Camponotus cruentatus, le mie esperienze

Camponotus cruentatus, le mie esperienze

Messaggioda GianniBert » 17/06/2019, 23:45

Voglio trascrivere qui le mie osservazioni personali su questa bella formica così rara nel nostro paese. Infatti a tutt’oggi non ho ancora sentito nessuno che sia incappato in una sciamatura di Camponotus cruentatus in Liguria, l’unica regione in cui abbiamo segnalazione della presenza di questa specie. Sul forum abbiamo diversi diari di utenti che ne hanno iniziato l’allevamento, ma pochi lo hanno protratto sino ad avere una colonia ben sviluppata, o forse nessuno ha avuto la pazienza di raccontare qui le proprie esperienze.

Cruentatus è una delle formiche più grandi in Europa, se la contende con C. herculeanus, ligniperda, barbaricus e vagus, che è tutto dire. Però le informazioni che abbiamo sono scarne, gli allevatori spagnoli non sono prolissi, e poi per conoscere bene una specie bisogna sperimentarla di persona, le informazioni di seconda mano sono la differenza fra correre il Gran Premio o guardarlo in TV, io la voglio vedere bene questa formica con le sue screziature rosso-cupo, scoprire se è davvero così feroce come alcuni dicono e quale sia il suo comportamento sociale.

Quando inizio a osservare questa specie, l’unico con cui riesco a confrontarmi e a scambiare informazioni è Yuri, che ha una colonia già avanzata, e che mi stimola con le foto delle operaie massicce del suo nido. Qui rinnovo il mio invito a un confronto con tutti quelli che hanno allevato o stanno allevando C. cruentatus; la mia e quella di yuri sono esperienze isolate, che possono essere influenzate dall’indole della regina, e da mille altri fattori, quindi il mio diario è soggettivo, e vuol essere solamente una testimonianza delle mie esperienze dirette con questa specie, che è davvero molto bella esteticamente, e con un carattere niente male!
Aspetto le vostre impressioni!

5 NOVEMBRE 2015
Ricevo oggi da Francesco (Mayx su formicarium.it) una regina e sette operaie di Camponotus cruentatus, con una covata di 12 larve (di cui una più sviluppata delle altre).
La provenienza è spagnola, probabile zona di Madrid, la sciamatura dovrebbe essere quella di giugno-luglio di quest'anno; un forum ben noto di lì regala regine e minicolonie a ogni ordine di fornitura entomologica. Avendone già precedentemente ricevuta una, Francesco questa me l’ha regalata.
La ricevo alloggiata in un mini-nido di ytong costruito dagli spagnoli, di quelli a più facciate con le gallerie scollegate fra loro; sembra non aver subito danni nel viaggio; ora vedremo cosa saprò cogliere di questa nuova, bella specie, che ha la particolarità di avere la chitina “ruvida” e delle belle screziature rossastre sul gastro, sul torace e a volte sulle zampe.
I primi alimenti proteici che ho fornito consistono in drosophile (immediatamente raccolte e portate dentro) e ho riscaldato la colonia, perché questa formica proviene da zone dai forti sbalzi di temperatura, dovrebbe essere sciamata a giugno-luglio di quest’anno, e voglio vedere se qualche larva in più riesce a filare il bozzolo prima della pausa invernale.
Inoltre non so cosa abbia passato durante l’estate: l’avranno tenuta a temperatura ambiente? Scaldata? Avrà deposto subito, o dopo un periodo di stasi? Che abbia alcune operaie ci sta, perché sono almeno tre mesi estivi, ed è legittimo che arrivi all’autunno con le sue prime figlie...

Cruentatus 11-5c.jpg
Inserite una drosofila e otterrete un ovetto!


27 NOVEMBRE
A distanza di circa venti giorni la regina ha un gastro molto dilatato. Le operaie si sono nutrite altre due volte di drosofile, e una goccia di miele. Adesso ho deciso di allontanare la colonia dal termosifone, per rispettare idealmente il periodo di riposo naturale. Secondo gli osservaori di questa specie in natura, questa formica esce a foraggiare in orari diversi durante l’anno, a seconda del cambio delle temperature, e quando comincia a far freddo esce preferibilmente in pieno giorno. Qui le operaie sono ancora abbastanza timide, ma molto meno di C. nylanderi che è estremamente paurosa. Continuano però a non alimentarsi con prede troppo coriacee, rifiutando ad esempio le camole della farina.

