Adozione di specie diverse per fondazione assistita o mista

Adozione di specie diverse per fondazione assistita o mista

Messaggioda GianniBert » 25/02/2011, 20:37

Riporto qui questo post dell'anno scorso, al quale ha avuto seguito un dibattito interessante, in modo che possa servire a tutti quelli che in futuro vogliano cimentarsi nell'allevamento di specie difficili o dalla fondazione necessariamente assistita.

Mi rivolgo soprattutto a quelli che hanno esperienza diretta con le specie nostrane, ma credo che l'argomento sia interessante per tutti.
Sto tentando un esperimento di adozione forzata con una regina rinvenuta domenica scorsa sulle mie montagne: si tratta di una Formica rufa appena sciamata, specie che negli anni passati, ho tentato in ogni modo di far riprodurre (non ho intenzione di farmi un acervo in giardino a Milano, voglio solo vedere se la cosa funziona, e a colonia avviata, liberarla in natura).
In realtà non avevo mai provato il semplice esperimento che altri credo abbiano già tentato: metterla in frigorifero! Detto fatto, ho catturato ieri una dozzina di battagliere Formica cinerea e le ho messe insieme in un contenitore ampio, e, come c'era da aspettarsi, gli scontri erano violenti e immediati...

Allora ho separato le specie e le ho tenute un'ora in frigo, poi le ho riunite in un'unica provetta, dove, intontite e rallentate, sembravano molto meno aggressive. Le ho sbrinate dopo circa 20 ore...
La regina e le operaie si incontrano e si accarezzano senza più scontri armati... almeno per ora.
L'esperimento era già noto, ma non avevo mai avuto risultati così incoraggianti! Ora mi domando (e lo chiedo a tutti quelli che possono aver già fatto questo esperimento, tipo Ork, Poma, AntsWar ecc.), avete ottenuto buoni risultati anche con altre specie difficili da trattare?
La mia intenzione sarebbe quella di poter tentare l'adozione anche con le inconcludenti Manica rubida, di cui ho sotto mano una mezza dozzina di regine fresche di sciame; come sapete, con questa specie nessuno di noi ha ancora avuto davvero risultati felici, ma se facessi adottare le mie regine da un folto manipolo di operaie mature, non si potrebbe almeno saltare la lunga fase della prima covata (3 mesi di sviluppo!!!) e avere più possibilità di sperimentare con loro qualche nuovo sistema di allevamento che non ne faccia deperire le colonie?
Il limite è che le Manica hanno una resistenza al freddo spettacolare, quindi potrebbero reagire al frigo senza scomporsi, e non è detto che nelle Myrmicine i risultati siano gli stessi che con le Formica.
Attendo pareri e suggerimenti, nonché il racconto dei vostri tentativi, spero fruttuosi.
Spoiler: mostra
Messor barbarus - Camponotus nylanderi - Camponotus claripes - Camponotus cruentatus - ... Kalotermes flavicollis
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Re: Adozione di specie diverse per fondazione assistita o mi

Messaggioda GianniBert » 25/02/2011, 20:56

Riporto ora le risposte del dibattito successivo:

Martino Prinzivalli (Antswar):
Io oltre alle specie poliginiche, che adottano molto, molto facilmente covata, ho provato sinceramente una sola volta con la mia super-mega colonia di Messor barbarus, che ormai non ho più!
Quando mi morì la regina il numero delle operaie arrivava a circa 40-50 mila operaie, allora io, che avevo letto innumerevoli tecniche su molti forum ecc...decisi..vedendo che stavano molto attenti alle uova e larve pensai una cosa stranissima, che se avessi interrotto il cibo, loro si sarebbero mangiate tutte le uova, e in condizioni maggiormente disperate, senza cibo, e congelate quindi rincoglionite e senza da accudire e sapendo che non avrebbero avuto una continuità avrebbero accettato una nuova regina !!
la regina la presi a caso...la trovai in campagna, mi colpì la sua vivacità, senza ali, la misi in prova una settimana, anche perchè dovetti aspettare che la colonia si mangiasse 30 tonnellate di covata e non è poco XD !!

La regina in seguito venne accettata senza alcun problema, anzi, la regina stessa maggiormente incoraggiata, con la colonia ben nutrita iniziò un numero di produzione di larve molto maggiore alle mie aspettative...ah inoltre mi sono dimenticato di dire, che ho molto inumidito il nido, dopo la morte della covata per la dispersione dell'odore originario della colonia ;) !!!
se avete altre domande....

POMA:

POMA:
Antswars è già stato molto preciso sulle tecniche (freddo e umidità) per tentare l'adozione.
Non credo però che sia possibile uscire dal genere o sottogenere, già all'interno di questi ci sono molte reazioni negative. Anche le formiche schiaviste "parassitano" solo i "cugini": ad es. Formica sanguinea con Formica fusca.
Purtroppo non posso esserti molto utile.
Attenzione che le Rufa è particolarmente protetta dalla legge.
Cmq un mio amico ha prelevato anche delle operaie da un nido vicino, si sono riconosciute ma uova ZERO. piano piano sono morte tutte. Sembra serva un microclima particolarissimo alla regina.
Da quello che so sono riusciti solo in lavoratorio a fare una colonia di rufa; a sto punto mi viene il dubbio che abbiano ricreato l'habitat da zero.

