Preparazione dei campioni

Sezione dedicata allo studio scientifico delle formiche.

Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda Antipodean » 01/08/2017, 16:03

Per coloro che sono amanti del TL:DR (troppo lungo non l'ho letto) premetto che forse la preparazione di insetti ad uso museale non e' per voi ... ;P

Considerandomi un buon preparatore (almeno una volta quando ero allenato e ne preparavo per otto ore al giorno, adesso sarei un po' arrugginito) vi consiglio il seguente:

1) Prima di tutto bisogna avere l'attrezzatura corretta, in ordine:

a) cartoncino di buona qualita' per fare i cartellini triangolari, si possono fare a mano, ma io usavo dei

b) punzonatori (boh come si chiamano quegli aggeggi, forse Winny lo sa) per fare cartellini di dimensioni precise e tutti uguali, ottimi per lo stacking, di varie dimensioni (formiche di varie dimensioni richiedono triangolini di dimensioni diverse

c) spilli di buona qualita' che non si pieghino, ma siano invece elastici (acciaio)

d) colla IDROSOLUBILE, importantissimo, io mi sono sempre trovato bene con la vera gomma arabica. Idrosolubile perche' ci potrebbe essere bisogno di rimuovere o riposizionare il campione e se la colla e' insolubile non si puo' fare.

e) Un microscopio di buona qualita' con anche una buona illuminazione (i cosi, non so come chiamarli, con i bracci a polipo in fibra ottica per me rimangono l'illuminazione migliore)

f) pinzette sia con punta che piatte e spilli entomologici di varie lunghezze e calibro per preparare il campione

g) capsule petri per lavare e scegliere gli esemplari (prima con alcool e poi con acqua se necessario)

h) materiale di supporto per gli spilli di tipo spugnoso per poter orientare gli spilli durante la preparazione

i) carta assorbente per asciugare il campione

l) alcool etilico ed acqua distillata per lavare i campioni e quest'ultima per diluire la gomma arabica


2) Per quanto riguarda la preparazione:

a) Avere gia' un'idea di come si voglia preparare il campione, e' un po' come il bonsai, devi gia' immaginare il prodotto finale prima di cominciare,

b) rimuovere i campioni dalla provetta, scegliere esemplari che siano ragionevolmente morbidi o se un po' rigidi che abbiano gia' una posizione di partenza che aiuti il prodotto finale,

c) lavare accuratamente il campione per eliminare terriccio, sabbia, polvere o grassi che potrebbero coprire pelosità e pubescenza oltre a caratteri importanti per la determinazione

d) asciugare il campione e dargli gia' una forma vicina a quella finale

e) preparare (ma io ne tengo parecchi di gia' fatti) gli spilli con il cartellino in cima

f) diluire la colla arabica ad una densita' adatta al campione da preparare, piu' piccolo e' il campione piu' liquida deve essere la colla

g) intingere delicatamente la punta del triangolino nella colla e rapidamente inserirla tra le coxae [OK questa suona un po' porno, Winny ed Elena posteranno sicuramente dei video (ir)rilevanti]. E' importante se possibile che sia tra il secondo ed il terzo paio di zampe, non tra il primo ed il secondo

h) posizionare lo spillo piatto sul substrato con l'esemplare orientato, avendo il triagolino con la punta rivolta verso l'alto, con la testa a sinistra e l'addome a destra

i) riposizionare correttamente l'esemplare prima assicurandosi che sia esattamente perpendicolare al triangolino, poi occuparsi delle zampe. I femori e' importante che siano rivolti verso il basso o paralleli alla base del torace e che non oscurino parti importanti quali area propodeale, peziolare e suture del torace. Mandibole se possibile aperte in un esemplare e chiuse in un altro se se ne ha piu' d'uno, se uno solo una aperta ed una lasciata nella posizione di riposo. Anche per le antenne una allineata con l'occipite ed una rivolta verso l'esterno, assicurandosi che l'occhio non sia coperto.

l) nel caso voglia montare esemplari multipli sullo stesso spillo preparo cartellini con spilli di calibro minore in modo che siano belli fermi una volta trasferiti sullo spillo finale.

3) Preparare cartellini da aggiungere sotto l'esemplare con corrette localita', data di raccolta e raccoglitore a cui eventualmente aggiungere separatamente cartellini con note ulteriori.

