Ciao, Ro!
I crostacei non sono il nostro forte, o almeno non il mio. Quindi proviamo a ragionarci in maniera non eccessivamente perita.
Per rispondere ad alcune domande ho dovuto operare delle ricerche, ma sono state interessanti.
Prima cosa, stabiliamo il taxon a cui applicare l'indicazione volgare "onischi". Tutti gli isopodi? Solo il sottordine Oniscidea (primo taxon in cui compare un tema comune alla nostra parola)? Solo la famiglia Armadillidiidae? Direi che possiamo scegliere. Personalmente ragionerei andando abbastanza in basso per il motivo che volgarmente le persone in Italia indicano come "onischi" sempre quelle stesse poche specie che incontrano frequentemente.
Per il dimorfismo sessuale, a quanto ho capito, ogni bestia ha le sue particolarità, ma come elementi comuni più evidenti: gli sterniti centrali delle femmine formano una struttura a marsupio (atta ad ospitare l'ovisacco), mentre nella stessa regione nei maschi è presente una papilla genitale. Quando mi verrà in mente di farmi i fatti degli onischi, forse inizierò a raccogliere tutti quelli che incontro e a guardargli gli sterniti. Magari ci capisco qualcosa...
Il colore del tegumento direi che varia a seconda della specie o a seconda dello stadio di sviluppo. Poi ho trovato un riferimento secondo cui la presenza/evidenza di quelle macchie gialle può variare in alcune specie anche a seconda dello stato fisiologico e/o patologico. I pigmenti che le determinano infatti sembrerebbero variare quantitativamente e in distribuzione in base anche a parametri come l'alimentazione e l'infezione da parte di alcuni patogeni. Per esempio il virus IIV-31 nel comune
Armadillidium vulgare causa la perdita della colorazione classica e li fa diventare azzurrini o violetti!
Per le dimensioni direi che anche qui dipende dalla specie. L'
Armadillidium vulgare, quello che probabilmente trovi più frequentemente, ha una lunghezza media, da adulto, di circa 10 mm con un massimo di circa 18 mm.
Per l'ultima domanda: non sono animali sociali, ma si trovano spesso in agglomerati perché sfruttano gli stessi nascondigli (sassi, tronchi ecc.) per restare protetti e per trovare le condizioni adatte di umidità e temperatura.
Per l'allevamento ci sono varie indicazioni nei forum di terraristica. L'utilizzo più comune che se ne fa in tale ambito comunque credo sia quello di "spazzini" (saprofiti, detritivori) nei terrari occupati da altre bestie.
Per altre domande posso cercare di nuovo. Ma vedi di non farne troppe.
