Storia di una colonia di Messor capitatus

Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 25/11/2017, 13:00

Sì, non è che avevo capito quello, è solo che invito tutti a fare gli scongiuri su una situazione di cui non ho il controllo, che coincide con l'età della colonia. Visto che non abbiamo tanti esempi del genere, anche le statistiche non mi aiutano.

Volevo aggiungere un punto su cui ragionare: ho detto che le formiche portano parecchia ghiaia nelle stanze; questa attività è in netto contrasto con una attività minatoria sviluppatissima! Quest'anno, molto in anticipo sugli altri anni e sugli altri formicai, si sono scavate un sacco di gallerie di fuga, in più direzioni e di dimensioni eccezionali, che hanno trasformato il blocco in un groviera.
Quindi abbiamo da un lato formiche che allargano e scavano nuove stanze e gallerie, e dall'altro formiche che le riempiono. Meditate gente, meditate!
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda messor » 25/11/2017, 18:47

GianniBert ha scritto:Sì, non è che avevo capito quello, è solo che invito tutti a fare gli scongiuri su una situazione di cui non ho il controllo, che coincide con l'età della colonia. Visto che non abbiamo tanti esempi del genere, anche le statistiche non mi aiutano.

Volevo aggiungere un punto su cui ragionare: ho detto che le formiche portano parecchia ghiaia nelle stanze; questa attività è in netto contrasto con una attività minatoria sviluppatissima! Quest'anno, molto in anticipo sugli altri anni e sugli altri formicai, si sono scavate un sacco di gallerie di fuga, in più direzioni e di dimensioni eccezionali, che hanno trasformato il blocco in un groviera.
Quindi abbiamo da un lato formiche che allargano e scavano nuove stanze e gallerie, e dall'altro formiche che le riempiono. Meditate gente, meditate!



Gianni se per questo tranquillo secondo me alla ventina arriva, calcola che io mi ricordo colonie nel mio giardino già popolose quando avevo 2 anni e che esistono ancora (quindi credo abbiano circa 15-16 anni ma forse più)!

Comunque secondo me il fatto che scavino e tappino gallerie a loro piacimento è puramente istintivo, magari stimolato dal grande numero di operaie nel piccolo spazio del nido (piccolo dal loro punto di vista intendo, chissà per quanti metri si estendono le colonie selvatiche sottoterra!).
Chiedo venia se ho scritto una stupidaggine ...
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 01/12/2017, 18:00

Finalmente ho finito di preparare la struttura del nido che mi servirà a primavera, dopo che Mirz mi aveva scavato con una fresa la base in un blocco di gasbeton del solito 25x62x10, avevo accantonato il lavoro perché nell'attesa di incontrarci avevo già trasferito le formiche in un nido scavato manualmente da me.

Il disegno delle gallerie eseguito da Mirz è su una mia traccia, su cui ci siamo confrontati. Volevo ottenere il miglior spazio abitabile possibile nello spazio obbligato, e garantire una durata più lunga possibile al materiale, che ormai non riesce a superare l'anno di utilizzo.
Così abbiamo privilegiato la “pulizia” del perimetro, con molte più stanze attraversanti lo spessore di 10 cm; il blocco è risultato più leggero dei precedenti, con un maggior ricambio di aria, grazie a questi accorgimenti. Se sarà un vantaggio lo vedremo solo dopo qualche mese di utilizzo.

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Messor nido nuovo B.jpg
Una facciata del nido finito, manca solo l'arena...


Dopo aver ripreso la struttura grezza, ho deciso di aumentare i passaggi perforanti fra le facciate, limitandomi a gallerie semplici, senza allargare ulteriormente. Le uscite saranno ancora due, sui due lati, che non si sa mai.Parte del lavoro è stato eseguito prima di sapere che la popolazione di operaie sarebbe stata rimpiazzata da una grande quantità di alati, ma spero che questo sia un evento transitorio, e che il numero delle operaie torni in crescita.

Per migliorare la stabilità stavolta sono ricorso a due semplici placche di plexiglas applicate sotto il blocco agli estremi. Aumentano la superficie di appoggio senza impedire il contatto con l'acqua che deve sempre arrivare da sotto.

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Messor nido nuovo C.jpg
A rovescio, la placca applicata con due viti a scomparsa nel fondo del gasbeton.


Per migliorare l'aderenza del vetro alle vaste facciate nella parte centrale sono ricorso anche quest'anno a semplici fasce di nastro americano, un nastro adesivo ad alta tenuta, che di limita a mantenere per tensione il contatto del vetro e a limitare spifferi. Spifferi che potrebbero invogliare scavi e tentativi di fuga.

