Diario: Lasius flavus di Bremen

Re: Diario: Lasius flavus di Bremen

Messaggioda entoK » 29/08/2014, 19:12

Sara75 ha scritto:Sembrano proprio essere una specie delicata, anche le mie non se la cavano bene. :roll:

Scrivo un piccolo parere perché ho letto varie volte cose simili al riguardo, perdona se ti prendo a esempio. ;)
Più volte qui ho letto il dubbio che questa specie sia problematica da allevare, perché i pochi che la allevavano non hanno mai superato la fase di colonia incipiente. :-?

Io personalmente sono un po' scettico sul trarre questa conclusione (che sta quasi diventando un mito) attualmente, per il solo fatto che, per quanto fossero pareri di persone dalla provata esperienza, erano molti pochi per fare statistica: meno di quelli che stanno su una mano, se ben ricordo.
:unsure:
Inoltre ho visto in passato su forum stranieri, colonie di Lasius cf. flavus di vari anni prosperose (migliaia di operaie per intenderci) tanto quanto quelle di regine scure e spulciato rapporti di fondazione molto simili a quelli che ci aspettiamo nel genere. Semmai capisco molto di più i problemi per far partire colonie delle specie parassite, che pure qui qualcuno sta riuscendo ad allevare con successo quindi "non abbattiamoci troppo riguardo alla possibilità di riuscire con questa specie" piuttosto cerchiamo (parlo al plurale, ma mi riferisco ovviamente a chi le alleva :smile: ) di tenere degli appunti sulle condizioni di gestione; magari scopriamo che c'è qualche costante stupida negli insuccessi.
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Re: Diario: Lasius flavus di Bremen

Messaggioda Robybar » 29/08/2014, 20:55

Secondo me la questione è più semplice:
Essendo le colonie mature in natura molto popolose, è naturale puntare alla quantità e non alla qualità durante la produzione di alati. Quindi, se in specie maggiori si hanno poche regine ma buone, perché più curate o solo migliori geneticamente, in colonie enormi caratteristiche dei Lasius, vengono prodotte molte più regine ma si bada meno alla loro capacità di fondazione.
Ed ecco che può succedere che quasi tutte le regine riescono a fondare anche in natura, ma solo una piiiiccola percentuale di loro arriva al punto di poter diffondere il proprio genotipo producendo alati a sua volta.
La stragrande maggioranza delle regine, invece, evidentemente meno disposte (geneticamente e/o dal punto di vista fisico) alla propagazione, cade vittima della sforbiciata selettiva che fa parte dell'evoluzione.
Spoiler: mostra
Camponotus aethiops (fondazione)
Camponotus nylanderi (fondazione)
Crematogaster scutellaris (fondazione)
Pheidole pallidula
Messor wasmanni x2
Lasius cfr emarginatus (fondazione)
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Re: Diario: Lasius flavus di Bremen

Messaggioda Sara75 » 29/08/2014, 22:33

Il mio scetticismo riguarda più che altro la tipologia di formica: generalmente considero le formiche tipicamente ipogee più difficili da allevare in cattività. La mancanza di condizioni simili a quelle naturali potrebbe essere, per molte colonie, un handicap difficilmente superabile, quando invece altre regine sono invece più tolleranti.
Comunque per le mie due regine vedrò come e se passeranno l'inverno.
Spero inoltre in una sciamatura abbondante come quella dell'anno scorso, così ne porterò un po' a Entomodena. :winky:
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