L’arena è l’ambiente esterno del nostro formicaio.

Come per la costruzione del nido, il gusto personale e la scelta di diversi materiali fanno la differenza; più che per il nido, l’arena richiede la gestione oculata degli spazi, perché deve simulare il territorio dove le nostre formiche andranno a caccia e incontreranno eventuali prede.
Dico da subito che anche qui non c’è una regola precisa per realizzare l’arena. Ognuno si adatti allo stile che preferisce. Sono però utili delle precisazioni e dei consigli tecnici minimi, per cui cercherò di fare un quadro generale dei tipi di arena di cui abbiamo esperienza e le indicazioni su come realizzarle al meglio.
Un esempio è nel prevedere sempre in anticipo una eventuale seconda uscita nell'arena. Potrebbe essere utile per ampliare lo spazio vivibile, fare esperimenti, collegare un secondo nido. Operare nuovi fori a formicaio già collegato comporta notevole stress per le formiche, quindi, pensateci bene prima!

L’ACCESSO ALL'ARENA.
Dal nido propriamente detto all’ambiente esterno si possono avere diversi tipi di collegamento:

Accesso diretto: come nel caso dei nidi di gesso di tipo 2, che incorporano nido e arena nello stesso elemento

Accesso collegato tramite tubo diretto: dal blocco del nido, con arena a contatto, un tubo attraversa il materiale e sbuca lateralmente, o dal basso, affacciandosi direttamente nell’ambiente esterno

Accesso con tubo lungo che sviluppa un percorso: dal nido esce un tubo preferibilmente flessibile, che fa percorrere alle formiche un tratto di strada regolabile, permettendo alle operaie di camminare più a lungo.
Il tubo lungo può sviluppare un percorso, può avvolgersi a spirale per occupare meno spazio e consentire ugualmente un percorso lungo, può essere modulare, con raccordi che permettono di allungarlo o accorciarlo alla bisogna. E’ sempre meglio evitare di far fare a questi tubi tratti nettamente verticali; alcune formiche trasportano semi, i tubi possono essere inizialmente troppo lisci e troppo ripidi per loro, e rendono il ritorno al nido a volte impraticabile.
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I tubi devo essere abbastanza grandi da far passare piccole prede, ma è sempre meglio che non superino troppo le dimensioni ideali della specie che dovrà sfruttarli: accessi troppo grandi rendono il nido indifendibile e le formiche tendono spesso a barricarsi; se il diametro del tubo è troppo grande, le barricate sono difficilmente realizzabili! Molte formiche hanno l’istinto di rinchiudersi in fase di invernamento, e gradiscono poterlo fare senza troppa fatica.
Usare tubi trasparenti, meglio se privi di odori e abbastanza sottili da poter essere piegati senza creare strozzature. Esistono in commercio (ferramenta, negozi casalinghi, bruco center) tubi appositi definiti “per alimenti” che non contengono sostanze tossiche nocive alle formiche. Chiedete espressamente quelli.
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SICUREZZA ANTI-EVASIONE
Come è già stato spiegato nell'articolo sull'antifuga, diversi sistemi e prodotti possono essere applicati per contenere le nostre formiche. E' bene qui riassumerle per coloro che leggano per la prima volta questa scheda:

L’arena è uno dei punti critici e più temuti dai profani per il contenimento delle formiche.
Ci sono anche qui diverse correnti di pensiero.

Coperchio sigillato: è certo che niente uscirà!
Controindicazioni: le formiche possono stazionare sotto il coperchio (che è meglio sia sempre trasparente!) e quando vorrete aprirlo avrete il problema che correranno ovunque.
Il coperchio chiuso, anche se praticate dei forellini, non lascerà mai circolare abbastanza l’aria nell’arena: il rischio di muffe, marciume, malattie e cattivi odori è elevato; l’umidità ristagna, i veleni eventuali delle formiche rendono l’arena a lungo andare una trappola.

Coperchio con retina: esistono in commercio retine metalliche finissime. Non sono sempre e ovunque reperibili, non sempre sono abbastanza traspiranti, e in ogni caso le formiche vi si possono arrampicare e stazionare in attesa che voi apriate.

Arene aperte: da tempo l’arena aperta è una realtà accettata e funzionale.
Utilizzando diversi sistemi repellenti possiamo permetterci di tenere aperto lo spazio esterno senza che le formiche possano uscire. I vantaggi sono un facile accesso all’ambiente dove vogliamo osservare e lavorare, e nessun problema di muffe e marciumi, che in ogni caso possono essere facilmente rimossi. Anche fornire nuovo cibo alle formiche non presenta problemi.
I sistemi repellenti sono già citati nell’apposita scheda ma vale la pena di ripetere quali siano i migliori.

