[Diario] Pheidole pallidula (melanica)

[Diario] Pheidole pallidula (melanica)

Messaggioda entoK » 27/10/2013, 18:37

Pubblico le osservazione sulla colonia di Pheidole pallidula che si sta sviluppando da questa estate. La specie è arci-nota e allevata, tuttavia i dati demografici e quello che sottendono possono far dibattere qualche ipotesi curiosa sul tema delle uova trofiche e lo sviluppo larvale (ho un po' di arretrati :-( e un altro caso simile, con calma inizio da queste).

Per tale ragione presento molto brevemente questa colonia facendo solo notare che la regina è stata rinvenuta in collina (media val Parma, circa 725 metri di altitudine) ed è della variante più pigmentata e scura. Questo lo specifico perché nel luogo del rinvenimento le operaie di questa specie che vedo sono sempre molto melaniche, in netto contrasto con quanto avviene per quelle in pianura che trovo solitamente nella variante più chiara e giallognola. Ciò a prescindere dal fatto che in collina quanto in pianura dalle mie parti, questa è una specie molto comune e vi è un alta densità di nidi negli ambienti xerofili.

02/08/2013 | AUC: +0 giorni
Fra le ore 19/20 ho notato le sciamature spesso descritte per il fatto che non si innalzano più di 3 m, ho osservato l'espulsione di alati da tre nidi, 2 di questi mostravano solo alati maschi, mentre 1 solo femmine (comportamento di alternanza dei sessi spesso descritto in varie specie di Formicinae). Seguo con lo sguardo una regina nello sciame per vedere dove va a cadere e la ritrovo dopo circa un minuto già dealata a terra che corre per cercare rifugio fra l'erba.

04/08/2013 | AUC: +2 giorni
In un lasso di tempo minimo da quando è stata chiusa al sicuro in provetta è avvenuta la prima deposizione che consta di un pacchetto di 7 minuscole uova.

08/08/2013 | AUC: +6 giorni
Dopo la prima deposizione entro un altro paio di giorni ne è avvenuta una seconda di entità analoga e presumo altre simili visto che attualmente arrivo a contare circa 60 uova in totale. Come ci si poteva aspettare da una specie a sviluppo molto accelerato inoltre sono già sgusciate 3 larve, che come si vede in foto sembra mangino i resti delle uova.
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25/08/2013 | AUC: +23 giorni
A meno di un mese quasi tutte le larve si sono impupate: conto 17 pupe e 6 larve. Nessun uovo è rimasto (o è stato rideposto), dalle rilevazioni che sto tenendo risulta che della miriade di uova inizialmente deposte solo poco più di un terzo si è sviluppato (si vedano i 2 picchi alti uguali successivi al primo molto maggiore nella demografia). Si può ragionevolmente supporre che, alla schiusa di gran parte delle prime larve, le uova rimaste non schiuse per tempo finiscano per costituire il primo pasto della nidiata.

30/08/2013 | AUC: +28 giorni
Ci sono già le prime 6 operaie attive, lo stadio precedente è calato solo a 13 per l'arrivo di altre pupe e restano le ultime 4 larve. In compenso con la sicurezza delle nuove operaie la regina ha nuovamente deposto e si conta un mucchio di circa 21 uova. I tempi di sviluppo che si possono dedurre, sono i più rapidi che conosca: 6 giorni per la schiusa delle uova (temperatura sui 29 °C in media), 14 giorni per lo sviluppo larvale (temperatura sui 26 °C in media), 6 giorni per la metamorfosi delle pupe (temperatura sui 25 °C in media). Ho quindi cominciato ad alimentare con acqua zuccherata e piccole larve la colonia

17/09/2013 | AUC: +46 giorni
Qualche giorno fa avevo notato una larva quasi doppia rispetto alle altre ed effettivamente come ipotizzabile ha originato una pupa che è chiaramente quella di un soldato con il grande capo caratteristico. La conta di due giorni fa indicava che le operaie hanno superato la ventina e le uova vengono costantemente deposte da quando ci sono le operaie. Ho notato che risultano molto più suscettibili e veloci di quanto immaginassi e non è così semplice come immaginavo compiere le operazioni di ricambio del cibo in provetta, anche perché spesso le operaie rovistano contro il cotone all'imboccatura. Bastano poche vibrazioni o leggere variazioni di luce soprattutto a far girare dappertutto la regina o spostare la covata.
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06/10/2013 | AUC: +65 giorni
Vi è il primo soldato che sta ancora pigmentando e che riceve numerose volte la trofallassi da parte di più operaie. I tempi di metamorfosi risultano sensibilmente più lunghi rispetto all'operaia che presumo all'incirca di 19 giorni. Qualche giorno dopo la prima larva gigante, ne era arrivata una seconda, che si è impupata anch'essa come soldato, quindi a breve ce ne sarà un secondo. Il conti demografici sono sempre più difficile da stabilire: ci sono all'incirca 38 operaie, 8 pupe, 33 larve e 16 uova che ormai sono il risultato di una deposizione pressoché costante. Il loro appetito è commisurato alla crescita senza sosta, ora fornisco circa due mezze camole in un periodo di 10 giorni circa.

