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Re: La Freccia Rossa (Polyergus rufescens)

MessaggioInviato: 31/07/2016, 1:36
da Zeta
Aggiorno la mia osservazione: ieri 30 luglo 2016, alle ore 19,00, sono tornato dove avevo visto le Polyergus il giorno prima e... eccole ancora all'opera! Stavano saccheggiando un formicaio situato a 33 metri dalla loro tana; anche in questo caso, il punto di partenza e quello di arrivo si trovavano su due sponde opposte del canaletto irriguo. Le "rosse", per me inspiegabilmente, percorrevano velocemente 10 metri sul fondo sgombro del canale, poi risalivano sulla riva percorrendo i restanti 23 metri in mezzo alla vegetazione, che costiuiva un notevole ostacolo al loro rapido movimento.
Dopo mezz'ora ho dovuto andarmene, a quel punto il grosso delle truppe era rientrato, all'ingresso della base si notavano le sentinelle nere; durante la razzia, le schiave continuavano il loro lavoro di sorveglianti, facchini e procacciatrici di cibo.
Osservando i dintorni del formicaio saccheggiato, mi sono accorto che alcune "rosse" che portavano pupe arrivavano da un buco ancora più lontano di quello dove in precedenza avevo osservato la maggiore concentrazione dell'attività di saccheggio, portando la distanza complessiva del raggio d'azione delle rapitrici a circa 36 metri.

Re: La Freccia Rossa (Polyergus rufescens)

MessaggioInviato: 02/08/2016, 1:55
da Zeta
Ulteriore aggiornamento: il 31 luglio mi sono recato sul posto alle 18,30 per poter osservare gli eventuali preparativi della spedizione del giorno.
Presso il formicaio però tutto era tranquillo, con le solite schiave nere intente alla sorveglianza ed
agli altri compiti svolti nei dintorni.
Mi sono allora spostato nel punto della razzia del giorno prima: qui alcune decine di Polyergus
vagavano sul fondo del fosso in modo apparentemente casuale, altre stavano arrivando lì in quel
momento, altre ancora tornavano indietro, ma nessuna di loro portava un bottino.
A 4-5 metri da lì, nel secondo sito saccheggiato il giorno prima, ritrovavo però un assembramento
di “rosse” che si accalcavano tentando di entrare a fatica in piccole aperture nel terreno ingombro di
erba secca, estraendo con notevole sforzo sporadici bozzoli. Attorno a loro vagavano diverse
“nere”, per lo più di dimensioni abbastanza piccole, alcune di loro ingaggiavano scaramucce con gli
intrusi; fra le “rosse” alcune si muovevano in solitaria, a mo’ di esploratrici, a qualche metro di
distanza dal punto di assembramento.

Mi ero fatto l’idea che la spedizione del 31 si fosse rivelata fallimentare e mi sono recato più a valle
per osservare un nido di presunte Formica clara.

Dopo le 19,00, sulla via del ritorno, mi sono però accorto che una fila di Polyergus con
bottino stava rientrando alla base; seguendo a ritroso il loro percorso sono arrivato ad un punto
situato 30 metri più a monte di quello assalito il giorno prima, dal quale le Polyergus partivano per
tornare a casa, con un bottino di uova, larve ed addirittura neonate, utilizzando un sentiero molto
accidentato tracciato fra l’erba secca al suolo e lungo circa 66 metri!

P.s.: alle19,00 circa, mentre stavo osservando il nido delle presunte F. clara che si trova 30 metri a
valle rispetto a quello delle Polyergus, ho visto passare una “rossa” che tornava spedita verso casa:
un esploratore solitario che preparava ulteriori spedizioni per i giorni successivi?