Cronache dal giardino

Osservazioni sul comportamento delle formiche.

Re: Cronache dal giardino

Messaggioda enrico » 10/10/2013, 17:08

#09 Due formicai confinanti

Luglio 2013

Ho già accennato come la compresenza di più specie in spazi ristretti, in maniera ordinariamente non conflittuale, sia cosa diffusa e comune. In questo caso abbiamo addirittura due formicai i cui ingressi si trovano collocati l'uno accanto all'altro..

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A sinistra, in corrispondenza dei cumuli di pezzetti di legno e altri detriti di "media dimensione" si trova una delle colonie di Camponotus barbaricus. A destra invece, in corrispondenza dei mucchietti di terra (in gran parte di colore chiaro, che si può osservare anche sopra il muro di cemento dove c'è un altro ingresso) si trovano gli ingressi di un formicaio costruito da Pheidole pallidula, le cui operaie camminano in una lunga fila 'esterna' che collega questo formicaio ad altre costruzioni sotterranee appartenenti alla stessa grande colonia, almeno un metro e mezzo più distanti.

Di tutte e due ho già parlato, in particolare di quella di P. pallidula ci sono foto sia in occasione delle sciamature (#07, la colonia senza soldati fuori dal nido)sia in occasione del capitolo dedicato agli scontri con C. scutellaris (#02, la penultima foto si riferisce a quella fila di collegamento di cui sopra).


Ecco come si presenta l'entrata del formicaio di C. barbaricus nel periodo estivo quindi, guardandolo più da vicino.. una caratteristica di questo formicaio è che nei periodi caldi dell'anno quando innaffio le piante o mi trovo per qualche ragione nei paraggi avvertono la mia presenza e iniziano ad uscire con fare aggressivo.... nei periodi dell'anno dal clima freddo come anche per buona parte della primavera (sull'autunno ancora devo osservare), il nido rimane barricato e sembra non esserci vita al di dentro. L'attività è comunque concentrata sempre la notte, e di giorno in genere si vede ben poco, tranne quello che ho detto.

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Dall'altro lato invece si osserva quasi sempre qualcosa - ad eccezione del periodo di freddo ovviamente - , ed è caratteristico di queste formiche il modo di costruire queste montagnette con la terra scavata.

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Nel mezzo, placidamente, un'operaia di Solenopsis
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Fino ad ora non ho mai osservato momenti di tensione. Le operaie di P. pallidula si dileguano quando incontrano una delle vicine più grande, e queste ultime a loro volta reagiscono con disinteresse, o si tengono alla larga quando le P. pallidula, per esempio, sciamano. In questa data (7 luglio) ho trovato entrambe le due formicai contemporaneamente impegnate in attività potenzialmente cause di conflitto, ma senza che questo vi sia minimamente stato.
>Da un lato P. pallidula impegnate a smembrare quello che dev'essere l'addome di un dittero o forse di un imenottero che non riuscivano a fare passare dall'entrata del nido:
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I soldati si concentrano nel fare a pezzi l'animale morto, con l'aiuto di non poche operaie..[URL=http://s1211.photobucket.com/user/Qualcuno/media/6_zpsb644bce5.jpg.html]
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In basso, e in alto, molte operaie sono visibilmente impegnate a costruire dei cordoni difensivi, piuttosto che occuparsi del cibo.
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>Dall'altro le C. barbaricus fanno "annusare l'aria" ad alcuni maschi, in attesa di sciamare in un momento che mi devo essere perso (probabilmente è successo di notte).
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svariate operaie si occupano di tenere in ordine la barricataImmagine

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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda enrico » 11/10/2013, 17:24

Ho aggiornato, per chi volesse darvi un'occhiata, il capitolo #03 sulle formiche e il loro rapporto con gli afidi e gli altri ospiti delle piante, aggiungendo le foto di luglio (come avevo preannunciato) e ho aggiunto due considerazioni nel primo post iniziale.

Siamo a ottobre e credo che entro fine mese potrò caricare tutte le foto di Luglio e Agosto, per poi dedicarmi a quelle di settembre e quelle eventuali successive (ovviamente le attività delle formiche saranno quasi del tutto zero nel periodo invernale). Da un lato ho delle speranze di avvistare l'anno prossimo delle neonate colonie di una nuova specie, visto che negli ultimi tempi ho trovato alcune regine (non vi dico quale per ora, tanto ci saranno le foto), dall'altro non sono proprio sicuro di continuare questa "cronaca" oltre la fine del 2013, ci devo pensare, comunque è stato divertente ma potrebbe diventare (se non lo è già) un qualcosa di troppo prolisso per chiunque.. :roll:
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda Bremen » 11/10/2013, 21:18

Io dico solo che lo seguo come un documentario! Non intervengo per non creare spam, pero ti assicuro che è interessantissimo. Per ora, l'unica osservazione continua delle formiche in natura!
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda enrico » 15/11/2013, 22:55