27/10/2013 | AUC: +86 giorni
Ormai faccio fatica a contare le operaie (presumo siano 50-60) e mi sono abituato a vederne svariate all'imboccatura dove la provetta è sporca. Quando compio la manutenzione del cibo sono obbligato a cacciare nuovamente dentro quelle che finiscono sul cotone, finora non è troppo difficile: non cercano tanto di spingersi lontano da ciò che conoscono. Ho notato che i 2 soldati sono i primi a causare l'agitazione e risultano molto più sensibili ai cambiamenti rispetto alle operaie, che adesso paiono un po' più tranquille che nelle prime fasi. I soldati sembra siano adibiti all'ingrasso quando c'è cibo in abbondanza, almeno a giudicare dai loro gastri e dal fatto che spesso compiono trofallassi. Metto il riepilogo dei dati demografici, temendo che (come ho già sperimentato con specie di dimensioni simili) io non riesca più a fare rilevazioni troppo precise in futuro.
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19/11/2013 | AUC: +109 giorni
Nelle ultime settimane la covata ha continuato a crescere anche se ho notato le prime operaie morte lasciate sul cotone (ad oggi circa 8 mi pare di averne contate). Considerato che ho iniziato a fare sempre più fatica a rimuovere il cibo dalla provetta durante la manutenzione e che mi è capitato di perdere fuori un paio di operaie, ho approntato un piccolo formicaio in gesso. Dopo il trasferimento alla conta risultavano 64 operaie, mentre sulla covata sono più incerto (circa 10 uova, 39 larve, 33 pupe) difficili da distinguere date le dimensioni ora che sono impilate nelle stanze.
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07/12/2013 | AUC: +127 giorni
L'ultima settimana il serbatoio di umidificazione si è svuotato senza che me ne accorgessi, come risultato oggi c'erano moltissime operaie in arena di cui svariate invischiate nell'antifuga nel tentativo fallito di oltrepassarlo. Ho provveduto a riumidificare in fretta il gesso ma vi erano già una dozzina di operaie morte fra cui l'unico soldato rimasto. In ogni caso ho osservato una nuova pupa di casta superiore e un altra larva di dimensioni grosse per cui nel giro di alcune settimane ci saranno nuovi soldati.

26/12/2013 | AUC: +146 giorni
Il primo dei due nuove soldati è sfarfallato dallo stadio di pupa confermando il periodo di sviluppo di circa 19 giorni già misurato. L'altra grossa larva precedentemente descritta si è impupata la settimana scorsa e prevedo che il nuovo soldato affiancherà quello attuale a inizio del nuovo anno. La colonia conta attualmente 109 operaie, 24 pupe, 18 larve, 6 uova circa; pare che il ritmo di deposizione della covata da parte della regina stia leggermente calando.

29/01/2014 | AUC: +180 giorni
Nonostante siano sempre tenute a temperature domestiche (attorno a 22 °C piuttosto costanti) risulta confermato che il tasso di crescita della covata sia parecchio calato nell'ultimo mese. Inoltre nelle scorse settimane sono saltuariamente comparsi cadaveri di operaie delle prime generazioni, che venivano di solito lasciati nelle vicinanze del batuffolo zuccherino. Il risultato di tutto ciò è stata un'evidente decrescita nei numeri: conto 87 operaie, 5 pupe, 27 larve e 5 uova circa. A parte il calo nelle deposizioni da parte della regina che ha ripercussioni sul ricambio di pupe e operaie, in questo periodo le ho anche alimentate meno dopo aver notato che non sempre consumavano il cibo che spesso rimaneva a deperire nei cunicoli.

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22/02/2014 | AUC: +204 giorni
Si sono ripresentati problemi con l'umidificazione del nido a causa del piede di gesso che non pescava il livello dell'acqua è probabile che il nido sia rimasto secco per una settimana circa e il batuffolo zuccherino umido sembra non abbia compensato la penuria di umidità. Il risultato è che tutte le operaie risultano morte eccetto i due soldati che stranamente hanno invece ancora gli addomi completamente gonfi. Questo evento mi è parso alquanto peculiare dato che in genere in caso di problemi simili ho visto in passato gli addomi dei soldati sgonfiarsi e poi rigonfiarsi con tempi migliori. La cosa infatti solitamente indica che questi si occupano di nutrire le operaie coi rigurgiti zuccherini immagazzinati, quando queste non hanno la possibilità di abbeverarsi o nutrirsi. Infatti, nell'ultimo evento simile i primi a morire con gli addomi visibilmente contratti erano stati proprio i precedenti due soldati e avevo ipotizzato che la cosa fosse stato un sintomo di questo meccanismo di salvaguardia della colonia. Non so perché stavolta il comportamento sia stato diverso, può darsi puntassero a preservare la regina in attesa di un lungo periodo di crisi (ho notato trofallassi con questa) o chissà, fatto sta che probabilmente le operaie sono morte tutte assieme in pochissimo tempo e senza che facessi a tempo di accorgermi di stranezze comportamentali come tentativi di fuga. Ho distrutto il nido per recuperare la regina, i due soldati e quanta più covata possibile rimasta senza cure in camere lontane dalla regina (5 pupe, 2 larve e 7 uova approssimativamente): tutte rimesse in provetta e alimentate. Confido che le pupe siano certamente vitali visto che solitamente è lo stadio che ha meno problemi in mancanza di cure e si sviluppa preferibilmente grazie al calore in ambiente secco.

02/03/2014 | AUC: +212 giorni
La rapidità nei tempi di sviluppo di questa specie è stata provvidenziale per superare l'ultimo evento traumatico descritto. Attualmente ci sono 4 operaie sfarfallate in pochi giorni dalle pupe che si affiancano ai 2 soldati aventi ancora gli addomi ben pieni. La covata rimasta con 1 pupa e 2 larve è stata rapidamente rimpolpata con una notevole deposizione da parte della regina di circa 48 uova: reputo la cosa piuttosto esemplare nel dimostrare la capacità di sopravvivenza in caso di crisi di questa specie.

29/05/2014 | AUC: +300 giorni
Trasferite da cinque giorni di nuovo dalla provetta in un formicaio di accrescimento. La nuova sistemazione è scavata nel gesso e infilata in un bicchiere di plastica lasciando un ampia camera sul fondo che lascierò sempre piena con vari centilitri d'acqua. So che così facendo il gesso resterà molto umido ma preferisco rischiare muffe e scavi che dimenticarmelo troppo asciutto. Poiché le camere sono molto più pulite della provetta ho potuto contare bene la colonia: 1 soldato, 27 operaie, 48 pupe (di cui 1 chiaramente di soldato), 39 larve (di cui 1 grossa di soldato) e circa 51 uova.
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05/06/2014 | AUC: +307 giorni
Due giorni fa è arrivato il secondo soldato e pare che simultaneamente la grossa larva che avevo già notato in precedenza si sia impupata come soldato anch'essa. Con le temperature che si stanno alzando in questa settimana le moltissime pupe accumulate finora si stanno trasformando in una schiera di operaie. Sembra inoltre che le deposizioni ora siano molto più consistenti e fatico a stimare il numero nei gruppi sopratutto per le uova e in misura minore anche per le larve: ipotizzo 60 uova, 48 larve, 66 pupe e 46 operaie.