C.Cruentatus 04-10 c.jpg


8 MARZO 2016
Dopo un inizio incoraggiante con l’apparizione del primo bozzolo, a febbraio, le C. cruentatus se lo sono mangiato!
Che guaio! A cosa sarà dovuta questa azione? Forse semplicemente la pupa dentro era morta e lo hanno sentito… anche se proteine ne avevano comunque a disposizione!

12 MARZO
Subito dopo l’azione cannibalesca di pochi giorni fa la regina ha deposto! Circa 10 uova, nel frattempo ben due larve sono diventati bozzoli.

Cruentatus 05-07a.jpg


20 APRILE 2016
Una settimana fa avevo provato a dare in adozione alla colonia alcuni bozzoli di vagus, che in prima battuta sembravano essere stati rifiutati, invece ora le operaie hanno aperto almeno due bozzoli e le nuove nate sembrano essere state accettate. Un'altra conferma della facilità con cui le intraspecifiche di un gruppo si accettino facilmente fra loro. Mi sono accertato di usare solo bozzoli di operaie minori, in equilibrio con le figlie legittime, e in numero inferiore, per non falsare troppo la crescita della colonia, ma in verità ho fretta di vedere queste formiche svilupparsi, e in questa fase non so ancora come reagiranno ai primi caldi a cui le sto esponendo (ora sono in casa, vicino al termosifone). Oggi ho potuto verificare la schiusa di almeno un uovo, e ho visto la prima larva dell’anno!

27 APRILE
La situazione è la seguente: 12 operaie (di cui 5 vagus); l’apporto delle ausiliarie sembra aver accelerato, come speravo, il metabolismo della colonia, ma soprattutto le disincantate ausiliarie di vagus hanno meno remore a uscire e ad attaccare prede più grandi di drosophile o farfalline: oggi hanno trascinato nel nido una camola intera e spesso posso vedere operaie in arena. Qui si possono rimarcare differenze di intraprendenza abbastanza nette. Per quanto timorose in fase di fondazione, le vagus sono comunque più spudorate delle altre.
Si stanno schiudendo le ultime uova deposte. Può esserci una correlazione fra la cura delle larve da parte delle operaie e i tempi di schiusa. Il loro sviluppo può essere anche dovuto all’arrivo effettivo della primavera, ma certamente più operaie vogliono dire più cure parentali.

10 MAGGIO 2016
Il piccolo nido di accrescimento è davvero… piccolo! L’arena è infima e le operaie di entrambe le specie cominciano ad aggirarsi fin troppo nell’esiguo spazio, accumulando schifezze che vanno continuamente rimosse. Così ho preparato un piccolo nido di accrescimento, spero che la famiglia si trasferisca presto. Per ora la vedo difficile attirare regina e covata fuori dai loro appartamenti...

14-15 MAGGIO
E’ nata la prima operaia dell’anno! Nella notte successiva, dopo aver trasferito i due nidi collegati al fresco in garage, ho ben riscaldato col tappetino il nido nuovo, e in questo modo in poche ore ho ottenuto il completo trasferimento della colonia.

20 MAGGIO
Nata la seconda operaia! È abbastanza grande, screziata di rosso, molto bella!
Adesso ci sono 16 bozzoli, 9 larve abbastanza sviluppate e una trentina almeno di larvette, inoltre ci sono almeno una dozzina di uova fresche. Posso paragonare queste formiche a C. vagus? Certo le deposizioni e lo sviluppo, con la colonia discretamente riscaldata, sono più rapide di nostre altre “maggiori” che ho precedentemente osservato.
La relazione fra ambiente in cui la specie si è adattata a vivere (pianura, luoghi caldi e assolati, abitudini sociali) giocherebbe quindi un ruolo importante sulla biologia di queste formiche; C. nylanderi è più timida e più lenta, necessita di picchi di calore maggiori, ma dobbiamo considerare che la specie sciama in autunno, mentre cruentatus e vagus all’inizio dell’estate. Vagus e cruentatus hanno quindi più punti in comune delle altre e hanno quasi la stessa velocità di deposizione a pari condizioni ambientali.

