Storia di una colonia di Messor capitatus

Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda entoK » 09/06/2015, 18:46

In società così complesse può anche essere legato alla genetica, per il semplice motivo che non necessariamente tutte le operaie sono geneticamente vicine allo stesso modo (a parte la variabilità genetica per rimescolamento durante la fecondazione, è spesso possibile che la regina conservi lo sperma di più maschi non imparentati) e si possono ipotizzare meccanismi di selezione privilegiata fra consanguinei. Questo senza tirare in ballo situazioni complesse che possono saltuariamente verificarsi anche in cattività come la deposizione di uova da parte di operaie o da parte di altri individui intermedi.

Non sottovalutare il fatto che non sempre è tutto così lineare e banale quando si studiano questi meccanismi biologici.. ;)
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Seth » 09/06/2015, 21:03

Certo, tutto può essere, ma tu dici che le operaie sanno se la regina si è accoppiata con più maschi e quindi si riconoscono tra sorelle e sorellastre? Ripeto, non dico che non sia possibile, sappiamo bene che con le formiche ci si può aspettare qualunque cosa, mi pare solo un po' troppo... :)
A te, FALLOMARMOCCHIO, che esasperi le retine col tuo usar "cmq", "nn" et similia, verrai esposto al pubblico ludibrio in adamitico paludamento et punito con millanta vergate!
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Pier » 09/06/2015, 21:21

Considerazione di un inesperto: magari è uguale anche in natura (senza noi lo si possa sapere) anche se personalmente supporto la teoria che riscaldandole e nutrendole un pò prima del corso naturale posa scombussolare il loro orologio biologico

Comunque navigando ho trovato questo (non so se ha 10 anni, l'autore non lo dice, ma non è piccolo subito) e al minuto 2:27 circa mi sembra di vedere un alato fatto a pezzi anche se la "confusione" data dai numeri della colonia è evidente

https://www.youtube.com/watch?v=Tn7jOQJeXjQ
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Sara75 » 09/06/2015, 23:07

Seth ha scritto:Certo, tutto può essere, ma tu dici che le operaie sanno se la regina si è accoppiata con più maschi e quindi si riconoscono tra sorelle e sorellastre? Ripeto, non dico che non sia possibile, sappiamo bene che con le formiche ci si può aspettare qualunque cosa, mi pare solo un po' troppo... :)



Certo che è possibile, funziona proprio così nelle colonie. È un sottile gioco di equilibri tra costi e benefici, in termini genetici, guidato da feromoni e altre molecole odorose specifiche di ogni individuo, che ovviamente variano anche a seconda del patrimonio genetico.

Dal punto di vista egoistico ad ogni operaia conviene allevare sorelle fertili, cioè regine, con cui condividono più geni, piuttosto che allevare fratelli, nati partogeneticamente dalla madre. La quale a sua volta ha più vantaggio a produrre maschi, che condividono con lei più geni.
Aggiungiamo che le operaie non sono tutte sorelle ma sorellastre e che quindi il gioco si complica ancora di più...le formiche si riconoscono tramite l'odore e questo varia a seconda dell'ambiente, della colonia, del sesso, dell'età , della fertilità e della parentela.
Quindi tutto sommato non mi stupirei del fatto che alcune operaie facciano a pezzi uova, larve, pupe o sessuati maturi...in gioco c'è la trasmissione del patrimonio genetico, ed è questa l'unica cosa che conta in natura.
„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.

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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 10/06/2015, 9:13

Avete già risposto...
Nel diario è già stato fatto riferimento a questo. Le lotte interne anche fra operaie sono già avvenute in varie occasioni, e Rigato l'aveva spiegato in quel senso, cosa che è stata confermata in seguito anche parlando con i prof. Scupola e Grasso.

Suppongo che il momento "storico” di vita della colonia favorisca queste lotte intestine... Quando la colonia è giovane e con poche operaie non possiamo escludere la nascita di sorelle geneticamente diverse dal ceppo che va per la maggiore, ma in quel caso sacrificare forza lavoro viene forse evitato.

