Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grande!

Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grande!

Messaggioda Luca.B » 28/08/2012, 0:16

Sempre più spesso vedo utenti che si lanciano in questo tipo di tecnica tirando fuori le metodologie più assurde e strampalate (il più delle volte lette in qualche post o sito ma la cui validità non è quasi mai dimostrabile...poichè sono post "fantasmi" che il più delle volte non hanno un seguito).

Partendo dal presupposto che se un formicaio è giustamente calibrato non c'è bisogno di chiudere stanze o intere sezioni del formicaio stesso ...e che tale giusta calibrazione è il modo più sicuro e sicuramente migliore per far stare bene la nostra colonia, ho pensato di fare vari esperimenti al fine di trovare il metodo migliore sfruttando, come sempre. l'osservazione delle nostre amiche/colonie in natura e nei formicai.

Anzitutto bocciati i seguenti metodi (tra parentesi il perchè):

- Carta assorbente compatta (il più delle volte viene fatta a brandelli e tali brandelli impattano notevolmente il formicaio fornendo un ottimo substrato a funghi e batteri);
- Sughero/segatura/legni vari compressi (molto spesso difficilmente scavabili per molte specie non arboricole offrono inoltre un buon substrato a muffe e batteri);
- Pasta al sale (ammuffisce rapidamente);
- Sabbia bagnata e pressata (quando si asciuga è facilmente e precocemente rimovibile e il più delle volte i tappi sono rimossi nel giro di poco tempo...inoltre la sabbia, essendo molto fine, viene successivamente usata dalle formiche per coprire il vetro o semplicemente, restando attaccato alle zampe, lo imbratta);
- Terra (sporca, è facilmente e precocemente rimovibile e offre un ottimo substrato a funghi e batteri...oltre a tutti gli svantaggi del punto precedente);

Premesso questo, pensiamo anzitutto cosa accade in natura. La regina, dopo la sciamatura, si crea la sua mini stanzetta, dove nasceranno le prime operaie. Man mano che ci sarà bisogno di più spazio, la giovane colonia scaverà delle nuove stanze e dei nuovi cunicoli. E così via fino a raggiungere le giuste dimensioni.

La stessa cosa è possibile riprodurla in cattività. :smile:

Nel mio esperimento ho provato a mettere diverse colonie piccole in formicai ibridi (variante ibrido bis), al fine di vedere le risposte delle varie colonie e cercare la colonia che mi offrisse il metodo migliore da utilizzare negli eventuali futuri formicai.
La maggior parte delle colonie ha risposto in modo negativo (maggiore stress, morie varie, fughe in provetta in arena e blocchi della deposizione nelle prime settimane o permanentemente).
Una colonia, invece, si è subito organizzata e ha riprodotto quel meccanismo che accade in natura facendolo all'inverso! :clap:

La colonia vincente appartiene ad una specie principalmente terricola e molto intraprendente...cioè Lasius emarginatus. :yellow:

Anzitutto una premessa. In questi anni di allevamento ho provato diversi tipi di substrato per le arene, giungendo a individuare quello che a mio avviso è il migliore in assoluto...il "ghiaino lavico" venduto per acquari.
Il prodotto è il seguente:

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ed io l'ho trovato distribuito da una noto fornitore di attrezzature per acquari e rettili...la JBL (è un ghiaino per i fondi di acquario quindi dovreste trovarlo tutti abbastanza facilmente nei negozi per acquari) .

