Tecnica di adozione "alternativa" su Camponotus vagus

Osservazioni sul comportamento delle formiche.

Tecnica di adozione "alternativa" su Camponotus vagus

Messaggioda Luca.B » 14/04/2011, 1:27

Dopo quasi un anno dal primo tentativo di adozione che feci, ecco un reportage dell'esperienza fatta (meglio tardi che mai :yellow: ). Il "capitolo" è preso da un diario che tenni di quella prima regina. La specie era Camponotus vagus proveniente dalla provincia di Brescia.

Prima di tentare l'adozione di operaie, feci adottare delle pupe sempre di Camponotus vagus. L'inesperienza di allora mi indusse a prendere pupe di major (pensando erroneamente fossero più valide e utili per la colonia)...ma già quale giorno dopo la loro nascita, notai una moria generale di operaie minor. La colonia era troppo poco numerosa per sostenere delle major (c'era la regina con meno di 10 operaie minor) e appena eliminate (insieme alle pupe ancora da schiudere), la colonia si riprese. Tuttavia, essendo ormai rimasta solo la regina con un paio di operaie, per aiutarla decisi di far adottare operaie direttamente. Iniziai con 5 esemplari...per poi arrivare a oltre 30 operaie. Ecco gli appunti di quel giorno:

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09/07/2010

Una delle due pupe è stata mangiata. Questa mattina ho deciso di tentare un nuovo esperimento di adozione, usando però delle operaie invece che le pupe e selezionando operaie di taglia media.
Ho prelevato 3 esemplari. Ho provato a inserire il primo. Le due operaie minor non hanno mostrato alcun sintomo di stress o nervosismo. Immediatamente hanno attuato la trofallassi. La regina ha immediatamente percepito la presenza dell’intrusa. Tuttavia non l’ha aggredita, ma l’ha solo “ispezionata”. La nuova operaia non ha reagito all’ispezione schiacciandosi completamente mentre la regina la ispezionava. Forse un segno di sottomissione.
Ho provato ad inserire quindi un altro esemplare. Le operaie non hanno dato problemi, mentre appena vista la regina gli si è scagliata contro. La regina si è difesa e la nuova operaia è immediatamente fuggita fuori dal formicaio. Poiché entrambe le nuova arrivate erano nell’arena e non potendole distinguere, ho deciso di toglierle entrambe.

Ho deciso quindi di provare nel pomeriggio con altre operaie più piccole seguendo la seguente metodologia:

Preleverò un esemplare alla volta e dopo averlo immerso e lavato per qualche secondo in una soluzione di acqua e succo di limone (così da ripulirlo da eventuali feromoni e rintronarlo quel giusto perché sia meno combattivo) proverò a inserirlo nel formicaio. Il succo di limone mi è stato consigliato da un chimico, poichè sembra essere un prodotto naturale in grado di denaturare la composizione di molti feromoni. Usandolo puro, tuttavia, temo sia troppo acido...così ho deciso di diluirlo con dell'acqua in proporzioni 1:1. Le operaie verranno inserite una ad una. Solo dopo l'accettazione di un esemplare verrà aggiunto un altro (così da evitare attacchi di gruppo alla regina o alle altre operaie).

Il primo inserimento è andato a buon fine. L’operaia nuova appena nel formicaio ha iniziato a strusciarsi sulle pareti del sughero per asciugarsi. La regina è nervosa ma l’ha accettata senza grossi problemi. Le operaie non hanno dato alcun segno di nervosismo o altro.

Il secondo esemplare è andato a buon fine. Stesso iter del precedente.

Il terzo esemplare ha avuto uno scontro con la regina. Appena la regina ha avvicinato la bocca a quella dell’operaia nuova, quest’ultima l’ha attaccata. La regina l’ha uccisa mentre le altre operaie (compresa la nuova) accorrevano a spostare le uova in una cella più distante. La regina non sembra aver subito danni dallo scontro.

Il quarto inserimento è andato a buon fine.