2016-05-29 11.13.42.jpg


21 GIUGNO 2016
Colonia in aumento, adesso sono almeno una trentina e le ausiliarie di vagus stanno sparendo nella massa, ma continuano a comportarsi normalmente, ben accettate dalle sorellastre DOC. Non ci sono state perdite nelle uova deposte a marzo e tutte le operaie sono nate. La regina ha deposto un nuovo gruzzoletto di uova in concomitanza con l’impuparsi delle larve più anziane.

30 AGOSTO
Ormai la colonia conta più di 50 operaie, anche di buona dimensione, e un certo numero di uova, larve e piccoli bozzoli. Non le sto scaldando continuamente, ma quando lo faccio è evidente che covata e operaie lo gradiscono molto.

Cruentatus 5-3.jpg


29 OTTOBRE
Ho dovuto preparare un nuovo nido, perché il modello di accrescimento sta già mostrando i suoi limiti sia per il numero che per la stazza delle ospit, cosa di cui avrei dovuto tenere conto, ma chi si aspettava, cinque mesi fa, una crescita paragonabile a quella di vagus? L’ho collegato, ma le formiche non si sono ancora trasferite nel nuovo nido, forse la temperatura non è sufficientemente alta per stimolarle, tanto che persino le uova sono tenute ancora nel nido vecchio!
Dobbiamo considerare SEMPRE che la covata è soprattutto accudita dalle operaie più giovani, e che queste, meno intraprendenti delle anziane, sono molto restie a lasciare le stanze in cui sono nate, lasciando alle veterane il compito di esplorare ed esporsi ai rischi.

2 NOVEMBRE 2017
Nei giorni scorsi la sorpresa: apparizione del primo soldato vero e proprio, quando ci sono già almeno 200 operaie, fra cui alcune maggiori, ma la struttura allometrica del soldato è notevole e si distingue perfettamente dalle altre sorelle. Ci vogliono molte ore perché questa grossa formica inizi a muoversi con la sicurezza delle altre e termini di pigmentare come si deve.

Cruentatus 9-21d.jpg
Il grande bozzolo da cui non so cosa verrà fuori...

Cruentatus 10-13o.jpg
Il grande soldato inizia a muoversi nelle stanze...


10 NOVEMBRE
Adesso devo proprio ibernare questa colonia, che però non ha completato il trasferimento: la regina e circa 30 operaie restano nel nido vecchio; non posso mantenere ancora a lungo questa scomoda situazione: devo convincerle a spostarsi oppure far rientrare quelle già uscite per scollegarlo e raffreddare il tutto!

23 NOVEMBRE
Con una azione di forza rimetto tutte le operaie nel nido vecchio, la regina non si sposta e in parte hanno riportato la covata lì. E’ una operazione che avrei voluto evitare, ma sono stato costretto a prendere questa decisione perché non oso stressare la regina a ridosso dell’inverno e preferisco farlo con le operaie. E’ in questa operazione che mi rendo conto che molte operaie che ho preso in mano moriranno in arena dopo poche ore. Non so se attribuire questi decessi alla mia manipolazione, perché con le altre formiche non mi era mai successo.
Troppa emissione di acido formico in concomitanza al contatto con le mie mani? Erano alcune formiche già vecchie e troppo stressate? Dovrò tenerne conto in futuro e vedere se ricapita.

ANNO 2018
12 FEBBRAIO
Sia la colonia di C. cruentatus che quella di C. barbaricus hanno goduto di più caldo delle altre, così ora ci sono grandi larve e qualche bozzolo in cruentatus, e moltissime uova e larve;
Le “ruvide” formiche spagnole stanno sviluppando altri soldati, ma uno, quello nato in autunno, si è sviluppato veramente in modo enorme, forse supera i 16 mm, lo inseguo nelle gallerie con la pellicola millimetrata per rilevare le misure esatte ma è un lavoro improbo, perché non sta mai fermo come vorrei, spero di riuscire in futuro a ritrovarlo nella massa e misurarlo correttamente!