15/06/2014 | AUC: +317 giorni
Le temperature calde dell'ultima settimana (intorno ai 30 °C) hanno fatto letteralmente impennare il tasso di crescita della colonia: ho compiuto una conta tre giorni fa e risultavano circa 48 uova, 96 larve, 42 pupe e 94 operaie. Per quanto il metodo di conta a gruppi di tre abbia sicuramente delle incertezze grosse (presumo fino a 2-3 gruppi), le variazioni di numeri nelle ultime settimane son ben superiori, quindi è indubbio che ci sia stata una crescita esplosiva! Anche una stima odierna del numero di operaie si conferma attorno alle 100 unità a causa delle continue nuove operaie in pigmentazione. Oggi c'è anche il terzo soldato in pigmentazione che muove i primi passi e il suo conto per la metamorfosi si attesta a 12 giorni che, a riprova dell'accelerazione data dal caldo, è ben più breve di quello rilevato in passato.

13/07/2014 | AUC: +345 giorni
Con l'esplosione demografica delle ultime settimane avevano tappezzato le stanze inferiori più umide di larve appese alle pareti, le pupe invece sembrano ammucchiate in stanze più secche come quelle superiori che stanno ora di buona lena riempiendo. Il tasso di crescita della colonia continua ad accelerare: è passato un mese e ora conto 153 operaie (+63%), 69 pupe (+64%), 201 larve (+109%) e 87 uova (+81%) ammucchiate e di più difficile stima.

26/07/2014 | AUC: +358 giorni
Sono passate altre due settimane e l'incremento di operaie continua ad essere sempre più impressionante, inoltre sono molto attive a causa delle temperature (che comunque sono da estate piovosa e attorno ai 25 °C). In arena ci sono costantemente almeno 30/40 operaie che scorrazzano continuamente e si arrischiano sempre più frequentemente ai bordi dell'antifuga dove si stanno accumulando rifiuti e cadaveri. Le stanze
sono piene di pupe accatastate molte delle quali sono praticamente già operaie giallognole in via di pigmentazione. Tra l'affollamento nelle stanze e la frenesia delle operaie in arena, mi risulta ora estremamente difficile contarle: ho stimato la presenza di circa 376 operaie, 102 pupe, 198 larve e 60 uova. Ormai le incertezze sulle conte sono sicuramente molto grandi a causa delle sovrapposizioni e degli accatastamenti. Osservo sempre che tendenzialmente le larve sono appiccicate alle pareti delle due stanze di corridoio sul fondo in una delle quali stanno pure i due mucchi di uova, mentre le pupe sono ammucchiate nella stanza all'ingresso o nelle due che costituiscono il corridoio superiore che sono presumibilmente ambienti meno umidi. Fra le operaie ho contato almeno 6 soldati (uno ancora non del tutto pigmentato) che hanno gli addomi gonfi di liquidi zuccherini, ma è interessante notare che ce ne sono altri 7 in arrivo fra le pupe e almeno altre 2 larvone in maturazione.
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13/08/2014 | AUC: +376 giorni
Ormai le operaie riempiono in maniera stipata tutte le camere. Siccome sono sempre molto agitate in arena, sto cominciando a fornire insetti vivi, in modo che abbiano qualcosa da fare piuttosto che rischiare evasioni. Nei casi di predazione diretta, noto che dopo la prima allerta di operaie che subito cercano di immobilizzare la preda, accorrono in breve i soldati che tentano di rimuovere il più rapidamente possibile gli arti alla preda per impedirne i movimenti. Sono ovviamente molto temerari e aggressivi e mi è capitato di scorgerne uno che aveva perso il gastro in una delle lotte che poi restava sempre ad aggirarsi in arena. Come si anticipava la produzione di soldati ha seguito l'esplosione demografica, nonostante quello precedentemente descritto e un altro siano ora carcasse ai margini dell'antifuga, ne ho contati almeno 8 vivi e vegeti nella colonia. Altre pupe e larve candidate a ricoprire quella mansione sono ben visibili nella covata che annovera mucchi ormai molto difficili da contare.

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26/10/2014 | AUC: +450 giorni
Le temperature sono calate nell'ultimo mese e si sono approssimate alla soglia dei 20 °C, per cui l'attività in areana si è ridotta. Col vantaggio che sono poco agitate, ho tentato una conta che ha portato a stimare un risultato prossimo al migliaio di operaie, per confronto ho cercato di contare pure i soldati che sarebbero circa 21, quindi sembra mantenersi un rapporto di circa 1:50 rispetto alle operaie, nella situazione di colonia non più incipiente.

30/12/2014 | AUC: +515 giorni
Nonostante le temperature, l'attività delle operaie questo mese ha raggiunto il minimo, tanto che ho ridotto il numero di prede perché comunque consumavano un decimo di quello che facevano d'estate. L'unica cosa che apprezzano molto sono i liquidi zuccherini. Inoltre anche se c'è sempre covata, la popolazione è declinata negli ultimi due mesi: da più di un migliaio ora stimo siano poco più della metà. Una piccola quota era riuscita ad evadere un paio di mesi fa, ma resta segno che il tasso di ricambio delle nuove nascite non è come quello estivo, mentre la mortalità sembra essere la stessa (probabilmente la vita media delle operaie sarebbe stata molto più lunga col metabolismo in ibernazione).