ORK:
Il genere Formica adotta facilmente, lo si puo vedere dalle numerose forme di schiavismo o "fondazione usurpatrice"
con Camponotus ho avuto esperienze positive, ma sempre partendo da regine con bozzoli di altre Camponotus...
con mirmicine ho fatto adottare a Messor Capitata delle operaie di Structor (partendo anche qui da pupe...
credo di essere riuscito a far adottare anche Messor minor pupe da un'altra regina di M. Capitata in provetta da poco... (non sono sicuro hanno sporcato troppo la provetta...)
Ma adozione di operaie da parte di Manica la vedo istintivamente dura...ma possibile... tenta col freddo ...magari piu tempo...e monitorando... ma se rimedi operaie di Manica, per che non metti pupe e larve? non fai prima?
Certo con un paio di regine prova con operaie, è un'esperimento eccezionale!!!

MISCIO:
Citazione:
Da quello che so sono riusciti solo in lavoratorio a fare una colonia di rufa; a sto punto mi viene il dubbio che abbiano ricreato l'habitat da zero. Naa..si può fare
Citazione:
Attenzione che le Rufa è particolarmente protetta dalla legge.
e per questo non vado avanti..
Dico solo che una piccola colonia in una teca di 50 x 30 x 50, con terra e aghi di pino, alimentata con zucchero e insetti, in un luogo con il clima esterno ideale per lei (non in centro città con 190 gradi all'ombra) per 2 anni circa cresce..poi è meglio liberarla..e dove la liberi crea un nuovo nido.....

GianniBert:
Rispondo rapidamente...
Ork, non ho dato larve e pupe alle Manica, perché non voglio depredare formicai attivi (e non è facile nelle zone di montagna!), oltre che rischiare numerose punture... Le regine le ho trovate come sempre in abbondanza, dato che in questo periodo girano a mucchi sui sentieri, potrei raccoglierne decine, e in gran parte sono destinate a fallire la fondazione, quindi non faccio danni. Poi mi interessa di più tentare l'esperimento con le operaie, per vedere come si comportano in simili occasioni; ho già avuto una fondazione di Manica, però la regina è morta col letargo!!! Così voglio vedere se si comportano come le Formica.
Peccato non averci pensato mentre giravo per la montagna! Avrei catturato subito qualche operaia di rubida! Lo faccio alla prima occasione.
La rufa è stata accettata bene da 7 operaie di cinerea: si leccano in continuazione: ora starò a vedere se la regina depone...
Poma: sì, so che l'adozione non si estende ad altri generi, non facilmente almeno; spero che all'interno della specie sia attuabile, data anche la sofisticata vita poliginico-gerarchica delle Manica.
Vorrei solo vedere, per la rufa, come si comporta nel primo periodo, anche perché se è prolifica e attiva come da fama, non posso certo tenere una colonia così a casa, soffrirebbe! So che i nidi di rufa sono protetti, non altrettanto una regina sciamata che sta per essere schiacciata sul sentiero da un gruppo di escursionisti! In un certo senso l'ho salvata! Anche di quelle ce n'erano parecchie questo WE, ecco perché ho prelevato solo quella.
Il limite del microclima ora è l'unico dubbio, se esiste veramente lo vedremo; devo informarmi bene sulla colonia in laboratorio, che credo sia a Parma, all'Università. Forse usano i condizionatori?
Per ottenere le uova dalle operaie devi far sì che si ibernino: depongono solo la primavera successiva, in assenza dei feromoni della regina.
Grazie comunque per i contributi, vi tengo informati sugli sviluppi.
... e mi riaggancio al parere di Miscio...
L'idea sarebbe quella: dopo una attenta osservazione, se l'esperimento va a buon fine, liberare la rufa nella zona nativa, per rafforzare le colonie del luogo. In effetti la rufa di questo tipo fonda per adozione con colonie di F. lemani o altre Formica senza regina...
Purtroppo non ho un giardino di montagna sotto casa...

ANTSWAR:
Cavolo le rufa sono formiche veramente impressionanti..e, ad essere sincero non sapevo che si potessero fare tutte queste "fusioni".
Le rufa a quanti gradi si ibernano ?
Ci stanno gran parte del periodo dell'anno ??
a parte il genere formica, che sembra essere molto poliedrico dal punto di vista adozione, secondo voi tutto ciò con quali altri specie di formiche è possibile ??
Pensate possa essere possibile con formiche come pheidole ?
poi se potessi farmi\ci vedere una foto con la regina di rufa sarebbe grandioso, io non ne ho mai "vista" una !!

