Camponotus truncatus (DIARIO di baroque85)

Buonasera,
inizio qui, come da titolo, il diario sulla colonia di Camponotus truncatus ritrovata in una galla.
Posto alcune foto che avevo inserito già qualche settimana fa, quando ho fotografato la colonia improvettata (invero, numerosa, rispetto alle colonie che si ritrovano generalmente nelle galle: un centinaio di operaie e numerosa covata)
Ieri ho deciso di costruire un nido (speriamo appropriato, mi direte voi!)
L'idea l'ho rubata a Mattiamen e quercia, che hanno postato foto di loro nidi simili.
Il contenitore è quello da pasta (tipo da spaghetti, in plastica trasparente), la base in gesso scagliola, i collegamenti con rametti secchi della legniaia.
Un appunto sul gesso. Ho preparato l'impasto lasciandolo bianco (per un fattore estetico) e ho aggiunto poca acqua, lasciandolo molto denso. Ho inserito con un cucchiaio la pasta in una sache a poche da pasticceria, di quelle monouso, e poi ho sbattuto il fondo per farlo "spalmare" su tutto il fondo (alla maniera dei pasticcieri
). La consistenza dura ha permesso un certo movimento della superficie di base





Per evitare aggiunte di beverini e placche per il cibo, e per la scomodità nell'inserire qualsiasi cosa sul fondo, visto la forma del contenitore, ho creato questi "piatti" con mezze galle, impermeabilizzate con la colla a caldo. Ognuna di queste contiene un batuffolo di ovatta imbbito in sostanze zuccherine (zucchero di canna, miele ecc) e acqua.
Il tutto è posizionato su un treppiedi fatto sempre con rametti vari.
Ora che lo guardo, fa molto "altare sacrificale", però è comodo per la sostituzione del cibo e salvaguarda l'estetica del formicaio



Allo stesso modo, ho creato le stanze con delle mezze galle, attaccate alla parete con colla a caldo (forate a mano con una punta da trapano, pulite e soffiate per bene prima di inserirle)


In tutto, ho inserito sette stanze, posizionate in modo da imitare dei raggruppamenti naturali di galle. Purtroppo era la prima esperienza e ho un po' pasticciato con al colla a caldo, ma tant'è...fortunatamente solo una galla è venuta orribile



L'antifuga è quello classico (mix di vasellina e olio da macchina per cucire) spalmato con un cotton fioc (3 cm circa di bordo)

Due foto per far vedere i batuffoli di cibo...


Ora, una piccola parentesi su come ho ritrovato la provetta: il cotone di uscita è stato ancora di più sfilacciato e utilizzato per inserirci le uova. Alcune, le più piccole, sono state inserite direttamente nel cotone che tappava l'uscita verso l'esterno, le larve invece nella matassa formata proprio sopra la balsa.
Per quanto riguarda il legno, potete vedere come le operaie si sono divertite a fare dei tunnel




Una volta posizionata la provetta in verticale all'interno del contenitore, appoggiata ad una galla, e aperta leggermente l'uscita, si sono riversate in massa, iniziando a perlustrare sia la base che tutti i collegamenti e le galle (ed io che pensavo che fossero timide e che non si sarebbero spinte lontano!)




Ovviamente moltissime formiche si sono avventurate in alto, verso l'antifuga, ma la maggior parte se ne sono subito allontanate, andandosi subito a pulire le antenne.
Solamente 3 si sono spinte fino a metà dell'antifuga, ma sono tornate indietro velocemente
Una volta che le operaie hanno trovato il cibo, si sono fiondate subito a rifocillarsi (poverine, le avevo tenute a stecchetto in queste settimane!)
I gastri si sono subito espansi, sicuramente si sono allungati del doppio rispetto alle dimensioni normali.
Un bello spettacolo vederle ormai semitrasparenti e dai riflessi dorati, andare a nutrire le altre ancora dentro la provetta
(mi ha colpito molto anche la formica che suggeva l'acqua zuccherata da un filamento di cotone, anzichè dalla "massa" vicino
)





