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Nome: Camponotus nylanderi;

Tassonomia: Sottofamiglia Formicinae; Tribù Camponotini; Sottogenere: Tanaemyrmex

Origine: Sud Italia (segnalata in Campania, Basilicata, Puglia e Calabria, Sicilia)

Casta: monoginica;

Regina: 16-18 mm, corpo nero, screziato bruno-giallastro nella parte anteriore del gastro, zampe marrone-rossastro (insomma... guardate la foto)

Maschio: 8-12 mm, nero

Operaie: 6-12 mm, polimorfiche, con major dal capo robusto; testa marrone scuro, torace marrone leggermente più chiaro e gastro giallo o marrone scuro come la testa, zampe arancio-marrone scuro. Una certa variabilità di colorazione e screziatura nelle operaie di dimensioni diverse nella stessa colonia è comune.

Alimentazione: in natura sostanze zuccherine, nettare, frutta matura e insetti, meglio piccoli e morbidi, soprattutto nelle fasi iniziali della colonia

Alimentazione in allevamento: soprattutto soluzione di miele diluito in acqua, zuccheri. Insetti teneri come farfalle, drosofile, blatte, grilli, bruchi; frutta molto matura.

Umidità: ambiente relativamente asciutto, mai troppo umido, anche nel nido.

Temperatura: consigliabile, per lo sviluppo della covata, da 26 a 32° C.

Ibernazione: non obbligatoria; volendo effettuare pausa invernale da fine novembre a febbraio mantenere la colonia fra i 12 e i 16° C.

Una nota curiosa da verificare ma da prendere in considerazione: secondo Rigato, C. nylanderi, localizzata nel sud Italia, potrebbe appartenere a un gruppo di Camponotus eterogeneo che popola il Nord-Africa (deserto del Magreb). Andrebbe condotto un raffronto approfondito che al momento non è possibile. Molte delle specie tipicamente africane presenti in Italia del sud fanno risalire la propria presenza al periodo della Roma antica in cui i commerci con le coste oltremare erano fiorenti. Bisogna considerare il comportamento di C. nylanderi equiparabile a quello dei Messor o di Pheidole, che possono vivere la fase invernale in rallentamento, ma anche in piena attività nelle regioni più calde. Mantenendo la colonia riscaldata durante l'inverno, lo sviluppo prosegue senza rallentamenti, cosa non possibile ad esempio, con Camponotus vagus.

Nidificazione: nel terreno, sotto pietre, alla radice di alberi in zone aperte.

Nidi artificiali consigliati: gasbeton, ma è possibile usare anche il gesso.

Difficoltà: Sviluppo lento; seguendo i ritmi naturali si protraggono i tempi in fase di fondazione. Se non opportunamente riscaldate a primavera le prime operaie si possono avere anche 6-8 mesi dopo la sciamatura.

Comportamento: formiche notturne, schive, come tutte le Camponotus maggiori, con l’aumento delle operaie acquistano coraggio e diventano più attive. Forte tendenza ad accumulare cibo nel gastro.

Periodo di sciamatura: autunno.

Fondazione: claustrale solitaria.

Periodo di sviluppo approssimativo covata a temperatura alta: da uovo a larva 12-20 giorni; da larva a bozzolo: 10-20 giorni; da pupa ad adulto, 20-30 giorni). Ma le temperature del nido influiscono notevolmente sullo sviluppo, così come l'umidità relativa. Sappiamo che uova e larve necessitano di una certa umidità, mentre i bozzoli di solito vengono portati in stanze più asciutte; il combinarsi di tutte queste condizioni assieme può rallentare o accelerare in modo indefinibile la crescita dell'individuo.

Attiva all'esterno da febbraio a fine novembre. Prevedere cavetto o tappetino riscaldante in regioni a clima più freddo.

La scheda può essere integrata e arricchita per le poche informazioni dirette dovute ai relativamente pochi allevatori che stanno ottenendo successi. Chiunque abbia dati e informazioni da aggiungere contatti i moderatori.

 Diari di riferimento: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=9&t=6494

http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=9&t=8562&start=45

http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=9&t=4179

http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=9&t=8562

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Ultimo aggiornamento (Lunedì 28 Settembre 2020 19:36)