Alcool e borotalco (il famoso talcool). Una mistura di talco e alcool viene spalmata sulla superficie alta dell’arena e l’alcool, evaporando, rende il talco abbastanza difficile da scalare e moderatamente repellente per molte formiche. Inconvenienti: a lungo andare lo strato si deteriora e va spalmato spesso, in rapporto alla qualità, alle superfici e al tipo di formica che tenterà di superarlo.

Repellenti chimici in vendita: non sempre reperibili e relativamente costosi, ma di sicuro funzionamento.

Repellente fatto in casa: il più classico e sperimentato con successo è il classico impasto “pasta di vaselina bianca e olio lubrificante”, quello per svitare, per oliare gli ingranaggi, quello minerale insomma! E’ stato scritto centinaia di volte in ogni articolo, diario, scheda, e ancora qualcuno ha il lampo di genio di usare olio d’oliva! Aggiungere anche un po’ d’aglio e peperoncino può dare risultati inaspettati: le formiche ringrazieranno!!! Non dimenticate di mescolarlo con della pasta ben al dente!
Questa mistura (50%+50%) applicata alle superfici ha una lunga durata, è efficace e decisamente economica. Applicata su una superficie di 2-3 cm almeno, non cola e trattiene le formiche all’interno.
Ma tutti questi repellenti richiedono una caratteristica di sicurezza ulteriore, per essere veramente sicuri: vanno applicati su superfici “a tetto”, cioè su un risvolto del coperchio, sul bordo della “finestra” superiore dell’arena. Spalmarlo sulle pareti verticali potrebbe non bastare e in condizioni di stress, o con formiche molto agili (quindi piccole e leggere) si possono riscontrare fughe che con un capace bordo a tetto si evitano. Più la superficie spalmata è ampia, migliore la sicurezza.
In ogni caso, rinnovare ogni mese la mistura non è male: spesso alcune formiche riescono a ricoprire la vaselina con detriti e a passarci su. Se l’olio è ben distribuito non lo fanno. E’ l’olio, non la vaselina, il repellente!

ARENA BASE per provette o nidi di accrescimento
Per colonie piccole, incipienti, per iniziare ad aprire la provetta in uno spazio vivibile e poter gestire l’alimentazione delle formiche altrimenti impossibile in una provetta affollata, non occorrono grandi spazi.
Una scatola di plastica da gelato, meglio ancora le classiche Ferrero Rocher, o qualsiasi contenitore (sempre meglio trasparenti) alimentare in vetro, o plastica, si adatta all’uso. Avere un coperchio che si possa forare e aprire a finestra, come abbiamo visto, è utile. Ogni altra possibilità, come costruirsi scatole in plexiglas, utilizzare piccoli acquari, o altre idee, sono possibili, ma fin troppo laboriose per il primo utilizzo.
Con formiche piccole come Plagiolepis, o Temnothorax, non occorrono grandi spazi. Meglio concentrarsi sul fatto che i collegamenti eventuali siano ben sigillati, che l’antifuga copra una buona fetta di parete, e trascurare substrati o terreni complessi dove le formiche potrebbero facilmente occultarsi. Lasciare il pavimento sgombro, o coprirlo con una sottile colata di gesso, magari colorata, che renda meno “freddo” l’ambiente.
Ricordate che salvo nel caso delle specie suddette, in alcuni mesi le vostre colonie cresceranno e magari dovrete cambiare nido ed arena, quindi l’arena-base va considerata un passaggio, come i nidi di accrescimento, quindi è controproducente spenderci troppe energie, perché presto non basteranno più allo scopo.
Chi voglia partire da subito con un arena molto grande non fa un gravissimo errore, solo punta troppo in alto! Il problema è che le formiche ci scompariranno, le giovani operaie non vanno troppo lontano e all’inizio per osservarle è superfluo, inoltre, molti allevatori gestiscono più colonie, e soprattutto in fase iniziale, avere grandi arene per piccole colonie è ideale per chi possieda ville californiane, e più stanze proprie in cui giocare a calcio o fare jogging, ma chi deve dividere la camera con fratelli, sorelle o fidanzate, capisce di cosa sto parlando. 