4) TANTISSIMA PAZIENZA ... se ce l'avete fatta ad arrivare sin qui probabilmente diventerete bravi preparatori di insetti, non per le mie informazioni, ma perché avete dimostrato di aver la pazieza necessaria ... davvero il piu' consiste nell'essere meticolosi ed ossessivi perfezionisti.

Spero questa lista possa aiutare, sono sicuro che Winny e Mirne e forse altri potranno aggiungere altri punti, mi chiedo se possa essere utile che un moderatore possa magari aggiungere questo promemoria e le eventuali aggiunte e precisazioni (sono sicuro che poi non tutti utilzziamo esattamente la stessa procedura ed ognuno preferisca la sua) ad un post permanente o ad un nuovo thread permanente in modo che chi si voglia cimentare in questa attivita' abbia un punto da cui cominciare.

Molte di queste cose sono gia' state dette da Winny, ma ho pensato di spiegare la mia metodologia passo per passo in modo da non dover leggere 47 posts per avere una risposta.


P.S: Per darvi un'idea della pazienza necessaria in un occasione ho preparato una serie di Carebara (di quelle che originariamente erano considerate Oligomyrmex) di meno di un millimetro e ci ho impiegato per quattro esemplari, tre operaie ed un soldato, tra le tre e le quattro ore perche' erano un po' rigidi e volevo asscurarmi che zampine ed antenne fossere posizionate correttamente.
Ultima modifica di Antipodean il 01/08/2017, 17:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda winny88 » 01/08/2017, 16:40

Ciao, Andrea!

La tua procedura è ovviamente perfetta. Piccole variazioni dipendono solo, appunto, da vezzi e preferenze personali.

A questo punto ti dico solo le inezie differenti che adotto io rispetto a questa guida.

1) Io compro i cartoncini triangolari 10x5 mm già pronti da OmnesArtes. Sono di qualità eccellente, non ingialliscono e mi fanno risparmiare tempo all'irrisorio costo che oscilla intorno all'euro per una confezione da 100. Per un euro secondo me ne vale davvero la pena. La punzonatrice credo sia l'unico nome comunque per quell'aggeggio. Scupola usa una punzonatrice che ritaglia i cartoncini a forma di goccia, non di triangolino. Devo ammettere che la goccia ha il suo perché, soprattutto per ragioni di spazio. Sembra niente, ma non avere quegli angoli posteriori inutili alla lunga è un discreto vantaggio. Forse un giorno gli copio l'idea...

2) Io uso spilli entomologici n° 3. Credo di essere l'unico, gli altri amici usano tutti l'1 o al massimo il 2. Ma anche io preferisco che sia molto rigido. E poi anche io ho la stessa abitudine che per fare spilli con cartoncini multipli, quelli inferiori li preparo a parte. E per non fare un buco già slargato, gli altri li preparo con uno spillo più sottile (1), in modo che al trasferimento non sfilino poi via dal 3.

3) Come colle ne uso di apposite idrosolubili per entomologia. Ne uso più di una, con densità diversa, perché secondo me è comodo variare la densità a seconda della grandezza del campione. Anche qui, sono un affezionato cliente di OmnesArtes. Per le illuminazioni esterne a bracci snodabili per il microscopio concordo pienamente: fanno davvero la differenza.

4) Molto banalmente non uso piastre di Petri (che sarebbero l'ideale), ma molto più rusticamente contenitori di vario tipo che già ho in casa. I coperchi dei contenitori cilindrici per CD per esempio sono delle "piastre di Petri" praticamente perfette... Non uso mai acqua, neanche distillata, per lavare i campioni, perché ho notato che spesso l'acqua lascia la pubescenza sottile aderente agglutinata qua e là. E la cosa non mi piace troppo.

Credo sia tutto da parte mia...
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda Antipodean » 01/08/2017, 16:58

Per quanto riguarda l'acqua hai ragione infatti quando la usavo era per risparmiare sull'alcool che qui in Australia e' tassato all'inverosimile (1/2 litro costa circa $50, circa 30 Euro) e l'ultimo lavaggio avveniva in alcool puro che evapora quasi completamente.

Siccome i campioni raccolti dallo CSIRO erano originalmente grosse trappole a caduta contenenti glicolo e lasciate fuori per una settimana i campioni erano spesso molto sporchi e spesso appiccicosi dal glicolo evaporato, i lavaggi multipli erano una necessita', e spesso richiedevano molto molto tempo.