>Per la questione "spam".. liberissimi tutti di commentare tutto (nei limiti della ragionevolezza)..penso che la leggibilità del diario non ne soffra!
>Ho aggiornato le schede iniziali del capitolo "checklist". Le avevo scritte davvero maluccio per qualche motivo, ma le aggiorno anche perchè avevo anticipato cose che ormai allo stato attuale sono già state scritte nei capitoli successivi. Voglio che siano sintetiche presentazioni delle specie e man mano quando i contenuti e i capitoli vanno avanti probabilmente le rivedrò ulteriormente.
>Questa è collegata con quella di prima. Ed è importante! La specie precedentemente identificata come Camponotus lateralis si è in realtà rivelata essere C. truncatus come aveva già capito l'utente iComix ( :clap: :clap: :clap: ). Ne ho la sicurezza perchè ho avuto modo di osservarle di più, vedendo fra l'altro anche le operaie maggiori che levano ogni ragionevole dubbio.. ci sono le foto che lo testimoniano ma naturalmente verranno caricate più avanti coi soliti tempi lenti, quindi per il momento mi limito a cimentarmi nel lavoro di correggere i nomi :roll:




#10 Ancora Pheidole pallidula

Ragruppo qua un po' di foto di questa specie che specificano un po' alcuni elementi già citati forse anche più volte a proposito delle loro abitudini alimentari e della loro abilità di "spazzine" appassionate di cibi proteici.

Partiamo con questa foto, dove un'operaia fa sfoggio della sua forza trascinando da sola un'ape (Apis mellifera, la si potrebbe forse identificare come A. mellifera sicula dalla colorazione ma non mi posso pronunciare con certezze in merito). Ma come non contavano moltissimo sulla cooperazione delle compagne, sui "rinforzi rapidi" etc.?
E' sicuramente così, ma quello che spesso noto è che la prima operaia a trovare del cibo come questo, per prima cosa prova a vedere "cosa riesce a fare da sola"..cioè se riesce a spostare l'insetto da sola, ed eventualmente con che ritmo. O almeno questa è l'interpretazione intuitiva ma potenzialmente scorretta che viene da pensare.. sta di fatto che quest'operaia, prima di chiamare rinforzi dal nido (per altro non molto lontano) ha portato con sè l'ape per un pezzo dopo averla prima ispezionata.
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Ed ecco puntuali le compagne, dopo qualche secondo già intente ad aiutare. In poco tempo la preda è portata a "casa".
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Una situazione un po' diversa è quella quando, come spesso capita, si incontra un insetto non morto, ma comunque in condizioni da non poter nè scappare nè difendersi. E' il caso di questo sfortunato dittero Stratiomyidae, che non era in grado di volare nè di stare in piedi, ma agitava di tanto in tanto le ali e le zampe (anche se le immagini riprendendolo da immobile lo fanno sembrare già stecchito).
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Dopo un cauto avvicinamento, le prime operaie si rendono presto conto di aver a che fare con un'animale in cattivo stato di salute, ma non morto..
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I tempi per il reclutamento di nuove operaie sono brevissimi e in poco tempo le si vede uscire dal nido. Per un tratto seguono evidentemente una pista precisa, poi si sparpagliano.. non intenzionato a farsi catturare, il dittero utilizza le ali per spostarsi con movimenti goffi in direzione casuale, che lo fanno perdere di vista alle formiche..
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Le prime tentano di bloccare la preda
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Questi si libera per finire a un po' di centimetri di distanza, ci mette tutte le sue energie e se le scrolla di dosso tutte, ma per quanto?
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E' nuovamente questione di attimi, le formiche vagano aggressivamente cercando la preda "perduta". Il secondo assalto è più fortunato, riescono contemporaneamente a trovarlo in diverse:
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Ed in molto, molto poco tempo, i numeri aumentano:
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In breve i tentativi dell'insetto di liberarsi sono vani, ora ci sono abbastanza formiche da controllare i suoi movimenti quasi del tutto e iniziare a spostarlo, piano piano..
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Già durante il trasporto (come già visto nelle foto di prima) soprattutto i soldati cercano i punti migliori per fare breccia nell'esoscheletro della vittima
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Un'operaia solitaria scruta fuori mentre in secondo piano un ammasso di formiche accoglie la preda dentro il formicaio:
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Ed eccole invece intente a raccogliere più placide del liquido zuccherino da terra (prodotto da eterotteri sugli alberi sovrastanti):
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In questo caso, per concludere, un'operaia a lavoro per costruire una barricata sul corpo di un Orcystes nasicornis morto.
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EDIT:
Mi ero dimenticata questa; eccole intente nel duro lavoro di fare a pezzi un frammento di croccantino del cane rubato dai rimasugli nella ciotola, che è troppo grande per essere portato dentro così com'è!
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda entoK » 22/11/2013, 14:24

