Specie che non conosco...
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Specie che non conosco...
Quinzano (BS) 16 agosto 2016.
Le ho viste per la prima volta (credo), erano molto numerose in un tratto di piazzale sterrato dove alcuni gruppi stavano bottinando su residui alimentari (ho riconosciuto una chiocciola, il resto del banchetto era indistinguibile), mentre molti individui sparsi portavano cibo al nido; il formicaio aveva molte uscite, senza cumuli esterni apparenti.
Le più grandi (circa 5mm) erano lunghe il doppio delle più piccole.
L'ingresso del formicaio consisteva in numerosi buchi presenti in un suolo artificialmente compattato
Le ho viste per la prima volta (credo), erano molto numerose in un tratto di piazzale sterrato dove alcuni gruppi stavano bottinando su residui alimentari (ho riconosciuto una chiocciola, il resto del banchetto era indistinguibile), mentre molti individui sparsi portavano cibo al nido; il formicaio aveva molte uscite, senza cumuli esterni apparenti.
Le più grandi (circa 5mm) erano lunghe il doppio delle più piccole.
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L'ingresso del formicaio consisteva in numerosi buchi presenti in un suolo artificialmente compattato
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- Zeta
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Re: Specie che non conosco...
E' normale trovarlo in pianura padana?
- Zeta
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Re: Specie che non conosco...
Per quel che so, T.erraticum è il più comune nella Pianura Padana. T.nigerrimum è del centro-sud
Quando Elia non c'è, le formiche ballano
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Mirme - Messaggi: 474
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Re: Specie che non conosco...
Il Tapinoma nigerrimum si trova anche al nord Italia, ma "proveniente" (cioè in continuità) dalla popolazione del sud della Francia che attraversa la Liguria nella striscia di costa a sud delle Alpi Marittime (come molte altre specie). Quindi si trova in Liguria e Toscana, sempre presumibilmente senza attraversare Alpi e Appennini settentrionali. Poi al centro-sud si espande su entrambe le coste.
Ora questo è l'areale presunto. Potrebbe anche trovarsi in pianura Padana a Cremona, non è escluso. Il Tapinoma erraticum lì invece è comune. Queste operaie sembrano abbastanza polimorfe, potrebbero anche essere nigerrimum, ma sarebbe il caso di accertarsene. La separazione delle due specie (solo l'una dall'altra), per fortuna, è semplice attraverso l'incisura clipeale, senza neanche bisogno di misurarla. Se si potesse avere una foto del clipeo di una delle operaie più grosse sarebbe utile.
Ora questo è l'areale presunto. Potrebbe anche trovarsi in pianura Padana a Cremona, non è escluso. Il Tapinoma erraticum lì invece è comune. Queste operaie sembrano abbastanza polimorfe, potrebbero anche essere nigerrimum, ma sarebbe il caso di accertarsene. La separazione delle due specie (solo l'una dall'altra), per fortuna, è semplice attraverso l'incisura clipeale, senza neanche bisogno di misurarla. Se si potesse avere una foto del clipeo di una delle operaie più grosse sarebbe utile.
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winny88 - Messaggi: 9036
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Re: Specie che non conosco...
Pur ribadendo di credere di non aver mai visto prima formiche simili, mi ha colpito notare, fra le numerosissime formiche presenti, una notevole disparità fra le più piccole e le più grandi di quelle presenti e circolanti mescolate insieme.
Non vi ho ancora ho detto che si trovavano presso il cancello di ingresso di un deposito di piante mediterranee (grossi ulivi e palme), quindi non credo sia troppo azzardato presumere un'origine antropica di quella colonia.
Se torno sul posto e le ritrovo all'opera (ieri c'era un temporale imminente e, forse per quel motivo, mi sembravano molto attive), cerco di recuperare una major da esaminare meglio.
Non vi ho ancora ho detto che si trovavano presso il cancello di ingresso di un deposito di piante mediterranee (grossi ulivi e palme), quindi non credo sia troppo azzardato presumere un'origine antropica di quella colonia.
Se torno sul posto e le ritrovo all'opera (ieri c'era un temporale imminente e, forse per quel motivo, mi sembravano molto attive), cerco di recuperare una major da esaminare meglio.
