Cataglyphis italica



Nome: Cataglyphis italica (Emery, 1906)

Tassonomia: Sottofamiglia: Formicinae - Tribù: Formicini - Genere: Cataglyphis - Specie: Cataglyphis italica

Areale di distribuzione: Specie endemica, probabile relitto dell'ultima glaciazione, distribuita in sud Italia (Puglia e Basilicata), zone assolate ed aride.

Organizzazione sociale: poliginica

Stile di fondazione: Sconosciuto. Si suppone una sorta di gemmazione, o che le regine si allontanino dal nido originale per intrufolarsi in nidi vicini per accoppiarsi.

Comportamento: specie diurna. Dotate di un'ottima vista, queste formiche sono cacciatrici velocissime e solitarie. Sfuttano la loro rapidità per trovare le prede prima delle altre specie e portarle velocemente nel nido. Solo nei suoi pressi, operaie incontrate per lo più casualmente, possono cooperare nel trasporto della preda dentro il nido.
Si orientano grazie alla luce del sole e raramente escono a foraggiare senza di esso. Al tramonto sigillano l'ingresso del nido chiudendosi al suo interno e quasi mai vi fuoriescono nei giorni umidi nuvolosi e senza sole.

Regina: 6-9 mm completamente scura, talvolta con capo rossiccio e torace bruno.
Maschio: 6,5 mm nero-bruno, talvolta con zampe, gastro e genitali rossicci.
Operaie: marrone scuro, talvolta picee, 5-7 mm, dimensioni variabili date dall'alimentazione, non caste distinte; colonie poco popolose.

Alimentazione naturale: carcasse di piccoli insetti, sementi, nettare, sostanze zuccherine.

Alimentazione artificiale: soluzione di zucchero di canna, dieta Bhatkar ( meglio se "allungata" con soluzione di zucchero di canna per renderla più appetibile), camole della farina, zanzare, piccoli insetti non corazzati, semi oleosi e frutta dolce,(forse) pezzetti di carne, frutta. 
In assenza di larve necessitano quasi esclusivamente zuccheri che proteine, ma in presenza di larve la loro alimentazione cambia drasticamente e le proteine diventano indispensabili.

Umidità richiesta: è sufficiente una semplice provetta o un beverino per uccelli con un tappo di ovatta nell'area di foraggiamento, è importante invece mantenere una zona del nido costantemente umida

Temperatura: temperatura ambiente nel nido, temperature anche molto maggiori in alcune zone del nido e dell'arena (meglio se esposte alla luce diretta del sole). Queste zone verranno utilizzate come "solarium" per le pupe nei periodi più caldi e di maggior attività della colonia.

Ibernazione: Non necessita una vera e propria ibernazione. Durante L'inverno la colonia sigilla l'entrata del nido rifugiandosi nella zona più profonda ma è sempre presente un minimo di attività. Le formiche non conservano scorte di cibo per l'inverno, ma le operaie immagazzinano sostanze nutritive nei loro gastri riuscendo a sostenere la colonia per lungo tempo

Nidi naturali: spesso dotati di una entrata singola, sempre con gallerie scavate nel suolo in profondità. Nello strato superficiale, una galleria verticale intervallata da piccole stanze ogni 10-15 cm, presidiate da operaie.
E' possibile trovare regine anche negli strati superficiali

Nidi artificiali consigliati: il gasbeton si adatta alla perfezione; scavano con facilità altri materiali più morbidi sopratutto se umidi (mia supposizione in base all'esperienza con il tufo); è consigliabile un nido ampio con una zona più fresca ed umida ed una zona molto secca e calda ed una grande arena, lunghezza ideale 80 cm per scoraggiare tentativi di fuga frequenti con piccole arene ma assenti con arene grandi

Difficoltà: Difficili. Richiedono altissime temperature d'estate ed ampie arene, possibilmente esposte alla luce diretta del sole. Il loro comportamento è molto diverso in ambienti chiusi e con luci artificiali

Indole: Poco aggressive, evitano i confronti diretti con altre specie grazie alla loro velocità, ma non esitano a difendersi usando le loro mandibole se minacciate.

Periodo di sciamatura: probabile piena estate

Curiosità: sembrano possedere discrete difese chimiche contro le altre specie di formiche. Le operaie di C.italica, nel loro frenetico entrare ed uscire dal nido, lasciano spesso l'ingresso incustodito, ma le operaie di altre specie che arrivano al suo ingresso fuggono istantaneamente anche senza aver trovato nessun antagonista.
Si orientano grazie alla luce del sole: si muovono a scatti in maniera "random" facendo il punto della situazione osservando il sole alla fine di ogni scatto, finchè non incontrano una preda. Da quel momento, la loro elevata capacità di calcolo consente di elaborare la traiettoria più breve (quindi in linea retta), verso l'entrara del nido.

Per seguire il diario di allevamento, le esperienze, gli errori, le scoperte di questa specie endemica:http://formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=27&t=3534


per approfondimenti:

http://www.youtube.com/watch?v=w9KDM4C1kVg

Ultimo aggiornamento (Domenica 16 Novembre 2014 20:54)