Re: Sto per sentirmi male...
Inviato: 24/02/2017, 2:07
Bellissima questa cosa dell'omino di pan di zenzero! Fa tanto fiaba! E in effetti altro non sono che favole!
La definizione, per una persona avvezza alla scienza e non alle fiabe, di maschio è univoca, almeno per quanto riguarda l'uomo e gli altri casi in cui il sesso sia cromosomicamente determinato. E' maschio chi possiede almeno un cromosoma Y integro e completo nel proprio cariotipo, tutto il resto è accessorio/variabile. Ciò è valido ed applicabile anche in situazioni di aberrazione morfologica e funzionale come sindromi cromosomiche (es: s. di Klinefelter), ginandromorfismi a mosaico (in cui solo alcune cellule possiedono il cromosoma Y, ma l'organismo lo possiede ed esprime quindi i suoi geni non pseudodiploidi) e malattie genetiche come l'iperplasia surrenalica congenita (il semplice fatto che una donna, XX, abbia caratteri anatomici maschili, fino anche ad un pene e/o testicoli non significa affatto che non sia una donna). L'ultimo caso è interessante perché sottolinea che non sono gli ormoni androgeni, la loro quantità e i caratteri che stimolano a fare il maschio.
Molto romantico l'omino di pan di zenzero, ma direi... romantico e basta! La "mascolinità" dal punto di vista biologico e filogenetico, nel caso almeno di determinazione cromosomica del sesso, come già ho detto, è una comparsa accessoria del "default" femminile coincidente con la comparsa del cromosoma maschile. "Identità", "Espressione" e "Attrazione" sessuale sono interessanti concetti, ma non vedo come ciò possano modificare la definizione di maschio/femmina.
Perfettamente sempre applicabili! Né la mono/poligamia né l'omosessualità/"transessualità" vanno ad intaccare la definizione di genere (così come deve essere intesa perché abbia effettivamente valore) in una specie dove è il cariotipo ad essere determinante. Per quale motivo i concetti di "timore", "reverenza" ed "anelazione" nei confronti della figura femminile non dovrebbero essere rispettati anche nei maschi omosessuali? Che c'entra l'attrazione sessuale? Non è mai stata una questione di attrazione sessuale. Anzi, forse proprio l'uomo omosessuale è mediamente più consapevole di questi aspetti del suo subconscio.
Non afferro il nesso! Direi che non ci sia... Se intendi che è errato applicare un modello umano ad una specie diversa (concetto alla base delle nostre critiche sull'atto di battezzare le formiche con nomi umani) non è assolutamente questo il caso. Non è un modello umano! E' un modello biologico! E per tanto comune non solo alla specie umana.
E smettila coi meme cretini! Ti ho già detto che mi irritano! Quell'omino è un meme e niente di più!
La definizione, per una persona avvezza alla scienza e non alle fiabe, di maschio è univoca, almeno per quanto riguarda l'uomo e gli altri casi in cui il sesso sia cromosomicamente determinato. E' maschio chi possiede almeno un cromosoma Y integro e completo nel proprio cariotipo, tutto il resto è accessorio/variabile. Ciò è valido ed applicabile anche in situazioni di aberrazione morfologica e funzionale come sindromi cromosomiche (es: s. di Klinefelter), ginandromorfismi a mosaico (in cui solo alcune cellule possiedono il cromosoma Y, ma l'organismo lo possiede ed esprime quindi i suoi geni non pseudodiploidi) e malattie genetiche come l'iperplasia surrenalica congenita (il semplice fatto che una donna, XX, abbia caratteri anatomici maschili, fino anche ad un pene e/o testicoli non significa affatto che non sia una donna). L'ultimo caso è interessante perché sottolinea che non sono gli ormoni androgeni, la loro quantità e i caratteri che stimolano a fare il maschio.
Molto romantico l'omino di pan di zenzero, ma direi... romantico e basta! La "mascolinità" dal punto di vista biologico e filogenetico, nel caso almeno di determinazione cromosomica del sesso, come già ho detto, è una comparsa accessoria del "default" femminile coincidente con la comparsa del cromosoma maschile. "Identità", "Espressione" e "Attrazione" sessuale sono interessanti concetti, ma non vedo come ciò possano modificare la definizione di maschio/femmina.
Elena Regina ha scritto:per quanto riguarda Homo sapiens, ad esempio, non so neanche quanto tali ipotetiche prospettive etiche e morali rimangano valide ed applicabili al contesto eterosessuale/monogamico, figuriamoci in ambiti "non esclusivamente eterosessuali" e/o "non monogamici".
Perfettamente sempre applicabili! Né la mono/poligamia né l'omosessualità/"transessualità" vanno ad intaccare la definizione di genere (così come deve essere intesa perché abbia effettivamente valore) in una specie dove è il cariotipo ad essere determinante. Per quale motivo i concetti di "timore", "reverenza" ed "anelazione" nei confronti della figura femminile non dovrebbero essere rispettati anche nei maschi omosessuali? Che c'entra l'attrazione sessuale? Non è mai stata una questione di attrazione sessuale. Anzi, forse proprio l'uomo omosessuale è mediamente più consapevole di questi aspetti del suo subconscio.
Elena Regina ha scritto:Ipotizzare che i ragni maschi divinizzino/idolatrino/idealizzino le ragne femmine è un pò come battezzare le formiche con nomi umani.
Non afferro il nesso! Direi che non ci sia... Se intendi che è errato applicare un modello umano ad una specie diversa (concetto alla base delle nostre critiche sull'atto di battezzare le formiche con nomi umani) non è assolutamente questo il caso. Non è un modello umano! E' un modello biologico! E per tanto comune non solo alla specie umana.
E smettila coi meme cretini! Ti ho già detto che mi irritano! Quell'omino è un meme e niente di più!