- Zeta
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Re: Specie che non conosco...
Oh, guarda che anche io come te avrei bollato subito la cosa come T. erraticum. Se, anche in base ai sospetti di zeta, si trattasse proprio del nigerrimum sarebbe solo merito dell'occhio di Elena. Troppo brava, di questo passo entro qualche mese ci saluterà entrambi dall'alto e a noi servirà il binocolo. Io e te siamo "scolastici", in questo campo sarebbe un grosso vantaggio l'essere osservatori critici.
A proposito dell'occhio clinico femminile: quando ancora facevo l'arbitro di calcio e andavamo ai raduni, noi uomini ci lamentavamo del fatto che i tempi limite per i test atletici delle donne fossero più alti di quelli degli uomini (12' 50'' per i 3000 m per noi, 13' 30'' per loro). E' giusto che i tempi atletici non dovrebbero essere accomunati per i due sessi, ma la nostra obiezione era che, in questo campo, la donna deve fare la stessa identica prestazione dell'uomo ed essere un po' più lenta la rende comunque meno efficace. Ci veniva risposto che "la donna, nella prestazione arbitrale, compensa questo fatto avendo caratteristiche visive superiori all'uomo, in particolare uno sguardo più attento e vigile e un campo visivo più ampio di alcuni gradi". Non eravamo particolarmente convinti. Ma forse potevano aver ragione! Deve essere lo stesso motivo per cui le donne risultano essere soldati migliori, in particolare tiratori migliori e chi se ne è accorto in tempo ha vinto la Seconda Guerra Mondiale.
A proposito dell'occhio clinico femminile: quando ancora facevo l'arbitro di calcio e andavamo ai raduni, noi uomini ci lamentavamo del fatto che i tempi limite per i test atletici delle donne fossero più alti di quelli degli uomini (12' 50'' per i 3000 m per noi, 13' 30'' per loro). E' giusto che i tempi atletici non dovrebbero essere accomunati per i due sessi, ma la nostra obiezione era che, in questo campo, la donna deve fare la stessa identica prestazione dell'uomo ed essere un po' più lenta la rende comunque meno efficace. Ci veniva risposto che "la donna, nella prestazione arbitrale, compensa questo fatto avendo caratteristiche visive superiori all'uomo, in particolare uno sguardo più attento e vigile e un campo visivo più ampio di alcuni gradi". Non eravamo particolarmente convinti. Ma forse potevano aver ragione! Deve essere lo stesso motivo per cui le donne risultano essere soldati migliori, in particolare tiratori migliori e chi se ne è accorto in tempo ha vinto la Seconda Guerra Mondiale.
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winny88 - Messaggi: 9036
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- Località: Napoli Vesuvio
Re: Specie che non conosco...
Ciao a tutti,
Tapinoma nigerrimum, al Nord e' comune in aree con caratteristiche mediterranee o in aree soleggiate e sabbiose, molto comune sulla costa adriatica dove forma enormi colonie polidomiche che si espandono per parecchi chilometri e avranno milioni di individui.
Purtroppo i Lasius neglectus se li fanno fuori comunque :/
La cosa interessante e' che, per lo meno a Venezia, sono comuni degli intercasta operaia/regina, ma non sono mai riuscito a farli deporre. Per contro non avevo probabilmente molta esperienza nell'allevamento e negli anni ottanta non si trovava tutto il mare di informazioni disponibile oggi.
Tapinoma nigerrimum, al Nord e' comune in aree con caratteristiche mediterranee o in aree soleggiate e sabbiose, molto comune sulla costa adriatica dove forma enormi colonie polidomiche che si espandono per parecchi chilometri e avranno milioni di individui.
Purtroppo i Lasius neglectus se li fanno fuori comunque :/
La cosa interessante e' che, per lo meno a Venezia, sono comuni degli intercasta operaia/regina, ma non sono mai riuscito a farli deporre. Per contro non avevo probabilmente molta esperienza nell'allevamento e negli anni ottanta non si trovava tutto il mare di informazioni disponibile oggi.
- Antipodean
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- Iscritto il: 17 lug '16
Re: Specie che non conosco...