Cavolo mi riprometto sempre di commentare le cose interessantissime che metti, ma c'è sempre così tanto materiale che non so mai da dove cominciare e dove finirei col poco tempo. Provo a contribuire almeno per la parte che potrebbe svilupparsi di più: visto le veramente ottime foto che hai :clap: secondo me nella lista delle specie puoi spingerti ben oltre, ci sono particolari che quasi si intravedono in quelle ridotte per il web!
:smile:
enrico ha scritto:Temnothorax sp. - "Temnothorax nere"

Per cercare di rendermi utile sono andato a guardare nella galleria di immagini che tenevo (sicuramente mi manca qualche endemismo, ma ho immagini relative ad almeno una trentina delle nostrane) quando identificavo le mie, perché ricordavo che le specie marcatamente scure sono relativamente poche e presumibilmente ti ci raccapezzi più facilmente. Può darsi che ce ne perdiamo qualcuna ma così nere dovresti avere T. rottenbergii, T. angustulus, T. kraussei, T. niger che mi paiono distinguibili dalle solite spine propodeali. Visto che tu hai le foto a più alta risoluzione io un occhiata la darei tanto per curiosità (se ci sei arrivato con T. recedens qua fatichi meno penso).

enrico ha scritto:Temnothorax sp. - "Temnothorax 2"

C'è qualcosa che non mi torna rispetto alle solite nel genere, mi sembra che la tua descrizione delle proporzioni più massicce colga il punto e abbiano il peziolo molto largo: sicuramente la sparo grossa ma non è che potrebbero essere Leptothorax sp. (mi pare siano più grandi per definizione) nel caso controlla il numero degli articoli antennali se sono 11 (io non vorrei prendere un abbaglio nella versione ridotta). Se ho tempo guardo se trovo qualche altra chiave chiara per il genere.. mi pare non abbiano la spina sotto il peziolo tanto visibile ma devo controllare meglio.

enrico ha scritto:Tetramorium sp.

Rossicce così vengono descritte solo specie poliginiche e con operaie un po' più piccole (<3 mm), mi vengono in mente: T. semilaeve (su cui punterei dato che dovrebbe essere quella ampiamente diffusa), forse T. meridionale (a intravedere le chiavi scarterei) oppure T. diomedeum (che però mi sembrava avesse dei limiti geografici e fosse più orientale rispetto a te), può darsi che ci sia altro a distribuzione endemica che sicuramente sarà particolarità sicula di recente scoperta..

enrico ha scritto:potrebbero essere Tapinoma simrothi?

Dalla forma dell'epinoto sembra sensato escludere T. nigerrimum, a quel punto le chiavi utili per distinguere quella che ipotizzi dalla T. erraticum richiedono una foto chiara del capo: qui non si vede la rientranza del clipeo, ma dal poco che si intuisce dei funicoli antennali sembra più T. simrothi proprio! :clap:

enrico ha scritto:Lasius sp.

Anche qui secondo me hai le foto giuste. Se tu le hai con un po' più di risoluzione puoi stabilire se abbiano i peletti eretti sugli scapi antennali (gruppo niger che a quel punto se vedi bene la pelosità del clipeo ti manda dritto alla specie).

Le chiavi che non sapevo le ho guardate da qui (è in francese ma se ci sono arrivato io che non lo conosco.. :lol: ), preso comunque dalla solita miniera di Antweb. ;)
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda enrico » 02/01/2014, 20:51

Ehi e io mi ripromettevo di ripassare da questa discussione per aggiornarla e sono molto indietro!! Sono molto interessanti le cose che hai scritto ora vedo di lavorarci su

Sulle Temnothorax nere, fra quelle che hai elencato tu solo T. niger è da escludersi a priori perché segnalata per il Nordovest e non per la Sicilia! Le altre tre sono tutte presenti nella mia regione. Ma quali chiavi usare? Qua per esempio T. rottenbergii non figura..

Sulle possibili Leptothorax sempre basandomi sulla checklist fatta dal prof. Rigato sembra che si trovino tutte e 5 le specie (di cui 2 parassite sociali indicate come "molto rare") al Nord, fra Alpi e Appennini, quindi per questo motivo le ho escluse ed ho supposto dovessero per forza essere Temnothorax di qualche altra specie. E purtroppo come sai ce ne sono molte (T. redecens le identificò Rigato stesso qui sul forum!).

Per le Tetramorium le specie di questo genere segnalate in Sicilia (Lampedusa esclusa) sono T. diomedeum, T. punctatum, T. semilaeve (e T. semilaeve jugurtha), da aggiungersi a T. caespitum e (forse? la checklist riporta: "apparentemente molto diffuso, ma facilmente confuso con specie affini") T. impurum. T. meridionale che citavi invece è segnalata per "centrosud e sardegna" quindi non dovrebbe esserci nel conto. Se di queste tu sei sicuro che quelle possibili siano solo T. semilaeve e T. diomedeum (che non ho informazioni per escludere geograficamente a questo punto, visto che tutto quello che so è che in Sicilia si trova), per colorazione e poliginicità (che non ho avuto modo di accertare sulle mie ma mi sembra sicuramente molto possibile), allora già avremmo ristretto il campo, ma come andare oltre?

