Allevamento in semi-cattività
Re: Allevamento in semi-cattività
Alla fine stanno prendendo comportamenti simili, entrambe le specie hanno traslocato in natura (anche le Lasius sono riuscite a far passare la regina chissacome! per fortuna che la avevo raccolta sul muro di casa!). E' altresì vero che entrambe le colonie mantengono una piccola guarnigione di sicurezza nel vecchio nido.
Entrambe le colonie si fanno vedere sempre meno all'esterno, certi momenti sembrano non esistere nemmeno.
Entrambe le colonie si fanno vedere sempre meno all'esterno, certi momenti sembrano non esistere nemmeno.
"L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano."
Blaise Pascal
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PomAnt - Messaggi: 2783
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Re: Allevamento in semi-cattività
come procedono le colonie con il rinfresco delle notti?
sono stato scomunicato da TheGrammarNazi: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=51&t=4639&start=15#p58033
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feyd - Messaggi: 5748
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Re: Allevamento in semi-cattività
Allora, vi aggiorno un po' sulla situazione, riassumendo le "puntate precedenti" e ponendo le mie parzialissime conclusioni.
- Tentativo di studiare in semi-cattività 2 colonie (super-autoctone = a meno di 15Km da casa, per evitare rischi di inquinamento genetico). Camponotus vagus(300) e Lasius emarginatus(2000).
- Iniziali reazioni esagerate ed inefficaci date dall'inesperienza della colonia: (allarme generale con attaco in forze alla sola vista di un paio di formiche sconosciute, salvo poi ritirarsi precipitosamente al primo accenno di contrattacco "fatto come si deve" anche se in numero inferiore).Ad ogni modo le formiche più sociali e numerose (Lasius) hanno saputo reagire meglio e imparare più in fretta.
---> Conclusioni: come dicevano GianniBert e qualche mirmecologo di sua conoscenza è vero che le colonie in un'ambiente nuovo subiscono una grave penalità che viene probabilmente accentuata dal fatto di essere state allevate in cattività. La sociàlità ed il numero sembra aumentino "l'intelligenza della colonia", come affermava una ricercatrice in un video postato sul forum.
- Ho indebolito le colonie che occupavano la zona per poter continuare l'esperimento. Entrambe le colonie si sono trasferite nonostante le mie (blande in realtà) precauzioni. Sembravano avere l'impulso imperativo di mettere più materiale possibile tra loro e l'aria che si faceva di giorno in giorno più fresca. Hanno entrambe mantenuto una piccola guarnigione nel vecchio nido. Sono sparite alla vista facendo uscire 1 o 2 esploratrici alla volta. Le 2000 L.emarginatus si sono scavate un nido ai piedi dell'albero che le ospitava, a testimoniarlo però resta soltanto un minuscolo e semplice forellino. Hanno saputo rintuzzare le schermaglie della ridimensionata colonia antagonista, quest'ultima dopo qualche giorno ha "accettato" la perdita di quella zona. Le operaie della colonia di Lasius, a differenza delle C.vagus , non escono singolarmente ma sembrano essersi ricavate una loro piccola fetta di territorio (40cmx40cm) che pattugliano come un qualsiasi altra colonia in natura. Invece le C.vagus sembrano sovrapporsi al territorio delle piccole colonie circostanti.
---> Conclusioni: una volta creato uno spazio "disponibile" al loro accoglimento le colonie sembrano aver risolto almeno parzialmente il loro "inbarazzo", avviandosi ad una vita natural-normale. Resta da vedere se supereranno l'inverno (probabilmente si per le Lasius, ho qualche dubbio per le C.vagus perchè si sono rintanate in uno stretto tubo d'alluminio). Resta soprattutto da vedere come affronteranno la ripresa primaverile rispetto alle altre colonie, anche perchè sospenderò completamente ogni aiuto alimentare.
Resto molto curioso, spero di non perdermi le fasi del risveglio in primavera! Ci saranno molte incognite e difficoltà nuove, mi piacerebbe riuscire a capire come le affronteranno!
- Tentativo di studiare in semi-cattività 2 colonie (super-autoctone = a meno di 15Km da casa, per evitare rischi di inquinamento genetico). Camponotus vagus(300) e Lasius emarginatus(2000).
- Iniziali reazioni esagerate ed inefficaci date dall'inesperienza della colonia: (allarme generale con attaco in forze alla sola vista di un paio di formiche sconosciute, salvo poi ritirarsi precipitosamente al primo accenno di contrattacco "fatto come si deve" anche se in numero inferiore).Ad ogni modo le formiche più sociali e numerose (Lasius) hanno saputo reagire meglio e imparare più in fretta.
---> Conclusioni: come dicevano GianniBert e qualche mirmecologo di sua conoscenza è vero che le colonie in un'ambiente nuovo subiscono una grave penalità che viene probabilmente accentuata dal fatto di essere state allevate in cattività. La sociàlità ed il numero sembra aumentino "l'intelligenza della colonia", come affermava una ricercatrice in un video postato sul forum.
