Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Molto interessante !!! Sempre un piacere leggere queste descrizioni
Posso dire quello che ho potuto osservare in natura nell'ultimo mese dato che prima per me era una rarità vederle in natura .
Il primo nido che mi è stato mostrato ha praticamente fatto 3 spedizioni in un paio d'ore , il nido è veramente imponente diciamo occupa una superficie di 40x 80 cm in un prato con erba alta quindi anche di difficile osservazione , la prima spedizione non ho potuto vederla tutta perchè stavano già tornando ma la seconda spedizione è stata ancora più interessante : Dopo la solita adunata sul nido le amazzoni si sono suddivise in due grossi gruppo , il primo diretto ad Ovest e il secondo a Sud .
Il primo gruppo ha percorso una distanza di 50 mt circa per entrare poi in un piccolo nido di Formica cunicularia e fare la solita razzia , cosa bella e utile da osservare era che in testa al gruppo tra le prime operaie militava una regina dealata!!! diretta anche lei al nido bersaglio , una scena fantastica!
La seconda spedizione partita in contemporanea alla prima ha percorso solamente un metro scarso entrando in un nido di Formica sp. minuscolo con operaie davvero piccole quindi un nido giovane prendendo poche pupe e anche qualche operaia depigmentata , bene questa spedizione pur essendo più piccola della prima era ugualmente ben organizzata con una bella fila spedita senza esitazione.
Ho potuto osservare una nuova spedizione da un'altro nido sempre bello grande presumo dalle dimensioni maggiori delle amazzoni , questa spedizione è stata diversa dalle altre osservate , le formiche sono partite a casaccio a gruppetti di due o tre e distanti da loro anche più di un metro , dirette a circa 30 m dal nido madre , una vera e propria spedizione conclusa con successo ma senza formare vere e proprie file compatte , anche in questa spedizione vi era una regina dealata (che ora sta a casa mia ).
Posso dire quello che ho potuto osservare in natura nell'ultimo mese dato che prima per me era una rarità vederle in natura .
Il primo nido che mi è stato mostrato ha praticamente fatto 3 spedizioni in un paio d'ore , il nido è veramente imponente diciamo occupa una superficie di 40x 80 cm in un prato con erba alta quindi anche di difficile osservazione , la prima spedizione non ho potuto vederla tutta perchè stavano già tornando ma la seconda spedizione è stata ancora più interessante : Dopo la solita adunata sul nido le amazzoni si sono suddivise in due grossi gruppo , il primo diretto ad Ovest e il secondo a Sud .
Il primo gruppo ha percorso una distanza di 50 mt circa per entrare poi in un piccolo nido di Formica cunicularia e fare la solita razzia , cosa bella e utile da osservare era che in testa al gruppo tra le prime operaie militava una regina dealata!!! diretta anche lei al nido bersaglio , una scena fantastica!
La seconda spedizione partita in contemporanea alla prima ha percorso solamente un metro scarso entrando in un nido di Formica sp. minuscolo con operaie davvero piccole quindi un nido giovane prendendo poche pupe e anche qualche operaia depigmentata , bene questa spedizione pur essendo più piccola della prima era ugualmente ben organizzata con una bella fila spedita senza esitazione.
Ho potuto osservare una nuova spedizione da un'altro nido sempre bello grande presumo dalle dimensioni maggiori delle amazzoni , questa spedizione è stata diversa dalle altre osservate , le formiche sono partite a casaccio a gruppetti di due o tre e distanti da loro anche più di un metro , dirette a circa 30 m dal nido madre , una vera e propria spedizione conclusa con successo ma senza formare vere e proprie file compatte , anche in questa spedizione vi era una regina dealata (che ora sta a casa mia ).
In allevamento : Camponotus ligniperda, C. cruentatus, C. nylanderi, Formica cunicularia, F. fusca,F. lemani, Polyergus rufescens, Lasius platythorax, Lasius paralienus, Tetramorium caespitum, Temnothorax alienus, T. exilis, T. recedens, Pheidole pallidula
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Dorylus - Messaggi: 5128
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Interessante! È ipotizzabile che le regine andate "in guerra" non siano fecondate e invece di sciamare siano state incaricate come soldati?
