Pheidole pallidula, cronaca di una giovane colonia

Messaggioda GianniBert » 28/04/2013, 23:55

Per favore, leggete bene tutti gli ultimi post: come vedrete dall'intervento di Luca, la colonia adesso ce l'ha lui, e il diario continua in altra sede!
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