freccia77 ha scritto:Avendo solo la placca sul fondo ti aspetti che la colonia qualora necessiti di più umidità, percependo che sul fondo c'è, si apra la strada fino al fondo già da subito?
tulindo ha scritto:Ma quelle in alto, visto che sono lontane dalla placca, non sono asciutte?
Oppure è il ghaino che porta bene l'umidità in alto
Possono si aprirsi la strada ma... per farlo si allargherebbero il formicaio rendendolo forse troppo ampio
Se ricordo bene Luca.B, tu stesso avevi ipotizzato più placche...
Questa è la cosa che sto ancora studiando/valutando...e non è un caso che per farlo abbia scelto proprio una specie come
Myrmica sp., il cui allevamento richiede tassi di umidità non indifferenti.
La roccia lavica trasporta bene l'umidità, ma per bagnarla fino ad arrivare in superficie dovrei dare tanta di quell'acqua che poi, essendo la roccia lavica a contatto con il gesso, perderei il vantaggio del formicaio ibrido di mantenere secca la placca di gesso.
La cosa più sensata sarebbe prevedere una placca superficiale da smettere di usare una volta che la colonia abbia raggiungo l'ultima stanza (così da ripristinare la questione dei gradienti). E, forse, è ciò che predisporrò nei prossimi nidi.
Ma un'alternativa è quella di non fare nulla...o quasi.
Ed è ciò che voglio sperimentare con questa colonia.
La ghiaia posta in arena sarà mantenuta molto molto umida (stile sottobosco). Inoltre ogni volta che darò da mangiare alla colonia o quando avrò tempo, farò cadere giusto una gocciolina di acqua all'interno del formicaio. Questa goccia passerà subito nella ghiaia posta nelle stanze superficiali...creando dell'umidità nel formicaio stesso.
Un pò quello che succede inevitabilmente quando in natura piove e l'acqua inizia a sgocciolare nelle stanze più superficiali di un giovane formicaio(soprattutto qui da me dove il terreno è così argilloso che praticamente è impermeabile e quando piove si creano veri e propri piccoli fiumi sotterranei).
Inoltre non dimentichiamo che molte volte le operaie stesse fungono da trasportatori di acqua. Praticamente riempiono l'addome di acqua e lo trasportano nel formicaio dove lo sputano sulle superfici delle stanze così da creare un tasso di umidità. Vista la posa distanza tra arena e prime stanze e l'elevata quantità di acqua immagazzinata dalla ghiaia posta in arena, confido molto anche in questo loro trucchetto che ho abbondantemente visto fare alle specie arboricole per ammorbidire e scavare il legno.
Chiaramente si parla ancora di teoria...e, come dicevo, non per nulla ho scelto questa specie che è tra le più esigenti in fattore umidità.