La stupenda colonia di Dada alla fine è stata soppressa.
I motivi sono diversi, spero risponda lei prossimamente per spiegare nei particolari cosa l'ha spinta a fare questa scelta.
La realtà è che chi alleva per anni si trova a fare i conti con problemi di varia entità. Posso considerarmi abbastanza esperto nella gestione di colonie mature da ammettere che spesso ci si trova di fronte a scelte che si vorrebbero evitare, soprattutto quando si è tirata su una famiglia per anni, studiando, osservando, annotando ogni particolare.
E' impossibile non affezionarsi alle proprie colonie, visto che hanno anche un'indole tutta loro personale, al pari a volte di animali superiori, ma dobbiamo ricordare che le formiche vivono una vita particolare e che quando ci assumiamo l'onere di accudirle, dobbiamo anche tenere i piedi per terra e fare i conti con certe realtà.
Ho scritto in proposito un articolo che vorrei facesse prendere coscienza a chi frequenta il nostro forum.
Ognuno deve fare le proprie scelte, e lo farà guidato anche in base alle proprie possibilità, ma è giunto il momento che chi frequenta il forum faccia i conti anche con certe spiacevoli scelte.
Vedremo di metterlo all'inizio della sezione "Schede di allevamento” in modo che chi si imbarca in questa attività prenda coscienza anche di cosa succede dopo che ha superato con successo i primi anni incerti e si trova fra le mani una colonia in piena esplosione demografica...
“Allevare” formiche può forse essere considerato un hobby stravagante, affascinante, curioso, anche pericoloso per alcuni.
Ma perché “allevare” le formiche?
Immagino che quello che ci affascina sia vedere crescere giorno dopo giorno un delicato organismo che come un bambino pian piano cresce e si rafforza, o una piovra che allarga i suoi tentacoli, si espande, mese dopo mese raggiunge la maturità e si affanna in mille diverse occupazioni…
Una singola formica, lo sappiamo, è il nulla, mille formiche sono una forza della natura, protese come sono a rafforzare il proprio dominio sul territorio, a contenderlo a una schiera di nemici, a formare eserciti, costruire città…
Ognuno di noi ha un proprio motivo, uno stimolo, una curiosità che lo spinge a provare, osservare, sperimentare nuove situazioni che mettano alla prova la popolazione delle piccole città di cui ci sentiamo protettori e padroni…
Noi alleviamo formiche di varie specie.
Anzi, sperimentare specie nuove può essere la molla che ci trasforma quasi in collezionisti di organismi viventi, organismi che hanno un proprio scopo vitale e sicuramente non sono solo tanti piccoli giocattoli-robot che si muovono ai nostri piedi per soddisfare il nostro piacere.
Ricordiamo allora che la detenzione di questi organismi, sia a scopo di osservazione scientifica, sia per puro piacere, comporta anche delle responsabilità. Il fatto che ogni formica sia solo una cellula di un organismo più complesso, non ci autorizza a maltrattarle impunemente.
Nel contempo dobbiamo fare i conti con alcune crude realtà, che ci hanno spinto a compilare un regolamento del sito che invitiamo tutti a leggere e a rispettare (
viewtopic.php?f=3&t=52&p=121403&hilit=regolamento#p121403).
Molte specie sono altamente invasive, o capaci di alterare gli ambienti ai quali non appartengono.
Per questo è sconsigliato a tutti gli appassionati procurarsi specie esotiche, o importarne di aliene (anche solo di nazioni confinanti o regioni lontane) ed è assolutamente vietato liberarle in natura. Non si tratta solo delle formiche in sé, ma di possibili agenti patogeni, parassiti o virus che potrebbero infestare apparentemente senza danno le colonie.
Le formiche sono abili a trovarsi vie di fuga, quindi non va nemmeno sottovalutata la possibilità che si trovino da sole quella libertà che noi neghiamo loro all’interno di nidi che crediamo a prova di evasione al 100%.
Alcune specie di formiche si nutrono di insetti (è nella loro natura) vivi o morti che siano. Diete alimentari artificiose posso sostituire per lungo tempo una alimentazione naturale, ma non sappiamo per certo quanto questo incida sul loro comportamento e sulla salute della colonia.
Le formiche hanno gusti alimentari diversi anche fra colonie della stessa specie, non ci sembra giusto snaturare completamente certi istinti, nel contempo è ipocrita e irresponsabile pensare di mantenere un carnivoro con cibi vegetali.
Chi non ha stomaco per sacrificare alle sue ospiti cibo animale si astenga da allevare specie bellicose o predatrici abituali.
Alcune specie sono altamente prolifiche, e in pochi anni raggiungono popolazioni ragguardevoli.
Se si tratta di formiche di taglie ridotte (Pheidole pallidula, Lasius, Tetramorium, Crematogaster), queste colonie in qualche modo possono essere gestite in spazi relativamente ridotti, ma quando parliamo di taglie medie (Genere Formica), o grandi, come Camponotus vagus, le cose si complicano.
