Camponotus vagus - diario di una colonia

Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda dada » 27/05/2012, 12:15

No, non le ho ancora trasferite nel nuovo formicaio. Il nuovo formicaio necessita ancora di qualche rifinitura, ma con i 662 terremoti dell'ultima settimana... è finito in fondo alla lista delle cose da fare. :-(

Nel frattempo (provvisoriamente) ho messo il loro nido al centro di una spaziosa arena (70x40cm). Ho piazzato alcune rocce piatte sul pavimento dell'arena e ho lasciato che gruppi di formiche le colonizzassero. Adesso, sotto a queste pietre piatte in arena stazionano stabilmente gruppi di 20-30 formiche, quasi tutte media, alcune major e pochissime minor, queste ultime quando non foraggiano stazionano prevalentemente nel nido e non sotto le rocce.
Tutte le formiche appaiono evidentemente ben nutrite e il numero di "replete" (ovvero di operaie rigonfie di cibo fino a mostrare grandi linee bianche sul gastro) è decisamente alto.
In questa situazione contare le formiche è difficile; ovviamente con il poco spazio a disposizione tendono a stare ammassate. Sarà molto più facile contarle nel nuovo formicaio. Credo che al momento le operaie siano più o meno 500.
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda dada » 16/06/2012, 21:14

A causa di vari problemi (uno su tutti, il terremoto che non finisce mai) ho dovuto traslocare. Ho potuto portarmi dietro le C. vagus, che quindi passeranno tutta l'estate con me, ma dovranno comunque adattarsi alla situazione... Come del resto sto facendo anche io. :winky:
Il trasferimento nel nuovo e spettacolare formicaio e' purtroppo rimandato a data da destinarsi: non ho portato il nuovo formicaio con me.
Invece, ho sistemato il loro piccolo nido all'interno di un'arena molto spaziosa e arredata con sabbia acida mista a terriccio, rocce piatte e tronchetti di legno. Hanno subito preso possesso dello spazio sotto alle rocce piatte, scavandosi delle nicchie nelle quali stazionano sempre non meno di 20 operaie minor e 2-3 major. Gradiscono parecchio la sabbia umida e acida che ho loro offerto come substrato!
Fanno fuori 4-5 camole tutti i giorni (larve pupe o adulti, apprezzano sempre) e hanno sempre a disposizione acqua e miele, oppure latte e zucchero di canna, o cubetti di Bhatkar.

Ci sono sfollati che sono meno fortunati e meno curati delle mie formiche... :roll:
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda dada » 06/07/2012, 15:31

un mini-aggiornamento, giusto per farvi vedere che nonostante le varie avversità, la colonia gode ancora di ottima salute e potentissimo appetito:


http://www.youtube.com/watch?v=946khSS_dsw

Ok, questo video è un po' schifosetto. Cercherò di fare di meglio in futuro :oops:




:arrow: Coperchio antifuga con rete metallica Immagine Immagine (nuovo formicaio... eterno sogno)
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda Formandrea » 10/01/2013, 14:42

Dada, spostate nella nuova colonia?
Quante operaie conta ora la colonia?
Aforismi:

Spoiler: mostra
“Io penso che tutti dovrebbero studiare le formiche. Esse hanno una sorprendente filosofia in quattro punti. Non arrenderti mai, guarda avanti, sii positivo e fai tutto quello che puoi.”

"Le formiche sono così simili agli esseri umani da creare imbarazzo. Esse coltivano funghi, allevano afidi come mandrie, lanciano eserciti in guerra, usano spray chimici per spaventare e confondere i nemici, catturano schiavi, sfruttano il lavoro minorile, scambiano incessantemente informazioni. Esse fanno tutto meno che guardare la televisione.”
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda dada » 16/04/2013, 21:27

La colonia si sta risvegliando, al momento sono ospiti a casa di Luca.B e mi ricongiungerò presto a loro per accudirle nei mesi di maggiore attività :love1:
A quanto pare Luca.B è riuscito nell'impresa di cambiar loro il formicaio... ma io non ci credo finché non le vedo :twisted:
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda Xander088 » 05/07/2014, 0:40

come procede? sono curioso e vorrei sapere ora come sta la colonia dato che anche io sto allevando le Camponotus vagus ^^ anche le mie portano tutti i resti in una stanza grande :) mi stavo cominciando a preoccupare che potessero sorgere malattie ma vedo che non si generano muffe...speriamo di potermi fidare di loro xD
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda yurj » 21/07/2015, 8:54

Che fine ha fatto la colonia di questo stupendo diario?!
Spoiler: mostra
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda GianniBert » 21/07/2015, 11:25

La stupenda colonia di Dada alla fine è stata soppressa.
I motivi sono diversi, spero risponda lei prossimamente per spiegare nei particolari cosa l'ha spinta a fare questa scelta.