Per Tapinoma, invece, ho trovato questo..potrebbe essere d'aiuto avendo le foto adatte. Secondo la checklist tuttavia oltre T. erraticum e T. simrothi si dovrebbe tener conto anche di T. madeirense :roll: .

Sulle Lasius invece ci sarebbe sostanzialmente da fare foto microscopiche.. comunque controllerò quelle già fatte per verificare il possibile, almeno il gruppo, e poi vediamo :happy: . Fra l'altro chissà se c'è più di una specie o meno, potrebbe pure essere, anche se la gran parte delle volte che le guardo sono tutte uguali una volta mi era parso di incrociarne alcune di colorazione un po' più scura.

Insomma forse qualcosa riusciamo a fare ma non so quanto, a meno di inviare campioni ma mi sembrerebbe non necessario :) .. che ne pensi?
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda enrico » 02/01/2014, 22:09

Ho aggiunto qualche foto di Agosto alla sezione sugli afidi :happy:

#11 Un paio da Agosto

Solo un paio (letteralmente) di foto da Agosto, che da aggiungersi alle altre postate sul capitolo degli afidi formano un ristretto numero totale di testimonianze da questo mese. Ma, almeno che io sappia non vi siete persi nulla di particolare.. Agosto è un mese di ferventi attività, come Luglio del resto. Le specie termofile come le Pheidole pallidula sono particolarmente vivaci, ma non ho registrato comunque nulla di particolare che non sia stato già descritto per i mesi precedenti :smile: .

Un evento strano è stato invece vedere un maschio di Camponotus barbaricus che si allontanava frettoloso dal formicaio, più volte aggredito dalle operaie e in un caso anche spruzzato di acido formico. Non ho capito niente della dinamica degli eventi, mi limito a postare la (ben più luminosa del dovuto) foto:
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Qua invece mi piacerebbe ricordare il nome della pianta, piuttosto comune in generale nella zona, e spontanea..si caratterizza per foglie odorose e fiori gialli, la sua comparsa in giardino ha attirato una miriade di animaletti (emitteri, ortotteri, ragni.. formiche!). Le Lasius, forse mi sbaglierò, sembravano attratte più dalla pianta stessa che da forme di vita su di essa..e qualcuno aveva imparato ad approfittarne di tanto in tanto :winky:
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda erik il rosso » 07/01/2014, 16:38

Oltre a farti i complimenti,devo dire che ti invidio un pò :sad1: più vado avanti con gli anni,meno ho tempo disponibile per fare osservazioni..Però mi hai invogliato a fare uno studio come si deve sulle specie endemiche(abito in un'isola e ha coleotteri endemici e due faune protette del wwf.Preparerò trappole a caduta...
Hai consigli per far foto senza dover spendere 600 euro in strumenti?Ancora complimenti,in particolare per aver fatto la classificazione di così tanti ordini :clap:
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda Robybar » 07/01/2014, 19:38

Non si vede bene, ma a me la pianta sembra (anche dalla descrizione) Inula viscosa.
È diffusissima anche da me, oserei dire che è infestante. Ed effettivamente ho trovato moltissimi insetti su di essa, pare che le foglie trasudino un liquido zuccherino che attira animaletti a palate.
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda enrico » 12/01/2014, 1:50

@erik il rosso
Grazie dei complimenti.. purtroppo il tempo nella società in cui viviamo è una risorsa che tende ad essere sfruttata fino all'osso, e bisogna difendersi da questo, a mio avviso. Per il momento per fortuna posso permettermi una buona salutare dose di tempo libero, spero che riuscirò a "difenderlo" anche fra degli anni.
Sull'attrezzatura in realtà ci sono siti di fotografia, anche naturalistica in cui puoi ricevere dei buoni consigli, io personalmente sono andato sperimentando a poco a poco e accumulando nel tempo attrezzatura.. non mi sento di poter dare consigli su cosa sia più efficente comprare!

@Robybar
Si la pianta è quella che dici tu! E' per l'appunto "erbaccia comune" all'incirca, e io sto lavorando affinché questa categoria di vegetali prosperi nell'aiuola più grande del giardino, quella con gli agrumi e il prato, nella speranza di veder moltiplicarsi la biodiversità :-D .