3 MARZO 2018
Al terzo anno effettivo di vita le C. cruentatus stanno decisamente manifestando un nuovo carattere: le operaie in arena sono più aggressive e intraprendenti, alcuni soldati hanno preso ad uscire, e tutte le formiche si muovono come in punta di zampe con aria minacciosa, come è tipico di molte formiche deserticole. Nel nido si sono sviluppate larve davvero enormi, in numero limitato, ma pur sempre maggiore di prima. Ci sono anche i primi bozzoli dell'anno, e questi sembrano più di operaie piccolo-medie. I soldati veramente enormi per ora si contano sulle dita di una mano, ma dal mese prossimo…

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18-20 MARZO 2018
Alcuni dei bozzoli che osservo sono enormi, e il loro colore è sospetto; la seta degli alati tendenzialmente appare più scura e tendente al marrone di quella delle comuni operaie. Sono curioso anche di vedere se da questi usciranno alati o guerriere giganti, chissà!
Sto preparandomi al trasloco, utilizzando il vecchio nido in cui tenevo Camponotus nylanderi, la colonia ormai estinta dopo la triste morte della regina.

12 APRILE 2018
Sto trasferendo da ieri la colonia in un nido più grande, a doppia facciata. Questo nido è riciclato, prima ha ospitato prima Formica cunicularia, poi Camponotus nylanderi, ora C. cruentatus, ed è ancora in ottime condizioni, prova che forse non tutti i blocchi di gasbeton sono effettivamente uguali.
Questo dovrebbe bastarmi almeno per un altro anno. Certo, se queste formiche continuano a cresce con questo ritmo in numero e misura…

22 APRILE

La colonia non vuole saperne di traslocare. Per quanto molte operaie e gran parte della covata siano nei nuovi alloggi, come lo scorso autunno tantissime operaie con covata e la regina stessa restano irremovibili nelle stanze del vecchio nido. Devo trovare il modo di convincerle, ma non è facile; confidavo che col risveglio primaverile e il riscaldamento favorevole del nuovo ambiente si sarebbero spostare volentieri, ma queste formiche che dovrebbero tanto amare il tepore del nuovo alloggio non fanno una piega e rimangono lì!!!

23 APRILE
Finalmente sono riuscito a traslocare tutta la colonia nel nido più grande: è stato necessario creare un vero e proprio choc termico per rendere inospitale la vecchia casa e farle decidere definitivamente: impilare dei ghiacciolini refrigeranti davanti al vetro del vecchio nido è stata la mossa vincente, e in poche ore il miracolo che attendevo da almeno 10 giorni è avvenuto!

28 APRILE
Mentre la colonia si è trasferita praticamente al completo, una sparuta pattuglia è rimasta indietro per accudire un bozzolo enorme, che ha portato alla nascita di una regina. Questa non traslocherà mai, sarà “mangiata” proprio dalle operaie che la accudivano leccandola in continuazione. A questo punto posso aprire le vetrate e raccogliere le ultime recalcitranti che in ogni caso posso permettermi di sacrificare.

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La giovane regina che non regnerà mai: si possono notare le ali ancora racchiuse nella membrana protettiva. Non faranno in tempo ad asciugare e distendersi.

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Le foraggiatrici iniziano manifestare una diversa aggressività...

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Cure reciproche in arena fra le operaie più anziane...


24 LUGLIO 2018
Ancora la colonia sta crescendo e ci sono molte operaie irrequiete in arena; sono decisamente aumentate! Sembra cresciuto anche il bisogno di prede animali (sempre prede piccole e morbide, ma ora anche qualche piccola blatta), mentre il miele non è mai disdegnato.

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Mentre cacciano una blatta in pieno sole i colori si accentuano. Potete vedere come sono belle così screziate, dentro il nido spesso l'effetto si perde, anche perché queste formiche non sono "lucide”...


31 AGOSTO
Ancora una accelerazione nella crescita. Noto in qualche punto un accenno di scavo, e il gasbeton è stato intaccato, ma sembra che per ora le formiche non vadano a fondo.

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Operaia "in punta di piedi” al centro della foto.


8 NOVEMBRE
La colonia cresce ancora e ho smesso di scaldarle. Ormai sono alcune centinaia e sono parecchie quelle sempre in arena a girovagare; è bello vedere queste esploratrici alzarsi “in punta di zampe” come per pavoneggiarsi e sembrare più grandi. La regina depone a ondate, seguendo le punte di riscaldamento, ma anche le schiuse di nuovi bozzoli! Quando le operaie giovani sono abbondanti, sembra un segnale convenuto per una nuova deposizione.