Per caso avevano monconi alari?
Per caso avevano monconi alari?
Spoiler: mostra
- Robybar
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
No nessun moncone alare , all'apparenza sono regine perfettamente dealate , l'ipotesi è che sfruttano la confusione creata dall'incursione delle amazzoni per entrare nel nido di Serviformica e appropiarsene .
In allevamento : Camponotus ligniperda, C. cruentatus, C. nylanderi, Formica cunicularia, F. fusca,F. lemani, Polyergus rufescens, Lasius platythorax, Lasius paralienus, Tetramorium caespitum, Temnothorax alienus, T. exilis, T. recedens, Pheidole pallidula
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Dorylus - Messaggi: 5128
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Non so... Ciò implicherebbe la loro avvenuta sciamatura, fecondazione, dealamento e reintegrazione nel formicaio madre. È possibile in questa specie?
Spoiler: mostra
- Robybar
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Ho letto che le regine di Polyergus rufescens sono solite, in alcuni casi, tornare nei pressi del formicaio madre dopo essersi accoppiate. Il motivo è che se riescono a non farsi uccidere dai soldati, possono aggregarsi alle spedizioni di razzia, sfruttando l'eccitazione generale e la frenesia delle operaie.
In questo modo hanno la possibilità di penetrare facilmente in un formicaio di Serviformica sotto attacco e tentare il colpo uccidendo la regina e impossessandosi della colonia.
In questo modo hanno la possibilità di penetrare facilmente in un formicaio di Serviformica sotto attacco e tentare il colpo uccidendo la regina e impossessandosi della colonia.
„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.
http://pikaia.eu/
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Sara75 - Messaggi: 2218
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Uhm non mi sembra un comportamento produttivo... cioè, lo scopo della ssciamatura è quasi sempre quello di fondare nuove colonie il più lontano possibile da quella originale, che senso ha sciamare e poi tornare indietro e riprodursi a pochi metri dalla colonia madre? Si contenderebbero solo le risorse. A meno ché le colonie figlie siano in grado poi di unirsi alla colonia madre o ad altre colonie vicine formando una sorta di supercolonia... Ciò spiegherebbe le colonie immensamente grandi di Polyergus che alcuni osservano.
Ovviamente io non mi chiamo madre natura quindi sono solo mie congetture.
Ovviamente io non mi chiamo madre natura quindi sono solo mie congetture.
Spoiler: mostra
- Robybar
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
In realtà è un comportamento evolutivamente vantaggioso, le razzie spesso sono dirette anche a formicai piuttosto distanti dal nido madre. Inoltre le neoregine, in questi casi, avrebbero un'occasione molto favorevole per poter uccidere una regina e sostituirsi a lei con pochi rischi, cosa più difficile da realizzare quando sono sole.
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Sara75 - Messaggi: 2218
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Re: Polyergus rufescens - La razzia
Finalmente ho potuto caricare alcuni dei filmati più significativi dell'operazione Raid-Polyergus.
Spero riescano a rendere sia la drammaticità degli avvenimenti, sia lo svolgersi degli eventi così come li ho potuti osservare.
Le prime immagini si riferiscono alle incursioni infruttuose della settimana precedente.
Polyergus non porta a fondo l'attacco.
Scaramucce nelle gallerie, l'esercito si raduna ma non si muove, le singole guerriere fanno strage nelle stanze, ma alla fine vengono sconfitte e uccise.
D-Day, il Giorno del Giudizio.
Ultimo collegamento.
Come prima di ogni spedizione, si vede molto bene il tipico comportamento delle singole guerriere, che contraggono il corpo ed eseguono quella che da altri è stata definita come "danza” di guerra: sembra che le formiche usino le zampe posteriori per cospargersi dei feromoni necessari a proteggerle meglio in combattimento.
