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In cerca dello Strongylognathus pisarskii, raccolto una sola volta e conosciuto solo di Monte Faito (Campania). I tipi di Poldi sono stati raccolti a circa 1100 m all'interno di un nido di Tetramorium "caespitum", sotto un sasso.

Nella ricerca di questa bestia, probabilmente endemismo strettissimo, devo riportare una sconfitta! Su almeno 15-20 grossi nidi individuati di Tetramorium gr. caespitum, nessuno è risultato parassitato. Il controllo è stato effettuato tra i 1000 e i 1350 m circa.

Riporto almeno la lista delle specie incontrate e/o raccolte, soprattutto per Guglielmo, che ringrazio sentitamente per la bellissima giornata!

- Messor minor (molto abbondanti fino a circa 1100 m, poi rari)
- Lasius emarginatus (a qualunque altitudine e in qualunque ambiente, compreso faggeto! Bestiaccia immonda!!!)
- Lasius lasioides (incontrato, mi sembra, non oltre i 1050 m)
- Temnothorax unifasciatus (a qualunque altitudine, in vari ambienti, escluso faggeto)
- Camponotus vagus (pochi nidi intorno ai 1050 m)
- Messor structor (non mi ricordo ritrovamenti oltre i 1050 m)
- Aphaenogaster subterranea (solo negli ambienti alberati, soprattutto sul versante settentrionale)
- Plagiolepis pygmaea (in tutti gli ambienti, non me ne ricordo in faggeto, e a tutte le altitudini)
- Tetramorium gr. caespitum (prevalentemente in luoghi dove la vegetazione si "apriva" almeno un po', tutte le quote)
- Solenopsis fugax (alcuni nidi in ambienti diversi)
- Formica cunicularia (tutte le quote, ovunque, tranne in faggeto; molto scure, sul campo avevo avuto il dubbio potessero essere F. fusca)
- Myrmica sabuleti (alcuni nidi in zone alberate, non faggeto)
- Tapinoma madeirense (alcune specie sono diventate un incubo da determinare! Sono stato un'ora a misurare due campioni per scartare il subboreale secondo le tabelle di Seifert! Solo 3-4 nidi trovati sotto sassi in vari ambienti: è un Tapinoma molto discreto, piccolo, che tende a fare nidi piccoli e non polidomici)

Non particolarmente esaltante l'aspetto mirmecologico, ma escursione bellissima. Lascio un paio di foto panoramiche:

Positano da diverse altitudini:




E la Pinguicula hirtiflora, pianta carnivora che sopravvive solo su una roccia vicino ad una sorgente in questa cavità di una parete del Faito, e in altri 3 siti simili nella penisola sorrentina (alcuni siti altrove dovrebbero riguardare piante trapiantate):

Ciao Vincenzo, complimenti per il lavoro innanzitutto.

Purtroppo in mancanza di ricerche recenti e/o visto l'esiguo numero di ricercatori, le informazioni precise sul nostro territorio quanto alla distribuzione delle formiche (e non solo) risultano molto carenti, salvo eccezioni.

Prima o poi per ciò penso che anche i dati meno rilevanti andrebbero pubblicati. Come sai io i miei li raccolgo indiscriminatamente su iNaturalist, ma quale che sia il metodo prima o poi credo sia corretto pubblicarli in brevi note o, se saranno mai sufficienti, compilando delle cartine o atlanti locali analogamente a quanto si è prodotto recentemente per esempio con gli odonati.

Ovviamente mannaggia non aver ritrovato lo Strongylognathus, immagino ci voglia una buona dose di fortuna e testardaggine! Non demordere

grande vincenzo e grande guglielmo

mi spiace per la poca fortuna nella caccia alle formiche, ma la pingula nostrana è bellissima

la ricerca sono sicuro che continuerà quindi aggiornamento alla prossima puntata

Non demorderò!

