L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
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L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
Solo in pochissime specie di questi insetti si sviluppano individui dalla testa tanto possente da bloccare completamente l'ingresso del formicaio per difenderlo da attacchi rivali. L'apparato genetico per questo fenotipo è però presente in molte altre specie in cui resta silente, ma può essere attivato da opportuni stimoli ambientali.
continua su http://www.lescienze.it/news/2012/01/09 ... ne-779014/
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MattiaMen - Messaggi: 1211
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
grazie per la condivisione ed ora voglio provare questo ormone sulle mie pheidole ahahahah
è molto interessante notare come è stato scoperto che, almeno nelle formiche, gli stimoli ambientali possano attivare alcune parti di genoma altrimenti superflue, e con questo ricordo che noi abbiamo circa il 90% di DNA non utilizzato e chissà cosa potremmo farci
sono stato scomunicato da TheGrammarNazi: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=51&t=4639&start=15#p58033
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
feyd ha scritto:... con questo ricordo che noi abbiamo circa il 90% di DNA non utilizzato e chissà cosa potremmo farci
Sei sicuro?! Io sapevo che la percentuale fosse relativa agli entroni, che sono grosso modo il 70-75% del materiale genetico!
Comunque ottimo articolo, molto interessante!
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luca321 - Messaggi: 2895
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
hai ragione io ricordavo l'altro dato:
Circa il 98.5% del genoma umano è composto di sequenze non codificanti. Tale porzione comprende anzitutto le regioni introniche (circa il 26% dell'intero genoma) e quelle poste come separazione tra geni contigui: questi due tipi di sequenza derivano probabilmente da artefatti evolutivi e non sembrano avere oggi alcun tipo di utilità. Rimane pur vero che la rimozione degli introni di un gene produce il non funzionamento del trascritto esattamente come se ad essere rimossa fosse una regione codificante. Un esperimento di questo tipo è stato svolto in una specie di pianta: il danneggiamento di una regione intronica ha prodotto un cambiamento notevole nella struttura della foglia, dovuto alla scorretta trascrizione e traduzione delle sue proteine strutturali.
Anche considerando gli introni come afferenti al DNA codificante, tuttavia, la percentuale di DNA che sembra non utilizzato rimane molto alta (intorno al 72.5%). Al suo interno, una parte preponderante è costituita da elementi ripetuti (o DNA ripetitivo), privi di funzione, spesso utilizzati dai genetisti per svolgere analisi filogenetiche. La frazione restante è quella che in passato è stata liquidata come DNA spazzatura, in quanto priva di alcuna funzione nota ed impossibile da classificare in alcun modo.
È molto probabile, tuttavia, che tutto questo noncoding DNA abbia un qualche ruolo. Ciò spiegherebbe la sua preponderanza nel genoma. Alcune sequenze noncoding, infatti, presentano un'altissima conservazione tra numerose specie, alcune filogeneticamente molto lontane. Recenti esperimenti hanno infatti evidenziato che il DNA non codificante potrebbe avere diverse funzioni, molto diverse dalla semplice trascrizione e traduzione.
Occorre precisare che la dimensione del genoma, e quindi anche la quantità di porzioni non codificanti, sono poco correlati alla complessità dell'organismo: il genoma di Amoeba dubia, una ameba unicellulare, ha più di 200 volte la quantità di DNA rilevata nel genoma umano; Fugu rubripes, noto come pesce palla, presenta invece circa un decimo del genoma umano, pur avendo un numero di geni comparabile.
La maggior differenza tra l'uomo ed il pesce palla, invece, sembra proprio essere la quantità di sequenze non codificanti. Questo enigma, noto come paradosso del C-value o, più correttamente, enigma del C-value (C-value si riferisce alla quantità di DNA contenuto nel nucleo di una cellula aploide), deve ancora essere risolto.
da wikipedia.it
in ogni caso è cmq tanto il genoma non utilizzato direttamente
Circa il 98.5% del genoma umano è composto di sequenze non codificanti. Tale porzione comprende anzitutto le regioni introniche (circa il 26% dell'intero genoma) e quelle poste come separazione tra geni contigui: questi due tipi di sequenza derivano probabilmente da artefatti evolutivi e non sembrano avere oggi alcun tipo di utilità. Rimane pur vero che la rimozione degli introni di un gene produce il non funzionamento del trascritto esattamente come se ad essere rimossa fosse una regione codificante. Un esperimento di questo tipo è stato svolto in una specie di pianta: il danneggiamento di una regione intronica ha prodotto un cambiamento notevole nella struttura della foglia, dovuto alla scorretta trascrizione e traduzione delle sue proteine strutturali.
Anche considerando gli introni come afferenti al DNA codificante, tuttavia, la percentuale di DNA che sembra non utilizzato rimane molto alta (intorno al 72.5%). Al suo interno, una parte preponderante è costituita da elementi ripetuti (o DNA ripetitivo), privi di funzione, spesso utilizzati dai genetisti per svolgere analisi filogenetiche. La frazione restante è quella che in passato è stata liquidata come DNA spazzatura, in quanto priva di alcuna funzione nota ed impossibile da classificare in alcun modo.
È molto probabile, tuttavia, che tutto questo noncoding DNA abbia un qualche ruolo. Ciò spiegherebbe la sua preponderanza nel genoma. Alcune sequenze noncoding, infatti, presentano un'altissima conservazione tra numerose specie, alcune filogeneticamente molto lontane. Recenti esperimenti hanno infatti evidenziato che il DNA non codificante potrebbe avere diverse funzioni, molto diverse dalla semplice trascrizione e traduzione.
