Polyergus rufescens: comportamento in condizioni "difficili”
Inviato: 13/06/2011, 0:12
Domenica 12 giugno ho assistito al rientro da una spedizione di Polyergus nella campagna dell'Oltrepò pavese.
Erano circa le 17 di un pomeriggio afoso, dopo i temporali e il maltempo degli ultimi 15 giorni. L'esercito di Polyergus era di diverse centinaia, forse 1500 elementi, a giudicare approssimativamente da quanto era fitta la colonna al rientro e dal tempo che ci ha messo a rientrare al formicaio dalla colonia assalita (circa 12 m). Al termine della spedizione molte operaie Polyergus sono rimaste a ripulirsi a lungo fuori dal nido.
Ne ho approfittato per catturare 3 operaie e fare un esperimento interessante con la mia colonia di F. cunicolaria a casa, anche in previsione futura di usare questo nido come bersaglio di una colonia di amazzoni in cattività, per osservarne l'evoluzione.
Liberate in un piccolo terrario in compagnia di una F. cunicularia, le operaie sembravano a loro agio. La formica aggiunta non è stata attaccata, anzi, sembrava intendersela naturalmente con almeno una di queste guerriere.
Allora ho osato un passo in più: se potessi mantenere in vita le 3 Polyergus facendole adottare dalla colonia? Chissà come si comporteranno nell'arena delle cunicolaria? Avevo già altre volte inserito formiche straniere in questa arena, per saggiare i tempi di reclutamento e allarme della colonia: con Messor capitatus, non c'era stato quasi nessuna reazione. Solo il giorno successivo all'immissione, le operaie Messor erano state attaccate sporadicamente, mentre erano state evitate per ore appena inserite. Anzi, le F. cunicularia si erano nascoste subito abbandonando l'arena ai loro giri esplorativi... Immettendo una vecchia Camponotus ferita, quasi nemmeno l'avevano considerata.
Quindi, perché non sperare in un approccio quasi amichevole con le apparentemente adottabili amazzoni?
Apriti cielo!
Appena ho inserito le 3 guerriere, la reazione delle F. cunicularia è stata la più violenta che avessi osservato negli ultimi 2 anni: non solo le prime operaie entrate in contatto con le Polyergus le hanno attaccate (con risultati abbastanza catastrofici: sono morte quasi immediatamente), ma all'interno del tubo di collegamento tra arena e nido, è successo il pandemonio: tutte le operaie presenti con bozzoli hanno iniziato una ritirata frenetica verso il fondo del nido, e con un'agitazione straordinaria, frotte di cunicolaria hanno cominciato ad affluire verso l'esterno.
In circa 5 minuti l'arena era formicolante di operaie che cercavano eventuali nemici. Aggredite da 8-10 operaie alla volta, le amazzoni non hanno avuto scampo, e solo il mio intervento le ha portate in salvo, tranne una che era stata portata subito all'interno del nido e che è riuscita a trascinarsi fuori con 8 F. cunicularia attaccate a ogni possibile arto o antenna.
L'ho estratta, ma ormai sembrava spacciata, e si è portata dietro tutte le cunicolaria attaccate. L'ho rimessa nel terrario insieme alle altre (anche un'altra con tutte le operaie attaccate addosso).
Devo dire che un'ora dopo passeggiavano entrambe (anche quella data spacciata) per l'arena, mentre tutte le cunicolaria giacevano stecchite, ma almeno una di loro credo che non sopravviverà, altrimendi vorrebbe dire che sono invulnerabili.
Evidentemente la reazione delle F. cunicularia è stata sproporzionata rispetto a ogni altro precedente esperimento; tutta la colonia era in allarme e ha reagito aggressivamente all'inserimento anche di una vagus e di una quindicina di Messor, anche di stazza decisamente tripla rispetto ai difensori, che precedentemente sarebbero state ignorate.
Io ne deduco che in condizioni di laboratorio, isolate e non determinate in uno dei loro assalti ben concertati, le Polyergus abbiano scatenato una reazione innaturale nelle loro naturali vittime. Non sarebbe stato altrettanto facile se le amazzoni avessero invaso in frotte la stessa arena, decise al furto.
Avevo già osservato in condizioni ambientali naturali, che le cunicolaria o fusca, non erano in grado di opporre nessuna effettiva resistenza all'esercito invasore, e tutti quelli che le hanno viste in azione possono confermarlo. In effetti anche quando le fusca riescono ad abbozzare una attacco non c'è storia, e anche oggi, visitando il nido aggredito, nelle vicinanze non si notavano scaramucce fra le due specie, ma solo una ritirata rapida delle ladrone, con le aggredite nel panico che portavano in giro fra l'erba qualche bozzolo salvato dall'incursione.
Ma qui, private dell'"intenzione” aggressiva, le Polyergus, 3 contro 300, non hanno ottenuto nessun risultato, se non quello di falciare tutte quelle che passavano a portata delle loro mandibole, finché non sono state immobilizzate.
Riporto questa esperienza perché serva da bagaglio per chi vorrà tentare in futuro esperimenti di furto fra colonie in cattività. Credo che vada pensata molto bene.
In campo aperto le Polyergus non hanno rivali, ma in condizioni ristrette di cattività, sarà necessario dedicare loro ampi spazi di manovra, per non veder risolvere l'esperimento in un massacro a scapito di entrambe le colonie, qualora la sproporzione numerica non permetta ritirate e disimpegno rispettivo dei due eserciti...
