Messor barbarus,terzo tentativo
Inviato: 24/06/2020, 14:00
Mi appresto a scrivere il diario di questa formica, che dopo due fallimenti mi sta dando molte soddisfazioni.
Le due regine precedenti hanno dato vita a due colonie relativamente vitali,ma una regina morì di morte naturale,mentre una colonia fuggi,non so come,finendo a morire sotto un mobile per probabile disidratazione.
La piccola colonia mi è arrivata con una ventina di operaie a marzo dalla Spagna.
Le misi in una piccolissima arena di quelle ermetiche,con un formicaio in acrilico a disposizione per quando avessero voluto trasferirsi; ciò successe neanche due ore dopo.
Delle 20 operaie,tutte minor,due morirono subito dopo.
La colonia era apatica e con una covata minima.
La prima larva maior sembrava assorbire tutte le attenzioni della colonia,finché dietro suggerimento,ho piazzato una lampada riscaldante.
Inutile dire che passare da 20 gradi a 27 ha dato il via alla colonia.
La maior si impupò il 5maggio, sfarfallando il 17.
Ci volle quasi una settimana per vederla in arena.
Inizialmente la colonia era terribilmente schizzinosa, e accettava unicamente i semi di tarassaco.
Ogni minima vibrazione faceva scappare in arena la regina,in linea con altri diari in cui si suppone che fino alla nascita delle prime maior la regina faccia la guardia alla colonia.
A proposito del formicaio, questa misura circa 16x 10 cm,mentre l'arena era un piccolissimo 10x10.
Anche se molti sconsigliano formicai fino al raggiungimento di un numero moderato di operaie,non ho visto particolari problemi se non la orribile abitudine di usare parti inutilizzate come deposito rifiuti.
I prini di giugno la colonia rallenta,seppur cresciuta a circa 40 operaie. A questo punto,abbastanza soddisfatto, ipotizzo un centinaio di operaio per ottobre.
Un piccolo difetto nel formicaio, dovuto allo smontaggio e pulizia,e successivo riutilizzo, ha creato microfessure nelle pareti.
Quando umidifico troppo la spugna,che non assorbe più molto,piccole infiltrazioni arrivano a lambire i passaggi "calpestabili".
Ad ora,l'acqua che filtra dalle pareti rimane l'unica fonte di acqua che bottinano,affollando le pareti a ridosso della camera di umidificazione quando verso acqua; la provetta in arena non viene mai usata.
A metà giugno cambio la piccola arena,ormai invasa da operaie,con una gigantesca arena spoglia ( la miglioreró in futuro) e ermetica, ricavata da un semplice contenitore ikea.
Ci vorranno 5 giorni prima che le operaie la usino per ricersarci rifiuti vari. Voglioso di far osservazioni, pongo un tappo di acqua pieno di semi vari,e una provetta colma di semi di chia,per vedere le preferenze.
Ovviamente,tempo una notte l'intera provetta è stata svuotata, e tutti i semi di chia sono stati portati nel tubo di collegamento. Non so ancora se ciò sia stato fatto per questiono di spazio,o per diminuire il passaggio al formicaio.
Ad oggi le mie stime per settembre risultano probabilmente errate,avendo già almeno 70 operaie nel formicaio.
Stranamente hanno pochissimo appetito per le proteine animali,ma non sono preoccupato.
Allego una foto di parte della covata,approfittando del momento in cui le operaie sono corse alle pareti per bottinare.
Le due regine precedenti hanno dato vita a due colonie relativamente vitali,ma una regina morì di morte naturale,mentre una colonia fuggi,non so come,finendo a morire sotto un mobile per probabile disidratazione.
La piccola colonia mi è arrivata con una ventina di operaie a marzo dalla Spagna.
Le misi in una piccolissima arena di quelle ermetiche,con un formicaio in acrilico a disposizione per quando avessero voluto trasferirsi; ciò successe neanche due ore dopo.
Delle 20 operaie,tutte minor,due morirono subito dopo.
La colonia era apatica e con una covata minima.
La prima larva maior sembrava assorbire tutte le attenzioni della colonia,finché dietro suggerimento,ho piazzato una lampada riscaldante.
Inutile dire che passare da 20 gradi a 27 ha dato il via alla colonia.
La maior si impupò il 5maggio, sfarfallando il 17.
Ci volle quasi una settimana per vederla in arena.
Inizialmente la colonia era terribilmente schizzinosa, e accettava unicamente i semi di tarassaco.
Ogni minima vibrazione faceva scappare in arena la regina,in linea con altri diari in cui si suppone che fino alla nascita delle prime maior la regina faccia la guardia alla colonia.
A proposito del formicaio, questa misura circa 16x 10 cm,mentre l'arena era un piccolissimo 10x10.
Anche se molti sconsigliano formicai fino al raggiungimento di un numero moderato di operaie,non ho visto particolari problemi se non la orribile abitudine di usare parti inutilizzate come deposito rifiuti.
I prini di giugno la colonia rallenta,seppur cresciuta a circa 40 operaie. A questo punto,abbastanza soddisfatto, ipotizzo un centinaio di operaio per ottobre.
Un piccolo difetto nel formicaio, dovuto allo smontaggio e pulizia,e successivo riutilizzo, ha creato microfessure nelle pareti.
Quando umidifico troppo la spugna,che non assorbe più molto,piccole infiltrazioni arrivano a lambire i passaggi "calpestabili".
Ad ora,l'acqua che filtra dalle pareti rimane l'unica fonte di acqua che bottinano,affollando le pareti a ridosso della camera di umidificazione quando verso acqua; la provetta in arena non viene mai usata.
A metà giugno cambio la piccola arena,ormai invasa da operaie,con una gigantesca arena spoglia ( la miglioreró in futuro) e ermetica, ricavata da un semplice contenitore ikea.
Ci vorranno 5 giorni prima che le operaie la usino per ricersarci rifiuti vari. Voglioso di far osservazioni, pongo un tappo di acqua pieno di semi vari,e una provetta colma di semi di chia,per vedere le preferenze.
Ovviamente,tempo una notte l'intera provetta è stata svuotata, e tutti i semi di chia sono stati portati nel tubo di collegamento. Non so ancora se ciò sia stato fatto per questiono di spazio,o per diminuire il passaggio al formicaio.
Ad oggi le mie stime per settembre risultano probabilmente errate,avendo già almeno 70 operaie nel formicaio.
Stranamente hanno pochissimo appetito per le proteine animali,ma non sono preoccupato.
Allego una foto di parte della covata,approfittando del momento in cui le operaie sono corse alle pareti per bottinare.