Il suddetto prodotto ha i seguenti vantaggi (per noi allevatori di formiche):

1) Granulometria medio/piccola (adatto a tutti i tipi di formica...comprese le Temnothorax sp.);
2) Molto leggero (quindi facilmente movibile dalle operaie anche piccole);
3) Una volta sciacquato bene la prima volta che lo si usa (poi fatelo asciugare bene), non lascia polveri o sporco (anche dopo molto tempo);
4) E' un substrato non facilmente attaccabile da muffe e batteri, poichè povero di nutrienti;
5) Il colore ricorda molto la terra;
6) E' un substrato che asciutto non si attacca al vetro o a se stesso...quindi non consente alle formiche di creare tunnel sotto (quindi non c'è rischio che lo scavino) o di usarlo per occultarsi alla vista;
7) E' un materiale naturale;

Fatta questa premessa, la colonia di Lasius emarginatus, trovatasi in un ambiente troppo grande, ha prelevato la ghiaia lavica in arena ed ha creato lei stessa dei "tappi" nei corridoi che davano accesso alle parti più profonde del formicaio. :smile:
Ha lasciato libere solo 2 stanze, che era il numero adatto considerando la quantità di operaie della colonia.

Dopo diverse settimane, man mano che la colonia sta aumentando, le operaie stanno togliendo i granelli di ghiaia e li stanno riportando in arena (essendo molto leggera anche queste piccole operaie non faticano a farlo).
La colonia non ha creato solo "tappi"...ma ha letteralmente riempito le stanze che non usava con questo materiale.

Ecco qualche foto della colonia e dei "lavori":

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Osservando le parti del vetro che prima erano coperte dalla ghiaia (ad esempio tutta la parte di stanza in alto a sinistra era completamente piena di ghiaia...mentre ora l'hanno vuotata per metà e come si vede la visibilità è perfetta), ho potuto constatare che sono rimaste abbastanza pulite e che nelle parti di gesso sotto la ghiaia non si è formata traccia di funghi o batteri (questo fa ben sperare che anche dopo mesi o anni il gesso resterà perfetto). :smile:

L'unico modo che quindi mi sento di consigliare per chi non avesse altra scelta che non mettere una colonia piccola in un grande formicaio, è quello di riempire completamente tutte le celle e i cunicoli (eccetto la prima e eventualmente la seconda appena dopo l'entrata) con questo tipo di ghiaino...lasciando poi alla colonia il compito, pian piano che servirà, di "scavare le stanze" portando la ghiaia all'esterno. :smile:
Formiche in allevamento:
C.herculeanus-C.ligniperda-C.lateralis-C.vagus-C.fallax-Myrmica sabuleti-Dolicoderus quadripunctatus-M.scabrinodis-Messor capitatus-M.wasmanni-M.minor-Temnothorax unifasciatus-Crematogaster scutellaris-Polyergus rufescens-Lasius emarginatus-L. flavus-Lasius niger-Lasius umbratus-Lasius fuliginosus-Pheidole pallidula-Solenopsis fugax
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda feyd » 28/08/2012, 0:24

Grande luca :clap: :clap: :clap:

Anche io stavo pensando di realizzare un qualcosa di simile per le Messor, e sicuramente il tuo esperimento mi dara grande spunto ;)
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda Metis » 28/08/2012, 2:49

Gran bel post, arrivato giusto giusto mentre stavo decidendo come bloccare i tunnel dei miei prossimi nidi dopo gli scarsi risultati ottenuti con la carta assorbente. Rimane solo un dubbio: assorbe umidità?
Colonie:

Messor barbarus ( regina + 300 operaie )
Crematogaster scutellaris ( regina + 25 operaie )
Pheidole pallidula ( regina + 40 operaie + 5 soldati)
Lasius sp. ( regina + 200 operaie ), regalate da Milos
Camponotus lateralis (regina + 20 operaie)
Messor minor (regina + 100 operaie), regalate da Mirz

Ultimo aggiornamento (01/09/14).
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda quercia » 28/08/2012, 3:27

il mio dubbio è ne vale la pena?
sicuramente è il metodo migliore per chi vuole o deve aggirare il problema, ma io continuo a pensare che il metodo migliore sia evitare il problema, ossia fornire nidi adatti al numero di operaie della colonia.
è anche vero però che con specie particolarmente attive ed abili nello spostare il materiale come Messor spp o Tetramorium spp è immensamente divertente osservare come si organizzano
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda Dorylus » 28/08/2012, 8:32

