Bud Spencer direbbe: " La supposta è giusta!"
Lo scrivi male però, la prima "i" è una "Y" e l'ultima è una "i".
Di solito l'ultima è quasi sempre una "i" se il nome del gruppo specie è un patronimico, cioè riferito ad un nome moderno di persona (maschio, singolare, non latinizzato) dato che è un genitivo latino di seconda declinazione.
Se è un nome singolare moderno non latinizzato di donna si aggiunge "ae".
Se il nome (sempre non latinizzato) è plurale, cioè riferito a più persone recanti lo stesso nome proprio (ma anche comune nel caso di un'apposizione) si aggiunge "arum" se sono tutte donne, "orum" se c'è almeno un uomo.
Se l'autore sceglie di latinizzare il nome moderno (o è già un nome latino), per fare il genitivo si usano le regole della grammatica latina, quindi è possibile l'uscita del genitivo (singolare o plurale) di tutte e cinque le declinazioni.
L'autore può anche scegliere (ma non si fa quasi mai) di lasciare il nome (come apposizione) al nominativo, cioè invariato se non lo latinizza, con uscita del nominativo della relativa declinazione se lo latinizza.
Nulla toglie però che la scrittura
valida del nome è sempre quella usata dall'autore nel lavoro di descrizione, anche se ha fatto un pastrocchio. Insomma: gli errori grossolani, in questo caso, se non corretti poi dall'autore stesso in lavori successivi diventano delle "figure di me**a" immortali nel tempo. Ecco per esempio come è che abbiamo il nome valido
Monomorium viridum che, purtroppo, resterà così per sempre.
In questo nostro caso l'autore (Emery) ha dedicato la specie ad un altro mirmecologo (maschio): Nylander. Quindi ha usato il genitivo aggiungendo la "i" finale. Non ci interessa se lo ha latinizzato o no perché anche latinizzato sarebbe rimasto uguale e quindi sarebbe stato trattato come un nome di seconda declinazione terminante in "-er", che comunque fa il genitivo aggiungendo la "i".
Dato che ti eri autoidentificato la bestia e mi scocciavo stanotte ne ho approfittato per una piccola delucidazione sulle regole di nomenclatura. Pardon, ma il
Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica è un casino di pazzi, non è colpa mia!