Occorre precisare che la dimensione del genoma, e quindi anche la quantità di porzioni non codificanti, sono poco correlati alla complessità dell'organismo: il genoma di Amoeba dubia, una ameba unicellulare, ha più di 200 volte la quantità di DNA rilevata nel genoma umano; Fugu rubripes, noto come pesce palla, presenta invece circa un decimo del genoma umano, pur avendo un numero di geni comparabile.
La maggior differenza tra l'uomo ed il pesce palla, invece, sembra proprio essere la quantità di sequenze non codificanti. Questo enigma, noto come paradosso del C-value o, più correttamente, enigma del C-value (C-value si riferisce alla quantità di DNA contenuto nel nucleo di una cellula aploide), deve ancora essere risolto.
da wikipedia.it
in ogni caso è cmq tanto il genoma non utilizzato direttamente
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
L'ho letto poco fa anch'io. Mi hai fatto venire un dubbio atroce e non potevo non controllare!
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luca321 - Messaggi: 2895
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
ahahahah
che poi siamo due polli in quanto wikipedia non è la fonte di informazioni scientifiche migliore al mondo
in ogni caso se le formiche possono svilupparsi con la capoccia grossa noi potremmo diventare pelosi come una scimmia(ed io sono sulla buona strada ) o magari grossi come un gorilla o perche no "lanciare saette tonanti dal c..o[cit]"
ah tornano nel discorso, questo articolo in ogni caso ci dive anche che lo sviluppo in major o minor dipende probabilmente dall'ambiente e non da una decisione a priori in deposizione e che quindi geneticamente le due formiche sono identiche, ma su questo sarebbe interessante avere qualche articolo scientifico.
che poi siamo due polli in quanto wikipedia non è la fonte di informazioni scientifiche migliore al mondo
in ogni caso se le formiche possono svilupparsi con la capoccia grossa noi potremmo diventare pelosi come una scimmia(ed io sono sulla buona strada ) o magari grossi come un gorilla o perche no "lanciare saette tonanti dal c..o[cit]"
ah tornano nel discorso, questo articolo in ogni caso ci dive anche che lo sviluppo in major o minor dipende probabilmente dall'ambiente e non da una decisione a priori in deposizione e che quindi geneticamente le due formiche sono identiche, ma su questo sarebbe interessante avere qualche articolo scientifico.
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
Sopratutto l'ultima ipotesi, forse è quella piu realistica!! Ahahahah!
Sherzi a parte, siamo un mondo tutto da scoprire. Chissà, in un futuro esisteranno gli X-men!!
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luca321 - Messaggi: 2895
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
ma magari già esistono e voi non lo sapete
o magari esisteranno le X-Ant, sai poi che mondo da film che esce fuori
del resto agli insetti per crescere di dimensioni basta sviluppare un polmone efficacie ed a quel punto voglio vedere come li i ferma
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
feyd ha scritto:del resto agli insetti per crescere di dimensioni basta sviluppare un polmone efficacie ed a quel punto voglio vedere come li i ferma
Visto l'attuale (e anche il passato) sistema di respirazione le dimensioni maggiori sono queste e già alcuni coleotteri sono al limite delle dimensioni raggiungibili (soprattutto per la larghezza del corpo), in passato invece la meganeura c'ha provato, ma non c'è riuscita
Dagli un polmone e una Pheidole al garrese è 2 metri
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MattiaMen - Messaggi: 1211
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
beh in passato erano molto più grossi, ma si parla di milioni di anni fa, in quanto c'era molto più ossigeno quindi il primitivo polmone degli artropodi aveva permesso di raggiungere dimensioni maggiori.
dai facciamo qualche esperimento di genetica per dare un polmone migliore alle formiche e vediamo quanto ci mettono a crescere di dimensioni
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
feyd ha scritto:beh in passato erano molto più grossi, ma si parla di milioni di anni fa, in quanto c'era molto più ossigeno quindi il primitivo polmone degli artropodi aveva permesso di raggiungere dimensioni maggiori.
dai facciamo qualche esperimento di genetica per dare un polmone migliore alle formiche e vediamo quanto ci mettono a crescere di dimensioni
Formiche giganti e con polmoni.
Ora siamo veramente fot**ti!!
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luca321 - Messaggi: 2895
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
Da quando studio le formiche mi sono reso conto che e' una fortuna che non abbiano i polmoni; la specie umana non potrebbe esistere sulla terra se le formiche fossero in grado di crescere di piu' di quello che fanno ora.
E' una mia opinione ma ne sono convinto.
E' una mia opinione ma ne sono convinto.
Spoiler: mostra
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sabby fattyboy - Messaggi: 379
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- Località: Milano/Crema
Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
Le formiche non hanno polmoni?!
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- 1 Camponotus nylanderi
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Bala - Messaggi: 148
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Re: L'evoluzione dei supersoldati nelle formiche guerriere
Il sistema respiratorio degli insetti é piuttosto diverso. No, non hanno polmoni. Gli artropodi in genere lasciano l'aria circolare dall'esterno attraverso un sistema di trachee per entrare nel corpo (solo in pochissimi la circolazione é favorita da movimenti respiratori minimi), senza dei polmoni specializzati che centralizzino le operazioni di scambio .
I polmoni nascono con i cosiddetti pesci polmonati e sono presenti solo nei vertebrati (tranne quei pesci che fanno appunto l'uso di branchie). Spero di non aver detto imprecisioni
I polmoni nascono con i cosiddetti pesci polmonati e sono presenti solo nei vertebrati (tranne quei pesci che fanno appunto l'uso di branchie). Spero di non aver detto imprecisioni
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enrico - Messaggi: 1631
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