GianniBert:
Giusto per la cronaca, l'ibernazione delle formiche di montagna è variabile con le condizioni approssimative invernali; la rufa è tra le prime a svegliarsi, proprio grazie al calore accumulato negli acervi, alti sul terreno e in grado di alzare la temperatura del nido prima delle specie concorrenti, la resistenza al freddo delle rufa è abbastanza elevata, viste bottinare sotto i 10 gradi, ma al rallentatore. Credo siano più resistenti le varie Myrmica e Manica, ma è tutto relativo.
Qualche foto dei primi momenti di adozione in provetta, e un nido notevole dove l'ho trovata, superiore al metro e dall'andamento molto verticale data la scarsa insolazione della foresta fitta.
PS: non so esattamente a quale specie di Formica rufa appartenga; non è una delle poliginiche spinte, quelle sono più piccole e tornano ai nidi originali, la sottoporrò al Rigato, per scoprirlo (le differenze all'interno del gruppo rufa sono minime e riscontrabili solo con attenta osservazione al microscopio!).

POMA:
GB la penso come te sull'esagerata e sciocca protezione delle regine appena sciamate, la stragrande maggioranza di loro è già spacciata! Tuttavia mi pare di ricordare che viene vietata la raccolta di adulti, almeno in Trentino... insomma... per evitare rogne meglio non andare incontro al guardiaboschi con la regina in vista tipo trofeo . Ovviamente questo è un promemoria soprattutto per i neofiti.

Miscio:
per il nido artificiale secondo te si riesce anche partendo dal minimo (regina sciamata più una dozzina di operaie)?

ORK:
Gianni complimentissimi! splendidi esemplari e complimenti per l'adozione!
credo che sia vietata la raccolta di adulti e soprattutto covata dagli acervi, dato che anni fa e forse di straforo tuttora venivano aperti i nidi per prelevare le cosiddette"uova di formica" dagli allevatori di uccelli per alimentarli(chiamano uova di formica ai bozzoli...) da li è nata la legge a tutela delle rufa data la loro indiscussa utilità ai boschi. Certo magari mi sbaglio e è protetta ogni singola formica...non so...
però tanto per dire a livello europeo è protetta anche la Vespa crabro...il calabrone, ma ho visto disinfestare nidi da addetti del servizio giardini a Roma...
belle contraddizioni.
W l'Italia

BALORDINO:
Ork, scusa la contraddizione, ma i calabroni non sono protetti e le uniche formiche protette sono le Formica rufa che molte volte vendono portate in posti dove possono rendersi utili cacciando animali invasivi.

ORK:
Mi sa che mi ricordavo male... è protetta solo in Germania vedi il paragrafo 11 del link
sorry
http://www.slideshare.net/Ciambello/sulla-vespidae
interessante anche qui: http://www.elitron.mi.it/calabroni.html
avevo letto che la avrebbero protetta a livello europeo...ma non ritrovo la fonte...

BALORDINO:
Sono comunque animali molto belli, da vedere anche in caccia.

MISCIO:
Complimenti Gianni, bello vedere che l'adozione sia andata a buon fine.. consiglierei di mettere nella wiki la tecnica per far adottare le regine.
Citazione:
Miscio: per il nido artificiale secondo te si riescie anche partendo dal minimo (regina sciamata più una dozzina di operaie)?
Se ti trovi nei pressi di un nido io preferirei prenderne 50-100 (considerando le morti per stress o altro), così avresti una colonia abbastanza attiva, con circa 10 operaie cmq non credo ci siano problemi se non la lentezza di sviluppo.
Per il clima, se hai la fortuna di abitare in montagna dove le temperature per loro sono ottimali, sarebbe una bella cosa non scaldarle ne raffreddarle in inverno ma lasciar fare tutto alla natura.
Temperature estive intorno ai 25-30 gradi in estate (ovviamente non sotto il sole diretto) e prossime allo 0 in inverno dovrebbero andar bene. Terreno umido e un bel circolo d'aria (una ventolina non guasterebbe..), io sulla terra butterei anche dei semini di erba..
(se non ricordo male era lo zucchero di canna che lo adoravano, magari se provi dammi conferma Gianni)....ad ogni modo questi sono consigli, non è detto che in ytong vivano benissimo senza bisogno di terra o altro..è da provare.

ps: Gianni quando le lascerai libere assicurati di farlo in un posto tranquillo...non dove ci sono cani che dopo un paio di anni potrebbero scavarci una buca e distruggere l'intera colonia...(sigh!)

pps: ricordo che la Rufa è una specie protetta e non può essere catturata, quello che scrivo è pura opinione personale e non basata su esperienze dirette