Cruentatus 3-24i.jpg
Qui si vede benissimo l'inizio della filatura del bozzolo che precede l'impupamento


21 NOVEMBRE
Tolto ogni riscaldamento per la pausa invernale e portata la colonia nel garage, nel punto meno freddo.

ANNO 2019
21 FEBBRAIO
Ho ricominciato a scaldare moderatamente il nido e adesso sì che cominciano ad esserci problemi di spazio!
Le operaie penso siano ormai un migliaio, e la stazza media è aumentata ancora. Mettere un dito in arena comporta l’asssalto immediato e morsi feroci: le formiche si muovono in modo frenetico e l’allarme si diffonde immediatamente alle compagne vicine. E’ diventato difficile anche avvicinarsi all’arena a fare fotografie perché queste formiche hanno l’abitudine di “alzarsi in punta di zampe” per raggiungere qualsiasi cosa si affacci al loro spazio vitale. Se non sto attento mi ritrovo subito con formiche arrampicate sulla macchina fotografica o su una mano!
Forse C. cruentatus è più delicata di C. vagus: quando mi è capitato di maneggiare alcune operaie ho notato un aumento della loro mortalità, cosa che con altre formiche, ma soprattutto con le cugine vagus non succede assolutamente! Quelle posso afferrarle, strizzarle e rigettarle in arena e non fanno più di una piega. Sospetto che cruentatus invece non sopporti essere maneggiata. Ma forse è solo una mia impressione. Nessuno ha notato questa cosa?

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Sì, sì, faccio tutto da sola!


22 APRILE
Esplosione demografica, grandi deposizioni, larve, larve, larve, e una fame paragonabile alla grande colonia di C. vagus. Le foraggiatrici non indietreggiano più davanti a nulla: blatte, camole, cavallette, tutto viene attaccato ferocemente a morsi e smembrato. Ho visto una camola tagliata in due da un soldato, e devo dire che nemmeno le vagus per ora hanno mostrato una simile potenza di morso.

Cruentatus 4-22m.jpg
Una camola della farina tagliata in due da un poderoso morso di questo soldato


Lo sviluppo della colonia ha confermato ancora una volta quello che già avevamo osservato: il “carattere” delle formiche e il loro appetito crescono in proporzione alla quantità e soprattutto all’età delle operaie stesse.
Devo ormai pensare di costruire anche per loro un nido nuovo più grande, ho atteso fin troppo, confidando nel fatto che non siano scavatrici indefesse, ma ora è proprio questione di spazio all’interno del nido, nonché all’esterno.
Come altre specie di formiche, anche queste tendono a spostare tutti i detriti e il substrato dell’arena allontanandolo dall’entrata del nido. Questo può essere dovuto a un istinto innato a liberare l’apertura principale, come anche al bisogno irrefrenabile di “spostare” i materiali da costruzione.
Di fatto in questo tipo di nidi artificiali, la possibilità di scavare è limitata, e non è detto che anche l’istinto a scavare non sia una necessità fisica per le formiche.


Le operaie ormai pattugliano incessantemente l'esterno, nulla sfugge al loro controllo...

14 GIUGNO
Mentre pulivo un po’ l’arena oggi sono stato morso da un soldato che mi ha fatto uscire istantaneamente il sangue. Non so se sia perché più potente il morso, o solo più affilate e dentellate le tenaglie, ed è pur vero che poche settimane fa anche una vagus era riuscita a bucare la pelle di un mio polpastrello, spruzzandoci dentro acido formico, ma questa mi ha colpito perché ci è riuscita con una velocità e facilità sconcertanti…
Va be’, lamentele a parte, ho deciso di trasferire finalmente la colonia e sto preparando un nido a doppia faccia con un blocco unico 60 x 25. Ormai le formiche sono ben in grado di popolarlo tutto, si tratta solo di vedere se riuscirò a operare il trasferimento prima o dopo l'estate...