Dopo il trasloco sarà mia premura documentare il livello spaventoso di danneggiamento del vecchio nido, che quest'anno ha superato tutti i precedenti. O il materiale da me usato precedentemente era più duro dell'ultimo, oppure è scattata nelle formiche una frenesia di scavo che non ha spiegazioni, non essendo dettata da necessità di spazio.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 04/02/2018, 13:18

Alle soglie della primavera ho trasferito la colonia nel nuovo nido di cui sopra...
Purtroppo ho trovato conferma delle temute difficoltà di questa colonia: contrariamente all'ultima visita, non ho visto covata attiva; questo potrebbe spiegarsi in molti modi (fase invernale, le temperature non erano abbastanza alte da permetterne lo sviluppo, stanchezza della regina, presenza di troppe regine alate che inibiscono la vecchia...), ma io, che sono propenso al pessimismo, in questo caso, temo sia più perché la regina sia arrivata al termine della sua vita produttiva.

Ho avvistato una regina dealata, ma questa potrebbe essere una delle tante forzature delle operaie, e in autunno ce n'erano parecchie in giro; si aggiunga che questa è stata vista vagare alcune volte in arena, fuori-dentro dal nido, cosa che la vecchia non avrebbe mai fatto se non in fase di trasloco, quindi era probabilmente una delle nuove senza ali e spaesata.
Staremo ora a vedere come la colonia affronta la fase primaverile.

Durante la smobilitazione del nido vecchio ho estratto circa 1500 operaie e un certo numero di alati, mentre il grosso della popolazione si era già trasferita grazie al riscaldamento del nido nuovo messo in atto da una ventina di giorni.
I tempi di trasloco per una colonia di queste dimensioni sono sempre lunghi, si aggiunga il fatto che la popolazione situata nel vecchio nido si trasferisce solo quando percepisce il calore dell'altro o viene trascinata dalle esploratrici che hanno trovato la nuova terra promessa.
Quindi ci sta che 3/4 della colonia, le provviste e la covata siano trasferite nel nido nuovo in circa 15-20 giorni, ma come al solito restano le indecise, e sono un terzo circa, soprattutto operaie giovani, ancora legate al luogo di nascita.

Quello che ho potuto registrare, mentre smontavo il nido vecchio, è che il nido nuovo, messo sotto una luce diretta, ha vomitato frotte di alati, e in circa 3 ore ne sono usciti a centinaia, di entrambi i sessi. Sembrava quasi che sentissero il richiamo della luce e del calore.
Una specie di invito a godere di una luce che non vedevano da tempo (in garage da fine ottobre) e di conseguenza, uno stimolo a involarsi! Infatti, contrariamente a quello che avevo cercato di indurre a settembre-ottobre, esponendo l'arena a sbalzi di luce e calore, pioggia e sole, spontaneamente gli alati tentavano di involarsi!
Soprattutto i maschi sono stati presi da “frenesia volatoria”.
Perché ora?

In ogni caso ho raccolto ed eliminato tutti quelli usciti all'aperto in questa fase.
La colonia è stata riportata in garage, anche se ho aumentato il calore diretto sul nido, nella speranza di vedere una reazione della regina alla nuova sistemazione.

Quello che riporterò in questo intervento invece, è un report fotografico di come si è ridotto il vecchio nido dopo lo svuotamento, che serva ancora da avvertimento a chi si lancia a progettare il proprio formicaio senza tenere conto degli spazi di sicurezza necessari.

Queste le due facciate del nido dopo che ho rimosso vetri e protezioni in plexiglas:

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Messor nido vecchio 1.jpg

Messor nido vecchio 2.jpg


I particolari degli scavi che si sono svolti, come da manuale, sui lati sinistro, destro, ma stavolta anche al centro, seguendo un punto debole di una stanza, quasi un "invito” a dove scavare:

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Messor nido vecchio 5.jpg

Messor nido vecchio 6.jpg

Messor nido vecchio 3.jpg


Un fattore rilevante, è che anche dentro il perimetro delle camere, pur ben utilizzate, sono stati eseguiti dei “restauri” dei passaggi fra le stanze, quasi che non fossero contente, stavolta, dei collegamenti che avevo approntato io:

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Messor nido vecchio 7.jpg


La spiegazione potrebbe essere molto più semplice: il materiale di base che compone la mistura del gasbeton è più friabile di altre, e le formiche hanno avuto buon gioco in questo blocco. Non spiego come mai altre volte, benché in presenza di una popolazione numerosa e con grande covata, spazi ristretti, e necessità maggiori di trovare sfogo, le formiche non l'avevano fatto.
Anche i tempi di scavo delle vie di fuga non coincidono con i precedenti. Molto rapide a cominciare lo scavo, molto rapide a raggiugnere il perimetro esterno benché io abbia aumentato la superficie di sicurezza, molto determinate ad allargare i passaggi, nonostante il calo della popolazione e nessuna necessità impellente di spazio aggiuntivo, anzi, hanno attuato il trasporto all'interno di materiale di occlusione degli spazi in eccesso!

