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Nome: Camponotus cruentatus

Tassonomia:

Tribù: Camponotini

Genere: Camponotus

Sottogenere: Myrmosericus

Areale di distribuzione: In Italia nel Nord-Ovest della Liguria, ampiamente diffusa nella Spagna continentale, zone costiere della Francia meridionale.

Ginia: monoginica

Regina: 16-18 mm, nera opaca con sfumatura arancione che si estende dal peziolo al primo tergite, colorazione arancione più meno evidente anche del femore. Le operaie medie e major hanno una colorazione di un tono più acceso.

Maschio: 7.5 mm, nero opaco uniforme.

Operaie: 6-15 mm. Sono presenti minor, medie e major con tutte le misure intermedie. Le minor sono tutte nere con una leggera sfumatura cinerea sul gastro, le medie cominciano ad assumere la sfumatura arancione caratteristica della specie, molto evidente e di colore più acceso nelle major che presentano anche un capo di dimensione massicce e possono essere considerati come soldati adibiti alla difesa.

Alimentazione: in natura sostanze zuccherine prodotte dagli afidi e insetti di ogni tipo.

In allevamento: miele diluito in acqua, melone; camole della farina, mosche, farfalle, drosophile, grilli, cavallette, blatte, tonno, prosciutto cotto, pollo, paté di pollo per gatti …

Umidità: arena asciutta e nido per gran parte asciutto, leggermente più umido nella parte inferiore per uova e larve. I bozzoli vengono portati principalmente nelle camere superiori e meno umide.

Temperatura consigliata: per lo sviluppo della covata, da 27 a 32°C costanti. A temperature di 23-24°C o inferiori si rischia di non vedere uno sviluppo apprezzabile, specialmente nella crescita delle larve.

Ibernazione: da fine novembre a fine febbraio entra in diapausa, rallentando ogni attività, mantiene le larve inattive fino al risveglio primaverile. Necessaria una temperatura di 12-15°C, forse anche più bassa, ma non troppo (già a 15°C la colonia è ferma e non si alimenta “quasi per niente”). E' tuttavia una specie che potrebbe essere mantenuta abbastanza attiva anche nel periodo invernale (sconsigliato) se riscaldata.

In natura, con l’arrivo dell’autunno, l’attività esterna è limitata alle ore centrali della giornata fino a cessare del tutto

Nidificazione: prevalentemente nella terra asciutta sotto grossi sassi assolati sotto i quali portano la covata per approfittare del maggior calore.

Nidi artificiali: gesso e gasbeton (ytong). A colonia matura (+ di 1000/2000 individui) aumenta il rischio che possano cavare il gasbeton. Preparare eventualmente nido con protezioni esterne.

Difficoltà: passate le 50-60 operaie, se sottoposta ad elevate temperature costanti la regina comincia a deporre grandi pacchi di uova che svilupperanno presto nuova forza lavoro. Dopo il centinaio cominciano a nascere formiche di taglia superiore quindi sono da prevedere ampi spazi, specialmente in arena, dato che amano camminare a lungo. Da tenere conto anche la notevole lunghezza delle zampe e la grande velocità/agilità delle operaie. Un "soldato” di questa specie, taglia agevolmente a pezzi tutti gli altri tipi di formiche, e se riesce ad avere un buon appiglio può incidere anche la pelle umana.

Dal punto di vista alimentare, ad un certo punto ci si trova ad avere centinaia di larve che necessitano di grandissime quantità di proteine perché dalle 300-400 operaie la taglia media aumenta notevolmente e il rapporto minor : medie : major pende molto verso le operaie maggiori. Le larve vengono alimentate moltissimo e si cominciano a osservare formiche di 13-14 mm.

Comportamento e indole: specie inizialmente abbastanza timida, appena il numero delle operaie cresce diventa molto aggressiva nella difesa del territorio, dimostrando una vera ferocia nell'attaccare le prede. Tenere conto anche della grande quantità di acido formico che queste formiche possono produrre.

Periodo di sciamatura: in Italia, nella Liguria occidentale, dalla metà di giugno alla fine di luglio.

Sviluppo da regina fondatrice: a buone temperature la regina in fondazione può arrivare a 20-30 operaie per poi aumentare notevolmente già l’anno successivo. Consigliabile un riposo invernale per favorire una migliore partenza dal mese di marzo; il secondo anno superano tranquillamente le 500 operaie.

Tempi di sviluppo: a temperatura ideale, circa 30°C: Uovo - larva: 16-20 giorni - Larva - pupa: 10-20 giorni (molto influenzata da: temperatura, umidità, numero di nutrici, disponibilità di fonti proteiche) - Pupa - adulto: 15-23 giorni (a seconda della taglia delle operaie: registrati 15-17 giorni per le minor, 17-20 giorni per le medie, 20-23 per le major).

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Ultimo aggiornamento (Martedì 08 Ottobre 2019 12:11)