#12 Settembre, decessi e non solo

Finalmente siamo arrivati alle foto di settembre ! Iniziamo con questo appetitoso decesso di fine stagione che prontamente è stato trasformato in pasto dalle solite..
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Introduco appunto con i "decessi" perché in realtà il grosso di questa ondata di foto è dedicata a questa moltitudine di corpi morti, per lo più intatti ma qualcuno mutilato, di Pheidole pallidula (quasi solo operaie). Non ho idea delle ragioni, comunque diciamo meno di 1mq del giardino ce n'erano svariati, con operaie che sembravano portarli e abbandonarli, o spostarli senza un criterio evidente. Non parlo di numeri molto grossi, saranno stati una cinquantina forse..
Appunto le operaie di P. pallidula spostavano i corpi; Invece veloci le operaie di Tapinoma si appropriavano di qualcuno e se lo portavano via. Il fatto che la gran parte delle formiche fossero rattrappite ma senza mutilazioni mi ha fatto pensare che potessero essere morti naturali per invecchiamento, ma altre però erano mutilate o attaccate fra loro per le mandibole suggerendo qualcosa "di più cruento". Preferisco non adottare nessuna ipotesi particolare e limitarmi a fotografare quello che ho visto:
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Ma perché anzicchè farti rincorrere non te ne stavi ferma e buona come il giovanissimo Armadillidium in alto?
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Questa operaia di Tetramorium vagava molto lentamente e molto confusamente (cambiava direzione, tornava indietro, si ripuliva in continuazione le antenne) rimanendo praticamente sempre nello stesso posto. E di tanto in tanto sembrava incuriosita da un'operaia morta. Credo non stesse affatto bene, era anche in una zona non frequentata di solito da questa specie.. la colorazione è più scura delle ultime fotografate, ed è anche più grandetta di altre, personalmente sono incline a credere però che siano tutte della stessa specie, forse sbaglio, e ho pensato che questa venisse dai formicai delle altre che non sono poi così distanti.
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"Trascinata di peso".. su marmo bianco che eccelle nel riflettere il flash :redface: . Purtroppo non ho altre foto, avrei potuto farne di migliori. - Lasius sp.
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Infine, questa anticipa il contenuto di ciò che conto di caricare nei prossimi "capitoli". ;)
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda entoK » 12/01/2014, 23:50

enrico ha scritto:Sulle Temnothorax nere, fra quelle che hai elencato tu solo T. niger è da escludersi a priori perché segnalata per il Nordovest e non per la Sicilia! Le altre tre sono tutte presenti nella mia regione. Ma quali chiavi usare? Qua per esempio T. rottenbergii non figura..
Come aveva fatto notare qualcuno a me in passato, generalmente le scure sono specie più meridionali, per quello purtroppo come con gli endemismi quella guida dicotomica lì risulta poco utile. Tuttavia, sempre lì ti fai un idea sommaria di quali sono le chiavi del genere, per citarne alcune: carena frontale, solco epinotale, rugosità/pelosità, pre-peziolo e spine propodeali. Riguardo a queste ultime, per quanto ho visto in passato, mi son fatto l'idea siano una delle chiavi più utili in questo genere. Ovviamente è un mio parere non da esperto, ma secondo me T. rottenbergii si caratterizza per essere una delle specie con le spine più lunghe e aciculate (alcune specie le hanno invece "piu arrotondate" in punta), inoltre in confronti passati ricordo era importante far caso pure all'inclinazione delle stesse (in alcune specie le spine puntano all'indietro quasi orizzontali, in altre al contrario sono più verticali).

Sono dettagli che se confronti nelle immagini di Antweb si nota che ricorrono all'interno degli esemplari di una specie e si distinguono a seconda dei casi con altre nel genere. Certo è un lavoro di confronti un po' certosino che prende molto tempo (però con solo 3 candidati ne vale la pena secondo me ;) ) e che se non sei nel campo, pur se fai attenzione a un dettaglio una prima volta già la seconda rischi di dimenticartelo, a meno di non avere ogni volta un testo di riferimento chiaro (o un esperto nel settore) che ti confronta e accomuna le specie che guardi.
Le differenze saltano ben all'occhio quando sai cosa guardare. :winky:

Infatti, quando arrivo a questo punto in genere do un occhiata su testi come quello citato nel precedente intervento, dove sono più o meno indicate chiavi caratteristiche e altre informazioni utili come quali specie sono tra loro affini. Ad esempio T. rottenbergii fa gruppo con T. niger e T. nigriceps: la prima l'hai esclusa tu per la distribuzione, la seconda l'avevo tolta io per la livrea non completamente scura. Quindi ci dovremmo aspettare che quella si distingua più facilmente dagli altri 2 candidati rimasti che sono tra loro affini: T. kraussei dovrebbe avere solo le spine più lunghe di T. angustulus ed entrambe presentano solco epinotale visibile e pre-peziolo molto angolato a differenza di T. rottenbergii, come volevasi dimostrare. Si potrebbe ritirare in ballo pure T. exilis (è di un gruppo differente ancora, quindi un po' dissimile) che ha varianti scure e non dubito possa essercene qualche altra che potremmo perderci, ma è meglio evitare di rompersi la testa con questo genere di dubbi almeno finché non si sono verificate le prime scelte. :smile:

enrico ha scritto:Sulle possibili Leptothorax sempre basandomi sulla checklist fatta dal prof. Rigato sembra che si trovino tutte e 5 le specie (di cui 2 parassite sociali indicate come "molto rare") al Nord, fra Alpi e Appennini
Hai fatto bene, non ricordo nemmeno più per quale ragione te le avevo proposte. :wacko:

Ti dico io finora quando faccio questi ragionamenti mi documento un attimo sui testi (ma c'è chi qui dentro riesce a dedicarci molto più tempo e lo fa meglio di me ;) ) che si trovano su Antweb o simili, che spesso enumerano qualche chiave e confrontano alcune specie (qualcosa ti avevo citato nell'intervento precedente). Di contro spesso trovi roba frammentata in diversi autori, vecchia (poco comprensibile, cioè in lingue diverse dall'inglese) e che potrebbe essere superata, purtroppo c'è la mancanza di un buon riferimento attuale per le specie nostrane. Per fare qualcosa fatto bene, ogni volta che ci si accinge a indagare in un genere, bisognerebbe avere il tempo di riassumere le cose interessanti che si trovano su diversi testi e annotarle in modo da non dimenticarsele e tirare il punto su cosa è più o meno valido a livello di chiavi attuali.
Ciò nonostante alcune considerazioni di massima secondo me le possiamo usare e ottenere qualcosa almeno nei casi meno dubbi, visto che è sempre meglio di niente. L'ambito tassonomico è comunque molto mutevole e non possiamo aspettarci di identificare tutto come perfino gli endemismi recenti ovviamente (su questi spesso è tanto se hai la fortuna di avere l'accesso alla rivista accademica in cui li descrivono la prima volta con parametri metrici statistici che saranno se va bene comprensibili a chi è mirmecologo, figuriamoci che a volte mettono in dubbio pure le specie note da più tempo, si veda la diatriba Tetramorium caespitum/impurum).

Capisco se sembra un discorso un po' intricato cerco di spiegare i "ragionamenti" rispondendoti punto per punto così si chiarisce un po' meglio, con Tetramorium.
enrico ha scritto:Per le Tetramorium le specie di questo genere segnalate in Sicilia (Lampedusa esclusa) sono T. diomedeum, T. punctatum, T. semilaeve (e T. semilaeve jugurtha),

Esatto guardare la distribuzione è spesso un buon modo per limitare i candidati, però nota dolente e ci ricolleghiamo a quanto dicevo, hai gli endemismi di cui mi lamentavo, cioè T. punctatum e T. semilaeve jugurtha (rialzata a rango di specie nordafricana ma dubbia da quel che ho letto, auguri! :wacko: ).
enrico ha scritto:da aggiungersi a T. caespitum e (forse? la checklist riporta: "apparentemente molto diffuso, ma facilmente confuso con specie affini") T. impurum.
Non forse, è così.. anzi peggio! :-D Questo è proprio un caso esemplare: due specie che nei testi passati venivano descritte e ben distinte ...peccato che poi scopri che recentemente tutto il gruppo caespitum/impurum ha una similarità tale che è in corso di revisione (mi riferisco ancora a qui). Però abbiamo una costante che questo gruppo si distingue bene dalle altre: nel genere sono quelle nere, monoginiche privilegiate e di taglia maggiore (le regine soprattutto, ma pure le operaie in proporzione). Per tale motivo dicevo che rossastre sono di solito le altre specie meridionali che ti restano fuori. Con rossastre come al solito s'intende una tendenza: cioè che se ne trovi una rossa puoi essere sicuro, ma se ne trovi una non necessariamente arancio ma marrone (che non vuole dire nera) potrebbe comunque essere dello stesso formicaio della rossa (la solità variabilità :roll: ).
enrico ha scritto:T. meridionale che citavi invece è segnalata per "centrosud e sardegna" quindi non dovrebbe esserci nel conto.
Tanto meglio, anche se sarebbe stata la più facile da escludere da quello che s'intuiva nelle foto (colore più pallido, striature orizzontali sul capo).
enrico ha scritto:Se di queste tu sei sicuro che quelle possibili siano solo T. semilaeve e T. diomedeum (che non ho informazioni per escludere geograficamente a questo punto, visto che tutto quello che so è che in Sicilia si trova), per colorazione e poliginicità (che non ho avuto modo di accertare sulle mie ma mi sembra sicuramente molto possibile), allora già avremmo ristretto il campo, ma come andare oltre?
Non ho sicurezze perché non mi ritengo per nulla esperto, solo l'idea che mi son fatto nei testi letti è che personalmente mi limiterei a indagare queste 2 che dici qui sopra, ovvio che le nostre identificazioni saranno sempre un po' approssimate a questi livelli. Per andare oltre bisogna fare come prima: il punto di riferimento che avevo trovato in passato per questo genere è per lo meno piuttosto chiaro e moderno (Sinetra). :smart:
Le cose che dico al riguardo sono in genere "farina riassunta da quel sacco", vacci a guardare perché ci sono disegni che sono più chiari delle mie parole e tra l'altro talvolta mi confondo visto l'intricatezza dell'argomento.
T. diomedeum dovrebbe distinguersi per il peziolo che visto dall'alto è più allargato in confronto a T. semilaeve, la chiave purtroppo pare molto più evidente nelle regine che nelle operaie. In ogni caso T. semilaeve, T. diomedeum e T. punctatum sono tutte specie molto affini e facilmente confondibili: brevemente a confronto con le prime, le operaie della seconda sono descritte come più robuste e lucide, mentre quelle della terza più minute e lucide. Al di là del peziolo, mi verrebbe quindi da supporre le tue più corrispondenti alle prime, vista l'evidente pelosità che presentano persino rispetto alle imagini di Antweb. Ovviamente lungi da essere un'identificazione precisa: questa è molto una supposizione.