Confermo la presenza in Lombardia: il naviglio grande a Milano è per qualche km occupato da loro (che condividono però l'area con F. cunicularia e Tetramorium), mentre lunghi tratti del mio paesello natio (sul lago d'Iseo) dove trent'anni fa si trovava in prevalenza Crematogaster scutellaris, ora sono colonizzati solo da loro.
Entrambi gli ambienti sono caratteristici di muri esposti al sole e marciapiedi, dove formano colonne fitte e i caratteristici nidi a “caldera”.
Entrambi gli ambienti sono caratteristici di muri esposti al sole e marciapiedi, dove formano colonne fitte e i caratteristici nidi a “caldera”.
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GianniBert - Messaggi: 4494
- Iscritto il: 15 dic '10
- Località: Milano
Re: Specie che non conosco...
Non sono in grado di valutare l'aspetto dell'ingresso dei nidi, che mi sembravano semplici buchi, peraltro di forma irregolare, sparsi nel suolo a breve distanza fra loro; ho però visto che nel territorio densamente percorso dalle Tapinoma c'erano anche Tetramorium e (forse, data la minuscola stazza) Plagiolepis, che si muovevano molto tranquillamente fra la "folla", ma anche dei Lasius (niger?), che invece sembravano abbastanza nervosi e correvano a più non posso attraverso le file delle "dominanti". Mi sono anche imbattuto qua e là in qualche scaramuccia fra le Tapinoma stesse (match a due o a tre combattenti), che però si è sempre risolta "per abbandono", senza esiti mortali.
A partire da una quindicina di metri dal nido delle Tapinoma c'erano gli alberi di ulivo occupati da Camponotus vagus (e da qualche Themnothorax), in un caso c'erano anche delle Crematogaster scutellaris: nessun tipo di interazione osservata fra queste e le Tapinoma.
A partire da una quindicina di metri dal nido delle Tapinoma c'erano gli alberi di ulivo occupati da Camponotus vagus (e da qualche Themnothorax), in un caso c'erano anche delle Crematogaster scutellaris: nessun tipo di interazione osservata fra queste e le Tapinoma.
- Zeta
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Re: Specie che non conosco...
Interessante ...
Non ho mai visto i Tapinoma nigerrimum combattere tra loro, questo farebbe piu' pensare a T. erraticum (or T. ambiguum, onestamente non so che differenze ci siano tra i due). Il polimorfismo delle operaie ed il reclutamento di massa farebbero pensare pero' davvero a T. nigerrimum.
Per tagliar la testa al toro torna dove le hai prese e prova a vedere quanti nidi collegati ci sono nell'area. Se la bestia e' polidomica e con colonioe molto popolose e' sicuramente T. nigerrimum.
Tapinoma erraticum e credo T. ambiguum dovrebbero avere colonie (poliginiche) di medie dimensioni su di un solo nido, in Lombardia ho visto un altro piccolissimo Tapinoma (grande quanto una plagiolepis, ma polimorfico come i T. nigerrimum) che Fabrizio Rigato mi aveva identificato come una specie valida di cui ho dimenticato il nome, ma faceva colonie molto piccole ed era una specie criptica.
L'unica altra specie che ho visto in Italia sono i Tapinoma simrothi giu' in Sicilia, ma quelli li riconosci immediatamente. Hanno un aspetto completamente diverso dagli altri Tapinoma italiani.
Non ho mai visto i Tapinoma nigerrimum combattere tra loro, questo farebbe piu' pensare a T. erraticum (or T. ambiguum, onestamente non so che differenze ci siano tra i due). Il polimorfismo delle operaie ed il reclutamento di massa farebbero pensare pero' davvero a T. nigerrimum.
Per tagliar la testa al toro torna dove le hai prese e prova a vedere quanti nidi collegati ci sono nell'area. Se la bestia e' polidomica e con colonioe molto popolose e' sicuramente T. nigerrimum.
Tapinoma erraticum e credo T. ambiguum dovrebbero avere colonie (poliginiche) di medie dimensioni su di un solo nido, in Lombardia ho visto un altro piccolissimo Tapinoma (grande quanto una plagiolepis, ma polimorfico come i T. nigerrimum) che Fabrizio Rigato mi aveva identificato come una specie valida di cui ho dimenticato il nome, ma faceva colonie molto piccole ed era una specie criptica.