La realtà è che chi alleva per anni si trova a fare i conti con problemi di varia entità. Posso considerarmi abbastanza esperto nella gestione di colonie mature da ammettere che spesso ci si trova di fronte a scelte che si vorrebbero evitare, soprattutto quando si è tirata su una famiglia per anni, studiando, osservando, annotando ogni particolare.
E' impossibile non affezionarsi alle proprie colonie, visto che hanno anche un'indole tutta loro personale, al pari a volte di animali superiori, ma dobbiamo ricordare che le formiche vivono una vita particolare e che quando ci assumiamo l'onere di accudirle, dobbiamo anche tenere i piedi per terra e fare i conti con certe realtà.

Ho scritto in proposito un articolo che vorrei facesse prendere coscienza a chi frequenta il nostro forum.
Ognuno deve fare le proprie scelte, e lo farà guidato anche in base alle proprie possibilità, ma è giunto il momento che chi frequenta il forum faccia i conti anche con certe spiacevoli scelte.
Vedremo di metterlo all'inizio della sezione "Schede di allevamento” in modo che chi si imbarca in questa attività prenda coscienza anche di cosa succede dopo che ha superato con successo i primi anni incerti e si trova fra le mani una colonia in piena esplosione demografica...

“Allevare” formiche può forse essere considerato un hobby stravagante, affascinante, curioso, anche pericoloso per alcuni.
Ma perché “allevare” le formiche?

Immagino che quello che ci affascina sia vedere crescere giorno dopo giorno un delicato organismo che come un bambino pian piano cresce e si rafforza, o una piovra che allarga i suoi tentacoli, si espande, mese dopo mese raggiunge la maturità e si affanna in mille diverse occupazioni…
Una singola formica, lo sappiamo, è il nulla, mille formiche sono una forza della natura, protese come sono a rafforzare il proprio dominio sul territorio, a contenderlo a una schiera di nemici, a formare eserciti, costruire città…

Ognuno di noi ha un proprio motivo, uno stimolo, una curiosità che lo spinge a provare, osservare, sperimentare nuove situazioni che mettano alla prova la popolazione delle piccole città di cui ci sentiamo protettori e padroni…
Noi alleviamo formiche di varie specie.
Anzi, sperimentare specie nuove può essere la molla che ci trasforma quasi in collezionisti di organismi viventi, organismi che hanno un proprio scopo vitale e sicuramente non sono solo tanti piccoli giocattoli-robot che si muovono ai nostri piedi per soddisfare il nostro piacere.

Ricordiamo allora che la detenzione di questi organismi, sia a scopo di osservazione scientifica, sia per puro piacere, comporta anche delle responsabilità. Il fatto che ogni formica sia solo una cellula di un organismo più complesso, non ci autorizza a maltrattarle impunemente.

Nel contempo dobbiamo fare i conti con alcune crude realtà, che ci hanno spinto a compilare un regolamento del sito che invitiamo tutti a leggere e a rispettare (viewtopic.php?f=3&t=52&p=121403&hilit=regolamento#p121403).

Molte specie sono altamente invasive, o capaci di alterare gli ambienti ai quali non appartengono.
Per questo è sconsigliato a tutti gli appassionati procurarsi specie esotiche, o importarne di aliene (anche solo di nazioni confinanti o regioni lontane) ed è assolutamente vietato liberarle in natura. Non si tratta solo delle formiche in sé, ma di possibili agenti patogeni, parassiti o virus che potrebbero infestare apparentemente senza danno le colonie.
Le formiche sono abili a trovarsi vie di fuga, quindi non va nemmeno sottovalutata la possibilità che si trovino da sole quella libertà che noi neghiamo loro all’interno di nidi che crediamo a prova di evasione al 100%.