Il nido di Polyergus al rientro dell'esercito vittorioso.
Erano circa le 17 di un pomeriggio afoso, dopo i temporali e il maltempo degli ultimi 15 giorni. L'esercito di Polyergus era di diverse centinaia, forse 1500 elementi, a giudicare approssimativamente da quanto era fitta la colonna al rientro e dal tempo che ci ha messo a rientrare al formicaio dalla colonia assalita (circa 12 m). Al termine della spedizione molte operaie Polyergus sono rimaste a ripulirsi a lungo fuori dal nido.
Ne ho approfittato per catturare 3 operaie e fare un esperimento interessante con la mia colonia di F. cunicolaria a casa, anche in previsione futura di usare questo nido come bersaglio di una colonia di amazzoni in cattività, per osservarne l'evoluzione.
Liberate in un piccolo terrario in compagnia di una F. cunicularia, le operaie sembravano a loro agio. La formica aggiunta non è stata attaccata, anzi, sembrava intendersela naturalmente con almeno una di queste guerriere.
Allora ho osato un passo in più: se potessi mantenere in vita le 3 Polyergus facendole adottare dalla colonia? Chissà come si comporteranno nell'arena delle cunicolaria? Avevo già altre volte inserito formiche straniere in questa arena, per saggiare i tempi di reclutamento e allarme della colonia: con Messor capitatus, non c'era stato quasi nessuna reazione. Solo il giorno successivo all'immissione, le operaie Messor erano state attaccate sporadicamente, mentre erano state evitate per ore appena inserite. Anzi, le F. cunicularia si erano nascoste subito abbandonando l'arena ai loro giri esplorativi... Immettendo una vecchia Camponotus ferita, quasi nemmeno l'avevano considerata.
Quindi, perché non sperare in un approccio quasi amichevole con le apparentemente adottabili amazzoni?
Apriti cielo!
Appena ho inserito le 3 guerriere, la reazione delle F. cunicularia è stata la più violenta che avessi osservato negli ultimi 2 anni: non solo le prime operaie entrate in contatto con le Polyergus le hanno attaccate (con risultati abbastanza catastrofici: sono morte quasi immediatamente), ma all'interno del tubo di collegamento tra arena e nido, è successo il pandemonio: tutte le operaie presenti con bozzoli hanno iniziato una ritirata frenetica verso il fondo del nido, e con un'agitazione straordinaria, frotte di cunicolaria hanno cominciato ad affluire verso l'esterno.
In circa 5 minuti l'arena era formicolante di operaie che cercavano eventuali nemici. Aggredite da 8-10 operaie alla volta, le amazzoni non hanno avuto scampo, e solo il mio intervento le ha portate in salvo, tranne una che era stata portata subito all'interno del nido e che è riuscita a trascinarsi fuori con 8 F. cunicularia attaccate a ogni possibile arto o antenna.
L'ho estratta, ma ormai sembrava spacciata, e si è portata dietro tutte le cunicolaria attaccate. L'ho rimessa nel terrario insieme alle altre (anche un'altra con tutte le operaie attaccate addosso).
Devo dire che un'ora dopo passeggiavano entrambe (anche quella data spacciata) per l'arena, mentre tutte le cunicolaria giacevano stecchite, ma almeno una di loro credo che non sopravviverà, altrimendi vorrebbe dire che sono invulnerabili.
Evidentemente la reazione delle F. cunicularia è stata sproporzionata rispetto a ogni altro precedente esperimento; tutta la colonia era in allarme e ha reagito aggressivamente all'inserimento anche di una vagus e di una quindicina di Messor, anche di stazza decisamente tripla rispetto ai difensori, che precedentemente sarebbero state ignorate.
Io ne deduco che in condizioni di laboratorio, isolate e non determinate in uno dei loro assalti ben concertati, le Polyergus abbiano scatenato una reazione innaturale nelle loro naturali vittime. Non sarebbe stato altrettanto facile se le amazzoni avessero invaso in frotte la stessa arena, decise al furto.
Avevo già osservato in condizioni ambientali naturali, che le cunicolaria o fusca, non erano in grado di opporre nessuna effettiva resistenza all'esercito invasore, e tutti quelli che le hanno viste in azione possono confermarlo. In effetti anche quando le fusca riescono ad abbozzare una attacco non c'è storia, e anche oggi, visitando il nido aggredito, nelle vicinanze non si notavano scaramucce fra le due specie, ma solo una ritirata rapida delle ladrone, con le aggredite nel panico che portavano in giro fra l'erba qualche bozzolo salvato dall'incursione.
Ma qui, private dell'"intenzione” aggressiva, le Polyergus, 3 contro 300, non hanno ottenuto nessun risultato, se non quello di falciare tutte quelle che passavano a portata delle loro mandibole, finché non sono state immobilizzate.
Riporto questa esperienza perché serva da bagaglio per chi vorrà tentare in futuro esperimenti di furto fra colonie in cattività. Credo che vada pensata molto bene.
In campo aperto le Polyergus non hanno rivali, ma in condizioni ristrette di cattività, sarà necessario dedicare loro ampi spazi di manovra, per non veder risolvere l'esperimento in un massacro a scapito di entrambe le colonie, qualora la sproporzione numerica non permetta ritirate e disimpegno rispettivo dei due eserciti...
Il nido di Polyergus al rientro dell'esercito vittorioso.