18/04/2015 | AUC: +624 giorni
Non porto la colonia ad Entomodena perché abbastanza regredita numericamente dopo l'inverno. In ogni caso con l'arrivo della primavera il tasso di crescita della colonia sta ripartendo, con un buon numero di larve e pupe che cominciano a riempire le stanze, annerite per la muffa durante l'inverno. Infatti, a causa della scarsità di operaie il nido è in gran parte ammuffito: sia soprattutto in superficie dove i resti non consumati tendono ad impregnare il gesso, sia nelle stanze meno frequentate del livello superiore e anche se questo in questi primi mesi non sembra avere per nulla ostacolato il tasso di ricrescita della colonia, decido di trasferirle dal nido nel bicchiere a uno nuovo.
Come materiale decido di utilizzare il cemento per la resistenza allo scavo e la maggiore salubrità. Per evitare di avere però un unico blocco pesantissimo scavo un parallelepipedo di gasbeton "macropore" che costituisce il nucleo centrale, inglobato nel cemento, che viene poi scavato per produrre un'unica stanza perimetrale. In tal modo ottengo un nido leggerissimo, piuttosto capiente e che spero riesca a trattenere bene l'acqua nella struttura porosa del nucleo (che nella parte inferiore a contatto con la riserva è scoperto dal cemento). Onde evitare quanto già più volte accaduto col nido precedente, stendo sul fondo del contenitore in plastica un bordo di silicone trasparente così che sigilli per contatto il blocco inseritovi: in tal modo dovrei evitare il rischio che scavando le operaie si mettano a colonizzare il serbatoio.

02/08/2015 | AUC: +730 giorni
Questa estate la colonia è ricresciuta notevolmente, forse ha al limite quasi sfiorato il migliaio di operaie del passato, perché ho cercate di frenarle alimentandole solo per lo stretto necessario e anche perché buona parte delle operaie, alla lunga finisce per accumularsi sull'antifuga del bordo, coi saltuari tentativi di evasione. La colonia è comunque in salute e noto per la prima volta una stranezza che presumo sia stata resa visibile dal ricambio generazionale durante questi mesi estivi: la livrea della maggioranza della colonia è ora mutata. Infatti ora osservo che quasi tutte le operaie sono più chiare: praticamente pallide e arancioni quanto quelle che trovo in pianura in contrapposizione a quelle della collina. La cosa risulta abbastanza netta quando noto alcuni dei nuovi soldati, che sono arancioni, passare a fianco dei pochi rimasti da questo inverno, che invece sono molto più scuri. In un primo momento ho pensato che questo fenotipo possa dipendere dalla variabilità dello sperma che può conservare la regina accoppiandosi con più maschi, ma la cosa poco coerente con questa teoria è che nella zona di provenienza e accoppiamento non avevo mai notato l'espressione di questo fenotipo che consideravo peggio che minoritario.
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09/10/2015 | AUC: +798 giorni
La stagione calda è ormai volta al termine, ma la colonia continua ad essere attiva e ad avere un buon ricambio di operaie considerato che la tengo in ambiente domestico con temperature mai inferiori a 22°C. Sto notando il fenomeno inverso a quanto avevo visto accadere nei mesi estivi: ora la maggior parte delle operaie sta assumendo nuovamente una colorazione scura. Pure stavolta la differenza appare meglio all'occhio osservando i soldati, che sembra siano sempre più in ritardo a conformarsi: con ciò non intendo affermare che i soldati o le operaie cambino colore durante la loro vita, perché ho il forte sospetto che la colorazione cambi via via che avviene il ricambio generazionale all'interno della colonia, tuttavia non posso dimostrarlo e perciò non escludo niente. Vi è comunque il dato di fatto che provo a mostrare nelle seguenti fotografie: anche se le immagini non sono nitidissime perché la plastica trasparente è ormai abbastanza sporca, si nota chiaramente la differente colorazione fra il primo e il secondo soldato, inoltre nell'ultima foto si può vedere fra le operaie una tinta via via più crescente nonostante queste siano comunque ben più scure di quei due soldati che presumo siano sviluppati questa estate.
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Ultima modifica di entoK il 02/03/2014, 23:08, modificato 2 volte in totale.
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Re: Pheidole pallidula (melanica) - demografia e tempi

Messaggioda entoK » 27/10/2013, 18:38

Ricapitolando in breve le informazioni più importanti:
  • sembra che le prime larve si alimentino sul surplus di uova prodotte nelle prima deposizione (oppure si può ipotizzare il contrario che molte delle prime uova non siano fertili ma trofiche);
  • sviluppate le prime operaie la regina riprende a deporre ma lo fa meno e più continuativamente;
  • sono confermati i soliti tempi di sviluppo da manuale (6U/14L/6P) forse lo stadio pupale a me sembra più breve ma siamo lì: nel giro di un mese ci sono operaie;
  • è difficile tenere d'occhio lo sviluppo dei soldati (almeno la larva diventa grossa e distinguibile solo a fine sviluppo) però se sono stato attento lo sviluppo della pupa sembra essere il triplo del normale (circa 19 giorni)
  • per il resto mi aspetto la solita crescita che ho visto da specie piccola e prolifica (probabilmente la più rapida fra le autoctone)

Se qualcuno vuole intervenire non fatevi remore, che tanto come al solito tengo ordinate le osservazioni sempre nel primo intervento. ;)
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Re: Pheidole pallidula (melanica) - demografia e tempi

Messaggioda asiletto » 28/10/2013, 11:45

Molto interessanti le tue misurazioni :).

Come fai a misurare la temperatura? A mano o usi qualche cosa di automatico?
Vediamo che dicono anche gli altri

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Re: Pheidole pallidula (melanica) - demografia e tempi

Messaggioda GianniBert » 28/10/2013, 12:17

Complimenti, belle osservazioni.
Peccato non riuscire a farlo in modo statistico, perché non so in quanti tengano diari così accurati, ma già hai raccolto informazioni molto precise.
Quando avevo allevato la mia colonia, avevo avuto più o meno gli stessi tempi, ma non ero stato così preciso nell'annotare i dati!
Sono cose che si possono fare bene solo all'inizio della crescita, poi si perde di vista tutto, quando diventano troppe!
Sarà utile aggiornare la scheda di allevamento integrandola con queste osservazioni, quando avrai finito di raccogliere dati!
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Re: Pheidole pallidula (melanica) - demografia e tempi

Messaggioda humblebee » 28/10/2013, 16:26

Interessantissime osservazioni.
Ne approfitto per confrontarmi con voi riguardo al conteggio delle operaie nelle nostre colonie.
Anche io ho provato nella fase iniziale, ma tipicamente le cose si complicano attorno ai 50 individui.