enrico ha scritto:Per Tapinoma, invece, ho trovato questo..potrebbe essere d'aiuto avendo le foto adatte. Secondo la checklist tuttavia oltre T. erraticum e T. simrothi si dovrebbe tener conto anche di T. madeirense :roll: .
Sì parlano delle stesse chiavi che ti avevo accennato nel precedente intervento: io le ho prese dal Bernard (pag. 254) a cui avevo messo il collegamento e mi parevano piuttosto esclusive e chiare (anche là se vai a guardare ci sono i disegni, guarda anche i funicoli antennali che tu non hai foto ridotte). Se ho letto bene gli articoli recenti T. madeirense è affine a T. erraticum (valgono le stesse chiavi solo l'incisione clipeale è un po' meno pronunciata nella precedente) quindi se abbiamo supposto giusto quando avrai una foto della rientranza del clipeo potrai escluderla con più sicurezza. Nel peggiore dei casi riapri il gioco fra quelle due affini soltanto, visto che la chiave precedente (forma epinoto) era chiara.

Te dici sia poco che sei arrivato fin qui grazie a queste foto?! :winky: Per me è un gran risultato permettersi di giungere a 3 candidati a livello specie come nei tuoi casi, la media delle foto da noi è tanto se ti fa arrivare al genere! :clap:
enrico ha scritto:Insomma forse qualcosa riusciamo a fare ma non so quanto, a meno di inviare campioni ma mi sembrerebbe non necessario :) .. che ne pensi?
Penso che un minimo si riesca a fare sì! Ti ho scritto proprio per incoraggiarti, :mrblu: perché se riesco io senza confondermi troppo a pescare qualche chiave dai testi che non ho mai tempo di leggere, tu con le osservazioni che fai e quello che riesci a tirar fuori come foto a risoluzione non ridotta non dovresti faticare troppo a stringere un po' il campo.

Realisticamente comunque non adremo lontano quanto con un microscopio (o inviando i campioni a un mirmecologo): è tutt'altra cosa poter usare quello invece di macro foto, ma a me spesso lo stereo-microscopio più che altro conferma e rassicura quando qualche supposizione già la ricavo con mezzi tipo i tuoi.
Nel caso peggiore e se ci tieni, fai arrivare i campioni ad Entomodena quando c'è qualche esperto per avere conferme sicure e non ipotesi incerte come le nostre, che non potranno essere mai per forza di cose sicure! :happy:
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda enrico » 14/01/2014, 17:06

Ti ringrazio per le informazioni e gli stimoli che mi hai fornito :smile: :smile: ..appena avrò un po' di tempo inizio a lavorare con qualcosa, anche se forse ci vorrà un po' prima che succeda. Fra l'altro avrei bisogno di osservare/fotografare da vicino molte formiche ed il periodo non me lo consente che per poche specie in casi isolati, però appena verrà il momento mi incuriosisce cercare di capire queste cose :)
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda enrico » 14/01/2014, 19:53

#13 Altri affari di fine stagione!

Riunisco qua un po' di altre foto di Settembre, di natura mista. A Settembre, le temperature cambiano, arriva qualche pioggia, e le formiche danno visibilmente meno importanza all'attività frenetica estiva (e primaverile, a seconda) di ricerca del cibo, almeno molte sembrano fare così.