I miei campioni personali sono normalmente piu' puliti, ma puo' capitare che terra o sabbia finiscano nella provetta quindi un lavaggio comunque puo' essere utile.
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda winny88 » 01/08/2017, 17:30

Le trappole a caduta infatti sono un abominio in mirmecologia. Vanno bene per gli altri entomologi, ma non per i mirmecologi. Due motivi principali: i campioni di formiche da trappola a caduta fanno sempre schifo, sempre in pessime condizioni; e non hai mai la sicurezza che tutti gli esemplari congenerici simili siano conspecifici. In pratica se in una trappola ci sono 10 Temnothorax, li dovresti controllare tutti e 10. Dopodiché comunque non hai quella sicurezza che ti dà invece la raccolta manuale di esemplari presi dalla stessa colonia (nel caso di potenziali cripticismi per esempio). Fabrizio infatti di solito si rifiuta di lavorare su campioni da trappola a caduta quando glieli presentano.
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda endervale » 01/08/2017, 17:57

immagino che le trappole Malaise siano molto efficaci per gli alati o sbaglio?
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda Antipodean » 02/08/2017, 20:03

Scusa il francesismo,

non hai idea del culo che mi sono fatto l'anno che avevo cominciato a dividere le formiche di quello studio, le trappole totali erano 2700 ed io ne ho fatte circa il 60%, ogni trappola da 8.4 cm lasciata una settimana poteva vere da qualche centinaio ad oltre 40000 esemplari, la trappola con piu' specie ne aveva oltre una trentina, perlopiu' Iridomyrmex e Monomorium, circa una decina di specie ciascuno.

Prima di smettere ero arrivato ad oltre 300 morfospecie, i Monomorium erano di due tipi, grigetti nerastri o giallicci (scherzo) e si dividevano sopratutto per la pelosita' e la forma del propodeo, rimanevano incastrati tra le zampe delle Iridomyrmex quindi in una trappola da 40000 esemplari bisognava andare a vederli uno per uno. Ho fatto i conti ed ero giunto alla conclusione che avevo visionato in totale piu' di 5 milioni di formiche lavorando talvolta anche 7 giorni alla settimana 8 ore al giorno di microscopio. Ho preparato parecchie migliaia di formiche su cartellino.

Quando io me ne sono andato il tecnico che ha finito lo studio ci ha messo cinque anni a fare l'altra meta' (40%) ed hanno messo assieme campioni piu' specie perche' il tecnico non era in grado di separarle abbastanza velocemente.

In studi ecologici non c'e' alternativa, in zone senza una lettiera le trappole a caduta sono l'unico metodo utilizzabile. Inoltre le necessita' dei mirmecologi e quelle degli studiosi di altri gruppi sono diverse. La ragione per le trappole grandi e la piu' lunga permanenza nel terreno era dovuta alfatto che si dovevano combinare raccolte di formiche, coleotteri, ragni ed ortotteri tutti in un solo campionamento considerando che il sito piu' lontano era a circa 900 Km da Darwin e tutta la raccolta andava fatta in una settimana. Le trappole standard per la raccolta di formiche sarebbero state da 4 cm per 48-72 ore.

Per quanto riguarda lo stato dei campioni la maggior parte erano OK, il lavoro da cani arrivava quando cadevano rettili, anfibi o mammiferi nella trappola e la puzza era insopportabilee non dico di piu'. Tra l'altro totalmente illegale e mai ammesso davanti al board di bioetica, al quale era stato detto che a parte qualche lucertolina non era caduto nessun vertebrato nelle trappole. Non solo ma dopo aver visto in una particolare trappola cadere 30-40 mila esemplari della stessa specie, la raccolta successiva di specie ce n'era sempre un'altra, la mia opinione e' che quelle trappole grandi avessero un impatto devastante sulle popolazioni campionate.

In alcuni recenti lavori di Andersen su Melophorus, Monomorium rothsteini e Meranoplus ci sono dei campioni miei.