Vedete quelle singole operaie che si fermano e sembrano strofinarsi l'addome?
Questa manovra è eseguita anche prima di entrare nelle stanze del nido nemico, e a volte anche dopo essere penetrate nel nido.
Il nido del nemico è nascosto e mascherato per la prima volta: le prime attaccanti però sembrano sapere esattamente dov'è celato e si affannano a cercare l'entrata. Scavano con frenesia e si gettano senza timore apparente nella profondità delle gallerie.
Il fatto di essere solo una decina non sembra impensierirle, o forse non possono semplicemente pensare che il nemico sia 1000 volte più numeroso.
Nelle gallerie del nido, sembra che Formica cunicularia attenda fatalmente l'invasione: tutta la covata è stata portata prima dell'attacco sul fondo delle stanze più basse: la popolazione è ammassata in pochissimo spazio, lasciando vuote gran parte delle stanze superiori.
Le amazzoni possono scorrazzare senza incontrare molta resistenza e raggiungere comunque il bottino.
Qua e là ci sono delle scaramucce, ma gli scontri non sembrano sempre letali, perché Polyergus si libera facilmente con movimenti frenetici delle assalitrici.
Ma perché le formiche nere non reagiscono?
Scontri armati nelle stanze superiori del nido bersaglio. Alcune formiche impegnano l'invasore in combattimento, ma anche qui le amazzoni non sembrano voler uccidere il nemico, si limitano a liberarsi. Forse l'atto di uccidere avviene solo quando hanno il bottino e stanno ritirandosi, mentre dentro il nido pensano solo a conquistarlo.
La battaglia è nel pieno dello svolgimento, e il grosso delle truppe di Polyergus è entrato in azione.
Ora però cominciano ad accumularsi i cadaveri nelle stanze del nido, non dovuti alle letali mandibole delle amazzoni, ma più probabilmente a causa dei veleni nell'aria.
Rigato mi dice che essendo più pesanti, probabilmente si accumulano in profondità determinando la morte di chi non risale velocemente in superficie. Questa è la causa principale dei morti, che in caso di un attacco lampo di pochi minuti invece sarebbero molto meno numerosi.
Polyergus rufescens arriva in forze e comincia il saccheggio del nido. L'acido formico, o forse gli altri suoi odori penetranti sembrano ormai aver sbaragliato tutte le difese. Ci sono diverse difficoltà per le ladre impegnate a fuggire col bottino: intanto la geometria dei cunicoli non sempre porta verso l'alto. Questo sembra disorientarle.
E' possibile che la struttura interna dei nidi in natura sia sempre orientata verso l'alto, io invece ho disegnato un nido dove a volte le gallerie scendono e risalgono creando sifoni. Questo rende la ritirata più difficile perché meno logica per le formiche.
Le amazzoni si ritirano, ma le numerose tracce odorose in una arena così piccola le mandano in confusione, fino a che non trovano l'entrata del tubo di collegamento, girano a vuoto. Sembra che vadano a testa bassa, non possono tornare in linea retta al proprio formicaio e questo le disorienta ulteriormente.
Il bottino sottratto è abbondante ma non troppo, dopotutto l'esercito è di non più di 300 elementi... Eppure la razzia proseguirà per ore, forse alcune amazzoni ripeteranno le incursioni più volte.
Sarò io a interrompere i collegamenti, e a recuperare le ultime ladre che escono dal nido.
Fatto curioso, alcune Polyergus resteranno nella colonia invasa. Si sono perse? Di fatto Formica cunicularia non attaccherà e ucciderà queste formiche una volta terminata la razzia. E a distanza di giorni ci sono almeno una ventina di amazzoni che passeggiano con cunicularia e svolgeranno gli stessi compiti che possono fare nel nido-madre.
Le ho osservate ad esempio spostare la covata, o leccare le operaie appena sfarfallate.
La domanda è: hanno preso l'odore del nido, o sono le serviformica ad essere state soggiogate dagli odori di Polyergus?