Cruentatus 6-14d.jpg

Cruentatus 6-14b.jpg
Non c'è trippa... o meglio: c'è trippa per gatti! Ho provato anche io a sperimentare il cibo per gatti tipo paté, e devo dire che per ora ogni colonia a cui l'ho somministrato ha espresso giudizi favorevoli.
Allegati
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Trofallassi fra operaie minori.
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Re: Camponotus cruentatus, le mie esperienze

Messaggioda Sara75 » 18/06/2019, 9:41

Splendida colonia! Sono formiche davvero combattive, peccato che in provincia di Genova dove vivo non se trovino.
„L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.“ _Charles Darwin.

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Re: Camponotus cruentatus, le mie esperienze

Messaggioda Nic » 18/06/2019, 10:08

Ciao Gianni, vorrei rispondere al tuo dubbio sull' aumento di mortalità delle operaie in seguito a maneggiamento e ti dico che lo hai fatto venire anche a me: nella piccola colonia di un anno di età di cui sono in possesso ormai da un mese, sono morte fino ad ora 2 operaie ma credo fossero le nanitiche e quindi credo che loro morte possa essere imputabile all' età.
Mi capita ogni tanto di doverle ributtare in arena perché scappano (corrono come delle forsennate e sono velocissime) ma non sono sicuro che muoiano a causa di questo perché una volta rientrate si riprendono subito e appaiono illese.
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Re: Camponotus cruentatus, le mie esperienze

Messaggioda GianniBert » 18/06/2019, 15:26

Sì, i miei sono solo dubbi basati sul decesso di alcune operaie senza motivo apparente, non sono nemmeno sicuro siano le stesse che avevo preso in mano, ecco perché mi piacerebbe sapere se qualcun altro ha avuto i miei stesi dubbi!

Per la cronaca, oggi per la prima volta queste formiche sono riuscite ad evadere, ancora non so da dove, ma forse scalando l'antifuga indebolito dal gran caldo (sono in garage a circa 30-34°), visto che non lo passavo da mesi!!!
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Re: Camponotus cruentatus, le mie esperienze

Messaggioda Nic » 21/06/2019, 14:35

Vorrei riportare un' osservazione che ho fatto riguardo alle formiche maneggiate che poi muoiono e sia ieri che due giorni fa, durante le operazioni di pulizia e rifornimento di cibo in arena, sono scappate in tutto 3 operaie (due l' altro ieri e una ieri).
Ovviamente le ho rimesse dentro prendendole con le mani ma sono tutt'ora vive, quindi probabilmente non è il maneggiarle la causa della morte.
Ho notato che nella mia colonia, le operaie che sono morte fin ora, coincidono in numero con le nuove nate; una sorta di ricambio generazionale insomma, però questo è imputabile alla giovane età della colonia.
Le formiche sono insetti forti, mi sembra strano che possano morire in seguito al prenderle in mano :unsure:
Nic
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Re: Camponotus cruentatus, le mie esperienze

Messaggioda yurj » 19/07/2019, 12:15

Ciao Gianni!
Gran bel diario, anche se ho seguito passo passo la tua colonia nella crescita quasi dal vivo, è sempre un piacere leggerti.
Come detto di persona, concordo con tutte le tue osservazioni; sono davvero le formiche più simili a C. vagus per ritmo di crescita e di voracità/aggressività. Le mie già intorno alle 50-60 operaie hanno iniziato a nutrirsi ci camole vive.
Sicuramente hanno bisogno di alte temperature e di bassissima umidità, producono soldati abbastanza velocemente e sono intraprendenti, anche se non particolarmente dedite allo scavo nemmeno quando la colonia è grande.
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Re: Camponotus cruentatus, le mie esperienze

Messaggioda GianniBert » 30/10/2019, 0:24

Ultimamente la colonia è cresciuta parecchio e finalmente ho operato il trasferimento in un nido nuovo a doppia facciata, gasbeton, cm 60 x 25.
A primavera darò il formicaio a un'amica per metterlo in un'aula didattica, in modo da poter tenere lezioni sul mondo delle formiche alle scolaresche in visita.
Con questa colonia non avrà problemi di visibilità! :lol:

Per alcune settimane ho cercato di traslocare le formiche con i soliti metodi: riscaldamento del nido nuovo e raffreddamento di quello vecchio, collegamento all'arena solo tramite nuovo nido, posizionato in garage per far sì che all'abbassamento delle temperature le formiche fossero stimolate a spostarsi...
Tutti questi accorgimento ha non ottenuto il solo risultato di far spostare la regina, una parte della covata e circa il 60% della popolazione.
Alla fine mi sono spazientito e ho operato un trasloco di forza, cosa che ha richiesto una mezza giornata di lavoro. Infatti ho voluto operare nella massima sicurezza, perché moltissime larve appena schiuse erano ancora nel nido vecchio e non volevo assolutamente perderle, quindi dovevo poter accedere all'interno per prelevare nutrici e covata.
Tutta l'operazione sul nido si è svolta in un contenitore spalmato di antifuga, in modo da non avere mai problemi se le formiche si fossero lanciate tutte lontane dal nido.

Spoiler: mostra
Cruentatus 10-23gg.jpg
Con formiche di questo tipo è importante e utile operare sempre con guanti chirurgici: la quantità di acido formico che possono secernere è elevata!

Cruentatus 10-23c.jpg
Frotte di operaie di tutte le taglie scorrazzano in arena prima di decidere che possono entrare nel nido...


Devo dire che per quanto lunga e delicata, l'operazione è stata più facile che con C. vagus, ad esempio. E il motivo è stato nel modo di mordere e attaccare di questa specie: quando C. vagus morde, è difficile farle lasciare la presa, quindi ogni volta che si prelevano operaie, staccarle dalla mano o dalle pinzette è sempre laborioso. Cruentatus invece morde ferocemente, con forza e rapidamente, ma è altrettanto rapida ad aprire le mandibole e lasciarsi cadere.

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Cruentatus 10-23f.jpg
Mandibole spalancate e un diavolo per ... capello (!). Ma se non hanno presa, queste formiche si staccano dai supporti in un secondo...

Cruentatus 10-23h.jpg
Pattuglie di formiche disorientate si raggruppano sotto un tronco in attesa di capire cosa sia successo...


Dopo aver aperto la prima faccia del nido, ho tappato tutte le gallerie di collegamento con la seconda facciata, prelevato con un foglio di plexiglas tutte le formiche che si attaccavano e le scuotevo facilmente nella nuova arena. Bastava appoggiare la sezione di plexiglas sul gasbeton per vederlo assalire dalle formiche, così l'ho usato a mo' di ramazza. Poi ho richiuso la sezione del nido (in modo che le formiche non potessero tornare nelle gallerie già ripulite) e aperto la seconda facciata.
Qui è stato più laborioso e delicato, perché le giovani nutrici sono paurose e tendono a nascondersi, portando la covata, perché bisogna essere attenti a trovarle nei recessi delle stanze e a prelevarle con le larve e le uova. Sono comunque riuscito a risolvere tutto in poche ore, salvando tutte le operaie e la covata.

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Cruentatus 10-23q.jpg
Il formicaio (Lato A) nella sua interezza. Il collegamento con il lato B avviene tramite tubo di collegamento esterno.

Cruentatus 10-23n.jpg
Stanze sovraffollate, ma nella calca si possono intravvedere alcuni gruppi di larve al primo stadio, quello che i Camponotus maggiori preferiscono per far svernare la covata.


All'inizio c'è stato molto panico e gran parte delle formiche si radunava sotto pietre o leggenti che arredano l'arena, ma poi trovavano la via della nuova casa e in breve si portavano sotto. Le operaie con covata addirittura scendevano subito al sicuro, forse guidate dal traffico, forse per puro caso cercando un buon riparo. La popolazione alla fine si è ammassata nelle stanze che al momento sono sovraffollate. Infatti non ho voluto aprire subito il collegamento con la seconda facciata, lascio questa incombenza/soddisfazione alla mia amica al risveglio primaverile.
Se finora ho tentato di scaldare il nido, da questo momento procederò a raffreddare e ibernare la colonia. Sono già fin troppo esuberanti e non voglio che disperdano calore ed energie in questa fase.
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Re: Camponotus cruentatus, le mie esperienze

Messaggioda GianniBert » 18/11/2019, 18:35

Anche se in ritardo, vi mostro la colonia al termine della fase di trasloco.
E' stata posta in ibernazione il giorno successivo. La seconda facciata del nido verrà aperta e resa accessibile alle formiche solo al risveglio. Questo per favorire la fase di riposo in cui le formiche si ammasserebbero comunque.



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