Ognuno tragga le proprie conclusioni.
Staremo a vedere ora come reagisce la colonia ai primi mesi di risveglio.
Ricordiamo che rientriamo nel tredicesimo anno di vita della regina... ma non siate superstiziosi!!! :lol:
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 13/02/2018, 12:26

Sottoposta da quattro giorni a un regime di alte temperature, la colonia sta espellendo gli alati (ce ne sono ancora molti) ma soprattutto, qualcuno, lì dentro, ha cominciato a deporre!!!
Ci sono circa una centinaio di uova.
Ho buone speranze che siano uova fecondate, deposte dalla vecchia regina; se fossero deposte dalle operaie in sua assenza, sarebbero molto più numerose.
Tengo sotto controllo la situazione...
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda FormicaLove » 13/02/2018, 14:12

Sono felice che la regina sia ancora attiva!
Ricorderemo sempre questo bellissimo diario!
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda francesco » 28/03/2018, 11:53

Spero questo diario non finisca mai. Congratulazioni per il tuo lavoro.
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 28/03/2018, 18:21

Tutte le storie, anche le più belle, hanno una fine.
Ma io spero che questa ci riservi ancora qualche sorpresa...

La situazione però al momento è questa: tutte le larve che si stanno sviluppando stanno portando a nuove regine. Ci sono già numerose pupe ed è impossibile sbagliare; inoltre parecchie regine prima alate si trovano senza ali e intente a qualche lavoro casalingo, come trasportare larve o semi.
La mia interpretazione è che la regina madre, benché ancora dotata di potere riproduttivo e con un buon carico di spermatozoi nel caricatore, abbia perso ormai del tutto il suo potere di controllare le nascite femminili.
Insomma, i suoi feromoni inibitori si sono esauriti. Quindi mette al mondo sempre femmine, ma non riesce più a limitare il loro sviluppo al ruolo di operaie.

E senza il rinnovo e la nascita di nuove generazione di operaie e con la morte di quelle vecchie, che si succede a un ritmo crescente, la colonia perderà sempre più la forza lavoro, e le regine che rimpiazzano le operaie non basteranno a sostenerne l'equilibrio.
Rimane una possibilità remota, cioè che fra le regine rimaste dentro il formicaio, ce ne sia una fecondata, che però non può ancora sostituirsi alla vecchia per qualche motivo. Ma è l'unica speranza, perché non vedo come possano altrimenti cambiare le cose: tempo un'estate e il numero delle operaie calerà drasticamente!

Sappiamo che l'accoppiamento in volo nel periodo deputato non è un assoluto: gli alati potrebbero anche essersi accoppiati dentro il formicaio. Io però non ho ancora visto questa cosa succedere con le formiche di stazza maggiore, anche se ho assistito all'accoppiamento a terra in cattività in Myrmica ruginodis, che è pur sempre parente dei Messor...
Staremo a vedere. :unsure:

2018-03-24 13.14.39.jpg
Larve e pupe di nuove regine...
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda francesco » 29/03/2018, 10:47

Molto interessante. Pensi che la mancanza di capacità inibitoria sia dovuta alla grandezza della colonia, oppure all'accumulo di alati nel formicaio oppure all'età della regina? Le colonie dovrebbero sopravvivere anche 20 anni, giusto?
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 29/03/2018, 11:02

No, non è la grandezza della colonia. Fino all'anno scorso a primavera avevo quasi 10.000 operaie e solo a quel punto hanno cominciato a nascere regine. Poi le nascite di regine hanno superato quelle delle operaie, e adesso nascono solo regine (e qualche maschio).
Direi che in natura non si può avere il "polso” esatto della vita della colonia. Si sa che in cattività il record è di Lasius niger con 29 anni, e si pensa che una regina viva nell'arco 5-15 anni, ma poi ogni soggetto fa a sé, come gli esseri umani, inoltre dipende dalle specie e dalla loro eredità genetica; poi non dobbiamo dimenticare che in cattività noi imponiamo ritmi e stress che forse in natura non si verificano, contro la sicurezza di avere protezione e cibo sempre presenti... le due cose si bilanciano?
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda francesco » 29/03/2018, 11:08

Si concordo con quello che scrivi. Avendo crescite della colonia piu veloci in cattività potremmo anche velocizzare alcuni processi che in natura necessiterebbero di piu tempo. Questa colonia è innanzitutto un bellissimo esperimento. Spero che la mia arrivi a questo punto. Questa specie mi piace tantissimo perche mi ricorda casa :-).
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Bleo » 19/04/2018, 16:48

Fine?
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 19/04/2018, 17:30

Non è finita finché non è finita.
Potremmo ancora avere delle sorprese, chissà?
Vediamo come superiamo l'estate...
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda Meant » 09/07/2018, 12:34

La colonia (o meglio supercolonia) sta bene?
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Re: Storia di una colonia di Messor capitatus

Messaggioda GianniBert » 09/07/2018, 15:08

La colonia sta bene in quanto non sembra aver terminato di far nascere nuove figlie. Continua però a produrre solo regine, e di tanto in tanto qualche maschio. Quindi sta inesorabilmente regredendo, anche perché le operaie più vecchie, che possono avere due o tre anni, continuano a morire a un ritmo maggiore delle crescita delle regine.
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