Ho già riflettuto su cosa modificare nella ricerca per la prossima volta. E’ probabile che la percentuale di nidi parassitati sia bassa. Nel punto giusto ci sono sicuramente stato (all'altitudine giusta ho girato il monte su tutti i versanti, non posso essere stato lontano dal punto del ritrovamento di Poldi), ma ho preferito muovermi velocemente per cercare in tutti i tipi di ambienti (su monte Faito il tipo di ambiente cambia con alternanza in maniera incredibile). Ora che ho appurato quale è l'ambiente dove l'ospite è più abbondante, la prossima volta lascio perdere gli altri (come il faggeto o la pietraia al sole) e mi concentro a cercare a tappeto sotto ogni sasso solo in questo. Con una cinquantina di nidi, se la bestia c'è ancora, dovrei avere buone chances. La percentuale di operaie di Strongylognathus nel nido di Tetramorium, secondo quanto ho letto di Poldi, dovrebbe essere relativamente alta, quindi se la colonia è effettivamente parassitata non dovrebbe sfuggirmi.

Riflettevo sulla possibilità che il periodo potrebbe non essere stato quello ideale per qualche ragione (es: post sciamatura, dopo che la specie ha prodotto e già disperso i sessuati, in modo che sessuati nuovi non ce ne sono e le operaie sono diminuite a causa del fatto di aver privilegiato la produzione di sessuati, oppure non so cosa altro), Poldi li trovò in Aprile. Magari il prossimo tentativo lo faccio in primavera. Tra l'altro la specie è conosciuta solo attraverso le operaie, trovare regine e maschi significherebbe avere materiale per fare la loro prima descrizione.

Ci riprovo sicuramente!

Effettivamente è stata una bella passeggiata e anche molto utile per me - Ho imparato tantissimo! Nel prossimi giorni ci ritornerò col gps e provvederò a mettere su carta tutti i nidi di Tetramorium trovati e anche a chiedere informazioni ai locali su Poldi, magari qualche vecchio del posto si ricorda di lui e di dove bazzicava...

Vincenzo,

mi e' stato consigliato di muovere questo post in questo thread, eccolo, spero possa esserti di aiuto ...

Riguardo alla tua missione per trovare gli Strongylognathus pisarskii mi ricordo che in una conversazione con Fabrizio Rigato, mi aveva detto che tutti i suoi ritrovamenti di Strongylognathus sp. erano stati in zone con esposizione non ottimale per la specie parassitata e che pensava che l'indebolimento causato dalla cattiva esposizione potesse magari predisporre le colonie di Tetramorium caespitum ad essere parassitate piu' facilmente.

Io non ho mai avuto lafortuna di incontrare Strongylognathus, ho pero trovato in un paio di occasioni T. atratulum, e in tutte le colonie erano in duna sul versante Nord in ombra per la maggior parte della giornata, puo' essere che la teoria di Fabrizio sia proprio giusta.

Magari prova a (come dicono gli inglesi) "think outside the box" e cerca ste bestie nelle zone meno ottimali ed in colonie all'apparenza piu' piccole ... fammi sapere, sono curioso.

Ciao

Oh, grazie per le dritte, Andrea! Sicuramente le terrò presenti.

Devo dire che al fatto di fare attenzione in particolare alle colonie piccole piuttosto che a quelle grandi ci ero arrivato anche io, sia per intuizione sia perché proprio leggendo il lavoro di Poldi aveva parlato di una colonia di meno di una ventina di operaie di Tetramorium sotto il sasso. Non avevo però collegato la ristrettezza delle colonie con le caratterisstiche ambientali. Questa cosa non mi convince troppo. Il fatto è che le colonie piccole ovviamente le ho trovate sia nell'ambiente dove la specie abbondava, sia in punti dove obiettivamente le colonie "soffrivano" di più le condizioni avverse (es: in pieno faggeto, che per definizione è un ambiente con scarsissima vita oltre i faggi, e per di più su versante settentrionale) e anche in quest'ultimo caso i controlli sono stati negativi. Tenderei più a prendere in considerazione il punto della colonia piccola rispetto a quello del luogo, preferendo comunque la massima densità di nidi per poter fare più controlli, anziché uno ogni tanto, sporadico.

http://www.formicarium.it/forum/viewtop ... 87#p148887

Qui si fallisce una volta sola!