Le Tapinoma sp. per esempio, in questo periodo sono solite operare trasferimenti:
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Se ben ricordo, operaie che si attardano nella vecchia residenza:
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Mentre nel frattempo qualcuno si da a prove e preparativi in vista di GRANDI cose, come vedremo più avanti.. prima e dopo che avessero iniziato a sospettare della mia presenza:
1- maschio in vista, operaie numerose e tranquille
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2- nessun maschio, meno operaie.. fiutano l'aria, qualcuna in posa intimidatoria:
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Questo invece me lo sono ritrovato a casa:
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Ancora, stessa specie, altro trasferimento:
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Questa invece ad onor del vero era fuoriuscita con molte sorelle dopo che avevo innaffiato la base di quella pianta di Inula viscosa già citata che, cresciuta in un vaso con dei gerani, ho trasferita nell'aiuola con gli agrumi. Me ne vorranno le Lasius, ma lì non poteva stare e qui invece sta già crescendo velocemente. Anche se non so quanto gradisca che le Tapinoma abbiano scelto le sue radici.
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..altrove invece due litiganti:
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(flash scarico purtroppo)
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Invece nel compost ho trovato per la prima volta formiche ricoperte di acari. All'inizio ho solo notato delle formiche (4-5) dall'aspetto strano e dalle movenze lente, che non capivo bene quali fossero, così mi sono avvicinato a verificare ed ho scoperto che trattavasi di operaie di Pheidole pallidula, apparentemente intente nelle solite attività di perlustrazione nel compost (attività spesso condivisa con Tapinoma, Temnothorax "nere", C. scutellaris.. lì dentro c'è dalla frutta alle larve dei ditteri, altri insetti, ragni..tanta roba insomma, le formiche in generale si accontentano della frutta e vista l'abbondanza non "bisticciano"). Come potete vedere erano ricoperte di piccoli acari attaccati..non so se fossero parassiti o intenti a farsi trasportare per qualche ragione (ma non so se per insetti non volatori abbia molto senso).
Sono tornato qualche tempo dopo a scattare foto e le ho continuate a trovare. Solo nel compost, ma erano tutte combinate così.
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda erik il rosso » 06/02/2014, 13:00

ho notato pure io una notevole attività nel compostatore..Per ora il territorio sembra dominato dalle Lasius emarginatus però questo inverno ho notato a 2-3 metri delle dependance di Crematogaster per cui mi aspetto una lotta territoriale :twisted:
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Re: Cronache dal giardino

Messaggioda enrico » 17/04/2014, 16:54

#14 Sciamature conclusive - parte 1

Siamo nella prima settimana di ottobre e questo è la penultima "cronaca". Finalmente i fermenti delle settimane passate stanno arrivando al culmine, in buona sostanza, dopo una stagione di preparativi le Crematogaster scutellaris con la loro grande colonia, sono pronte a dar vita ad una maestosa sciamatura rivelando alla luce quel "tesoro" di maschi e femmine alate custodite e allevate con cura fino al momento propizio.

La "prima ondata" si fa vedere direttamente dentro casa...vi è infatti una parte della colonia stabilitasi nella finestra della cucina, così quando un certo numero di maschi ha deciso di prendere il volo parte di questi lo ha fatto fuori, e un'altra parte è rimasta accidentalmente dentro casa.
Sono soltanto maschi e il numero non è particolarmente grande (ma neanche esiguo).
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Quelli che si riversano all'interno in gran parte finisce in situazioni poco fortunate. Chi annega nel lavandino, chi vaga con aria persa.. vari finiscono nelle tere dei ragni, Theridiidae casalinghi come questo oppure i classici Pholcus sp. (Pholcidae)
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Fuori le cose vanno sensibilmente meglio, anche se, per carità, qualche "imbucato" c'è sempre...
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Geco comune, Tarentola mauritanica. Immagine


..
Ma invece.. vi ricordate l'albero pieno di formiche? Beh, ora sfido qualunque geco ad avvicinarsi!! Le formiche hanno aggredito la mia macchina fotografica, la mia pelle, e persino le mie infradito che ho dovuto abbandonare al "nemico". (qua come potete vedere maschi ma anche regine)
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Ed ecco una delle tante operaie che ha deciso di aggredire la mia scarpa, e fortunatamente non me. C'erano sempre battaglioni di alcune decine che si muovevano nella mia direzione e si attaccavano alla pelle con tutta la loro forza. Se prendete una C. scutellaris in mano in maniera "non gentile" (cosa che vi invito a NON fare) non le vedrete mai reagire con questa determinazione e spirito di sacrificio e probabilmente si limiteranno a scappare o daranno un morsetto breve.
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Ovviamente non sono pericolose, però ce l'hanno messa tutta per stringere le loro mandibole con tutta la forza, e accumulandosi addosso alla fine si fanno sentire. Io non ero una minaccia per loro, ma sono sicuro che un animale più piccolo come un geco o una lucertola sarebbe scappato presto, così come -ovviamente- sfido qualche formica a farsi vedere in giro. E' stata davvero una sciamatura imponente, spero le foto rendano l'idea di tutto l'albero, più le piante accanto, strapiene di formiche brulicanti, ancora non avevo assistito a spettacoli simili :)


Prometto presto la prossima "puntata" ;)
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