- Ho indebolito le colonie che occupavano la zona per poter continuare l'esperimento. Entrambe le colonie si sono trasferite nonostante le mie (blande in realtà) precauzioni. Sembravano avere l'impulso imperativo di mettere più materiale possibile tra loro e l'aria che si faceva di giorno in giorno più fresca. Hanno entrambe mantenuto una piccola guarnigione nel vecchio nido. Sono sparite alla vista facendo uscire 1 o 2 esploratrici alla volta. Le 2000 L.emarginatus si sono scavate un nido ai piedi dell'albero che le ospitava, a testimoniarlo però resta soltanto un minuscolo e semplice forellino. Hanno saputo rintuzzare le schermaglie della ridimensionata colonia antagonista, quest'ultima dopo qualche giorno ha "accettato" la perdita di quella zona. Le operaie della colonia di Lasius, a differenza delle C.vagus , non escono singolarmente ma sembrano essersi ricavate una loro piccola fetta di territorio (40cmx40cm) che pattugliano come un qualsiasi altra colonia in natura. Invece le C.vagus sembrano sovrapporsi al territorio delle piccole colonie circostanti.
---> Conclusioni: una volta creato uno spazio "disponibile" al loro accoglimento le colonie sembrano aver risolto almeno parzialmente il loro "inbarazzo", avviandosi ad una vita natural-normale. Resta da vedere se supereranno l'inverno (probabilmente si per le Lasius, ho qualche dubbio per le C.vagus perchè si sono rintanate in uno stretto tubo d'alluminio). Resta soprattutto da vedere come affronteranno la ripresa primaverile rispetto alle altre colonie, anche perchè sospenderò completamente ogni aiuto alimentare.
Resto molto curioso, spero di non perdermi le fasi del risveglio in primavera! Ci saranno molte incognite e difficoltà nuove, mi piacerebbe riuscire a capire come le affronteranno!
"L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano."
Blaise Pascal
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PomAnt - Messaggi: 2783
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Re: Allevamento in semi-cattività
Molto interessante complimenti.
Le vagus nel tubo di alluminio se dovesse gelare saranno spacciate temo, e anche le lasius se dovesse fare una pioggia veramente forte rischiano l'allagamento.
Sarebbe curioso vedere se le tecniche di costruzione evolvono con le difficolta o sono innate
Le vagus nel tubo di alluminio se dovesse gelare saranno spacciate temo, e anche le lasius se dovesse fare una pioggia veramente forte rischiano l'allagamento.
Sarebbe curioso vedere se le tecniche di costruzione evolvono con le difficolta o sono innate
sono stato scomunicato da TheGrammarNazi: http://www.formicarium.it/forum/viewtopic.php?f=51&t=4639&start=15#p58033
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feyd - Messaggi: 5748
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- Località: campagnano(RM)
Il formicaio si sposta in natura?
Ciao a tutti, mi è sorto un dubbio..
Mi chiedevo, se una colonia ha già la sua veneranda età (mettiamo dieci) e si è stabilita una certa coesione con l'ambiente, l'alimentazione e tutto.. mettere l'arena all'aria aperta e senza anti-fuga così da "naturalizzare" la parte esterna del nido, è controproducente? La colonia cercherà sempre un nuovo posto dove andare?
Mi è venuta in mente questa stravaganza pensando alle colonie in natura.
Grazie a tutti!
Mi chiedevo, se una colonia ha già la sua veneranda età (mettiamo dieci) e si è stabilita una certa coesione con l'ambiente, l'alimentazione e tutto.. mettere l'arena all'aria aperta e senza anti-fuga così da "naturalizzare" la parte esterna del nido, è controproducente? La colonia cercherà sempre un nuovo posto dove andare?
Mi è venuta in mente questa stravaganza pensando alle colonie in natura.
Grazie a tutti!
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Formandrea - Messaggi: 1301
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- Località: Lombardia, provincia di MB
Re: Il formicaio si sposta in natura?
A fronte di una sistemazione migliore, le formiche cercheranno sempre di spostarsi, anche con colonie molto grandi...
Non abbiamo dati statistici, e alcune specie sono più propense di altre ai traslochi, ma se ne va della sicurezza della colonia le operaie tenteranno un trasferimento. E meno male! Se no come faremmo a spostare le colonie in nidi nuovi!!!
Non abbiamo dati statistici, e alcune specie sono più propense di altre ai traslochi, ma se ne va della sicurezza della colonia le operaie tenteranno un trasferimento. E meno male! Se no come faremmo a spostare le colonie in nidi nuovi!!!
Spoiler: mostra
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GianniBert - Messaggi: 4498
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- Località: Milano
Re: Il formicaio si sposta in natura?
Grazie mille Giannibert!
Quindi, per esempio, le Lasius sono propense?
Quindi, per esempio, le Lasius sono propense?
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Formandrea - Messaggi: 1301
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