Aphaenogaster campana

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Volevo fare un paio di considerazioni sulla biologia di questa bestia, avendo potuto osservarla in natura in un punto dove la sua presenza è forte. Credo sia interessante dato che in letteratura non esistono informazioni a tal proposito.
Per quel che ho potuto osservare, ritengo praticamente certo che abbia una biologia riproduttiva analoga a quella delle Aphaenogaster spinosa e A. senilis. Le regine sono molto piccole in rapporto alle operaie, hanno un'anatomia molto poco "possente", poco più sviluppata di quella delle operaie (certamente inadatta a fondazioni claustrali) e i nidi sono fortissimamente poliginici, direi con la frequenza di una regina ogni 20-30 operaie. Situazione che suggerisce chiaramente la riproduzione intracoloniale con espansione attraverso gemmazione.
La specie è descritta dell'area vesuviana, coi tipi raccolti da Emery a Portici. Continuando a studiare la letteratura riguardante la specie ho notato che Baroni Urbani riporta altri siti di raccolta in Campania, tutti sempre in area vesuviana: uno esattamente sul Vesuvio ed uno in Pompei. Non c'è dubbio quindi che una volta la specie fosse presente in questa zona. Al giorno d'oggi invece vi è scomparsa. Poteva trattarsi di un sito di introduzione aliena isolato dal resto dell'areale o anche essere parte integrale dell'areale natio. In entrambi i casi c'è stata evidentemente una regressione dell'areale, e di non pochi chilometri. Pensando alle possibili cause di questa regressione così marcata e in tempi così relativamente brevi mi vengono in mente un paio di possibili spiegazioni: la forte urbanizzazione recente dell'area vesuviana (laddove la zona in cui le ho trovate ieri la descriverei come "meravigliosamente rurale", vi consiglio di visitarla!) e, forse, la diffusione del Linepithema humile. Mi sembra che i tempi di comparsa del Linepithema e di scomparsa dell'Aphaenogaster possano coincidere perfettamente. E l'A. campana, a causa della sua biologia riproduttiva che presenta delle limitazioni (niente sciamatura, niente dispersione a distanza delle regine e quindi avanzamento del fronte di colonizzazione molto lento), potrebbe essere risultata una delle specie più vulnerabili all'azione del Linepithema humile. Sottolineo che attualmente questo è fortemente presente in tutta l'area vesuviana, mentre è completamente assente nella zona del Vallo di Diano che ho visitato.
L'ultima cosa che mi piacerebbe appurare su questa specie è se sia capace oppure no di compiere trofallassi, ricordando che una specie sicuramente vicina, l'A. senilis, ne è incapace e mette in atto strategie compensatorie per questa mancanza. A tal proposito mi piacerebbe seguire degli interessanti diari di allevamento di questa specie (che consiglio fortemente di iniziare) da parte di Judas e di Guglielmo. Con quest'ultimo ho infatti valutato come opportuno, ieri, di prelevare una piccola porzione starter da una colonia proprio per portare avanti queste osservazioni. Ci tengo a sottolineare che in questo caso particolare, dato il tipo di biologia riproduttiva della specie, prelevare una porzione di colonia con poche regine in primo luogo non nuoce significativamente alla colonia in natura (che annovera un numero di regine praticamente incontabile, nonché la possibilità di ottenerne sempre di nuove grazie agli accoppiamente intracoloniali) e, in secondo luogo, è l'unico modo per iniziare un allevamento di questa specie. Ricordando agli altri utenti che invece, per le specie diverse da questa in esame, formicarium.it sconsiglia e scoraggia fortemente questa metodologia per iniziare gli allevamenti di formiche in cattività, invito di nuovo Judas e Guglielmo ad aprire i loro diari pubblici sull'Aphaenogaster campana.
Volevo fare un paio di considerazioni sulla biologia di questa bestia, avendo potuto osservarla in natura in un punto dove la sua presenza è forte. Credo sia interessante dato che in letteratura non esistono informazioni a tal proposito.
Per quel che ho potuto osservare, ritengo praticamente certo che abbia una biologia riproduttiva analoga a quella delle Aphaenogaster spinosa e A. senilis. Le regine sono molto piccole in rapporto alle operaie, hanno un'anatomia molto poco "possente", poco più sviluppata di quella delle operaie (certamente inadatta a fondazioni claustrali) e i nidi sono fortissimamente poliginici, direi con la frequenza di una regina ogni 20-30 operaie. Situazione che suggerisce chiaramente la riproduzione intracoloniale con espansione attraverso gemmazione.
La specie è descritta dell'area vesuviana, coi tipi raccolti da Emery a Portici. Continuando a studiare la letteratura riguardante la specie ho notato che Baroni Urbani riporta altri siti di raccolta in Campania, tutti sempre in area vesuviana: uno esattamente sul Vesuvio ed uno in Pompei. Non c'è dubbio quindi che una volta la specie fosse presente in questa zona. Al giorno d'oggi invece vi è scomparsa. Poteva trattarsi di un sito di introduzione aliena isolato dal resto dell'areale o anche essere parte integrale dell'areale natio. In entrambi i casi c'è stata evidentemente una regressione dell'areale, e di non pochi chilometri. Pensando alle possibili cause di questa regressione così marcata e in tempi così relativamente brevi mi vengono in mente un paio di possibili spiegazioni: la forte urbanizzazione recente dell'area vesuviana (laddove la zona in cui le ho trovate ieri la descriverei come "meravigliosamente rurale", vi consiglio di visitarla!) e, forse, la diffusione del Linepithema humile. Mi sembra che i tempi di comparsa del Linepithema e di scomparsa dell'Aphaenogaster possano coincidere perfettamente. E l'A. campana, a causa della sua biologia riproduttiva che presenta delle limitazioni (niente sciamatura, niente dispersione a distanza delle regine e quindi avanzamento del fronte di colonizzazione molto lento), potrebbe essere risultata una delle specie più vulnerabili all'azione del Linepithema humile. Sottolineo che attualmente questo è fortemente presente in tutta l'area vesuviana, mentre è completamente assente nella zona del Vallo di Diano che ho visitato.
L'ultima cosa che mi piacerebbe appurare su questa specie è se sia capace oppure no di compiere trofallassi, ricordando che una specie sicuramente vicina, l'A. senilis, ne è incapace e mette in atto strategie compensatorie per questa mancanza. A tal proposito mi piacerebbe seguire degli interessanti diari di allevamento di questa specie (che consiglio fortemente di iniziare) da parte di Judas e di Guglielmo. Con quest'ultimo ho infatti valutato come opportuno, ieri, di prelevare una piccola porzione starter da una colonia proprio per portare avanti queste osservazioni. Ci tengo a sottolineare che in questo caso particolare, dato il tipo di biologia riproduttiva della specie, prelevare una porzione di colonia con poche regine in primo luogo non nuoce significativamente alla colonia in natura (che annovera un numero di regine praticamente incontabile, nonché la possibilità di ottenerne sempre di nuove grazie agli accoppiamente intracoloniali) e, in secondo luogo, è l'unico modo per iniziare un allevamento di questa specie. Ricordando agli altri utenti che invece, per le specie diverse da questa in esame, formicarium.it sconsiglia e scoraggia fortemente questa metodologia per iniziare gli allevamenti di formiche in cattività, invito di nuovo Judas e Guglielmo ad aprire i loro diari pubblici sull'Aphaenogaster campana.