Al momento ho questa idea in testa e vorrei sottoporvela.
Ho notato che le colonie vivono con pochissimo stress il fatto di essere ribaltate in una nuova arena con dentro una provetta nuova.
In quel momento le forme adulte e quelle immature sono sparse sul fondo della nuova arena che, se di colore giustamente contrastante, permetterebbe di scattare una foto in cui è possibile discriminare con sufficiente precisione tutti gli individui.
A quel punto sarebbe sufficiente contare le varie forme, magari con una macro/plugin ad-hoc di una programma di elaborazione di immagini tipo imagej.

Rimarrebbe il problema sulle colonie mature, ma penso si potrebbe andare un pò più avanti con le valutazioni rispetto a quello che si fa ora!
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Re: Pheidole pallidula (melanica) - demografia e tempi

Messaggioda GianniBert » 28/10/2013, 19:04

Quella di scattare una foto e contare "le teste” è una cosa che già faccio, ed è quasi l'unico sistema sicuro per valutare le popolazioni delle mie colonie quando superano le centinaia di unità!

L'idea di rovesciare la covata su un terreno di contrasto per contare meglio è ottima, ma non puoi farlo troppo spesso, e funziona solo fin quando ce l'hai in provetta, o, più avanti, durante i traslochi.
Presto o tardi avremo abbastanza dati da poter fare dei confronti fra i vari allevatori, non per fare a gara su "chi alleva meglio”, ma proprio per vedere come rispondono le diverse popolazioni in condizioni differenti.

Credo che Pheidole permetta osservazioni meglio confrontabili proprio per la sua velocità di sviluppo e per la rigida divisione in due caste, cosa che è più difficile con altre specie, magari altrettanto veloci ma con crescite allometriche più elastiche!
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Re: Pheidole pallidula (melanica) - demografia e tempi

Messaggioda entoK » 29/10/2013, 0:03

asiletto ha scritto:Molto interessanti le tue misurazioni :).

Come fai a misurare la temperatura? A mano o usi qualche cosa di automatico?


No è molto più semplice.. Ho un termometro a lamina bimetallica che si attacca con una calamita dove mi pare e nella stanza la temperatura resta sempre abbastanza costante durante la giornata quindi faccio una "media di testa" per il giorno che faccio la conta, non metto i pallini solo per chiarezza grafica...
Infatti dove stava cominciando a calare era il periodo di piogge a settembre, dopo il quale è stato acceso il riscaldamento: non penso che questa colonia possa invidiare quelle meridionali con le temperature che mi ritrovo in casa! :mrgreen:

Non sono sicuro che qualcosa di automatico mi semplificherebbe la vita, invece magari si avesse per le conte! Lì si che si fatica e perde tempo.. :twisted:

A proposito del contarle in foto, io dico che non mi ci sono mai trovato: esperienza con formiche molto piccole, però, occhio magari molto dipende da questo fatto.. I problemi sono essenzialmente due strettamente connessi:
  • la profondità di campo ridotta in macro ti fa perdere facilmente qualcosa nel mucchio e più le formiche (o gli stadi) sono piccole e più il problema cresce e ne confondi nella foto
  • non riesci mai a prenderle tutte in un solo colpo e se fai più scatti (la macro obbliga a operare lentamente) finisci per non capire quali si sono spostate e dove
Personalmente per me è una perdita di tempo troppo grande e ci metto meno a contarle rapidamente a multipli (di 3 che mi vien bene) due o tre volte e fare una moda dei dati che a fotografare.

Il limite che incontro è più o meno quello che riportate, quando arrivano a 30-40 già è difficile a 60-80 veramente molto difficile e si finisce per lasciare perdere. Poi molto dipende se la specie ha movimenti veloci o si ammassa e a volte anche dalla situazione particolare. Ad esempio, quando erano in periodo di ibernazione ma in parte attive abbastanza da stare sparse per il nido, mi era capitato qualche volta di riuscire a contare facilmente anche ben più di un centinaio di Tetramorium.
humblebee ha scritto:Al momento ho questa idea in testa e vorrei sottoporvela.

Può essere valida anche se non so con quale frequenza.. Riguardo al fattore stress come voi non mi pongo grossi problemi, o almeno con le specie che ho tenuto finora non mi sono fatto troppi scrupoli, un'altra cosa è con specie lente e delicate ma lì ce la si può prendere con calma a contare... :roll:
GianniBert ha scritto:Credo che Pheidole permetta osservazioni meglio confrontabili proprio per la sua velocità di sviluppo e per la rigida divisione in due caste, cosa che è più difficile con altre specie, magari altrettanto veloci ma con crescite allometriche più elastiche!

Secondo me a riuscire a fare bene queste rilevazioni se ne scoprirebbero delle belle, faccio due esempi che ho freschi freschi, magari invogliano qualcun altro. :winky:
Da qualche giorno mi è uscita una media di Camponotus lateralis che essendo stata sin dall'inizio l'unico bozzolo presente in quel momento, so con perfetta precisione che ha impiegato 25 giorni a svilupparsi contro i 14-20 che ho contato per varie minor (questa specie ha colonie moderatamente lente a crescere ed è facile ripetere l'osservazione). Lo sviluppo delle caste almeno nello stadio finale può essere un tema interessante, peccato che a meno di casi fortuiti (come questo) si sviluppano quando c'è troppa covata ed è praticamente impossibile capire quale larve seguiranno lo sviluppo maggiore.
Altro esempio: ho appena finito di dire che le Camponotus aethiops hanno una differenza abissale tra le prime larve ben alimentate dalla regina, che ci mettono meno di due settimane a svilupparsi e le larve lasciate indietro, che stentano da più di un mese e non sono neanche a un terzo dello sviluppo, nonostante siano state deposte assieme alle precedenti (e questo praticamente a parità di temperatura, anzi le seconde potrebbero sfruttare il fatto che offro prede ora).