NIDO CONTENUTO IN ARENA: Con formiche molto piccole e dalle limitate esigenze di spazio, si può considerare di inserire il nido direttamente in arena. E' il caso dell'esempio sotto, in cui Temnothorax può benissimo essere alloggiata in canne di bambù applicate al vetro dell'arena stessa in cui tutto sarà facilmente maneggiabile. Il substrato di ghiaia non crea problemi perché è basso, molto pesante per queste formiche, le quali comunque scelgono sempre di installarsi in dalle, bacche o rametti.
Dovendo inserire nidi più pesanti e complessi (come in gesso o gasbeton) bisogna considerare diversamente la tenuta del nido sul pavimento o sulla parete perimetrale, perché deve essere ben fissata, e potrebbe creare problemi in fase successiva, quando si volesse cambiare nido, cambiare arena o trasferire la colonia per altri motivi.


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ARENA CON FONDO FISSO
Che sia una scatoletta di gelato, che sia un acquarium 2 m x 5, il “substrato”, la base su cui le vostre formiche correranno, è importante non solo per il loro piacere o per la vivibilità, ma anche per la visibilità delle stesse e per la gestione nel tempo dell’arena.
Anche qui possiamo sbizzarrirci: si possono semplicemente lasciare le formiche su un fondo anonimo, oppure plasmarlo colando del gesso che, solidificandosi, renderà la superficie esterna (finta), il pavimento su cui le formiche usciranno in cerca di cibo, e dove porteranno i rifiuti.
La colata di gesso è una delle scelte più comode: permette di avere una superficie rugosa o liscia, colorabile con tinte naturali. Può essere arricchita con sassolini, piante, rametti o altri elementi, che, se inseriti in fase di gesso fresco, asciugandosi verranno intrappolate e resteranno stabili nel tempo, rendendo l’ambiente relativamente “naturale”. Le possibilità sono molteplici e gli appassionati del bricolage hanno da insegnarci tutto sulla reperibilità di materiali più o meno adatti, su come scegliere elementi veri o fantastici (c’è chi ama il modellismo e tenterà di riprodurre ambienti naturali, ma anche antropici, come case, ferrovie e castelli!
Ognuno è libero di scegliere con la propria fantasia... tanto le formiche non vi capiranno!
Ricordate solo che poi questi ambienti vanno ripuliti, almeno di tanto in tanto, ma soprattutto se allevate formiche come Messor, verranno ridotti a vere e proprie discariche di rifiuti! Pensateci bene prima di lavorare troppo con la fantasia.
Alcune sostanze verranno rosicchiate, altre verranno sepolte dai rifiuti, altre ancora ignorate… Ricordate sempre che l’arena deve poter essere ripulita o sostituita! Dopo sei mesi potrebbe non piacervi più, potreste avere idee migliori, materiali più belli, formiche più numerose. L’arena non può essere eterna!


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ARENA CON FONDO MOBILE
Le arene possono anche essere ambientate con materiali del tutto naturali, come terra, sabbia, argilla, sassi, ghiaia, o un misto di tutti questi elementi.
Anche questi materiali vanno ponderati con attenzione. Il primo problema è che le formiche tendono a utilizzarli: in pochi giorni potreste trovarvi le stanze interne di osservazione con i vetri ricoperti di humus, di sabbia incollata alle finestre, con ogni sorta di detrito che le formiche porteranno dentro cercando di tappare buchi, limitare spazi che a loro sembrano superflui, mentre voi li avevate scavati con cura e amore; oppure, semplicemente, si trasferiranno all’esterno SOTTO il vostro bellissimo substrato naturale!
Questo comporta che nel momento in cui decidete di ambientare l’arena con uno strato che le formiche possono elaborare, questo materiale deve essere meno spesso possibile, e se è anche pesante è meglio, così non lo appiccicheranno ai vetri, magari usandolo come ponte sull’antifuga per evadere!
Le formiche amano scavare, rivoltare il terreno, barricarsi. Porteranno tutto il possibile presso l’entrata principale, e se il vostro tubo di entrata è troppo piccolo lo ostruiranno.
Se è troppo grande riempiranno le stanze sottostanti cercando impilare all'entrata materiale che non è possibile resti coeso. Mettete sassi e sassolini presso l’entrata, cercheranno di spostare tutto da un’altra parte, liberando l’entrata perché loro vogliono più spazio… insomma, non ragionano mai come vorremmo noi.
I vantaggi di un fondo mobile e scavabile sono che le formiche potranno lavorare, potranno crearsi dei nascondigli senza nascondersi troppo, avranno sostanze a  cui attingere per tappare spifferi e gallerie stimate inutili o pericolose. Un altro vantaggio è che rivolteranno continuamente il materiale, miscelando detriti con scarti dei pasti, morti della colonia e parti immangiabili delle loro prede.
Quando verrà il momento di fare pulizia basterà tappare l’entrata al formicaio e rimuovere pazientemente tutto il materiale depositato, che potrà essere buttato e sostituito con altro substrato pulito, oppure, se è materiale pregiato, potrà essere lavato e riutilizzato. A pulizie ultimate, potremo riaprire l’accesso del nido.
Con questo sistema è necessario recuperare le formiche rimaste all’aperto per poi reinserirle, oppure, se la colonia deve essere sfoltita, è l’occasione buona per eliminare queste operaie che nel 75% dei casi sono operaie anziane.
Usare un fondo mobile non è sempre la scelta migliore, ma con formiche molto grandi come Messor e Camponotus, si presta abbastanza bene e consente di tenere le formiche attive anche all’esterno del nido.