é una cosa che sto facendo anche io con una colonia di Messor minor e devo dire che si sono adattate in modo perfetto, senza dubbio è il metodo più naturale che ci sia e se si vuole allevare le formiche attenendosi al processo naturale è sicuremente un buon metodo , se poi si preferisce cambiare ogni volta formicaio lo si faccia pure ma non sono sicuro che lo stress sia inferiore infatti devono piano piano ricoprire il nuovo formicaio dell'odore della colonia cosa che spostando sassolini piano piano avviene in modo graduale , altra cosa è che non tutte le specie in natura sono propense al trasferimento e potrebbero ricevere un bel carico di stress .
In allevamento : Camponotus ligniperda, C. cruentatus, C. nylanderi, Formica cunicularia, F. fusca,F. lemani, Polyergus rufescens, Lasius platythorax, Lasius paralienus, Tetramorium caespitum, Temnothorax alienus, T. exilis, T. recedens, Pheidole pallidula
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda Marchegiani » 28/08/2012, 9:37

Grazie mille, ora ho un ottimo spunto per le mie Tetramorium sp :clap:
Fondazione:
Formica sp.
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Tetramorium sp.
Lasius cf. emarginatus
Lasius cf. emarginatus

(Ex)Colonie:
C. scutellaris
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda Luca.B » 28/08/2012, 10:09

Metis ha scritto:Rimane solo un dubbio: assorbe umidità?


Si, è un materiale poroso quanto il gasbeton. Quindi assorbe l'umidità. Ma come il gasbeton difficilmente marcisce o si sporca. Quindi la poca umidità assorbita nel formicaio non basta a dare problemi. :smile:

quercia ha scritto:il mio dubbio è ne vale la pena?
sicuramente è il metodo migliore per chi vuole o deve aggirare il problema, ma io continuo a pensare che il metodo migliore sia evitare il problema, ossia fornire nidi adatti al numero di operaie della colonia.
è anche vero però che con specie particolarmente attive ed abili nello spostare il materiale come Messor spp o Tetramorium spp è immensamente divertente osservare come si organizzano


Infatti, come ho specificato, il modo migliore è sempre e comunque aumentare le dimensioni del formicaio man mano che la colonia cresce (basta cambiarlo una volta ogni anno o ogni 2 anni).

Dorylus ha scritto:, se poi si preferisce cambiare ogni volta formicaio lo si faccia pure ma non sono sicuro che lo stress sia inferiore infatti devono piano piano ricoprire il nuovo formicaio dell'odore della colonia cosa che spostando sassolini piano piano avviene in modo graduale , altra cosa è che non tutte le specie in natura sono propense al trasferimento e potrebbero ricevere un bel carico di stress .


Su questo in parte ti devo dare ragione. :unsure:
Ma è altrettanto vero che anche in natura una colonia spesso cambia area ogni tot di tempo. Questo l'ho notato in Camponotus vagus ( qui in Oasi, sarà per competizione, ma raramente vedi la stessa colonia occupare lo stesso formicaio per più di una stagione)...Messor capitatus (lo scorso anno ho identificato per la prima volta una colonia in oasi...ma quest'anno era sparita, per poi rivederla in tutt'altra parte).

Inoltre, se lasciato fare a loro con le giuste metodologie come luce o temperatura sconvenienti, secondo me lo stress causato è davvero minimo...proprio perchè è una cosa che accade naturalmente. :unsure:

Ciò che ho cercato di trovare, con questa sperimentazione, è stato più che altro un materiale ed una metodologia semplice e sicura che permettesse di non rovinare formicaio/vetri anche dopo diverso tempo. :smile:
E direi che io ho fatto ben poco, visto che è stata proprio la colonia di Lasius emarginatus a mostrarmi come fare. :yellow:
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda maxius » 28/08/2012, 10:25

si ma,ci potrebbero essere i seguenti problemi,?:
1-le formiche potrebbero iniziare a scavare nella ghiaia dalla parte delle stanze, e quindi la vista potrebbe essere compromessa.
2-Non è detto che tutte le specie facciano questa operazione?(io ho una colonia di M.C.)
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda freccia77 » 28/08/2012, 10:38

maxius ha scritto:si ma,ci potrebbero essere i seguenti problemi,?:
1-le formiche potrebbero iniziare a scavare nella ghiaia dalla parte delle stanze, e quindi la vista potrebbe essere compromessa.
2-Non è detto che tutte le specie facciano questa operazione?(io ho una colonia di M.C.)