Spesso noi teniamo conto solo dei primi tempi di sviluppo delle operaie perché poi è un casino saltarci fuori! :wacko:
Così assumiamo che lo sviluppo sia lo stesso sempre, anche se probabilmente non è detto sia così: le prime operaie sono più gracili e in alcune specie è importantissimo lo sprint iniziale, poi sicuramente alimentazione e periodo dell'anno influenzano.

Anche qui io ho calcolato i tempi delle prime nate perché poi è difficile dedurre quale sia l'individuo che si sviluppa, talvolta si riesce comunque a fare anche per le seconde/terze generazioni incrociando bene i dati o tenendo osservazioni molto precise (anche i tassi di variazione delle curve possono dare informazioni utili a confermare gli andamenti nello stadio precedente), a parte nel caso di coincidenze fortuite come quelle già dette.
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Re: Pheidole pallidula (melanica) - demografia e tempi

Messaggioda GianniBert » 29/10/2013, 1:15

Un sistema per "pesare” anche le colonie adulte c'è, anche se non è sempre perfetto, e si può osservare con le specie che non mantengono la covata invernale.
Anche la presenza di numerose nutrici a tutti gli stadi influenza la velocità di crescita della covata: così è facile tenere i conti a primavera nelle nuove deposizioni del genere Formica!
Sappiamo infatti che anche la cura parentale è incisiva a questo stadio, come l'alimentazione e il calore del nido, anche la pulizia e il leccare continuo dei pacchetti di uova sembrano sortire un qualche effetto sulle nascite.
Lo spostamento della covata, l'aiuto nella fase di filatura del bozzolo...

Bisognerebbe allora poter interrompere le deposizioni di una colonia già numerosa di Pheidole in inverno, lasciando sviluppare la covata o verificandone lo stato con precisione, o addirittura sottraendola al nido, per riportarla in temperatura a primavera, in modo da favorire e stimolare le nuove deposizioni.
In questo modo dovrebbe essere possibile verificare quanto incide sulla nuova covata essere circondati da più cure e sicurezza, assicurabili solo da una colonia matura.

Io però credo che per quanto si possa "velocizzare” una covata, ci siano limiti ben precisi; lo sviluppo può essere facilmente rallentato, ma non si possono ridurre i tempi necessari alla metamorfosi. Quello che invece può essere incrementato con il giusto calore, o una abbondante alimentazione, è il numero di uova deponibili in condizioni ottimali da una sola regina.
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Re: Pheidole pallidula (melanica) - demografia e tempi

Messaggioda entoK » 04/11/2013, 23:35

GianniBert ha scritto:Un sistema per "pesare” anche le colonie adulte c'è, anche se non è sempre perfetto, e si può osservare con le specie che non mantengono la covata invernale.

Scusa non ho capito quale.. :oops: Magari non capisco perché ti riferivi semplicemente a fare le conte delle operaie quando non c'è covata e sono in ibernazione?

Inizialmente pensavo di lasciarle a temperatura domestica per tutto l'inverno senza mandarle in ibernazione.
Potrei anche pensare a un esperimento di azzeramento della covata naturale come quello che suggerisci: eventualmente sfruttando i mesi più freddi per bloccare la regina e parte delle operaie. Dalla lettura delle tue esperienze e di altri con Pheidole pallidula mi è parso di capire lo sviluppo della colonia rallenta moltissimo abbassando la temperatura.
GianniBert ha scritto:Anche la presenza di numerose nutrici a tutti gli stadi influenza la velocità di crescita
Secondo me stiamo parlando di due fenomeni leggermente diversi. Di sicuro mi accorgo che la presenza delle nutrici influisce sulle esplosioni demografiche della colonia, perché grazie a loro molti più individui riescono a passare di stadio contemporaneamente (anche quotidianamente me ne accorgo) e non scaglionati o ritardati come quando c'è solo la regina o poche operaie. Secondo me questo tipo di influenza sulla velocità di crescita della colonia è "numerica": cioè non variano i tempi di sviluppo ma semplicemente più operaie possono sostenere contemporaneamente allo stesso stadio più individui (senza lasciarli indietro) e quindi lo sviluppo "si parallelizza" e da ciò la crescita esponenziale.

Non a caso si potrebbe aprire la parentesi che se i tempi non sono presi sulla prima/e larve, spesso possono sembrare molto più prolungati del normale a inizio colonia perché alcuni individui vengono lasciati in stasi (non tanto per questa specie, mi riferisco a quelle un po' più lente in partenza soprattutto).
Spoiler: mostra
A parte questo, in generale è difficile seguire gli individui chiaramente a colonia avviata per tenere i tempi di sviluppo, però, nei dati sono sicuramente celate indirettamente una marea di informazioni e non è detto che non si possano estrapolare, posto di avere rilevazioni sufficientemente precise e frequenti (si può fare di meglio delle mie..). La cosa non è banale, perché sto pensando a concetti con cui ho già avuto a che fare in dinamica delle popolazioni, sicuramente è idealmente possibile descrivere matematicamente questi andamenti e da lì trarre delle considerazioni sui tassi di sviluppo anche senza controllare i singoli individui. Devo trovare un po' di tempo per analizzare la situazione con calma.
:unsure:
Provo a dare un idea un po' più intuitiva e meno astrusa: se, come in questo caso, si osserva che il numero di uova resta più o meno costante a 15-20, significa che approssimativamente la frequenza di deposizione della regina è circa tripla dell'inverso del tempo di schiusa (3x6=18): detto in parole povere è come se la regina deponesse 3 uova tutti i giorni oppure 18 ogni 6 giorni. Qua possiamo andare oltre la mera matematica, se consideriamo cum grano salis le prime osservazioni, per cui la cosa più verosimile è singole deposizioni di circa 6 uova ogni 3 giorni (se avessi preso rilevazioni più fitte, si notava subito!). Questo è l'esempio più banale che potevo fare su come estrarre qualche altra informazione in maniera indiretta. Invece, gli andamenti ciclici (in questo c'è informazione sui tempi di sviluppo) dei due stadi successivi risultano più complessi da descrivere, perché dipendono dal numero di individui nello stadio precedente e sono quindi fortemente correlati fra loro e dipendenti dai tempi di sviluppo (non necessariamente costanti). Caso a parte è l'andamento finale delle operaie perché generalmente può solo crescere (mi riferisco alla situazione di inizio colonia, in cui le morti non incidono ancora praticamente sulla popolazione) e qui si vede bene il risultato finale della "parallelizzazione". Spesso il tasso di crescita impenna improvvisamente seguito da periodi di stasi fra lo sviluppo di una generazione e la successiva, peccato che io riesco a tenere il conto solo su una parte piccolissima iniziale e tutto il resto sono ipotesi (mi son fatto l'idea che ogni impennata successiva sia più grande della precedente). Quella che chiamiamo crescita esponenziale non lo è ovviamente mai (a parte per l'ovvio discorso della stagionalità), soprattutto se vista nei particolari: in realtà da come l'ho descritta sembra più a ondate.