L'unica altra specie che ho visto in Italia sono i Tapinoma simrothi giu' in Sicilia, ma quelli li riconosci immediatamente. Hanno un aspetto completamente diverso dagli altri Tapinoma italiani.
- Antipodean
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- Iscritto il: 17 lug '16
Re: Specie che non conosco...
Ciao, Andrea!
Tapinoma ambiguum non è più un taxon valido, è sinonimo di madeirense. E' molto diverso dall'erraticum, un po' più piccolo, con morfometrica significativamente diversa e con il solco clipeale appena accennato, sensibilmente meno scavato rispetto all'erraticum. Dovrebbe essere una specie abbastanza comune in Italia, anche al nord, ma io qui dalle mie parti lo ho raccolto solo due volte, una nel parco degli Astroni a Napoli ed una sul monte Faito, proprio qualche giorno fa. A quanto credo di aver capito da questi ritrovamenti, forse è una specie che preferisce restare poco sinantropa.
Non esiste una specie italiana (o europea) già descritta con queste caratteristiche. Delle dimensioni di una Plagiolepis in Italia c'è solo il Tapinoma pygmaeum al nord, raro. Non ho familiarità con questa specie, ma leggendo la descrizione migliore che c'è (Menozzi) non dovrebbe essere affatto accentuatamente polimorfo, anzi il contrario. Inoltre non è una "specie criptica", nel senso che potrebbe contenere al suo interno più specie criptiche, ma per il momento il gruppo specie è ritenuto facilmente separabile dagli altri Tapinoma europei, fosse solo per il fatto dell'assenza completa dell'incisura clipeale. Per dimensioni e caratteristiche, secondo Menozzi potrebbe essere specie vicina al melanocephalum.
Di specie "criptica" piuttosto piccola che si può trovare al nord Italia c'è il subboreale, ma è specie criptica col madeirense, davvero difficile la separazione. Ma essendo stata descritta da Seifert solo 4 anni fa, se stai parlando di un po' di tempo fa Fabrizio non può avertela nominata.
Prova a vedere se ti ricordi il nome che ti fece Fabrizio, per favore.
Tapinoma ambiguum non è più un taxon valido, è sinonimo di madeirense. E' molto diverso dall'erraticum, un po' più piccolo, con morfometrica significativamente diversa e con il solco clipeale appena accennato, sensibilmente meno scavato rispetto all'erraticum. Dovrebbe essere una specie abbastanza comune in Italia, anche al nord, ma io qui dalle mie parti lo ho raccolto solo due volte, una nel parco degli Astroni a Napoli ed una sul monte Faito, proprio qualche giorno fa. A quanto credo di aver capito da questi ritrovamenti, forse è una specie che preferisce restare poco sinantropa.
Antipodean ha scritto:in Lombardia ho visto un altro piccolissimo Tapinoma (grande quanto una plagiolepis, ma polimorfico come i T. nigerrimum) che Fabrizio Rigato mi aveva identificato come una specie valida di cui ho dimenticato il nome, ma faceva colonie molto piccole ed era una specie criptica.
Non esiste una specie italiana (o europea) già descritta con queste caratteristiche. Delle dimensioni di una Plagiolepis in Italia c'è solo il Tapinoma pygmaeum al nord, raro. Non ho familiarità con questa specie, ma leggendo la descrizione migliore che c'è (Menozzi) non dovrebbe essere affatto accentuatamente polimorfo, anzi il contrario. Inoltre non è una "specie criptica", nel senso che potrebbe contenere al suo interno più specie criptiche, ma per il momento il gruppo specie è ritenuto facilmente separabile dagli altri Tapinoma europei, fosse solo per il fatto dell'assenza completa dell'incisura clipeale. Per dimensioni e caratteristiche, secondo Menozzi potrebbe essere specie vicina al melanocephalum.
Di specie "criptica" piuttosto piccola che si può trovare al nord Italia c'è il subboreale, ma è specie criptica col madeirense, davvero difficile la separazione. Ma essendo stata descritta da Seifert solo 4 anni fa, se stai parlando di un po' di tempo fa Fabrizio non può avertela nominata.
