Sono solo 2 le specie di
Prenolepis che condividono questa caratteristica di essere invernali e sono le uniche 2 specie di fascia temperata:
imparis e
nitens (una neartica, l'altra paleartica occidentale). Le altre 11 specie sono tutte del sud-est asiatico, quindi di fascia tropicale e non hanno ovviamente questa caratteristica di invernalità, anche solo semplicemente perché in quelle zone non esiste in realtà un vero e proprio inverno. Tuttavia anche nelle altre 11 si evincono
tendenze alla psicrofilia, che si possono notare per esempio nel fatto che sono sì formiche di fascia tropicale, ma attive prevalentemente di notte!
La revisione delle
Prenolepis è proprio dell'anno scorso e calca la mano proprio su questa separazione per cui probabilmente
imparis e
nitens sono taxa molto imparentati, mentre forse tutti gli altri (orientali) sono un po' più lontani. Il limite tra
Prenolepis e altri generi simili che non sono per niente psicrofili (anzi!), come
Nylanderia e
Paratrechina, è sempre stato sottile e "ballerino", almeno finché si è potuto analizzare solo l'aspetto morfologico. Tanto è vero che con le analisi molecolari di Blaimer prima e di Ward poi si è verificato che il genere
Prenolepis, così come era definito morfologicamente prima della revisione dell'anno scorso, non era monofiletico, trovando che
Prenolepis ha la massima vicinanza con
Lasius e
Myrmecocystus e non con
Nylanderia e
Paratrechina. Notare che mentre i secondi due sono generi tropicali termofili, i primi due sono generi che, rispetto ai secondi, si sono spostati di più verso la fascia temperata. Questo è un altro indizio della "tendenza" verso la psicrofilia che accomuna questa branca (monofiletica) di Lasiini rispetto alle altre. Comunque questa ramificazione non trascurabile sembra essere ancora presente nel genere proprio tra il gruppo occidentale temperato (invernale, 2 specie) e quello orientale tropicale (non invernale, ma con tendenze alla psicrofilia, 11 specie).
La revisione dell'anno scorso delle
Prenolepis mi piace un sacco! Mi piace perché è proprio l'ideale tassonomico che io vedo perfetto per il futuro. E' una revisione del genere
su base morfologica, che
ridescrive i limiti del genere dal punto di vista morfologico come conseguenza delle nuove acquisizioni filogenetiche su base molecolare. Rispetta cioè i dati molecolari, anzi, è figlia di questi, ma cerca di trovare una comunanza descrittiva del clade dal punto di vista morfologico. Che meraviglia! Mi vengono le lacrime...
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