Questa mattina, scopro con piacere che una galla era stata finalmente scelta, e c'era una fila di formiche che entrava e usciva per portare tutte le uova all'interno della galla.
Anche ora, ci sono due o tre operaie che, a terra, sfilano le uova e le portano dentro la camera



Una cosa curiosa: le operaie hanno iniziato a stracciare dei pezzi di cotone dalla provetta e li buttavano letteralmente fuori dalla provetta. Se qualche filamento si incastrava al bordo, tornavano indietro e lo scrollavano via, per farlo cadere sul fondo.
Quando ho visto un'operaia farlo, per la prima volta, pensavo fosse stata sbadata e si fosse lasciata cadere qualcosa dalle mandibole...invece era tutto organizzato
Mentre alcune lavoravano su questo fronte, altre prendevano la matassa più grande di cotone e la trasportavano dal basso della provetta fino al bordo, per farla cadere fuori e poi sfilare le uova contenute all'interno
(della serie, pulizie di Pasqua!
)




Finito il lavoro, verso le 19.00 questa sera, ho estratto il fondo di balsa che avevo messo all'interno della provetta. Guardate che bel lavoro che sono riuscite a fare su uno spessore di 1.5mm



Per finire, la foto scatatta un'ora fa della camera al completo. Si nota un soldato che pattuglia il foro di ingresso.
Neanche a dirlo, hanno scelto la galla in cui ho fatto il lavoro più brutto con la colla a caldo...magari trovano congeniale il bordino di plastica!

Fatemi sapere cosa ne pensate
inizio qui, come da titolo, il diario sulla colonia di Camponotus truncatus ritrovata in una galla.
Posto alcune foto che avevo inserito già qualche settimana fa, quando ho fotografato la colonia improvettata (invero, numerosa, rispetto alle colonie che si ritrovano generalmente nelle galle: un centinaio di operaie e numerosa covata)
baroque85 ha scritto:Come promesso, posto le foto della colonia di Camponotus truncatus trovata in una galla. Sono stato fortunato, trovando una colonia numerosa (un centinaio di operaie + uova e larve.
Qualche tempo fa avevo anche inserito la foto della regina, visto che in altre galle avevo trovato colonie senza regine.
Ora sono in una stanza in cui la temperatura è sui 10°
Mi sembrano in ottima forma. Sono state messe in provetta su un "letto" fatto di balsa
In più, le operaie hanno iniziato a scavare il tappo di cotone intorno al vetro, e usano i filamenti per coprire la covata
http://imageshack.us/photo/my-images/713/dscn4622.jpg/
http://imageshack.us/photo/my-images/546/dscn4621f.jpg/
http://imageshack.us/photo/my-images/689/dscn4620o.jpg/
http://imageshack.us/photo/my-images/84/dscn4619h.jpg/
http://imageshack.us/photo/my-images/402/dscn4618n.jpg/
http://imageshack.us/photo/my-images/813/dscn4617.jpg/
http://imageshack.us/photo/my-images/13/dscn4616r.jpg/
http://imageshack.us/photo/my-images/841/dscn4615.jpg/
Ieri ho deciso di costruire un nido (speriamo appropriato, mi direte voi!)
L'idea l'ho rubata a Mattiamen e quercia, che hanno postato foto di loro nidi simili.
Il contenitore è quello da pasta (tipo da spaghetti, in plastica trasparente), la base in gesso scagliola, i collegamenti con rametti secchi della legniaia.
Un appunto sul gesso. Ho preparato l'impasto lasciandolo bianco (per un fattore estetico) e ho aggiunto poca acqua, lasciandolo molto denso. Ho inserito con un cucchiaio la pasta in una sache a poche da pasticceria, di quelle monouso, e poi ho sbattuto il fondo per farlo "spalmare" su tutto il fondo (alla maniera dei pasticcieri






