Formiche distruggono un antico borgo in Calabria.

Riferimenti alle formiche nella cultura (miti, leggende, racconti, proverbi...)

Formiche distruggono un antico borgo in Calabria.

Messaggioda Rizzaculo » 10/11/2018, 16:45

Ho piacere a condividere questo brandello di storia (leggenda) del mio paese ..

Lungo la stupenda e selvaggia costa della Calabria conosciuta come Riviera dei Cedri (alto tirreno cosentino) sorgeva un fiorente borgo medioevale.. Cirella.
Cittadina famosa per le sue ricchezze sin da quando apparteneva come colonia alla Magna Grecia, in quei tempi era vittima di frequenti attacchi di predoni e pirata. La forza e la salvezza di questa città risiedeva nell'isola che la ripara; luogo di avvistamento per gli invasori, tacito porto per le navi commerciali e non da meno riparo per la città stessa dalle forti mareggiate di libeccio che devastano la costa.
La leggenda racconta che nella metà del 1500, un vascello saraceno, guidato dal pirata Dragut Rays, tentò di invadere la ricca e fiorente cittadina. Intimoriti dalle forti difese e impossibilitato nell'attacco a sorpresa, il pirata Dragut ideò un malvagio piano per sopraffare Cirella.
Durante la prima notte di luna nuova d'estate, una tacita scialuppa scivolava nella penombra lungo le sponde dell'isola di cirella, fin dentro la grotta che oggi chiamiamo la grotta degli amanti. Riparati dall'oscurità i pirati saraceni salirono sull'isola, e rapirono la bellissima figlia del torreggiano..
Costretto al silenzio per amore di sua figlia, il torreggiano favorì così lo sbarco dei pirati, i quali uccidevano, razziavano e devastavano la città. Nel frattempo la figlia assisteva alla rovina della sua città, per causa sua.
Ora di questa ragazza non si narrava solo della straordinaria bellezza, ma anche dell'esemplare devozione alla Madonna dei Fiori di Cirella, alla quale si rivolse. Pregò e pregò la Madonna di far finire questa devastazione e di permetterle di ritornare a casa dal padre. Fu così dunque che con la prima luna piena, il comandante dei pirati Dragut, si accorse della bellezza della ragazza e se ne innamorò. Concesse quindi alla fanciulla la libertà riportandola dal padre, sbarcando in quella stessa grotta per mezzo della quale riuscì a rapirla. Lì venne consumato il loro amore (sulla piana di pietra che ancora oggi si trova entrando in questa grotta ora semisommersa) ed il loro patto. Dragut promise alla fanciulla che sarebbe tornato da lei e l'avrebbe portata nelle sue terre lontante dove sarebbe diventata al suo fianco regina e insieme avrebbero vissuto il loro amore.
Ma Dragut non tornò mai più e le lacrime di quella bella fanciulla e di cosa fece per salvare Cirella, furono raccontate alla figlia, e alla figlia dopo di lei, così per circa tre secoli.
Agli inizi dell'1800 un altra invasione colpì Cirella, ma questa volta non ad opera di pirati, ma ad opera delle truppe francesi di napoleone. Questi violentarono e depredarono la sfortunata cittadina, e fu così che la bis bis bis nipote della figlia del torreggiano dell'isola, invocò nuovamente l'aiuto della Madonna dei fiori di Cirella.
"Madre nostra, salva il nostro popolo! Perchè non vi è cosa più cara che le persone che amo. non le case, non le ricchezze, ma solo le anime dei miei compaesani."
Fu così che come allora, nella prima notte di luna nuova d'estate, mentre le truppe napoleoniche dormivano ubriache nell'occupata città, si compì nuovamente il volere della Madonna.
Un tremendo frastuono si sentì provenire dall'entroterra, simile al vento che scuote i fusti degli alberi nella valle.
Gli alberi stessi scuotevano le loro fronde, come se vento li battesse.
Ma calma era la notte e non vi era vento nemmeno per scuotere il miglio.
Quando ad un tratto la tremenda devastazione si abbattette su Cirella e sui suoi occupanti.
In schiera ordinata avanzavano enormi formiche dai torni rossi, favorite dalla notte nessuno le riuscì ad avvistare, inesorabile fu l'esito della battaglia.
L'indomani mattina non vi fu traccia alcuna delle formiche. Ma quello che rimase al loro passaggio fu morte e devastazione. Non vi fu francese che si salvasse, ne muro di pietra che rimase eretto, ma dei corpi degli abitanti di Cirella non vi fu più alcuna traccia.
La leggenda narra che le formiche rapirono gli abitanti di Cirella e con essi la bis bis bis bis nipote della figlia del torreggiano, e li portarono nelle loro terre, dove la fanciulla divenne regina e tutti vissero in prosperità.

Ovviamente parliamo di leggende ... ;)
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Re: Formiche distruggono un antico borgo in Calabria.

Messaggioda sidaf » 10/11/2018, 22:08

favola originale, bella
non avevo mai sentito una storia che parlava di formiche giganti
Spoiler: mostra
Colonie:
- Lasius emarginatus affidatomi da "lorenzoc" il 23/6/19 (regina sciamata nel 2016) Diario
- Messor capitatus in affido da entomodena, settembre 2020
- Messor capitatus donato da "messor", 5 giugno 2020
- Camponotus vagus donato da "messor", agosto 2020
- Tetramorium sp. (sciamata giugno 2019) in affido da entomodena, settembre 2019
In fonazione:
- Lasius sp. trovata a Bassano, giugno 2020
- Lasius sp. donata da "Ruth", settembre 2020

Anche una formica si pone al centro del suo mondo e secondo la propria prospettiva lo misura.
Ma come si può ritenere una delle due prospettive, quella dell’uomo o quella dell’insetto, più vera dell’altra?
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