Nel giro di 3-4 anni una colonia di Formica cunicularia, F. sanguinea, F. cinerea, ben tenuta e ben alimentata, può raggiungere una popolazione di 2-3000 individui. Sono animali veloci, ingegnosi, grandi lavoratori, e necessitano di spazi sempre più ampi, di cui non tutti possono disporre.
Camponotus vagus può raddoppiare la propria popolazione da alcune centinaia a 1500/2000 in un’estate a partire dal terzo anno di vita. Sono molto grandi e diventano particolarmente aggressive e laboriose. Avere 2000 formiche di più di un centimetro che cercano costantemente nuovi spazi da esplorare mette alla prova anche i sistemi antifuga più collaudati.
Chi ha sperimentato per più anni colonie adulte di queste specie sa che la gestione di più nidi comporta problemi da non sottovalutare.
A fronte della crescita esponenziale delle popolazioni di alcune specie anche autoctone, superato il migliaio di individui, ci sono solo due sistemi che possono risolvere il problema: costruire nidi sempre più grandi con arene in proporzione, oppure accettare il fatto che le colonie vanno sfoltite eliminando le operaie che escono saltuariamente in arena.
E’ ingenuo pensare di riuscire a contenere grosse popolazioni di formiche di taglia grande in nidi ridotti senza selezionare in qualche modo le formiche anziane. Senza nemici naturali, ben nutrite, all’interno di nidi artificiali ideali, le operaie di molte specie vivono facilmente anche alcuni anni.
Le popolazioni vanno tenute sotto controllo “potando” i rami vecchi, che di solito sono rappresentati proprio dalle esploratrici/foraggiatrici in arena.
E’ sconsigliato, qualora si giungesse al punto di non poter più mantenere una grossa colonia in cattività, liberarla persino nei luoghi di origine della cattura.
Nel 90% dei casi le formiche verrebbero comunque eliminate velocemente dalle colonie selvatiche, ben radicate sul territorio e non inclini ad accettare intrusi che ne turbino gli equilibri. Una colonia allevata in cattività, liberata su un territorio sconosciuto gioca sempre “fuori casa” e non ha nessuna possibilità di sopravvivere, ma può comunque portare squilibri di vario tipo che è bene non provocare.
Consigliamo in questi casi di fare richiesta di adozione presso amici, musei, oppure inoltrare la domanda di affido ai moderatori che sapranno consigliarvi, altrimenti la colonia DEVE ESSERE SOPPRESSA in maniera pulita, rapida e sicura.
Alleghiamo una lista delle specie italiane che potrebbero portare problemi di gestione dopo i primi anni.
Non è una LISTA NERA di formiche da evitare, tuttavia invitiamo i neofiti, o chi abbia problemi di tempo e spazio a casa, a tenerne conto nella scelta delle specie che cercheranno di allevare, o almeno a prendere atto delle possibili difficoltà a cui andranno incontro dopo alcuni anni di allevamento:
Formiche facili da accrescere, facili e belle da osservare ma che nel giro di qualche anno possono diventare difficili da gestire in cattività a causa dell'indole aggressiva e/o del numero elevato di operaie (problemi principali riscontrati sono: bisogno di grandi spazi di allevamento poichè fanno colonie molto numerose, facilità di fuga poichè scavano molti materiali e/o superano antifuga):
- Camponotus vagus
- Formica cunicularia
- Formica cinerea
- Formica sanguinea
Tutte formiche abbastanza grandi, veloci e bisognose di ampi spazi.
- Tetramorium sp.
- Pheidole sp.
- Crematogaster scutellaris
Crescita veloce e capacità elevate di fuga, in grado di bucare molti materiali comunemente usati per i nidi artificiali.
Formiche facili da accrescere, belle da vedere ma che per indole o ridotte dimensioni si riescono a mantenere più numerose nei formicai (quindi le si riesce ad allevare per più anni):
- Lasius emarginatus
- Lasius niger
- Messor minor
- Messor capitatus
- Messor structor
- Messor wasmanni
- Camponotus nylanderi
Formiche che fanno colonie non troppo grandi o che per ridotte dimensioni si riesce a tenere in cattività anche per tutta la vita della colonia (spesso però lente nell'accrescimento):
- Temnothorax sp.
- Camponotus fallax
- Camponotus piceus
- Myrmica sp.
- Aphaenogaster subterranea
- Camponotus lateralis
Formiche sconsigliate a causa delle difficoltà elevate di fondazione e/o gestione:
- Lasius umbratus
- Lasius fuliginosus
- Camponotus truncatus
- Dolichoderus quadripunctatus
- Lasius flavus
- Polyergus rufescens (richiede costantemente bozzoli di Serviformica, fondazione assistita con adozione della regina)
- Camponotus ligniperda
- Camponotus herculeanus
Due specie particolarmente lente nella crescita, molto belle ma poco adatte a chi non ha pazienza di anni
Per ogni specie elencata invitiamo a leggere attentamente la scheda di allevamento o contattare i moderatori per un consulto tecnico.