Alcune specie di formiche si nutrono di insetti (è nella loro natura) vivi o morti che siano. Diete alimentari artificiose posso sostituire per lungo tempo una alimentazione naturale, ma non sappiamo per certo quanto questo incida sul loro comportamento e sulla salute della colonia.
Le formiche hanno gusti alimentari diversi anche fra colonie della stessa specie, non ci sembra giusto snaturare completamente certi istinti, nel contempo è ipocrita e irresponsabile pensare di mantenere un carnivoro con cibi vegetali.
Chi non ha stomaco per sacrificare alle sue ospiti cibo animale si astenga da allevare specie bellicose o predatrici abituali.

Alcune specie sono altamente prolifiche, e in pochi anni raggiungono popolazioni ragguardevoli.
Se si tratta di formiche di taglie ridotte (Pheidole pallidula, Lasius, Tetramorium, Crematogaster), queste colonie in qualche modo possono essere gestite in spazi relativamente ridotti, ma quando parliamo di taglie medie (Genere Formica), o grandi, come Camponotus vagus, le cose si complicano.
Nel giro di 3-4 anni una colonia di Formica cunicularia, F. sanguinea, F. cinerea, ben tenuta e ben alimentata, può raggiungere una popolazione di 2-3000 individui. Sono animali veloci, ingegnosi, grandi lavoratori, e necessitano di spazi sempre più ampi, di cui non tutti possono disporre.
Camponotus vagus può raddoppiare la propria popolazione da alcune centinaia a 1500/2000 in un’estate a partire dal terzo anno di vita. Sono molto grandi e diventano particolarmente aggressive e laboriose. Avere 2000 formiche di più di un centimetro che cercano costantemente nuovi spazi da esplorare mette alla prova anche i sistemi antifuga più collaudati.
Chi ha sperimentato per più anni colonie adulte di queste specie sa che la gestione di più nidi comporta problemi da non sottovalutare.

A fronte della crescita esponenziale delle popolazioni di alcune specie anche autoctone, superato il migliaio di individui, ci sono solo due sistemi che possono risolvere il problema: costruire nidi sempre più grandi con arene in proporzione, oppure accettare il fatto che le colonie vanno sfoltite eliminando le operaie che escono saltuariamente in arena.
E’ ingenuo pensare di riuscire a contenere grosse popolazioni di formiche di taglia grande in nidi ridotti senza selezionare in qualche modo le formiche anziane. Senza nemici naturali, ben nutrite, all’interno di nidi artificiali ideali, le operaie di molte specie vivono facilmente anche alcuni anni.
Le popolazioni vanno tenute sotto controllo “potando” i rami vecchi, che di solito sono rappresentati proprio dalle esploratrici/foraggiatrici in arena.

E’ sconsigliato, qualora si giungesse al punto di non poter più mantenere una grossa colonia in cattività, liberarla persino nei luoghi di origine della cattura.
Nel 90% dei casi le formiche verrebbero comunque eliminate velocemente dalle colonie selvatiche, ben radicate sul territorio e non inclini ad accettare intrusi che ne turbino gli equilibri. Una colonia allevata in cattività, liberata su un territorio sconosciuto gioca sempre “fuori casa” e non ha nessuna possibilità di sopravvivere, ma può comunque portare squilibri di vario tipo che è bene non provocare.
Consigliamo in questi casi di fare richiesta di adozione presso amici, musei, oppure inoltrare la domanda di affido ai moderatori che sapranno consigliarvi, altrimenti la colonia DEVE ESSERE SOPPRESSA in maniera pulita, rapida e sicura.