Ho inserito senza scontri 34 operaie. Sono state tutte adottate. Due sono morte, credo per annegamento.

Le nuove operaie, dopo poche ore, hanno già iniziato a lavorare. C’è chi è uscito nell’arena in cerca di cibo, chi fa la guardia all’ingresso, chi accudisce la regina e le uova, chi si occupa del cibo dentro il formicaio e chi ha iniziato a ripulirlo dalle muffe che avevo notato iniziare a svilupparsi nei giorni scorsi. Tutto sembra procedere per il meglio. Alcune semplicemente riposano. La regina sembra tranquilla per ora.


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Le operaie, una volta accettate, non diedero più problemi. Notai unicamente la morte di quasi tutte a distanza di pochi mesi. Inizialmente pensai a danni causati dal bagno nella soluzione di acqua e limone. Tuttavia, se la causa fosse stata quella, non credo avrebbero vissuto per mesi. Quindi pensai che, avendo preso esemplari selvatici (di cui ignoravo la data di nascita), forse semplicemente erano "vecchie" e sarebbero morte comunque.

Oggi, dopo aver appreso che le operaie dalla nascita alla morte seguono varie "fasi" ognuna caratterizzata da un compito all'interno del formicaio, ho avuto la conferma di questa seconda ipotesi. A quanto pare, infatti, le operaie che escono a foraggiare sono quelle più anziane...quindi, avendole prelevate tra quelle fuori dal formicaio, effettivamente non dovevano essere "giovani".

Questa tecnica fu impiegata solo con le Camponotus vagus e, nonostante il successo, non la riprovai più. Non so quindi dire se possa essere valida anche con altre specie. :smile:
Formiche in allevamento:
C.herculeanus-C.ligniperda-C.lateralis-C.vagus-C.fallax-Myrmica sabuleti-Dolicoderus quadripunctatus-M.scabrinodis-Messor capitatus-M.wasmanni-M.minor-Temnothorax unifasciatus-Crematogaster scutellaris-Polyergus rufescens-Lasius emarginatus-L. flavus-Lasius niger-Lasius umbratus-Lasius fuliginosus-Pheidole pallidula-Solenopsis fugax
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Re: Tecnica di adozione "alternativa" su Camponotus vagus

Messaggioda PomAnt » 14/04/2011, 10:29

bravissima! splendido! :clap: è stato bellissimo leggere questa tua esperienza!
E sospetto che la discriminante che spinge le operaie ad uscire sia ancora più complessa, infatti ho notato in un paio di colonie che anche le operaie danneggiate (senza un'antenna o una zampa o altro) escono molto più spesso di quelle in salute, si nota soprattutto nelle colonie piccole.
"L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano."
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Re: Tecnica di adozione "alternativa" su Camponotus vagus

Messaggioda Luca.B » 14/04/2011, 11:48

Credo dipenda dal fatto che sono più "sacrificabili". Anche io l'ho notato in una minicolonia di Camponotus herculeanus. Una delle operaie è molto piccola, ha 2 zampe paralizzate e l'addome malformato. Nonostante ciò è quella che esce più spesso a foraggiare.

Gli esemplari malformati, con handicap e anziani sono i primi che in una colonia vengono usati per le attività più rischiose (come appunto uscire dal formicaio dove sono sempre in agguato pericoli e predatori). Se anche vengono uccisi sono gli elementi con meno valore nell'ecologia del formicaio stesso. La stessa cosa accade in diversi gruppi di vertebrati...fino all'estremo dove i componenti del branco uccidono volontariamente i compagni ormai anziani o malformi (per evitare di indebolire la "forza del branco"...vedi, ad esempio, nei branci di lupidi e nei canidi in generale).

Ricollegandosi per un attimo con il post sull'etica, qui si vede bene la differenza tra "etica umana" e "etica ambientale". Per noi è infatti improponibile un tale comportamento... per l'ecologia, al contrario, è la linea più importante per tutelare la vita stessa.
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