Il modello centrifugo e le caste temporali

Osservazioni sul comportamento delle formiche.

Il modello centrifugo e le caste temporali

Messaggioda LucaZallo » 10/01/2017, 0:02

Salve a tutti!
Ho un dubbio a cui sto cercando di trovare risposta. Tale dubbio, o mia probabile incomprensione :yellow: , riguarda il modello centrifugo ipotizzato da Nigel Franks, Ana Sendova-Franks e Christopher Tofts. Se non ho capito male, questo modello centrifugo non è sempre applicabile ed esistono diverse "prove" che lo contrastano in quanto è un modello puramente legato a epifenomeni geometrici e non a tratti biologici.. Fin qui tutto giusto??
Ecco, sperando che quanto detto qui sopra sia giusto, volevo sapere quali altri "modelli" allora, oltre a quello centrifugo, subentrano nella distribuzione del lavoro in base all'età?
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Re: Il modello centrifugo e le caste temporali

Messaggioda winny88 » 10/01/2017, 10:48

Modelli alternativi formulati in maniera formale non so se ce ne siano. Fore no, ma bisogna cercare...

Quello che si può fare è ricercare le eccezioni.

Le prime che mi vengono in mente:

1) Legate ad una particolare etologia della specie: come ad esempio gli schiavisti obbligati. Prendi come esempio i Polyergus: le operaie (monomorfe), non essendo più in grado di svolgere tutte le normali funzioni richieste in una colonia, ed essendo perciò strettamente dipendenti dalla specie schiavizzata per questo, non hanno ovviamente una suddivisione dei compiti in funzione dell'anzianità e a maggior ragione con progressione centrifuga della loro occupazione nella colonia col passare del tempo. Tutte le operaie di Polyergus prodotte, indipendentemente dall'anzianità, hanno un unico obiettivo: organizzare i raid di dulosi.

2) Legate a particolari tipi di organizzazione dei nidi: come ad esempio le formiche nomadi o le formiche ipogee, o ancora meglio... le formiche nomadi ed ipogee! Prendi i Dorylus. Innanzitutto la biologia dei Dorylus, soprattutto di quelli ipogei, è poco conosciuta proprio perché difficilmente osservabili. Una formica che non ha un nido fisso, ma si sposta periodicamente e che per giunta è un cacciatore sotterraneo, probabilmente, anzi evidentemente, non segue questi modelli. Fosse già solo perché in effetti non esiste un vero e proprio "nido".
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Re: Il modello centrifugo e le caste temporali

Messaggioda winny88 » 10/01/2017, 15:05

3) Terza situazione che mi è venuta in mente: quando le operaie sono presenti nella specie, ma tendenzialmente inutili. E' il caso per esempio dei parassiti degenerati, cioè quello dei parassiti sociali che presumibilmente una volta erano schiavisti. Come esempio: gli Strongylognathus. Data la conformazione delle mandibole (nota: molto simile a quella di Polyergus) probabilmente una volta erano schiavisti obbligati dei Tetramorium, poi degenerati a suoi parassiti sociali. La conversione da schiavista a parassita fa sì che le operaie diventino piuttosto superflue e sostanzialmente inette. Quindi anche in questo caso sicuramente il modello centrifugo non è applicabile. Non è un caso infatti che in molti parassiti sociali, presumibilmente degenerati, la casta delle operaie sia completamente scomparsa. E ci sono anche i casi intermedi, cioè col processo di scomparsa di queste operaie in atto. Esempio: Temnothorax mediterraneus (ex Myrmoxenus kraussei), parassita sociale permanente (presumibilmente degenerato) del Temnothorax recedens in cui le operaie si trovano ancora, ma sono estremamente rare. Cioè in un nido parassitato si trovano vari sessuati parassiti, ma solo occasionalmente alcune operaie, che per la loro rarità sicuramente costituiscono un "residuo" inutile e superfluo, evolutivamente in via di scomparsa e, inutile a dirlo, col modello centrifugo sicuramente non applicabile.
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Re: Il modello centrifugo e le caste temporali

Messaggioda LucaZallo » 10/01/2017, 16:14

winny88 ha scritto:Modelli alternativi formulati in maniera formale non so se ce ne siano. Fore no, ma bisogna cercare...

Quello che si può fare è ricercare le eccezioni.

Le prime che mi vengono in mente:

1) Legate ad una particolare etologia della specie: come ad esempio gli schiavisti obbligati. Prendi come esempio i Polyergus: le operaie (monomorfe), non essendo più in grado di svolgere tutte le normali funzioni richieste in una colonia, ed essendo perciò strettamente dipendenti dalla specie schiavizzata per questo, non hanno ovviamente una suddivisione dei compiti in funzione dell'anzianità e a maggior ragione con progressione centrifuga della loro occupazione nella colonia col passare del tempo. Tutte le operaie di Polyergus prodotte, indipendentemente dall'anzianità, hanno un unico obiettivo: organizzare i raid di dulosi.

2) Legate a particolari tipi di organizzazione dei nidi: come ad esempio le formiche nomadi o le formiche ipogee, o ancora meglio... le formiche nomadi ed ipogee! Prendi i Dorylus. Innanzitutto la biologia dei Dorylus, soprattutto di quelli ipogei, è poco conosciuta proprio perché difficilmente osservabili. Una formica che non ha un nido fisso, ma si sposta periodicamente e che per giunta è un cacciatore sotterraneo, probabilmente, anzi evidentemente, non segue questi modelli. Fosse già solo perché in effetti non esiste un vero e proprio "nido".
winny88 ha scritto:3) Terza situazione che mi è venuta in mente: quando le operaie sono presenti nella specie, ma tendenzialmente inutili. E' il caso per esempio dei parassiti degenerati, cioè quello dei parassiti sociali che presumibilmente una volta erano schiavisti. Come esempio: gli Strongylognathus. Data la conformazione delle mandibole (nota: molto simile a quella di Polyergus) probabilmente una volta erano schiavisti obbligati dei Tetramorium, poi degenerati a suoi parassiti sociali. La conversione da schiavista a parassita fa sì che le operaie diventino piuttosto superflue e sostanzialmente inette. Quindi anche in questo caso sicuramente il modello centrifugo non è applicabile. Non è un caso infatti che in molti parassiti sociali, presumibilmente degenerati, la casta delle operaie sia completamente scomparsa. E ci sono anche i casi intermedi, cioè col processo di scomparsa di queste operaie in atto. Esempio: Temnothorax mediterraneus (ex Myrmoxenus kraussei), parassita sociale permanente (presumibilmente degenerato) del Temnothorax recedens in cui le operaie si trovano ancora, ma sono estremamente rare. Cioè in un nido parassitato si trovano vari sessuati parassiti, ma solo occasionalmente alcune operaie, che per la loro rarità sicuramente costituiscono un "residuo" inutile e superfluo, evolutivamente in via di scomparsa e, inutile a dirlo, col modello centrifugo sicuramente non applicabile.



Grazie mille per la risposta!
Soprattutto, trovo veramente molto interessante il terzo esempio, quello riguardante i Temnothorax mediterraneus, del quale ero totalmente ignaro.
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