Non solo, vorrei riportare l'attenzione su quanto postato da LucaB
LucaB ha scritto:La maggior parte delle colonie ha risposto in modo negativo (maggiore stress, morie varie, fughe in provetta in arena e blocchi della deposizione nelle prime settimane o permanentemente).

E io tendezialmente mi fiderei di sperimentazioni fatte con criterio su diversi tipi di colonie. Questo metodo è
LucaB ha scritto:per chi non avesse altra scelta
e, a mio parere e per la mia piccola esperienza, non è da preferire al metodo tradizionale del nido di accrescimento.
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda entoK » 28/08/2012, 11:54

Lo trovo molto interessante, potrebbe anche essere una via di mezzo molto particolare rispetto al nido a lastre affiancate.
Sulla 1) cioè che potrebbero nascondersi nella ghiaia, a me però verrebbe da pensare che invece dovrebbe essere abbastanza incoerente da franare facilmente (potrebbe essere un problema? :unsure:) e quindi non accadere. Fra i problemi metterei anche quello che hai citato, Luca.B, col formicaio da esposizione: nel caso la ghiaia finisca nelle intercapedini, quindi sicuramente bisogna fare attenzione ed essere un attimo pratici nell'usarla.
PS: Come non detto rispondendo a te
maxius ha scritto:si ma,ci potrebbero essere i seguenti problemi,?:
1-le formiche potrebbero iniziare a scavare nella ghiaia dalla parte delle stanze, e quindi la vista potrebbe essere compromessa.

non ho visto :zzz: che l'ha gia detto Luca nel punto 6) che non si rischia l'occultamento perché frana!

Luca la grana del tuo è tipo millimetrica? Mi chiedo se vada bene anche il normale lapillo nostrano?! :unsure:
Più che per il fatto che qualche utente napoletano o catanese potrebbe approfittarne facilmente :mrgreen: perché ne ho un vaso di etneo avanzato dai cactus e se ricordo bene aveva proprietà magnetiche, cosa che lo renderebbero nel caso anche facilmente spostabile senza aprire il formicaio e potrebbe essere un vantaggio da non sottovalutare.
Però a me viene anche in mente che i lapilli spesso contengono molti minerali anche se dubito siano facilmente disponibili, non dico che debbano a priori costituire un problema (sicuramente piante e formiche prosperano attorno ai vulcani), però non è detto che non possano avere dei risvolti particolari.

L'osservazione comunque è utilissima e si può secondo me applicare pure ad altri tipi di ghiaino. :clap:
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda Luca.B » 28/08/2012, 12:38

maxius ha scritto:si ma,ci potrebbero essere i seguenti problemi,?:
1-le formiche potrebbero iniziare a scavare nella ghiaia dalla parte delle stanze, e quindi la vista potrebbe essere compromessa.
2-Non è detto che tutte le specie facciano questa operazione?(io ho una colonia di M.C.)