GianniBert:
Purtroppo la devastazione dei nidi di rufa è all'ordine del giorno: sulle montagne bergamasche trovo spesso i nidi danneggiati, e anche nel luogo dove ho trovato la regina, nel comasco, c'era un grosso nido che aveva subito danni. La distruzione sistematica dei nidi è imputabile al furto dei bozzoli per gli allevamenti di fagiani, mentre quella occasionale è dovuta all'ignoranza, visto che lo spettacolo di un acervo incuriosisce molti.
In realtà lo scoperchiamento di un nido viene riparato dalle formiche in una giornata di lavoro, il problema è il danno alla covata quando viene fatto con pala e altri strumenti. Credo sia questo il lato peggiore; io comunque non ho ancora visto una volta una guardia forestale sorprendere questi ladri sistematici (non mi sembra comparabile alla raccolta di qualche decina di formiche o alla raccolta di una regina vagante: qui si danneggia tutto l'ecosistema), anche perché credo si tratti generalmente di gente del posto, conosciuta e che sa come muoversi, ma il problema credo che valga per qualsiasi altro bene naturale sfruttabile, a meno di fare danni all'interno di un parco davvero sorvegliato in pieno giorno...
Non vedo ancora abbastanza diffusa in Lombardia la cultura e la sensibilità che possiamo trovare in Alto Adige, dove considerano l'ambiente prezioso, anche se la legge c'è. L'articolo comunque parla solo dei nidi, ovviamente, perché gli adulti sono improteggibili. Non mi risulta nemmeno che la massa turistica sappia di questa legge, salvo pochi ben informati. Per tutti le formiche sono formiche e basta, e molti mi ascoltano stupiti quando ne parlo durante le escursioni in montagna.

Riguardo alla possibilità di allevare le rufa in nidi artificiali, so che è stato fatto in laboratorio, ma se si esclude l'esperimento di cui parlavo dove hanno ricreato acervi e corridoi in spazi enormi e controllati, la rufa non è allevabile coi mezzi classici: soffre molto gli spazi stretti, e l'esperimento che feci anni fa con circa 200-300 operaie fu fatto ricreando un terrario con piccolo acervo, substrato in terra e comunque destinato solo a osservare il loro comportamento in varie situazioni di caccia o cura della prole. In realtà non si adattano bene queste condizioni ad un'osservazione perfetta; credo che adesso con più esperienza, si potrebbe ricreare un ambiente artificiale circoscritto, magari con l'ytong come nido inferiore, ma non credo che farò questo esperimento, perché sono animali davvero intraprendenti e intelligenti, e si vede proprio che non si trovano a loro agio nei nidi artificiali.
Io non ho le condizioni per assicurare un buon esperimento con una colonia vera, da più di 500 operaie, quindi sarei interessato a studiare solo la fase di fondazione.
Comunque staremo a vedere come va a finire.
Per liberarle poi non ci saranno problemi, perché tutte le montagne che frequento abitualmente sono controllate da numerose colonie sparse nelle foreste, e per fortuna ci sono anche luoghi dove non vengono disturbate.

Riguardo alla protezione della specie: In effetti sono andato a leggere gli articoli delle leggi regionali, e si parla del divieto e della commercializzazione anche degli "adulti” della formica rufa...

POMA:
Domanda, mi rivolgo soprattutto a GB e Miscio. Secondo voi è possibile far adottare ad una regina di F.rufa dei bozzoli di F.fusca con il fine di farle avviare la colonia? Insomma, se "qualcuno" dovesse ipoteticamente trovare una semplice regina di F.rufa appena sciamata e volesse farla fondare, come si dovrebbe muovere secondo voi? Mi riferisco soprattutto alla fondazione iniziale (mi pare che la fondazione per gemmazione sia praticamente obbligatoria), e alla stuttura del nido (la classica provetta potrebbe andare bene per cominciare?mmm... dubito).

GianniBert:
Secondo me l'idea di darle dei bozzoli da adottare dovrebbe essere buona. Anche io avevo pensato a questa eventualità prima di tentare l'adozione con le cinerea.
Quello che non so per esperienza è se la regina di rufa si autoalimenta o se il fatto che abbia bisogno di ausiliarie indichi anche una necessità di aiuto dall'esterno attivo di operaie mature, con l'apporto di cibo o altro.
Il problema principale è che dipende da che tipo di rufa stiamo trattando.
All'interno del gruppo rufa ci sono diversi comportamenti che dipendono strettamente dalla specie in esame: le più classiche devono avere ausiliarie fusca o rufa per iniziare, altre si accoppiano coi maschi giunti in volo direttamente sull'acervo e ritornano nel nido, altre ancora vengono riportate nel nido dalle operaie dopo aver girovagato nei dintorni per l'accoppiamento.
La fondazione di un nuovo nido può avvenire poi anche per scissione, con una regina che lascia il nido scortata dalle operaie, andando a costruire un nido vicino collegato.
Ho potuto osservare in Trentino un'area costellata di nidi collegati e per più giorni il terreno di caccia era pieno di regine alate che si aggiravano tranquillamente: era uno dei classici esempi di colonie poliginiche spinte in cui le regine potevano essere numerosissime, infatti per centinaia di metri il terreno era dominato da questa mega-colonia.
In un caso del genere sarebbe stato facile raccogliere alcune centinaia di operaie e un paio di regine fecondate, e tentare un esperimento: sarebbero state certamente adottate, data la loro predisposizione.
Altre volte, non c'è stato verso di far convivere operaie e regine sciamate della stessa specie: è il caso che sto trattando adesso, in cui è necessaria l'adozione da parte di ausiliarie esterne.
Si potrebbe in questo caso, anche usare una covata diretta di formica rufa, ma resta l'incognita di come si comporterà la regina se i bozzoli dovessero tardare a schiudersi: si deve alimentare? Quanto può restare in queste condizioni? Apre da sola i bozzoli?
Ricordiamoci che non è una sanguinea! Quella lo farebbe...
Vale la pena di tentare però, se sei nelle condizioni di provare questo esperimento.
Tienici informati!