Le mie considerazioni sono che questa specie necessita davvero di ampi spazi per essere gestita come in natura.
Per questo motivo aggiornerò appena possibile la scheda di allevamento, rapportandone l'allevamento a difficoltà pari alla Formica rufa o altre specie complesse che non è possibile mantenere con mezzi normali.
Con Luca Bosetti ne avevamo già parlato: ha un senso tenere in allevamento una formica che deve continuamente essere foraggiata di bozzoli, e sempre in maggior quantità per sopravvivere?
Fuori dall'ambito puro dello studio etologico, comporta problematiche che non si possono gestire facilmente, né con particolare soddisfazione da parte dell'allevatore. Come tenere una Ferrari nel garage e non poterla mai far correre, ma costretti farle il pieno ogni mese.
Dal punto di vista della curiosità, le colonie miste schiave-schiaviste, possono essere interessanti da mostrare nei musei o nelle esposizioni. Sto pensando al nostro Luca che da sempre sogna un'aula didattica che mostri le specie autoctone e le loro capacità di interazione... E questo avrebbe un senso.
Ma dal punto di vista del forum, le sconsiglierò a chiunque voglia intraprendere il loro allevamento a meno che non sia per particolari motivi di studio.
Spero riescano a rendere sia la drammaticità degli avvenimenti, sia lo svolgersi degli eventi così come li ho potuti osservare.
Le prime immagini si riferiscono alle incursioni infruttuose della settimana precedente.
Polyergus non porta a fondo l'attacco.
Scaramucce nelle gallerie, l'esercito si raduna ma non si muove, le singole guerriere fanno strage nelle stanze, ma alla fine vengono sconfitte e uccise.
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Come prima di ogni spedizione, si vede molto bene il tipico comportamento delle singole guerriere, che contraggono il corpo ed eseguono quella che da altri è stata definita come "danza” di guerra: sembra che le formiche usino le zampe posteriori per cospargersi dei feromoni necessari a proteggerle meglio in combattimento.
Vedete quelle singole operaie che si fermano e sembrano strofinarsi l'addome?
Questa manovra è eseguita anche prima di entrare nelle stanze del nido nemico, e a volte anche dopo essere penetrate nel nido.
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Il nido del nemico è nascosto e mascherato per la prima volta: le prime attaccanti però sembrano sapere esattamente dov'è celato e si affannano a cercare l'entrata. Scavano con frenesia e si gettano senza timore apparente nella profondità delle gallerie.
Il fatto di essere solo una decina non sembra impensierirle, o forse non possono semplicemente pensare che il nemico sia 1000 volte più numeroso.
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Nelle gallerie del nido, sembra che Formica cunicularia attenda fatalmente l'invasione: tutta la covata è stata portata prima dell'attacco sul fondo delle stanze più basse: la popolazione è ammassata in pochissimo spazio, lasciando vuote gran parte delle stanze superiori.
Le amazzoni possono scorrazzare senza incontrare molta resistenza e raggiungere comunque il bottino.
Qua e là ci sono delle scaramucce, ma gli scontri non sembrano sempre letali, perché Polyergus si libera facilmente con movimenti frenetici delle assalitrici.
Ma perché le formiche nere non reagiscono?
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Scontri armati nelle stanze superiori del nido bersaglio. Alcune formiche impegnano l'invasore in combattimento, ma anche qui le amazzoni non sembrano voler uccidere il nemico, si limitano a liberarsi. Forse l'atto di uccidere avviene solo quando hanno il bottino e stanno ritirandosi, mentre dentro il nido pensano solo a conquistarlo.
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La battaglia è nel pieno dello svolgimento, e il grosso delle truppe di Polyergus è entrato in azione.
Ora però cominciano ad accumularsi i cadaveri nelle stanze del nido, non dovuti alle letali mandibole delle amazzoni, ma più probabilmente a causa dei veleni nell'aria.
