OA (Open Access): past, present, future

Re: OA (Open Access): past, present, future

Messaggioda feyd » 09/06/2016, 18:04

sono affari suoi fin quando poi i danni alla sua salute non vengono pagati dal sistema medico pubblico.
Il sistema è un anticchia più complicato di quel che sembra, sono perfettamente d'accordo che tutti dovremmo essere completamente liberi di fare quel che vogliamo di noi stessi, ma poi un sistema di sanità o servizi pubblici non può più funzionare.

Che poi per me il concetto stesso di doping dovrebbe essere messo al bando, le persone dovrebbero essere abbastanza "mature" per capire che si compete con le proprie forze e non tramite artifici.
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Re: OA (Open Access): past, present, future

Messaggioda winny88 » 09/06/2016, 18:16

Comunque non è vero che gli atleti di OGGI sono dopati e che lo sport di OGGI è falsato dal doping rispetto a quello del passato. Il doping è sempre esistito, semplicemente oggi esistono i controlli anti-doping e quindi ogni tanto si sa di qualche sportivo che ne ha fatto ricorso. In passato semplicemente non si veniva a sapere! E anzi è logico pensare che oggi, proprio perché esistono i controlli anti-doping, la percentuale di atleti che si dopano sia inferiore al passato.
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Re: OA (Open Access): past, present, future

Messaggioda winny88 » 09/06/2016, 18:47

E' sempre il discorso più generale in ambito sanitario di "aumentata incidenza o aumentata diagnosi?"

Il tipico esempio lampante è quello delle malattie neoplastiche. Il volgo sostiene spudoratamente che la loro incidenza sia vertiginosamente aumentata negli ultimi decenni, vedendoci forse il solito "complotto internazionale senza frontiere di tutti i Governi del mondo che vogliono segretamente sterminare l'umanità". Evidentemente l'incidenza delle neoplasie è un po' aumentata ultimamente a causa di alcuni cambiamenti ambientali e comportamentali, ma non così vertiginosamente come "sembra" al volgo. Semplicemente negli ultimi decenni è aumentata (questa sì vertiginosamente) la capacità diagnostica di queste malattie. Il secolo scorso si moriva lo stesso di cancro con un'incidenza non troppo inferiore, ma semplicemente non si faceva la diagnosi.

La stessa questione esiste per il doping, solo che essendo il doping un fenomeno controllabile (io posso controllare se doparmi oppure no), proprio perché aumentano i controlli c'è da aspettarsi che all'aumentare della capacità diagnostica diminuisca l'incidenza del fenomeno. Sicuramente poi l'incidenza non si azzererà mai, perché esiste la "coevoluzione" anche in questo ambito. All'aumentare delle capacità di rivelare il doping aumenta la ricerca dei modi per "fregare" il controllo; poi il controllo si organizza per rivelare anche questi nuovi sistemi e così via...
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Re: OA (Open Access): past, present, future

Messaggioda winny88 » 10/06/2016, 2:11

Elena Regina ha scritto:A me sembra quantomeno curioso che negli ultimi cento anni i tumori siano anche solo di poco aumentati invece che anche solo di poco diminuiti, nonostante il costante aumento della qualità apparente e dell'aspettativa di vita - o meglio, di vecchiaia - concomitante all'aumento della popolazione globale. D'altronde, una analisi superficiale delle principali cause di mortalità umana mondiale che non tenga conto delle sottili interazioni ed interconnessioni tra le suddette cause ed i relativi ecosistemi potrebbe essere fuorviante.


Perché curioso? E' logico invece! E i motivi li hai anche elencati: aumento dell'età media sulla Terra e "aumento apparente della qualità di vita", che in realtà andrebbe meglio descritta come "aumento progressivo dell'esposizione ai fattori di rischio".

D'altronde, una analisi superficiale delle principali cause di mortalità umana mondiale che non tenga conto delle sottili interazioni ed interconnessioni tra le suddette cause ed i relativi ecosistemi potrebbe essere fuorviante.


E' esattamente il motivo per cui quando si fanno le indagini statistiche in campo sanitario le si fanno, se si vogliono fare le cose per bene (e non sempre lo si vuole, anzi, a volte si può volere l'opposto), con campionamenti stratificati ed è il motivo per cui non deve essere il "volgo" ad interpretare i dati! :smile:

La cosa curiosa invece è questa: se negli ultimi decenni sono aumentate le incidenze e le prevalenze delle malattie cardiovascolari e neoplastiche (che sono malattie altamente maligne) a discapito di quelle di altre malattie con un minore grado di malignità, come diavolo è possibile allora che la vita media si stia allungando?

E' possibile perché la gente dimentica che affianco all'aumento dell'incidenza (e della diagnosi) di queste malattie c'è anche un enorme aumento della capacità terapeutica. Non si può dimostrare (non esistono tabelle valide in materia, qualunque riferimento che si può trovare è una ciancia) proprio perché non si possono paragonare epoche diverse in cui vi erano capacità diagnostiche completamente differenti, ma io credo che si possa sostenere che la mortalità per malattie neoplastiche sia nettamente diminuita rispetto al passato. Insomma, contrariamente a quanto pensa quella gente che vede il "complotto della ridottissima minoranza a danno spudorato della maggioranza", oggi probabilmente si muore di meno di cancro!

E allora non è che quella "solo apparente aumentata qualità di vita" sia in realtà, se ci si mette ad analizzare per bene le cose e ad eliminare i complottismi, un reale aumento della qualità di vita, almeno per quanto riguarda l'aspetto sanitario???
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