Oltre all'influenza che ho chiamato "numerica" che permette lo sviluppo in parallelo che accelera la crescita della colonia, però, secondo me ce n'è una che è "biologica" (mi riferivo solo a quella quando mi chiedevo da quali variabili fosse influenzata) e prendo spunto da qui.
GianniBert ha scritto:Io però credo che per quanto si possa "velocizzare” una covata, ci siano limiti ben precisi; lo sviluppo può essere facilmente rallentato, ma non si possono ridurre i tempi necessari alla metamorfosi. Quello che invece può essere incrementato con il giusto calore, o una abbondante alimentazione, è il numero di uova deponibili in condizioni ottimali da una sola regina.
Non ho fatto caso a quello che noti sul numero di deposizioni, però, mie osservazioni precedenti (ma pure le tue che ho citato all'inizio e pure altri penso abbiano notato la stessa cosa) sembra facciano propendere per il fatto che la temperatura influenzi moltissimo lo sviluppo di tutti gli stadi per un semplice discorso metabolico. Qua (va in fondo all'intervento) avevo ricapitolato dei conti tenuti per L. emarginatus e l'evoluzione delle larve variava moltissimo in probabile correlazione con la temperatura. Non posso verificare facilmente come sia la faccenda per le altre variabili (cibo, cure, polimorfismo, e poi?) coi tempi di sviluppo biologici e credo pure io che ci sia un limite massimo di temperatura deleteria a seconda della specie, ma al riguardo, l'influenza della temperatura è secondo me ben chiara e particolarmente importante nell'accelerare i tempi di presumibilmente tutti gli stadi (presumo anche la vita complessiva nello stadio finale si abbrevi se la temperatura accelera il metabolismo).
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Re: Pheidole pallidula (melanica) - demografia e tempi

Messaggioda GianniBert » 05/11/2013, 1:31

Sì, scusa, forse non mi sono spiegato del tutto bene.
In realtà quello che io dico è così banalmente semplice, che non ho pensato di argomentarlo nei particolari, chissà cosa ti aspettavi che dicessi... Invece siamo fondamentalmente d'accordo su tutto... cerco di riassumere i punti salienti!

Per il primo: la difficoltà di contare e calcolare i tempi di crescita della covata di una colonia diventa sempre più difficile man mano che le generazioni si sovrappongono e uova e larve aumentano; così, prendendo ad esempio una colonia di Formica (fusca, sanguinea, cunicularia ecc.) io posso sempre vedere ad inizio stagione quanti pacchetti di uova vengono deposti e quante uova ci sono per "pacchetto”.
Non c'è covata latente e i tempi e le quantità sono misurabili.
Già il mese successivo non potremo più farlo agevolmente.
Così è possibile "misurare” diverse cose: il periodo di deposizione, la quantità di uova per ognuna, i tempi di sviluppo della prima generazione primaverile.
Confrontando una colonia matura con una di un anno, di due anni o di tre, si possono fare discrete valutazioni su quanto il numero di operaie presenti influenzi la buona volontà della regina (sempre con una valutazione empirica, perché sappiamo come caratteri e fecondità sono diversi da regina a regina, ma da qualche parte dobbiamo pur partire).
Ovviamente calore del nido, e alimentazione, vanno standardizzati.
Le operaie in letargo non si possono contare, stanno tutte ammassate, ma nelle prime due settimane dal "disgelo” le stanze si popolano gradualmente col riprendere delle attività, e facendo foto al nido per due o tre giorni di seguito si riesce a contare abbastanza bene quante formiche ci siano per stanza, e anche sbagliando di 100-300, a quel punto non è granché influente!

Chiaro che il tipo di nido, e la profondità delle stanze, nonché la specie presa in esame, rappresentano un fattore determinante per la riuscita di queste valutazioni!

"La presenza di numerose nutrici a tutti gli stadi influenza la velocità di crescita”
Secondo punto: è proprio come dici tu, meglio di come mi ero spiegato io, forse perché davo per scontato il senso della mia affermazione. Sono due fenomeni diversi, ma vanno presi ognuno in debita considerazione.
Individui lasciati in stasi, sovrapposizione delle nascite e degli stadi di covata... Sono tutti fenomeni facilmente riscontrabili nelle colonie numerose, anche quando c'è una grande quantità di operaie al lavoro. Non potendo marcare le larve, e servendosi solo delle fotografie e del controllo giornaliero delle camere di covata, non si possono fare veri calcoli ufficiali, ma ci si avvicina facilmente a una stima precisa!
Qui è più agevole il controllo nelle colonie che sviluppano la covata nuda.
In presenza di un numero limitato di pupe di "soldati”, ma già anche di larve molto grandi, si può osservare che lo sviluppo non sembra procedere su tutta la covata agli stessi ritmi.
Vuoi perché le operaie maggiori ci mettono di più a svilupparsi (ovviamente), ma anche perché ci si accorge che in certe stanze il tempo sembra scorrere in modo diverso che in altre (se la colonia non è disturbata e i vari gruppi non vengono spostati frequentemente, cosa che fa perdere la possibilità di verificarlo con certezza).
Così possiamo affermare che effettivamente siano il calore e le attenzioni maggiori a giocare un ruolo determinante.
C'è da aggiungere però che con le covate “nude” io non sono ancora riuscito a determinare esattamente quando inizia la metamorfosi, perché non esiste un momento in cui la larva fila il bozzolo, segno che smette di alimentarsi, così bisognerebbe scoprire segnali ben più difficili da avvertire!