Alleghiamo una lista delle specie italiane che potrebbero portare problemi di gestione dopo i primi anni.
Non è una LISTA NERA di formiche da evitare, tuttavia invitiamo i neofiti, o chi abbia problemi di tempo e spazio a casa, a tenerne conto nella scelta delle specie che cercheranno di allevare, o almeno a prendere atto delle possibili difficoltà a cui andranno incontro dopo alcuni anni di allevamento:

Formiche facili da accrescere, facili e belle da osservare ma che nel giro di qualche anno possono diventare difficili da gestire in cattività a causa dell'indole aggressiva e/o del numero elevato di operaie (problemi principali riscontrati sono: bisogno di grandi spazi di allevamento poichè fanno colonie molto numerose, facilità di fuga poichè scavano molti materiali e/o superano antifuga):
- Camponotus vagus
- Formica cunicularia
- Formica cinerea
- Formica sanguinea
Tutte formiche abbastanza grandi, veloci e bisognose di ampi spazi.
- Tetramorium sp.
- Pheidole sp.
- Crematogaster scutellaris
Crescita veloce e capacità elevate di fuga, in grado di bucare molti materiali comunemente usati per i nidi artificiali.

Formiche facili da accrescere, belle da vedere ma che per indole o ridotte dimensioni si riescono a mantenere più numerose nei formicai (quindi le si riesce ad allevare per più anni):
- Lasius emarginatus
- Lasius niger
- Messor minor
- Messor capitatus
- Messor structor
- Messor wasmanni
- Camponotus nylanderi

Formiche che fanno colonie non troppo grandi o che per ridotte dimensioni si riesce a tenere in cattività anche per tutta la vita della colonia (spesso però lente nell'accrescimento):

- Temnothorax sp.
- Camponotus fallax
- Camponotus piceus
- Myrmica sp.
- Aphaenogaster subterranea
- Camponotus lateralis

Formiche sconsigliate a causa delle difficoltà elevate di fondazione e/o gestione:
- Lasius umbratus
- Lasius fuliginosus
- Camponotus truncatus
- Dolichoderus quadripunctatus
- Lasius flavus
- Polyergus rufescens (richiede costantemente bozzoli di Serviformica, fondazione assistita con adozione della regina)
- Camponotus ligniperda
- Camponotus herculeanus
Due specie particolarmente lente nella crescita, molto belle ma poco adatte a chi non ha pazienza di anni

Per ogni specie elencata invitiamo a leggere attentamente la scheda di allevamento o contattare i moderatori per un consulto tecnico.
Spoiler: mostra
Messor barbarus - Camponotus nylanderi - Camponotus claripes - Camponotus cruentatus - ... Kalotermes flavicollis
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda AntBully » 21/07/2015, 12:13

Però è triste dover rinunciare alla colonia perché troppo popolosa... :-(
A mia mamma piace molto l'idea dei formicai! :lol: Quando siamo andati ad Entomodena (27/28 settembre 2014), si è innamorata del formicaio grande bellissimo! Mi piacevano anche a me moltissimo!Di chi era? Complimenti! :clap:
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda dada » 21/07/2015, 13:59

http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=9&t=21&start=120#p124091

Ora vi spiego perché ho soppresso la mia colonia di Camponotus vagus. Non sono sadica quindi non è stata una scelta facile o gradevole: tuttora a volte provo amarezza per come è finita. Ho voluto bene a questa colonia come a un animale domestico, quindi l'eutanasia non è certo stata decisa con leggerezza.

La mia colonia di Camponotus vagus non esisteva in natura. La mia colonia era frutto di un'operazione totalmente artificiale che mi ha permesso di assistere alla sua nascita, alla sua crescita e alla sua esplosione, insegnandomi tanto, così tanto che posso affermare con certezza che questa esistenza artificiale non è stata vana, ha avuto uno scopo e ha cambiato la mia vita.
La mia colonia non è mai stata un soprammobile o un oggetto, ma un essere vivente a tutti gli effetti; forse anche grazie a questo ho avuto successo nell'allevamento e sono riuscita a far raggiungere alla colonia numeri e dimensioni che sarebbero state importanti anche in natura.

Tuttavia, in natura una colonia di tali dimensioni si trova ogni giorno ad affrontare battaglie, avversità, nemici, piaghe: tali eventi ne controllano il numero e direzionano efficacemente l'aggressività della colonia verso l'esterno. Camponotus vagus è una formica dall'indole aggressiva e dominante, i comportamenti di "bullismo" a cui assistiamo nei prati fanno parte della sua etologia e, se correttamente allevata, questa indole si manifesta anche in una colonia artificiale, che quindi scatenerà tutta la sua forza e la sua inventiva per esprimere dominanza sul territorio.
Dunque, alla stessa maniera in cui l'allevatore di formiche si sostituisce alla natura per quanto riguarda l'approvigionamento di cibo, l'allevatore di formiche deve sostituirsi alla natura anche per quanto riguarda il controllo numerico della colonia. Se ben informato, l'allevatore capirà che "potare" la colonia rappresenta per la colonia un disturbo paragonabile a un taglio di capelli, non una violenza o una mutilazione.

