Osservazioni riportate ultimamente sul comportamento di
Camponotus vagus, anche paragonate ad altre specie che ho in allevamento.
A proposito dei rifiuti prodotti: ho registrato che in assenza di rifornimento di cibo fresco le operaie tendono a sgranocchiare e digerire (ma lo fanno sicuramente per le larve) ogni residuo animale, scartando solo le teste dei grilli e le elitre dei coleotteri più robusti. Mentre in presenza di un rifornimento costante e abbondante hanno cominciato a scartare la chitina delle camole, dopo averle ripulite a dovere. Tutti i rifiuti vengono portati con i cadaveri (due in tutto da questa primavera) in un angolo dell'arena esterna.
Capacità e reazioni di reclutamento e allarme:
la reazione a presenza di nemici in arena è estremamente rapida e totale, con decine di operaie che escono a pattugliare e attaccano ogni cosa in movimento; per contro la tecnica di attacco è relativamente efficiente rispetto a formiche come la
rufa o
Myrmica, limitando i morsi e il contatto a scatti occasionali, finché non sono impegnate finalmente in un corpo a corpo. Probabilmente contano sulla potenza istantanea di un morso ed evitano il contatto diretto duraturo col nemico, finché non sono sicure della forza dell'avversario.
Per contro ho notato che reagiscono con un reclutamento relativamente veloce in caso di preda, limitandosi a richiamare le compagne se la fonte è liquida (miele), che però vengono già attratte dall'odore.
In caso di grosse prede il tempo trascorso fra il contatto è il trascinamento nel nido è relativamente lungo, con casi in cui si sono soffermate a nutrirsi sul posto prima di mettere in atto il recupero.
Tutto un comportamento inverso in paragone a
Formica cunicolaria, che a parità di popolazione recluta molto rapidamente in caso di preda, che viene immediatamente trascinata nel nido e poi mangiata; per contro, il reclutamento in caso di incursioni nemiche in arena è scarso o quasi nullo, limitandosi a una ritirata strategica, e solo se il pericolo persiste organizza una debole reazione di gruppo.
La regina di
vagus attraversa periodi di stasi quasi totale, trascorrendo le giornate immobile in una stanza molto piccola e buia, a periodi in cui dev'essere molto attiva.
In pratica la quantità di uova presente ha picchi di crescita improvvisi, probabilmente dovuta a deposizioni notturne che non ho ancora potuto osservare, che devono essere alternate a lunghi periodi di riposo.
Almeno questa è la sola spiegazione logica agli aumenti ciclici di covata: ormai i cumuli di uova, larve e bozzoli non sono più calcolabili, se non approssimativamente.
Le operaie maggiori, i cosiddetti soldati, non hanno ancora mai lasciato il nido, limitandosi a girovagare nelle camere ad accudire la covata, ma non sono pieni come le operaie minori, mentre presso l'entrata del nido, all'esterno, stazionano in piccoli ripari 20-30 operaie minori smilze e molto attive, come una specie di guarnigione di sentinella. Sono loro che riportano il cibo all'interno del nido, senza nemmeno andare troppo oltre le prime stanze e distribuendolo alle prime operaie interne accorse. Così come depositano le prede smembrate sempre in questa stanza.
Possiamo ipotizzare una catena di distribuzione dei compiti, oltre che alimentare.
Tutte queste note sono riportate come comportamento osservato su una colonia attualmente di circa 150 operaie e 200-300 elementi covata per le
vagus, mentre sono più di 300 bozzoli, e una quantità incalcolabile fra uova e larve per
F. cunicolaria.
- Nella foto si possono osservare i bozzoli e le larve appesi in modo autonomo alle pareti verticali di legno.
- La nuova deposizione dell'ultima settimana, sorvegliata dalle nutrici.