Rigato mi dice che essendo più pesanti, probabilmente si accumulano in profondità determinando la morte di chi non risale velocemente in superficie. Questa è la causa principale dei morti, che in caso di un attacco lampo di pochi minuti invece sarebbero molto meno numerosi.
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Polyergus rufescens arriva in forze e comincia il saccheggio del nido. L'acido formico, o forse gli altri suoi odori penetranti sembrano ormai aver sbaragliato tutte le difese. Ci sono diverse difficoltà per le ladre impegnate a fuggire col bottino: intanto la geometria dei cunicoli non sempre porta verso l'alto. Questo sembra disorientarle.
E' possibile che la struttura interna dei nidi in natura sia sempre orientata verso l'alto, io invece ho disegnato un nido dove a volte le gallerie scendono e risalgono creando sifoni. Questo rende la ritirata più difficile perché meno logica per le formiche.
Le amazzoni si ritirano, ma le numerose tracce odorose in una arena così piccola le mandano in confusione, fino a che non trovano l'entrata del tubo di collegamento, girano a vuoto. Sembra che vadano a testa bassa, non possono tornare in linea retta al proprio formicaio e questo le disorienta ulteriormente.
Il bottino sottratto è abbondante ma non troppo, dopotutto l'esercito è di non più di 300 elementi... Eppure la razzia proseguirà per ore, forse alcune amazzoni ripeteranno le incursioni più volte.
Sarò io a interrompere i collegamenti, e a recuperare le ultime ladre che escono dal nido.
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Fatto curioso, alcune Polyergus resteranno nella colonia invasa. Si sono perse? Di fatto Formica cunicularia non attaccherà e ucciderà queste formiche una volta terminata la razzia. E a distanza di giorni ci sono almeno una ventina di amazzoni che passeggiano con cunicularia e svolgeranno gli stessi compiti che possono fare nel nido-madre.
Le ho osservate ad esempio spostare la covata, o leccare le operaie appena sfarfallate.
La domanda è: hanno preso l'odore del nido, o sono le serviformica ad essere state soggiogate dagli odori di Polyergus?
Le mie considerazioni sono che questa specie necessita davvero di ampi spazi per essere gestita come in natura.
Per questo motivo aggiornerò appena possibile la scheda di allevamento, rapportandone l'allevamento a difficoltà pari alla Formica rufa o altre specie complesse che non è possibile mantenere con mezzi normali.
Con Luca Bosetti ne avevamo già parlato: ha un senso tenere in allevamento una formica che deve continuamente essere foraggiata di bozzoli, e sempre in maggior quantità per sopravvivere?
Fuori dall'ambito puro dello studio etologico, comporta problematiche che non si possono gestire facilmente, né con particolare soddisfazione da parte dell'allevatore. Come tenere una Ferrari nel garage e non poterla mai far correre, ma costretti farle il pieno ogni mese.
Dal punto di vista della curiosità, le colonie miste schiave-schiaviste, possono essere interessanti da mostrare nei musei o nelle esposizioni. Sto pensando al nostro Luca che da sempre sogna un'aula didattica che mostri le specie autoctone e le loro capacità di interazione... E questo avrebbe un senso.
Ma dal punto di vista del forum, le sconsiglierò a chiunque voglia intraprendere il loro allevamento a meno che non sia per particolari motivi di studio.
Spoiler: mostra
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Polyergus rufescens - La razzia
L'ultimo video è in data Luglio 26... GianniBert, non sapevo che riuscivi a proiettarti nel futuro! dimmi, la mia colonia sopravviverà??
P.s: si, le vedo! anche le mie operaie di Tapinoma cfr erraticum si struciano l'addome così cosa vuol dire??
Lo fanno sia le operaie sia regina, una volta la regina si è grattata l'addome con le zampe anteriori, le contorceva(letteralmente), mi faceva un'impressione orribile... Sembrava gli avessero spezzato il braccio (o meglio la zampa)
P.s: si, le vedo! anche le mie operaie di Tapinoma cfr erraticum si struciano l'addome così cosa vuol dire??