MISCIO:
quoto tutto quello che ha detto Gianni, aggiungerei che si potrebbe fare anche la prova del frigo, provare a mettere le operaie che vuoi far adottare e la regina in frigo, una volta "raffreddate" unirle e vedere che fanno..con il frigo si hanno avuti buoni risultati..giusto Gianni?
io proverei così..o ancora meglio delle operaie della stessa colonia dove hai trovato la rufa.

GianniBert:
Puntualizzo un particolare, che non so se decisivo, ma probabilmente importante: per lo scherzo del frigo, non è sufficiente mettere operaie e regina al freddo e poi unirle; bisogna che siano nella stessa provetta mentre sono ibernate, solo così al risveglio si riconoscono. E' il periodo che trascorrono nelle provetta inattive che serve a mescolare gli odori primari, cosa altrimenti impossibile mentre le operaie sono sveglie e attive.
Per la durata del periodo al freddo non saprei dare un termine preciso, io le ho lasciate insieme qualche ora, per sicurezza maggiore. Occorre che entrambe le caste siano state un po' al gelo prima di unirle, perché se le uniamo quando sono calde si attaccano...

POMA:
beh, grazie. ottimi spunti. direi che stiamo parlando di una regina solitaria e molto, molto inaspettata. Sembra anche leggermente più grande rispetto alle regine di rufa che ricordavo... però è rufa di sicuro!
vada per i bozzoli, vi terrò informati.

MISCIO:
si Gianni, mi sono espresso male, intendevo la stessa cosa che dicevi tu, praticamente mettere prima le 2 provette (1 con regina e 1 con operaie) in frigo poi, una volta raffreddate, unire le due provette e lasciarle sempre in frigo per un tot di tempo.
Poma postaci qualche foto se riesci..

POMA:
appena troverò un minuto posterò le foto. Cmq l'esperimento è fallito. La regina ha ignorato i bozzoli e ha comiunciato a correre per la scatolina appena ha scoperto lo spiraglio nella provetta.
Non resta che provare la tecnica frigo con delle operaie di fusca o meglio di rufa stessa.
Che ne dite?

ORK:
Tenta le fusca... con le rufa rischi che sparano troppo acido... e si intossicano... o peggio intossicano la regine. adesso lo sai,quindi al limite sii cauto...

GianniBert: Ahimè!
Brutte notizie dal fronte del mio esperimento di adozione... cioè, l'esperimento è riuscito, ma il paziente è deceduto! Purtroppo la regina di rufa è morta. Le cause sono sconosciute; l'unica cosa certa è che non aveva deposto uova in questo periodo.
E' normale che non avesse ancora deposto? Sono state la temperatura o l'umidità sbagliate? Dovevo interrarle e non tenerle in provetta?
Domande a cui non posso dare risposta.
So solo che la procedura aveva funzionato, e le ausiliarie di cinerea si dimostravano accoglienti, quindi non ci sono state uccisioni o altro; devo pensare che il decesso faccia parte di quella percentuale di fallimento che con una sola regina di tale difficoltà d'approccio non è verificabile; avrei dovuto averne 4 o 5 almeno per capire se il fallimento è stato casuale o indotto da errori di trattamento. Non credo sia stato il freddo a cui l'ho sottoposta ad aver causato il decesso, perché appartiene ad una razza ben resistente al gelo e perfino le operaie di cinerea hanno superato benissimo il trattamento, e il caldo del nido non ha mai superato i 27 gradi, una temperatura accettabile anche per la rufa, che all'interno degli acervi estivi non ha certo temperature rigide.
Così non posso darvi altre informazioni preziose su questo esperimento.
In futuro, chi volesse tentare esperienze con la rufa, farà bene ad avere almeno 3 o 4 campioni e a stabularli magari in diversi tipi di nido, o forse a tentare direttamente per tutte il terrario in humus e aghi di pino. Con il modello adatto (sto pensando alla farm tipo acquario spessa 2 cm) dovrebbe essere possibile mantenere la visibilità della colonia senza mancare di fornire un ambiente più consono alla fondazione.

... e Poma, per le fusca, sono d'accordo con Ork: meglio usare specie meno battagliere, che la rufa sceglie anche in natura per intraprendere le sue fondazioni, che rischiare con le consanguinee troppo aggressive...
Adesso mi ritiro nel dolore.... sigh!
Almeno le Manica stanno collaborando tra loro e c'è un discreto mucchietto di uova..... ma non è una gran consolazione!

POMA:
In realtà io non ho mai visto rufa mescolate ad altre formiche, nemmeno nei nidi appena fondati.
Se ti può consolare GB il tuo esito è lo stesso che ho sentito dozzine di volte e anche provato di persona. La regina non depone, dopo qualche giorno (di solito 1 settimana, massimo 2 settimane) muore, nonostante avesse tutte le possibilità per nutrirsi. Mistero!

