Diversificazione sempre maggiore negli alimenti

Diversificazione sempre maggiore negli alimenti

Messaggioda AntBully » 19/10/2020, 10:17

Apro questo topic proprio per parlare di un argomento estremamente interessante e fondamentale nell'allevamento delle nostre beniamine: il diversificare sempre di più, man mano che la colonia cresce, il regime alimentare.
Noto infatti molti allevatori, anche con colonie molto sviluppate e di svariati anni, che offrono sempre una dieta restrittiva, magari composta da un solo tipo di carboidrato costante e sempre le stesse specie di insetti da pasto. Ciò comporta a volte la mancanza di operaie, per esempio, di dimensioni paragonabili alle operaie che troviamo in natura della stessa specie. Ho preso in esame Lasius emarginatus, per esempio, la mia colonia con regina sciamata nel 2018: con una alimentazione, in realtà principalmente proteica, estremamente variegata (frutta di ogni tipo, talvolta pezzi di cracker, molto raramente miele diluito tassativamente buono, sciroppo stimolante per api come carboidrati; artropodi raccolti tramite sfalciatura con retino da sfalcio, e quindi insetti di tutti gli ordini (emitteri, coleotteri, lepidotteri, soprattutto ortotteri e a volte anche qualche mantide, dato che di ninfe era assolutamente pieno) e ragni vari, insetti da pasto allevati (anche qui con notevole varietà, Gryllodes sigillatus, Tenebrio molitor, Blatta lateralis, Nauphoeta cinerea, Gromphadorhina portentosa, a volte vari fasmidi, Alphitobius diaperinus, Galleria mellonella e talvolta anche altri animali non da pasto morti per cause naturali come anche feti di Mus musculus morti per cause naturali o uccisi dalla madre)), ho notato un incremento nelle dimensioni delle operaie rispetto a prima, tra il 2019 e il 2020, nonché una regina assolutamente costantemente fisogastrica e una colonia che in due anni può contare tranquillamente le 4000 unità effettive. Certo, Lasius emarginatus non sarà l'esempio più diagnostico, tuttavia ho usato loro solo come esempio più lampante.... potrei aggiungere Liometopum microcephalum, che, a differenza di molti altri allevatori, già con un numero discreto di operaie (circa una 70ina/80ina, data il periodo di ritrovamento della regina, agli inizi di luglio 2020), presenta operaie anche più grandi e si può notare già un polimorfismo.
Io quindi porterei a far riflettere in parte anche su questo aspetto: il miele per esempio lo uso solo saltuariamente, circa una volta al mese, mentre tendo ad offrire con costanza lo sciroppo stimolante per api o frutta, spesso molto matura. Dobbiamo anche pensare che la maggior parte delle specie autoctone sia prettamente spazzina e che quindi si nutri anche del gelato caduto al primo bambino sul passeggino oppure alla pipì dei cani! Infatti ho osservato la popolazione di Dolichoderus quadripunctatus nella zona e guarda caso si nutre spessissimo di pipì dei cani! Non sto ovviamente dicendo che dobbiamo offrire liquido urinario alle nostre formiche... :lol: ma è per far pensare al fatto che in natura ciò accada.
Dario
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