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ARENA AMBIENTATA
Questa è il tipo di arena che tutti sognano: terreno vero o falso che sia, piante vere o finte, un bel terrario con rami e sassi è la ricostruzione fedele dell’ambiente in cui immaginiamo le nostre formiche possano essere felici. Io sconsiglio sempre di usare piante vere: le piante sono organismi viventi che necessitano di substrato vero, e questo non farà altro che attirare l’interesse delle formiche che lo scaveranno facendo morire le piante. I bravi modellisti sono in grado di ricostruire perfettamente una fetta di prato, di deserto, o di boscaglia, mescolando elementi reali con ricostruzioni del terreno in gesso, gasbeton o altro materiale artificiale. Incollare e montare i pezzi in un diorama che imiti la realtà è appannaggio dei costruttori più abili e fantasiosi. Lo spazio previsto va ben gestito, con punti appositi dove poter mettere le esche per dar da mangiare alle formiche, che potranno essere osservate quasi come in natura.
Questo tipo di arena, che esteticamente è la più bella, richiede spesso molto spazio, e non deve essere eccessivamente ricca. Anche qui, più elementi ci sono, più difficile sarà pulire, osservare le formiche, e recuperarle se decideranno di trasferirsi sotto qualche sasso o ramo, cosa che a loro piace tanto.
Sconsiglio quindi l’inserimento di muschio, strati di humus, pacciamatura, sia veri che artificiali, a meno che siano impenetrabili alle formiche. Un muschio artificiale si può incollare al fondo, ma non deve avere uno spessore eccessivo; formiche molto piccole vi si infiltreranno prima o poi, scomparendo alla vista.
Ricordo ancora una volta il motivo per cui cerchiamo di allevare le formiche, che va oltre il puro piacere di avere delle formiche in casa: noi le vogliamo vedere! Per questo l’uso di terrari naturalistici è da scartare per chi voglia davvero osservare, studiare, accudire una colonia di insetti: se si occultano completamente alla vista non potremo nemmeno sapere di che salute gode la colonia! Sono stati studiati e realizzati diversi sistemi per diminuire gli strati di terreno in cui le formiche possono occultarsi, come inserire spessori, blocchi che limitano lo spazio scavabile, ma la capacità delle formiche di nascondersi e andare a cercarsi un riparo che non sia quello da noi previsto è sempre da mettere in conto.
Quindi ponderate bene l'uso dei formicai nido-arena-tutto-compreso, anche se sono sicuramente belli (un esempio ben riuscito qui sotto), piccole giungle in miniatura, soprammobili pittoreschi, ma con possibili limiti oggettivi di gestione delle formiche sul lungo tempo.
Le soluzioni migliori se si vuole procedere in questo campo, sono le arene con ambientazione semi-desertica, con pavimenti moderatamente corrugati (le fessure si riempiono di detriti in breve), sassi, rami ben stagionati, ravvivando con piante artificiali che imitino il più possibile la realtà, ma badando di non eccedere con gli elementi. Per ottenere una base solida ma naturale, si possono mescolare sabbia e cemento, gesso con argilla, semplice gesso colorato… 


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Per quel che riguarda le tecniche e i materiali lasciamo ai modellisti il piacere di trovare i materiali più adatti: ognuno ha le proprie preferenze e sarà più competente di me nel dare consigli. A questo proposito invitiamo chi voglia completare questa scheda a fornirci indicazioni dettagliate che inseriremo per completarla in un secondo tempo.

Ultimo aggiornamento (Domenica 14 Gennaio 2018 12:12)