MISCIO: Citazione:
o forse a tentare direttamente per tutte il terrario in humus e aghi di pino.
Secondo me è la soluzione più adatta a questo genere di formiche.
Peccato per la fine che ha fatto però solo il fatto che tu sia riuscito a farle adottare delle altre formiche è già un bel passo...
Inoltre dimenticavo di dirvi una cosa riguardo la rufa (anche se la maggior parte di voi lo sa è sempre meglio ricordarlo), bisogna avere una grande (ma grande) quantità di insetti da fornire ad una colonia ben avviata e questo per qualcuno potrebbe essere un problema...è soprattutto x questo che consiglio (a chi vuol provare con questa specie) di liberare la colonia dopo un paio di anni-

GianniBert:
Fabrizio Rigato mi conferma che le difficoltà a far partire una colonia di rufa sono dovute in maggior parte a un fattore ambientale climatico.
La formica rufa per fondare ha bisogno di un terreno acido e un microclima ideale. Obbligatori a questo punto humus e aghi di pino, e domicilio sottoterra, altrimenti i rischi di fallimento crescono in maniera esponenziale.
Teniamone conto per la prossima volta che ci capiterà, e per chi sta tentando adesso...

MISCIO: io ho utilizzato torba acida di sfagno mischiata con terra normale (quella che si compra nei vivai) e aghi di pino..ripeto x 2 anni è andata bene ma non ho potuto vedere direttamente la regina perché era sottoterra, cmq con quel miscuglio le operaie sono aumentate poi le ho liberate.
Come coperchio ho usato una rete metallica fine con una ventolina appoggiata (per aspirare l'aria e migliorare il riciclo). Bagnavo una volta a settimana con 1 litro d'acqua (praticamente ho preso in farmacia una flebo, la collegavo ad una bottiglietta d'acqua e poi facevo gocciolare l'acqua contro la rete metallica creando l'effetto pioggia). Ho buttato semi di erba e fagioli che sono cresciuti e creavano (un habitat carino). Il mio clima è favorevole quindi non ho dovuto intervenire molto.
Per la luce ho messo una lampada a raggi uv x rettili ai vapori di mercurio.
Altro non ricordo..però vi potrebbe essere d'aiuto x eventuali altre sperimentazioni.

GianniBert:
Grazie per le tue informazioni Miscio! E' importante raccogliere quante più notizie possibili su questa specie così preziosa e interessante. Dovremo raccogliere tutti i pezzi del puzzle e metterli nella wiki, così se qualcun altro tenterà questo allevamento avrà sempre maggiori possibilità di successo. Il prezzo obbligatorio da pagare deve essere quello di liberare nel luogo di provenienza la colonia così formata. Sarebbe anche un buon modo per rafforzarne la presenza in zone di bosco dove scarseggia o è minacciata.

POMA: grazie a tutti per i preziosissimi consigli! vedrò cosa riesco a fare...

GianniBert:
Vi aggiorno sugli ultimi risultati di quello che è ormai un conto in sospeso tra me e il misterioso mondo delle fondazioni assistite...
Dopo il primo negativo risultato, con la morte della regina di rufa ben accettata dalle cinerea, ho provato altre volte a vedere se c'era un modo per ricreare le condizioni ideali per la fondazione di questa specie.
Un colpo duro sul fronte si questi esperimenti è stata la morte improvvisa delle regina di sanguinea che tanto bene prometteva: la mattina era pimpante, dedita a scavi e carezze/leccate con le sue ausiliarie, la sera era stecchita senza lasciar capire nemmeno la causa... e sì che le avevo appena procurato una partita di bozzoli nuovi da adottare, credendo di stimolare in questo modo l'ter di una deposizione!
Ork mi ha testimoniato che le sanguinea hanno periodi di deposizione intensa seguiti da astinenza, probabilmente caratteristici della specie, ma questo non mi ha consolato: siccome sono restio a comperare regine su internet, mi sa che dovrò aspettare la prossima occasione per vedere realizzato il mio sogno di una colonia di questa specie così interessante e volubile.
Ma torniamo alle rufa.
La delusione e lo smacco del primo fallimento erano appena svaniti quando ho messo le mani su una seconda coppia di regine (uno dei miei sport è l'alpinismo, e non è infrequente camminare su un sentiero estivo e imbattersi nelle rufa sciamate); siccome non è facile neppure in natura per loro incontrare le condizioni ideali per fondare, dopo la sciamatura sembra che girino per settimane in cerca di una buona occasione.
Così ho ritentato col sistema del frigorifero. Ho pensato: la prima è andata male indipendentemente dal fatto che le ausiliarie l'abbiano adottata, vediamo cosa succede se le rifornisco di bozzoli dopo aver fatto loro accettare un gruppetto della stessa specie... La stessa cosa l'ho tentata con le Manica rubida, altra formica ostica e meravigliosa, che è facile trovare in grande quantità quasi tutta l'estate sui sentieri di montagna... solo che avevo sottovalutato la resistenza al freddo di entrambe le specie interpellate: non sono bastate 48 ore in provetta nel frigorifero a 4-5 gradi a smorzare l'aggressività di entrambe le formiche, in realtà non sono mai state immobilizzate dal freddo. Appena tolte dal frigorifero e riportate a temperatura ambiente, le operaie di entrambe le colonie hanno attaccato e ferito gravemente le loro regine, e quando sono intervenuto era troppo tardi. Risultato e consiglio: non tentate esperimenti del genere con formiche ausiliarie di montagna, a meno di usare formiche del tipo di F. lemani, che sono nettamente più pacifiche della rufa e forse meno tenaci e resistenti al gelo!
Forse la soluzione sarebbe tenere il tutto in frigo per una settimana... ma chi lo sa? Se siete particolarmente curiosi, provate!