Lo fanno sia le operaie sia regina, una volta la regina si è grattata l'addome con le zampe anteriori, le contorceva(letteralmente), mi faceva un'impressione orribile... Sembrava gli avessero spezzato il braccio (o meglio la zampa)
- Devid
- Messaggi: 1261
- Iscritto il: 26 set '11
- Località: Quartu Sant'Elena,(CA)Sardegna
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Inutile e dannoso duplicare i post solo per dare una risposta, soprattutto quando sono così lunghi. Ti ho cancellato il "riporto”, tanto si capisce cosa viene prima...
No, il video non è in data 26 luglio, è il video n° 26 fatto a luglio. Ma hai fatto bene a sottolinearlo, avrebbe confuso anche altri.
Ho dovuto selezionare e catalogare video e fotografie per tenere un ordine cronologico, o almeno che tenesse la parvenza di tale ordine.
Noterai che video e foto sono tutte nominate luglio + un numero: è progressivo.
Non credo che la cosa che segnali per le tue Tapinoma sia la stessa. Dovrei vederla dal vero, ma penso più a una pulizia del gastro, anche se non è da escludere affatto che anche loro gestiscano in qualche modo le proprie secrezioni...
No, il video non è in data 26 luglio, è il video n° 26 fatto a luglio. Ma hai fatto bene a sottolinearlo, avrebbe confuso anche altri.
Ho dovuto selezionare e catalogare video e fotografie per tenere un ordine cronologico, o almeno che tenesse la parvenza di tale ordine.
Noterai che video e foto sono tutte nominate luglio + un numero: è progressivo.
Non credo che la cosa che segnali per le tue Tapinoma sia la stessa. Dovrei vederla dal vero, ma penso più a una pulizia del gastro, anche se non è da escludere affatto che anche loro gestiscano in qualche modo le proprie secrezioni...
Spoiler: mostra
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GianniBert - Messaggi: 4499
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Giusto, avrei dovuto metterlo almeno come spoiler... l'ho notato solo ora
Non l'ho mai notato su altre specie, solo loro si puliscono il gastro così?
Non l'ho mai notato su altre specie, solo loro si puliscono il gastro così?
- Devid
- Messaggi: 1261
- Iscritto il: 26 set '11
- Località: Quartu Sant'Elena,(CA)Sardegna
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Scusate, ma il post di GianniBert e tutta la documentazione allegata andrebbe spostato in un'area apposita, incorniciato e preservato per futura memoria.
E' una cosa che neanche a Superquark hanno mai fatto vedere.
Bisognerebbe pure considerare di tradurlo in inglese a beneficio del resto del mondo.
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rmontaruli - Messaggi: 840
- Iscritto il: 5 giu '12
- Località: Milano | Lago Maggiore
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Non è l'unico post... Il 50% dei suoi messaggi sono così(solo le affermazioni non sono da incorniciare)
- Devid
- Messaggi: 1261
- Iscritto il: 26 set '11
- Località: Quartu Sant'Elena,(CA)Sardegna
Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
bel test Gianni! Mi spiace per i risultati funesti!
Quello che maggiormente mi intriga è la morte "bianca" delle operaie in basso... mi sembra inpossibile che poche razziatrici producano un risultato così devastante... sarei troppo curioso di capire se senza l'acido formico delle serviformica l'esito sarebbe stato lo stesso...
Le Formica rufa e soprattutto le Lasius fuliginosus si suicidano involontariamente se messe in un tubetto.
I "problemi" a trovare il tubo al ritorno lo ho riscontrato in tutte le Formica sp. ma credo che anche le Lasius sp abbiano gli stessi "problemi". Credo sia perchè è l'opposto di quello che troverebbero in natura, dove i buchi escono dal terreno, non si protendono nel vuoto "magicamente" come i nostri tubi.
mettere il tubo a filo del contenitore risolve abbastanza, ma a me capitava sovente poi di staccarlo inavvertitamente.