Comunque, sicuramente mi piace di piu' lavorare su formiche raccolte a mano da "nest series" e da esca. I campioni sono in migliori condizioni e nelle mie provette mi impegno nel mettere solo una specie per genere a meno che non siano molto diverse e facilmente separabili.
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda Antipodean » 02/08/2017, 20:12

Le malaise traps sono eccezionali per gli alati, se gia' si conosce la fauna del luogo, se invece come nel caso di Darwin l'ottanta per cento delle specie ancora non ha un nome e sono solo state raccolte in trappole e non da serie raccolte da nidi, allora sono una zuppa di miscellanea indeterminata ;P
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda endervale » 02/08/2017, 20:16

gnam, buona la zuppa al pastrocchio tassonomico! :lol:
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda ParroccheTTo » 16/08/2017, 9:50

Io sono alle primissime armi non avendo mai spillato nessun esemplare. Considerando la mia inesperienza, che dimensioni di cartoncini e spilli mi consigliate? Meglio iniziare con qualcosa di più grande (spilli 30mm, cartoncino triangolare 8x13mm) o le misure per le formiche sono più o meno standard?
Inoltre, c'è qualche sostituente homemade per la colla entomologica?
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda endervale » 16/08/2017, 14:18

la metilcellulosa è una colla ottima per lo scopo
del resto uso spilli entomologici austerliz in acciaio inossidabile con testa in sintetico sottili 0,2 mm e lunghi circa 375 mm, uso gli stessi cartellini di winny e li conservo nella scatola entomologica toledo in foto
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda Antipodean » 17/08/2017, 11:58

ParroccheTTo ti consiglio una visita al Museo di Storia Naturale di Venezia, se telefoni in anticipo e chiedi se qualcuno e' disponibile a farti vedere come si preparano degli insetti potresti, come capito' a me 30 anni fa', trovare qualche entomologo gentile che te lo fa vedere di persona, garantisco che vedere preparare un insetto e' molto piu' utile di qualunque guida.

Ricordati pero' che se trovi un coleotterologo (i cacciatori di carabidi sopratutto) o un lepidotterologo (cioe' quelli che cacciano i bruchi con le ali), ti insegnerannno probabilmente a spillare o ad incollare direttamente su cartoncino.

Se magari hai fortuna ti invitano ad una escursione di raccolta e visto che i biologi sono buongustai magari si traduce in una mangiata e bevuta ...
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda Mirme » 18/08/2017, 11:19

Mi unisco al trenino.
Anche io uso spilli di grandi dimensioni (n°2-3), ma, a dirla tutta, con la colla entomologica di Omnes Artes ho avuto problemi (mi si era irrancidita come la maionese).
Fabrizio usa la colla entomologica altamente densa: ogni volta con un ago manicato ne prede una piccola quantità, la immerge in acqua rapidamente e la posiziona su cartellino. La colla solidifica rapidamente, tanto che anche gli esemplari più grossi non si muovono più dopo il posizionamento. Usare colla a varie diluizioni è comunque un ottimo metodo, forse anche più versatile di quello che vi ho appena esposto.
Personalmente realizzo i cartellini a casa, con fogli di carta da 300g/metro quadro, stampati in toni di grigi lievi e ritagliati. Certo, sarebbe più semplice comprare i cartellini come fa Vincenzo, ma ho cominciato così e finirò così.
Per lo spostamento e posizionamento c'è chi usa le pinzette e chi usa solo due spilli (mi pare che Bolton usasse quest'ultima tecnica).
Questo dimostra che esistono mille varianti per attuare la preparazione di esemplari.

Piccola nota per ParroccheTTo: se la formica resta con le zampe per aria (si vede in primo piano in foto), andrebbero sistemate con degli spilli. Se esse tornano indietro ogni volta che le riposizioni, fissa gli spilli al supporto in modo tale da bloccare gli arti ed impedirgli di muoversi. Dopo qualche ora o, anche, qualche giorno, leva gli spilli e vedrai che le zampe resteranno nella posizione che hai prescelto. Questa operazione va fatta con esemplare ancora morbido.
Buona la scelta del sistema Toledano. ;)
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda Antipodean » 18/08/2017, 15:54

Io usavo o due spilli, o uno spillo ed una pinzetta in base alle dimensioni e rigidita' degli esemplari. Il supporto era quella plastica porosa bianca che gli inglesi chiamano pith e che non ho idea che nome abbia in italiano.
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda Mirme » 18/08/2017, 19:40

Presumo ti stia riferendo al plastazote, Andrea ;)
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Re: Preparazione dei campioni

Messaggioda Antipodean » 18/08/2017, 20:17

Ti credo sulla parola ... morde? ;P
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