Così si potrebbe pensare che mi sarei dovuto arrendere, quando ecco che durante la discesa dalla mia ultima scalata, il 24 luglio, mi imbatto in una bellissima e vispa regina di rufa a spasso sotto il sole pomeridiano; non so resistere alla cattura. Cosa ci fa una regina ancora a spasso quasi dopo un mese dalla sciamatura canonica? Però l'esperienza insegna: stavolta non tento nemmeno di prelevare operaie di rufa dal posto incriminato, ma svaligio di una ventina di bozzoli, cercando di far meno danno possibile, uno delle decine di piccoli acervi che incontro nella discesa. Non sono di Formica rufa; li vedo da sempre in terreno aperto, lontano dai boschi: cupola bassa, materiale di costruzione vario e sottile. io credevo fossero cose tipo F. pratensis o una variante minore del gruppo rufa, in quanto le operaie sono identiche come colorazione, anche se più piccole e dal rosso meno cupo, quasi delicate di struttura. Ma come mordono, e come sono aggressive! L'odore di acido formico poi è intenso come per le rufa.
Il mio amico Fabrizio invece le identifica come le mitiche F. execta, simili alla rufa ma diverse nel comportamento. La struttura del capo protegge il loro collo da attacchi nemici, mentre le loro mandibole taglienti vengono usate per sgozzarli. Dominano tutta la fascia di prati aperti al di sopra di quella forestale; le ho trovate fin quasi a 2000 metri, sui versanti esposti al sole, e costruiscono piccole cupole (20-30 cm) poco appariscenti tra l'erba.
A casa ritento la tecnica del frigorifero: catturate 12 formiche del tipo cinerea, che hanno dato buoni risultati, metto le due specie al freddo per un'ora, poi le unisco e le lascio lì 24 ore. Al caldo le operaie si comportano come da manuale e accolgono la nuova madre come niente fosse. Allora aggiungo i bozzoli di execta.
A questo punto c'è la prima sorpresa: essendo più piccole rispetto alle rufa, i bozzoli non hanno grandi dimensioni, ho preso inavvertitamente un paio di bozzoli di sessuati (quindi adesso sappiamo che la sciamatura delle execta non avviene entro luglio), che sono i primi a schiudersi già il giorno dopo. Il comportamento della rufa cambia radicalmente: ad una ad una stermina le ausiliarie cinerea, senza difficoltà, mentre sembra avere un approccio davvero amichevole con le nuove femmine nate.
Un appunto: sembra che in queste specie le femmine alate si comportino esattamente come le operaie, almeno fino al momento della fecondazione, assolvendo compiti di trasporto covata, pulizia, ecc.
La prima vera operaia è del giorno dopo; e tutte e 3 la festeggiano con leccate ininterrotte. A questo punto tutte le formiche trasportano i bozzoli, che erano rimasti all'aperto per 4/5 giorni, all'interno di una provetta nido con acqua, cotone e uno strato di terra mista del luogo d'origine (ho usato terra acida, tipica dei boschi di conifera).
Adesso le operaie sono una dozzina. C'è cooperazione e attività esterna limitata. Le formiche non sembrano gradire particolarmente le sostanze zuccherine, mentre hanno trascinato nel nido una donzella, masticandola allegramente. Non so se a questo punto la regina deporrà le prime uova; sembra sempre molto dinamica, ma non esce più dal nido. Se non altro ha superato bene la prima fase, e se la colpa della prima morte è stata dovuta a un fattore ambientale, ora non pare esserne disturbata: nella scatola ci sono humus e frammenti vegetali, zone asciutte e zone umide. Le execta ci mettono almeno due giorni a pigmentare dallo sfarfallamento, ma può essere questione di temperatura.
Sul fronte opposto, una regina di Manica rubida ha accettato con entusiasmo una dozzina di pupe della stessa specie, evitandosi così un lungo periodo di fatiche. Non so dire ora se questi esperimento procederanno altrettanto felicemente: anche nelle rubida è già nata la prima operaia, ma per lei, come per la rufa, non ci sono certezze. Lo studio e allevamento di queste formiche così particolari, chee sono così interessanti, hanno bisogno di fortuna, perché la fondazione è sempre un fatto precario anche in natura. L'eccezione sarebbe poter studiare la Formica rufa che forma colonie poliginiche perenni, con nidi interconnessi e migliaia di regine; questa però non compie un vero volo nuziale, e bisogna essere sul posto nel momento in cui le femmine si fanno fecondare a terra dai maschi in caccia. In questo caso si salterebbe la fase adottiva, asportando un centinaio di guerriere della colonia come per gemmazione, con notevoli vantaggi e minori rischi di insuccesso...