Io ho quindi provato a sostituirmi alla natura per effettuare un controllo numerico sulla mia colonia di Camponotus vagus. Ho provato diversi sistemi: alcuni sono meglio per le formiche, altri sono meglio per l'allevatore, e altri non si capisce bene. Ad esempio, per mantenere il mio benessere psicologico io avrei preferito prelevare manciate di pupe, immobili nel loro "sonno", e congelarle per farle addormentare ancora più profondamente; poi magari fra 50 anni (solo fra 50 anni sarà considerato socialmente accettabile) avrei potuto mangiarmele nell'insalata come fanno in Thailandia. E tuttavia questo danneggia la colonia molto più del prelievo di formiche adulte dalle arene. Questo prelievo però è dannoso per l'allevatore, che anche se continua a ripetersi che sta solo "tagliando i capelli", in realtà si rende conto di non gradire affatto il compito di "barbiere" :roll:

L'unica alternativa, se si vuole smettere per un po' di "potare", è continuare a offrire territorio da dominare. Per una colonia adulta di Camponotus vagus, si tratta di parecchio territorio. Fra nidi, arene, tubi di collegamento, discariche etc., se le si lasciano "andare" prima o poi arriveranno facilmente a occupare una stanza intera.

Questo è ciò che avrei voluto fare per allevarle bene. Non potendolo fare, ho dovuto continuare a "potare", e avendo stabilito un rapporto affettivo (del tutto unilaterale, ve lo assicuro :wacko: ) con queste formiche, il compito è diventato per me sempre più gravoso, fin quando, rendendomi conto che avrei avuto a che fare sempre di più con la loro morte invece che con la loro vita, ho deciso di porre fine alla MIA sofferenza e non le ho fatte risvegliare dal letargo invernale. :-(
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda Millo » 21/07/2015, 14:11

Cioé le hai congelate?
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda Formicaleones » 21/07/2015, 14:57

come hai fatto a sopprimere la colonia? cosa hai usato ?
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda yurj » 21/07/2015, 15:38

Chiedo scusa a Dada per essermi intromesso in una faccenda personale, non era assolutamente mia intenzione, ero solo curioso riguardo a una storia di una colonia che ho letto più e più volte e che mi ha aiutato a imparare tante cose dato che anche io sto tenendo una, seppur piccola ancora, colonietta di C.vagus.
D'altro canto sono cose che già avevo letto nel diario di Gianni e che ovviamente vanno tenute in considerazione sempre!
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda dada » 21/07/2015, 16:29

Millo ha scritto:Cioé le hai congelate?
Formicaleones ha scritto:come hai fatto a sopprimere la colonia? cosa hai usato ?

Esatto, ho messo il nido nel congelatore. In base a ciò che per ora sappiamo sulle formiche, la morte per congelamento durante il letargo invernale è una morte "dolce". Mi auguro che sia stato davvero così. Sicuramente hanno avuto una morte meno dolorosa e scioccante delle colonie selvatiche uccise con insetticidi neurotossici, o delle colonie selvatiche e domestiche morte di sete o di stenti.

yurj ha scritto:Chiedo scusa a Dada per essermi intromesso in una faccenda personale, non era assolutamente mia intenzione, ero solo curioso riguardo a una storia di una colonia che ho letto più e più volte e che mi ha aiutato a imparare tante cose dato che anche io sto tenendo una, seppur piccola ancora, colonietta di C.vagus.
D'altro canto sono cose che già avevo letto nel diario di Gianni e che ovviamente vanno tenute in considerazione sempre!

Grazie yurj per la tua delicatezza.
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Re: Camponotus vagus - diario di una colonia

Messaggioda AntBully » 21/07/2015, 17:12

Mi dispiace molto sia per la colonia sia per aver toccato un tasto che ti abbia fatto star male, ricordandoti la colonia. Scusa ancora.
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