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Ci sono diversi sistemi per allestire un nido di gesso adatto all'osservazione di una colonia di formiche.
Qui offro lo schema da me usato generalmente per ottenere uno stampo su cui lavorare in seguito, creando gallerie e collegamenti.

Come base dove colare il gesso si può usare una scatola di plastica, o di cartone. Le scatole di cartone o di legno hanno il vantaggio di poter essere rotte dopo la solidificazione, in modo di poter estrarre facilmente il blocco ottenuto. Mentre più difficile potrebbe essere estrarre il nido solidificato da una matrice di plastica o vetro.

Per predisporre la disposizione delle camere, sono ideali tutti gli oggetti facilmente estraibili dal gesso, come scatolette di fiammiferi, o tappi di bottiglia, o altro che la nostra fantasia ci metta a disposizione, ma io uso con successo forme di polistirolo sagomate ad hoc.
E' bene usare il polistirolo compresso, più compatto e meno soggetto a sfaldarsi in fase di estrazione.
Sono altrettanto funzionali stampi in plastilina, gomma, e qualsiasi altro materiale che non si fonda col gesso, rendendoli poi difficili da estrarre.

Come da schema, è bene incollare questi oggetti al vetro che servirà da base, possibilmente senza usare colle tossiche.
Qualche volta è consigliabile spalmare le forme e anche le pareti dello stampo di vaselina: questo può facilitare l'estrazione finale, anche se poi è necessario lavare bene il gesso in modo che non resti impregnato da odori che potrebbero infastidire certe formiche.

Studiate bene le dimensioni delle camere, delle gallerie che faranno seguito, dei collegamenti esterni, pensando a quale tipo di formiche vorrete alloggiare: piccole formiche come le Tetramorium o le Crematogaster, posso scavare facilmente nel gesso bagnato, o sfruttare un collegamento mal messo per trovare una via di fuga.

Colare il gesso in quantità sufficiente a coprire le forme incollate per ALMENO 1 cm di spessore. Mescolare bene e ben diluito, in modo che il gesso liquido vada a coprire ogni forma, facendo ben attenzione che non si stacchi dal vetro, altrimenti rischiate di dover rifare il lavoro!

E' sempre consigliabile non incollare le forme troppo vicino ai bordi esterni del vetro, per scoraggiare eventuali tentativi di scavo della colonia, né utilizzare forme troppo spesse, che farebbero risultare gallerie o stanze troppo profonde, permettendo alle formiche di sfuggire alla nostra vista.
All'estrazione del blocco, avvenuta quando il gesso sarà solidificato (cosa che può richiedere alcune ore, ma anche più di un giorno se avete usato un contenitore stagno che ritarderà l'asciugatura del gesso), una volta rimosse le sagome delle gallerie, sarà possibile scavare tutte le gallerie di collegamento usando uno strumento acuminato come un cacciavite, un temperino, o anche un piccolo trapano a punta fine.

Si potrebbe scavare integralmente in un blocco omogeneo, come si fa con il gasbeton, ma chi ha provato a scavare a mano nel gesso, concorderà che avere almeno la pianta già stabilita delle stanze principali risparmia un sacco di lavoro, soprattutto se il gesso è ben asciugato e compatto.

Per i formicai a due facce, prevedete più di una galleria di collegamento tra le due superfici: un solo collegamento rende difficile l'areazione e tende a creare ristagni di umidità sulla faccia meno riscaldata.
Solo colonie pluriennali hanno formiche così numerose da occupare grandi nidi integralmente, tanto che nelle prime fasi di crescita della colonia, è consigliabile mantenerla in provetta, o in nidi intermedi più piccoli. Le formiche non amano avere attorno al nucleo abitativo grandi spazi non protetti e difficili da gestire in quanto calore e umidità, mentre la smania di fornire loro un bel formicaio pervade l'allevatore...
Questo tipo di nido è consigliabile solo per le situazioni in cui si prevede una rapida espansione di una colonia già avviata, in modo da non doverla traslocare a breve: di solito si permette alle formiche di colonizzare per bene tutta la prima facciata, e quando la popolazione sta stretta, si aprono i collegamenti (chiusi precedentemente con tappi di cotone) che danno accesso alla seconda facciata.
E' bene effettuare questa operazione raffreddando prima la colonia, in modo da dare il tempo di togliere i tappi e sigillare con il vetro la seconda facciata prima che le formiche trovino questo sbocco.
Comunque normalmente questo non avviene in modo così rapido: la colonia tende a esplorare con attenzione i nuovi spazi, e c'è tutto il tempo di effettuare l'operazione.