Ho trovato una buona soluzione facendo degli zeccoletti di legno, che poi ho lavorato per creare una rampa d'accesso al tubo.
Quello che maggiormente mi intriga è la morte "bianca" delle operaie in basso... mi sembra inpossibile che poche razziatrici producano un risultato così devastante... sarei troppo curioso di capire se senza l'acido formico delle serviformica l'esito sarebbe stato lo stesso...
Le Formica rufa e soprattutto le Lasius fuliginosus si suicidano involontariamente se messe in un tubetto.
I "problemi" a trovare il tubo al ritorno lo ho riscontrato in tutte le Formica sp. ma credo che anche le Lasius sp abbiano gli stessi "problemi". Credo sia perchè è l'opposto di quello che troverebbero in natura, dove i buchi escono dal terreno, non si protendono nel vuoto "magicamente" come i nostri tubi.
mettere il tubo a filo del contenitore risolve abbastanza, ma a me capitava sovente poi di staccarlo inavvertitamente.
Ho trovato una buona soluzione facendo degli zeccoletti di legno, che poi ho lavorato per creare una rampa d'accesso al tubo.
"L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano."
Blaise Pascal
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PomAnt - Messaggi: 2786
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Re: Polyergus rufescens - fondazione in cattività
Aggiorno con le ultime notizie i dati sul comportamento di queste formiche.
Feyd mi racconta di aver osservato recentemente una piccola colonia di Polyergus attaccare un nido bersaglio vicino; in questo caso le guerriere era poche e non hanno formato nessuna colonna nello stile classico, bensì hanno fatto la spola avanti e indietro dal nido bersaglio a piccoli gruppi o solitarie, e hanno continuato a lungo a farlo fino (sembra) ad esaurimento dei bozzoli da rubare.
Non pensiamo essere in questo caso la distanza, a non aver attivato lo schieramento di battaglia delle amazzoni, perché Feyd dice di aver osservato assalti di colonie mature su distanze brevi in cui l'esercito si muoveva comunque in massa, radunandosi prima di penetrare nel nido.
E' quindi presumibile che anche in condizioni naturali, Polyergus possa comportarsi come dalle mie osservazioni in cattività; quello che invece crea un danno mortale invece sono la struttura artificiale senza possibilità di fuga e il materiale di costruzione (in questo caso il gasbeton) che non permettono una corretta areazione o un assorbimento dei veleni al pari del terreno naturale.
Il modo più sicuro per mantenere una colonia di amazzoni in cattività senza rischi, è quindi quello di fornire in arena bozzoli rubati dall'allevatore stesso a colonie selvatiche, o prelevandoli da nidi artificiali preposti.
Feyd mi racconta di aver osservato recentemente una piccola colonia di Polyergus attaccare un nido bersaglio vicino; in questo caso le guerriere era poche e non hanno formato nessuna colonna nello stile classico, bensì hanno fatto la spola avanti e indietro dal nido bersaglio a piccoli gruppi o solitarie, e hanno continuato a lungo a farlo fino (sembra) ad esaurimento dei bozzoli da rubare.
Non pensiamo essere in questo caso la distanza, a non aver attivato lo schieramento di battaglia delle amazzoni, perché Feyd dice di aver osservato assalti di colonie mature su distanze brevi in cui l'esercito si muoveva comunque in massa, radunandosi prima di penetrare nel nido.
E' quindi presumibile che anche in condizioni naturali, Polyergus possa comportarsi come dalle mie osservazioni in cattività; quello che invece crea un danno mortale invece sono la struttura artificiale senza possibilità di fuga e il materiale di costruzione (in questo caso il gasbeton) che non permettono una corretta areazione o un assorbimento dei veleni al pari del terreno naturale.
Il modo più sicuro per mantenere una colonia di amazzoni in cattività senza rischi, è quindi quello di fornire in arena bozzoli rubati dall'allevatore stesso a colonie selvatiche, o prelevandoli da nidi artificiali preposti.
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GianniBert - Messaggi: 4499
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