Aumento della popolazione, necessità di "pescare” da un patrimonio genetico più ampio, spazi ristretti, favoriscono le competizioni interne periodicamente.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda quercia » 10/06/2015, 22:32

Questa cosa è risaputa fra gli insetti sociali, anche fra le mie api che sono forse più tolleranti delle formiche ma osservarla...brrrrr
Potrebbe essere un importante limite nell'allevamento in cattività di colonie mature o sbaglio<?
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 11/06/2015, 0:07

In cattività, in spazi ristretti, ma senza nessuna selezione naturale esterna o nemici che incidano sulla crescita della popolazione, credo che gli equilibri siano comunque ben bilanciati.
La competitività nel nido è minima, quando si verifica, e nella mia colonia ha inciso, quando si è manifestata, in percentuali insignificanti.
Anche ora se ci sono stati un centinaio di perdite è dir tanto, la colonia non ne risente certamente.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda VespA » 10/07/2015, 16:51

Che diaro FANTASTICO ! non posso che fare i miei complimenti da novellino al mitico Gianni!
Ci stai regalando informazioni interessantissime :clap: :clap:
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Alex Alex » 10/07/2015, 17:32

si potrebbe dire che siano piuttosto naziste le formiche allora.. che tendano a discriminarsi tra loro per delle minuscole differenze genetiche. Proprio come talvolta noi esseri umani
Una delle cose che mi ha fatto appassionare alla mirmecofilia è il film "Alien" :_:
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda entoK » 11/07/2015, 12:49

Occhio che finisci ad umanizzare comportamenti che non hanno ben poco a spartire con l'uomo: non è questione di eugenetica razionale (non lo fanno ovviamente per logica, ma per comportamento istintivo) è semplicemente una competizione magari anche indiretta nel favorire il proprio genotipo e quello dei consimili rispetto a sorelle più lontane geneticamente. Questi meccanismi di selezione avvengono solo in condizioni abbastanza spinte dove altre pressioni contano in maniera minore, in pratica in casi dove può esserci un vantaggio riproduttivo consistente altrimenti è difficile spiegare il guadagno di una simile competizione se commisurato ai possibili svantaggi.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 17/08/2015, 23:49

Grazie EntoK per la precisazione!
Per quanto io non sia un sostenitore accanito dell'idea delle formiche-total-robot, sono convinto che sia bene rammentare che non devono essere paragonate all'uomo nelle sue deformazioni aberranti, cosa che a molti, soprattutto ai più giovani, vien fin troppo spontaneo fare!

Di ritorno dalla breve vacanza intanto posso confermare che sta nascendo una seconda generazione di alati, che dovrebbero essere sfarfallati entro i primi di settembre. La colonia dovrebbe quindi essere in grado di disporre di un discreto numero di sessuati, abili al volo se le condizioni lo permetteranno.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Robybar » 18/08/2015, 11:36

Questa seconda generazione sembrerebbe in linea coi tempi, ho osservato pupe pigmentate di alati in questa specie già nella prima metà di luglio.

La cugina M.wasmanni qui ha già sciamato in modo blando, ho prelevato una regina il 7 agosto che sembra essere sciamata regolarmente ed in perfetta salute (a proposito, quanto tempo ci vuole prima che una regina accumuli sufficienti scorte nel corpo per considerarsi pronta alla sciamatura?). Potrebbe essersi accorta, la tua colonia, di aver toppato con i tempi della prima generazione allevandone una seconda in estate?
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Gibi » 23/10/2015, 22:36

Bellissimo....un romanzo !!! Ho due dubbi sul formicaio però. Con dimensioni così grandi e per numero di camere come avviene l'aerazione? Per l'umidificazione, poggia direttamente nell'acqua?
La Terra tornerà agli animali !!! 2 regine di Crematogaster scutellaris in fondazione.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 14/02/2016, 13:13

Rispondo a Gibi... anche se queste cose sono scritte già in altri post.
Il nido poggia sempre in un sottovaso con acqua, cosa che garantisce umidificazione sufficiente alla colonia, dato che il gasbeton diffonde l'acqua in modo capillare. L'aerazione è garantita del materiale traspirante e dalle varie fessure del nido, nonché dall'uscita principale, sempre aperta.

In questi giorni sto preparando il trasloco in un nuovo nido con camere più vaste, anche per migliorare la vista, ovviare ai danni subiti dalla vecchia struttura, e operare un po' di selezione sulla colonia.
Al momento nelle stanze sono presenti una certa quantità di larve appena schiuse, distribuite in alcune camere fra le più calde e asciutte. Gran parte della popolazione è ammassata in grumi nelle varie parti del formicaio.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 23/02/2016, 10:48

Il trasloco è iniziato e subito mi sono imbattuto in un imprevisto, anche se non è una cosa del tutto nuova.
A una settimana dal collegamento dei nidi, ho trovato almeno un centinaio di formiche morte in arena e nello stesso nido nuovo.
Le formiche erano tagliate in due.
La vicenda si potrebbe collegare al risveglio e a differenze di paternità delle operaie, o forse al fatto che le prime operaie che si sono trasferite e attivate non vengono riconosciute dalle sorelle risvegliate in secondo tempo.
Vi terrò aggiornato sullo sviluppo del trasloco.
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