Per evitare aggiunte di beverini e placche per il cibo, e per la scomodità nell'inserire qualsiasi cosa sul fondo, visto la forma del contenitore, ho creato questi "piatti" con mezze galle, impermeabilizzate con la colla a caldo. Ognuna di queste contiene un batuffolo di ovatta imbbito in sostanze zuccherine (zucchero di canna, miele ecc) e acqua.
Il tutto è posizionato su un treppiedi fatto sempre con rametti vari.
Ora che lo guardo, fa molto "altare sacrificale", però è comodo per la sostituzione del cibo e salvaguarda l'estetica del formicaio



Allo stesso modo, ho creato le stanze con delle mezze galle, attaccate alla parete con colla a caldo (forate a mano con una punta da trapano, pulite e soffiate per bene prima di inserirle)


In tutto, ho inserito sette stanze, posizionate in modo da imitare dei raggruppamenti naturali di galle. Purtroppo era la prima esperienza e ho un po' pasticciato con al colla a caldo, ma tant'è...fortunatamente solo una galla è venuta orribile



L'antifuga è quello classico (mix di vasellina e olio da macchina per cucire) spalmato con un cotton fioc (3 cm circa di bordo)

Due foto per far vedere i batuffoli di cibo...


Ora, una piccola parentesi su come ho ritrovato la provetta: il cotone di uscita è stato ancora di più sfilacciato e utilizzato per inserirci le uova. Alcune, le più piccole, sono state inserite direttamente nel cotone che tappava l'uscita verso l'esterno, le larve invece nella matassa formata proprio sopra la balsa.
Per quanto riguarda il legno, potete vedere come le operaie si sono divertite a fare dei tunnel




Una volta posizionata la provetta in verticale all'interno del contenitore, appoggiata ad una galla, e aperta leggermente l'uscita, si sono riversate in massa, iniziando a perlustrare sia la base che tutti i collegamenti e le galle (ed io che pensavo che fossero timide e che non si sarebbero spinte lontano!)




Ovviamente moltissime formiche si sono avventurate in alto, verso l'antifuga, ma la maggior parte se ne sono subito allontanate, andandosi subito a pulire le antenne.
Solamente 3 si sono spinte fino a metà dell'antifuga, ma sono tornate indietro velocemente
Una volta che le operaie hanno trovato il cibo, si sono fiondate subito a rifocillarsi (poverine, le avevo tenute a stecchetto in queste settimane!)
I gastri si sono subito espansi, sicuramente si sono allungati del doppio rispetto alle dimensioni normali.
Un bello spettacolo vederle ormai semitrasparenti e dai riflessi dorati, andare a nutrire le altre ancora dentro la provetta
(mi ha colpito molto anche la formica che suggeva l'acqua zuccherata da un filamento di cotone, anzichè dalla "massa" vicino






Questa mattina, scopro con piacere che una galla era stata finalmente scelta, e c'era una fila di formiche che entrava e usciva per portare tutte le uova all'interno della galla.
Anche ora, ci sono due o tre operaie che, a terra, sfilano le uova e le portano dentro la camera



Una cosa curiosa: le operaie hanno iniziato a stracciare dei pezzi di cotone dalla provetta e li buttavano letteralmente fuori dalla provetta. Se qualche filamento si incastrava al bordo, tornavano indietro e lo scrollavano via, per farlo cadere sul fondo.
Quando ho visto un'operaia farlo, per la prima volta, pensavo fosse stata sbadata e si fosse lasciata cadere qualcosa dalle mandibole...invece era tutto organizzato

Mentre alcune lavoravano su questo fronte, altre prendevano la matassa più grande di cotone e la trasportavano dal basso della provetta fino al bordo, per farla cadere fuori e poi sfilare le uova contenute all'interno
(della serie, pulizie di Pasqua!





Finito il lavoro, verso le 19.00 questa sera, ho estratto il fondo di balsa che avevo messo all'interno della provetta. Guardate che bel lavoro che sono riuscite a fare su uno spessore di 1.5mm



Per finire, la foto scatatta un'ora fa della camera al completo. Si nota un soldato che pattuglia il foro di ingresso.
Neanche a dirlo, hanno scelto la galla in cui ho fatto il lavoro più brutto con la colla a caldo...magari trovano congeniale il bordino di plastica!

Fatemi sapere cosa ne pensate