ORK:
Bene Gianni!... è bello leggere queste esperienze istruttive!
siamo in attesa di buone nuove
adozione di operaie di specie diversa, e uccisione quando nascono le proprie... mi era capitato solo con odontomachus... con la variante che comunque tutte erano nate da bozzoli...

Seguono un paio di foto dell'ultima esperienza.
Controllata alcuni giorni fa in frigorifero, la rufa è ancora in buona salute, ma non ho visto ancora le execta, che forse si sono interrate. Mi aspetto una possibile deposizione a primavera avanzata, ma ho paura a risvegliarle ora...


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Ultima modifica di GianniBert il 08/11/2012, 0:33, modificato 4 volte in totale.
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Re: Adozione di specie diverse per fondazione assistita o mi

Messaggioda GianniBert » 01/07/2011, 11:53

Concludo le osservazioni sull'adozione finita l'anno scorso con l'ibernazione del gruppo execta-rufa in frigorifero.
Durante i controlli invernali ho constatato la rufa sempre viva e immobile nella provetta, ma la scomparsa graduale di tutte le operaie execta.
Uccise dalla regina? Morte per malattia? Non certo per il freddo!

Ad aprile avevo risvegliato la supposta colonia per ritrovare ancora viva la regina e ben arzilla, ma nessuna operaia più ad assisterla. Anche l'introduzione di altre operaie di cunicolaria non ha sortito effetto positivo. Forse avrei dovuto trovare e fornirle nuovi bozzoli di serviformica? Ritentare una nuova schiusa ai suoi servizi? Non ce n'è stato il tempo. Una settimana circa dopo aver riportato in temperatura la provetta e tutta l'arena, la regina è morta, forse perché non si è più nemmeno alimentata.

Le conclusioni (a parte che non credo che ritenterò questo tipo di esperimenti) sono che bisogna garantire certamente una popolazione di ausiliarie maggiore prima dell'ibernazione e che in ogni caso bisognerebbe avere più regine in questa situazione per valutare correttamente le possibili percentuali di riuscita della fondazione.

Abbiamo visto che questa specie ha esigenze davvero particolari, quindi il rischio di fallimento è troppo elevato per ritentare, a meno di seguire solo questa determinata specie. Ma siccome l'intento è quello di reintrodurre la colonia in natura, forse è meglio lasciar fare a questa...
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Re: Adozione di specie diverse per fondazione assistita o mi

Messaggioda angelo.cardillo » 17/12/2012, 20:43

Scusate, tema vecchio.. Io avevo avuto una sfiga simile all'utente a cui era morta la regina.. Non c'e' stato nessun bisogno di fare ammazzare centinaia di larve... Stremare le formiche, affamarle e annacquarle... Ho usato il freddo e basta... Ho messo la regina dentro un velo (tipo quello dei confetti, un po' + resistente. Ma penso vada bene anche quello classico). Tutte le formiche (Lasius emarginatus) erano riunite in un unico ambiente (barattolo) messe in frigo. 4 gradi, forse meno. la regina era stata nutrita a acqua e zucchero, come del resto la colonia. Quasi x 1 settimana.. Era estate! Poi ho aperto rimesso tutto a temperatura ambiente. Ho aspettato, la regina si nutriva attraverso il velo. Ho aspettato qualche tempo, la regina ha deposto.. Ho provato con una formica x volta.. Le operaie avevano quel classico atteggiamento di "guardia" quando scattano avanti e indietro con le mascelle aperte... Ho aspettato ancora con 2 operaie dentro con la regina. Lei mediamente stressata. Ho tenuto il barattolo alla luce per un po.. Poi ho provato ad aprire (tagliato con forbice) rimanendo pronto a togliere la regina.. Alcune operaie insistevano nel comportamento di allarme.. Ma sempre meno evidente.. Alla fine adottata alla grande.. Con tutta la covata..
:-)
In fondo è l' stesso e identico sistema che ho sentito si usa anche con le api..
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Camponotus ligniperda, Camponotus lateralis, Camponotus Herculeanus, Camponotus vagus, Camponotus aethiops), Formica fusca, Formica cunicularia, Formica sanguinea, Formica rufibarbis, Lasius emarginatus 5000+ , Lasius fuliginosus 3000+ (fondazione in purezza), Lasius niger 5000+ Lasius meridionalis 5000+, Lasius umbratus(!?) 5000+ Messor capitatus, Polyergus rufescens Regina + operaie F. cunicularia + Soldati (4 colonie), Tetramorium caespitum parassitata da Strongylognathus testaceus 3000+, Crematogaster scuttellaris
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