Terzo punto: mi riferivo al picco di deposizioni che si verifica a un certo punto dell'estate, quando sembra che la regina non tenga più conto del numero di nutrici in rapporto alle uova deposte, ma semplicemente sovrappone le deposizioni in un ciclo continuo, mentre all'inizio della buona stagione, sembra regolarsi con maggiore precisione.
E' possibile che questo dipenda anche dalle temperature migliori stabilizzate, mentre in primavera le notti fredde si alternano ai giorni caldi, e potrebbero verificarsi ancora cadute verso il basso.
Anche l'apporto di alimenti potrebbe influire, ma potrebbe anche essere un segnale genetico inserito: noi le alimentiamo bene e le teniamo al caldo fisso anche a primavera, perché allora non dovrebbero già approfittarne?
All'approssimarsi dell'autunno, le deposizioni in Formica, come in Camponotus, sembrano rallentare, procedere di nuovo a step e alla fine la regina chiude il rubinetto!
Ai primi di ottobre non avremo più bozzoli nelle colonie di Formica!

Tutte queste mie osservazioni che coincidono sicuramente anche con le tue (salvo magari discostarsi per cause che possono imputarsi alle specie osservate, ma anche alla “personalità” delle colonie), vanno prese come semplici testimonianze.
Io non ho mai compilato grafici o tabelle precisi come quelli che fai tu, o altri utenti particolarmente illuminati e dotati per queste cose... Inoltre nei primi tempi non avevo nemmeno l'occasione e lo stimolo di registrare statisticamente le mie osservazioni e pochi altri appassionati con cui confrontarmi.
E' un peccato, ma per fortuna adesso tu ed altri lo state facendo molto bene, e saranno possibili confronti che finora sono soltanto basati su "impressioni” approssimative.
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Re: Pheidole pallidula (melanica) - demografia e tempi

Messaggioda entoK » 21/11/2013, 0:20

Più che illuminato o dotato, pensavo a come trovare un senso a un corso di matematica pura che non ho mai capito a cosa servisse nel mio corso di studi! :mrgreen: ..per assurdo uno pensa che certe cose non serviranno mai e invece quando meno te l'aspetti ti ricredi... forse :mrblu:

Tornando alla colonia aggiorno solo perché, dato che comincio a perdere qualche operaia con le operazioni di manutenzione (non trovo più perfino uno dei 2 soldati! :shocked:), ho approntato in fretta questo mini formicaio in cui le ho prontamente trasferite.
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Ho messo le immagini soprattutto per chi volesse prendere spunto, comunque valgono le solite cose dette per questi nidi di tipo 2 in gesso; questo in particolare essendo di accrescimento per una stagione è molto piccolo 5x5x9 cm il contenitore.
Il nido è stato fatto in due giorni (col primo contenitore trovato non avendo a portata nessun bicchiere decente per un'idea alla zambon! Grazie per lo spunto comunque.. :winky: ) e pure in due sessioni per rappezzarlo come si vede dal colore.. Ho calcolato male la quantità della parte sopra e ho aggiunto un cuscinetto ulteriore di gesso per evitare che finissero nella camera di umidificazione. Probabilmente ho sbagliato pure il rapporto d'acqua perché il gesso dilatandosi ha messo in tensione e crepato la prastica e ho fatto una faticaccia anche a limarlo per farlo entrare. In ogni caso lo lascio così perché per esperienze passate, dubito mi duri a malapena un anno ed è inutile fare i perfezionisti se per allora dovrò romperlo comunque! :mrblu:

Tirando le somme continua la crescita col solito andamento (ho contato 64 operaie trasferite) nonostante all'appello manchi sicuramente qualche operaia tra le prime morti fisiologiche (davvero vita breve se a mala pena fa 3 mesi la prima generazione) e un paio o forse più perse (o boh fuggite?). Le foto a un paio delle facce del formicaio popolate le ho messe direttamente nel diario.

Divertitevi a contare chi manca nella foto di gruppo.. :wacko:
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)

Messaggioda Xander088 » 09/06/2014, 21:33

scusa se ti chiedo sono curioso, hanno una particolare esigenza di umidità? per allevarle in un formicaio in legno tenendo collegata una provetta con una riserva d acqua sempre piena si corre il rischio che muoiono o si arrangiano da sole?
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)

Messaggioda entoK » 14/06/2014, 19:36

Chiedi pure, però, no evita assolutamente il legno. Molto meglio allevarle nel gesso (al limite gasbeton gessato per ridurre le porosità) o nei formicai in plexiglass considerato che sono terricole.

Riguardo l'umidità, in teoria dovrebbero essere una specie piuttosto xerofila e mediterranea, tuttavia sono anche Myrmicinae e per tale ragione immagazzinano meno liquidi nel gastro rispetto alle Formicinae (non a caso rimpinzano sempre i soldati che hanno l'addome un po' più capiente delle operaie appena ne hanno la possibilità). Non so quanto possano essere rappresentative, ma se hai letto io ho avuto alcune brutte esperienze di cattiva umidificazione che hanno probabilmente causato morie, per tale ragione recentemente le sto tenendo in un nido le cui camere basse sono sempre piuttosto umide. Guardati anche altri diari e la scheda nel sito così ti fai un'idea complessivamente migliore.
:winky:
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)

Messaggioda Xander088 » 18/06/2014, 13:46

Grazie mille EntoK :) mi sei stato molto d'aiuto :)
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Re: [Diario] Pheidole pallidula (melanica)

Messaggioda Xander088 » 09/02/2015, 15:31

Alla fine sono ancora in provetta e non si trasferiscono! Stanno in un arena con altre provette che sto cercando di rendere in tutti i modi invitanti ma piuttosto che abbandonarla fanno su e giù verso provette piu lontane per abbeverarsi! Io speravo che a ottobre non avendo piu acqua gia da un po, si spostassero da sole invece niente! E poi sporcano un disastro! xD
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