1) No! Una delle caratteristiche di questo materiale è che non ha molta adesione tra i vari pezzi di ghiaia o tra questi ed il vetro. Quando le formiche tolgono qualche pezzetto, quelli sopra e ai lati vengono giù. In questo modo anzitutto le formiche non riescono a restare sepolte sotto (perchè non si creano neanche tunnel dove possano entrare)...e, inoltre, se anche scavano verso l'interno della stanza, pian piano la ghiaia rivolta verso il vetro scala verso l'interno liberando la visuale. :smile:
Questo è uno dei maggiori vantaggi di questo materiale e per cui a mio avviso è il più idoneo per questa tecnica. :winky:

2) In questo caso la sperimentazione mi serviva a studiare le risposte adottate dalle varie specie per ovviare al problema "spazi troppo grandi". :smile:
Questa specie è stata l'unica che ha attuato una contromisura.
Se però si fornisce un formicaio con già la ghiaia all'interno (eccetto che nelle stanze che si vogliono lasciare libere) sono certo che tutte le specie (almeno quelle terricole) avranno la stessa reazione...portare fuori la ghiaia man mano che serve spazio. che è ciò che è "scritto" nel loro istinto... :smile:

Certo la cosa va guardata in specie molto molto piccole...anche se ho visto tranquillamente specie come Temnothorax unifasciatus spostare fuori e dentro dal formicaio questa ghiaia (un granello è il doppio di una di queste operaie)...quindi sono abbastanza certo che anche le specie più piccole lo facciano.
Anche per Messor sp. sono abbastanza certo non dia problemi.

Sicuramente nei prossimi formicai proverò a mettercela io...così da iniziare uno studio al riguardo per comparare vantaggi e svantaggi dell'usare questa tecnica (con questo materiale) con i formicai liberi e più piccoli.
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda luca321 » 28/08/2012, 14:14

Grazie mille per l'ottima idea :clap:
IMPORTANTE!



Colonie allevate:
Lasius flavus;Lasius emarginatus;Messor capitatus; Formica sp.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Lasius flavus:
Diario e Foto della colonia
Lasius emarginatus:
Foto della colonia
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda PomAnt » 28/08/2012, 17:54

se è come dici è una trovata GENIALE! :clap:
"L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano."
Blaise Pascal
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda mirz » 28/08/2012, 20:43

.

:clap:
Luca, è una proprio una bella trovata ... mi piacerebbe adottarla per il nuovo formicaio in Gasbeton che dovrei ultimare (speriamo presto).

Vorrei inoltre riportare la mia esperienza con il ghiaietto per acquario. L'ho usato ultimamente per le giovani colonie di Messor capitatus che ho sistemato con provetta in arena. Sul fondo ho usato un ghiaietto quarzoso bianco.

Ebbene, ho potuto constatare che queste formiche sono delle virtuose utilizzatrici di questo materiale. Vedere per credere (in alto a sx):

Spoiler: mostra
Mess-ghiaietto1.JPG


L'ingresso della provetta era già ridotto con un tubicino, ma non gli bastava; hanno creato una collinetta con dei "massi" che sono più grandi di una minor. Nell'immagine che segue si vede la zoomata con il particolare dell'ingresso che si scorge appena.

Spoiler: mostra
Mess-ghiaietto2.JPG


Hanno raggiunto addirittura l'antifuga. Se la pensano bene possono organizzare anche un'evasione :smile: .

In conclusione mi sembra che quest'esperienza, anche se nel caso si tratta di un riporto e non di uno scavo, avvalori l''intuizione di poterla usare come descritto da Luca.B. Anche le Messor capitatus hanno dimostrato di saper utilizzare il materiale con sapienza.

.
Ogni azione fatta dalla natura non si pò fare con più brieve modo co’ medesimi mezzi. Date le cause la natura partorisce li effetti per i più brievi modi che far si possa. - Leonardo
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Re: Il modo migliore per "ridurre" un formicaio troppo grand

Messaggioda quercia » 28/08/2012, 22:03

scusate se faccio sempre il bastian contrario....
ho riempito l'arena delle mie M. capitatus e delle C.italicus di sabbia e sassolini, non hanno portato un granello nel nido entrambi i nidi in gasbeton, orizzontale per le prime e verticale per le seconde :unsure:

le Messor saranno 100 circa e le Cataglyphys 300-400 non ne ho idea
i nidi sono anche troppo grandi per le loro esigenze.... :unsure:
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