Prova a vedere se ti ricordi il nome che ti fece Fabrizio, per favore.
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winny88 - Messaggi: 9036
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- Località: Napoli Vesuvio
Re: Specie che non conosco...
Ciao Vincenzo,
ho usato il nome criptico nel modo sbagliato, volevo dire raro ... ed era il Tapinoma pygmaeum, la regina era grande quanto una operaia media di T. erraticum, le operaie andavano dalle dimensioni di una Plagiolepis pygmaea a quelle di un piccolo T. erraticum, allometria era forte. Trovate a Pollino di Premeno sul lago maggiore su un pendio esposto a Est, in pietraia. Un solo nido con una ventina o poco piu' di operaie ed un'unica regina.
ho usato il nome criptico nel modo sbagliato, volevo dire raro ... ed era il Tapinoma pygmaeum, la regina era grande quanto una operaia media di T. erraticum, le operaie andavano dalle dimensioni di una Plagiolepis pygmaea a quelle di un piccolo T. erraticum, allometria era forte. Trovate a Pollino di Premeno sul lago maggiore su un pendio esposto a Est, in pietraia. Un solo nido con una ventina o poco piu' di operaie ed un'unica regina.
- Antipodean
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Re: Specie che non conosco...
Aggiunta,
avendo vissuto ai tropici per sedici anni purtroppo i Tapinoma melanocephalum li conosco anche troppo bene (tutto il cibo in casa deve essere sigillato, in particolare lo zucchero, scordatevi set di teiera e zuccheriera;P).
Questi minuscoli Tapinoma erano una versione miniaturrizata dei T. nigerrimum, facilmente separabili ad occhio nudo dai T. erraticum, neri scuri ed opachi. All'epoca ero alle prime armi ed avevo capito immediatamente di avere trovato una specie che non avevo mai visto prima.
avendo vissuto ai tropici per sedici anni purtroppo i Tapinoma melanocephalum li conosco anche troppo bene (tutto il cibo in casa deve essere sigillato, in particolare lo zucchero, scordatevi set di teiera e zuccheriera;P).
Questi minuscoli Tapinoma erano una versione miniaturrizata dei T. nigerrimum, facilmente separabili ad occhio nudo dai T. erraticum, neri scuri ed opachi. All'epoca ero alle prime armi ed avevo capito immediatamente di avere trovato una specie che non avevo mai visto prima.
Ultima modifica di Antipodean il 18/08/2016, 20:20, modificato 1 volta in totale.
- Antipodean
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Re: Specie che non conosco...
Riguardo alla tua missione per trovare gli Strongylognathus pisarskii mi ricordo che in una conversazione con Fabrizio Rigato, mi aveva detto che tutti i suoi ritrovamenti di Strongylognathus sp. erano stati in zone con esposizione non ottimale per la specie parassitata e che pensava che l'indebolimento causato dalla cattiva esposizione potesse magari predisporre le colonie di Tetramorium caespitum ad essere parassitate piu' facilmente.
Io non ho mai avuto lafortuna di incontrare Strongylognathus, ho pero trovato in un paio di occasioni T. atratulum, e in tutte le colonie erano in duna sul versante Nord in ombra per la maggior parte della giornata, puo' essere che la teoria di Fabrizio sia proprio giusta.
Magari prova a (come dicono gli inglesi) "think outside the box" e cerca ste bestie nelle zone meno ottimali ed in colonie all'apparenza piu' piccole ... fammi sapere, sono curioso.
Ciao
Io non ho mai avuto lafortuna di incontrare Strongylognathus, ho pero trovato in un paio di occasioni T. atratulum, e in tutte le colonie erano in duna sul versante Nord in ombra per la maggior parte della giornata, puo' essere che la teoria di Fabrizio sia proprio giusta.
Magari prova a (come dicono gli inglesi) "think outside the box" e cerca ste bestie nelle zone meno ottimali ed in colonie all'apparenza piu' piccole ... fammi sapere, sono curioso.
Ciao
Ultima modifica di Antipodean il 18/08/2016, 21:14, modificato 1 volta in totale.
- Antipodean
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