Sergio ha scritto:A me non sembrano così tanto privi di cultura scientifica, ancora meno di logica. Ma forse solo quei 10 illuminati di cui fai parte hanno gli strumenti giusti per ottenere la logica e la cultura scientifica. E questi strumenti ovviamente sono segreti perchè potrebbero cadere nelle mani sbagliate. Dico bene? Ah... e perchè ci vogliono anni di studi e di esperienza per saperli usare... certamente
Ripeto, sono articoli veramente al limite della scuola media, parlano anche di assenza di sistema nervono nelle piante, cosa che ormai è preistoria...
Non faccio parte degli illuminati, ma solo di una cerchia ristretta di allievi che hanno avuto la fortuna di conoscere una persona al momento giusto, e questa persona aveva energie e materiale solo per pochi fortunati. Non cadono nelle mani sbagliate, non sono armi, solo nozioni importanti che sono ben disposto ad insegnare, ma non certo su un forum pubblico.
Sergio ha scritto:E trentasette. L'industria delle uova e dei latticini combacia con quella della carne. Che campa sull'industria dell'agricoltura. Non sono tre realtà separate. Se mangi carne, contribuisci a tutte e tre le industrie. Se sei vegetariano, contribuisci a 2 di queste industrie. Se sei vegano (i migliori), contribuisci solo all'industria dell'agricoltura. Ovviamente producendosi il cibo da soli o andando a comprare cibi selezionati non contribuisci a queste industrie... ma arrivare a disporre di questi mezzi è molto più difficile che rinunciare alla carne - e dunque ridurre il proprio impatto ambientale con la spesa minima (perchè uno continua ad approvigionarsi di "proteine animali" tramite i latticini e le uova). E cinquantacinque. Questo non è un discorso di impatto ambientale. Io sostengo che mangiare carne è sbagliato perchè è sbagliato, non sto sostenendo che è sbagliato alla luce dell'impatto ambientale (anche quello, se vogliamo, m è evitabile, e direi che è tutt'altro discorso).
Dire che mangiare carne è sbagliato perchè è sbagliato... e come dire che Dio esiste perchè esiste punto e basta. E' sbagliato da un punto di vista degli allevamenti intensivi, ma non è sbagliato da un punto di vista alimentare, saremmo tutti un'orda di anoressici o obesi per la compensazione dei carboidrati. Se fossimo vegetariani, ripeto, avremo un metabolismo in grado di digerire vegetali, cosa che non accade, tuttavia sono fondamentali e devono essere la base di qualsiasi dieta.
I vegani non sono i migliori, sono fanatici estremisti che si privano di molte cose e molto spesso rischiano la vita. Visto che anche il mondo dell'agricoltura è tremendamente invasivo e irrispettoso, non capisco a cosa porti di meglio essere vegano. Non penso che ci sia qualcuno al giorno d'oggi autosufficiente da prodursi i propri vegetali, non cadiamo nel patetico e nel fantascientifico. Le patate non nascono sugli alberi...
Ci vorrebbe un grande appezzamento di terreno con molte decine di vegetali diversi tra frutta e verdura, ci vogliono molti soldi per gestirlo e visto il tempo che occupa non bisogna andare a lavorare. Per non parlare del fatto che ci vuole una marea di conoscienze tecniche per mandare avanti un orto biologico. E poi magari coltiviamo il grano, ci facciamo il pane ecc, come gli Anish...
Se non contribuisci all'industria della carne vai a contribuire quello dell'agricoltura che è comunque a enorme e negativo impatto ambientale per come vanno ora le cose in cui le case farmaceutiche ti obbligano (per legge) ad usare certi prodotti e produrre in una certa maniera.
Se non è un discorso di impatto ambientale allora non si è capito molto degli allevamenti perchè il punto critico deve essere quello, che è grave e irrispettoso della vita animale.
L'unica frase che appoggio riguarda quella facciata sugli indiani americani che amavano l'animale che uccidevano quasi a chiedergli il permesso, è in sintonia con la mia spiritualità e lo sciamanesimo, ed è questa idea che cerco di portare avanti anche con le piante che hanno una percezione del mondo esterno infinitamente superiore a quella umana e animale.
Sergio ha scritto:come il trattare bene il proprio schiavo. Per fare un parallelo: Se uno tratta bene il proprio schiavo, beh, fa bene, c'è poco da aggiungere. Se dice "io ti rispetto"... beh, che belle parole, anche in questo caso dimostra della bontà d'animo. Ma il fatto stesso di essere proprietario di uno schiavo è discutibile.
Se per te ha senso chiedere il permesso a qualcosa che non ti risponde...
Non è il chiedere ad un animale il permesso... è il modo di approcciarsi alla vita, rispettoso, umile. La vita animale è posta sullo stesso piano di dignità e rispetto di quella umana, questo fa sì che il mondo sia un posto migliore.
Quello che tu chiami schiavismo non è altro che inserirsi nella catena alimentare di cui l'uomo fa parte. Se ti fa pena un animale perchè schiavo dell'uomo, allora ti farà pena anche un albero dopato o una insalata avvelenata e forzata a crescere in una stagione diversa dal ritmo naturale. Chi ti ha detto che le piante non soffrono ? eppure molti studi moderni dimostrano il contrario, il fatto che non abbiano occhi e che siano lente non significa che non abbiano una percezione dell'ambiente e una sensibilità forse maggiore della nostra. L'errore dell'uomo è sempre stato quello di umanizzare le creature. Un bovino che ci guarda con gli occhi languidi soffre più di un pesce con lo sguardo fisso nel vuoto o di una gallina... e chi lo dice ?
Noi tutti, piante, animali, siamo qui su questa terra a percorre un cammino di vita, ci incrociamo, ci mangiamo tutti a vicenda per sopravvivere perchè questo è l'ordine naturale delle cose, anche io un giorno morirò per rientrare nel ciclo.
...beh oddio, per i posti del mondo che vedo è possibile che un giorno possa anche essere predato !