Un linguaggio adeguato (Atom75)

Re: Un linguaggio adeguato (Atom75)

Messaggioda Bremen » 26/06/2012, 23:26

PomAnt ti quoto in pieno, a qualcuno può sembrar una differenza sottile ma per me è sostanziale! La libertà dell'uomo non ce l'ha l'animale, in bene e in male, per fortuna qualcuno che fa le cose per bene c'è e bisogna valorizzarlo! Non sono della teoria del creazionismo, ma tra le scimmie e noi, per quanto simpatiche e intelligenti possano essere non hanno una coscienza...(dubito che qualche uomo ce l'abbia aahah). Comunque è bello leggere tante idee diverse ma dette con semplicità e senza scontro...è una delle prime volte che in un forum vedo una cosa del genere ehhehe
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Re: Un linguaggio adeguato (Atom75)

Messaggioda Dorylus » 26/06/2012, 23:48

speriamo vada avanti così Bremen però ho paura a dirlo ahahahah
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Re: Un linguaggio adeguato (Atom75)

Messaggioda luca321 » 27/06/2012, 0:42

PomAnt ha scritto:Discussione interessante e impegnativa, se approfondita, ricordo accese discussioni in passato... :happy:
Personalmente sono convinto che l'uomo abbia sicuramente una parte animale, che sicuramente discendiamo dalla stessa prima forma di vita (anche cani, gatti, maiali, delfini ecc hanno morfologia troppo simile alla nostra: occhi sulla testa, naso in mezzo agli occhi, bocca sotto ecc ecc, percentuali elevatissime di DNA comune a noi) e dallo stesso big-bang. Il problema è scoprire chi ha creato l'arancia di materia supercompressa da cui è esploso il BB e tutto questo popò di universo, galassie, terra, Italia, giardino di casa, formicai nel giardino, formiche nel formicaio con l'uovo appena deposto in bocca :wacko: .... moltiplicato per infinite volte, visto che "nulla si crea e nulla si distrugge". :smart:


Eppure, questo ragionamento non potrebbe essere proposto in relazione al fulmine? Per quanto ne sapevano i greci, il fulmine era opera di Zeus, era opera di un Qualcuno. Ancora ora non si sa nulla ( o quasi ) dell'universo in se e per se, figurarsi la sua origine. Avendo un carissimo amico che studia fisica, amo enormemente ascoltare le mille e una proposte riguardanti la nascita dell'universo e ti dirò che non ce ne una che sembra "normale"!! Prevedono tutte cose così astratte e calcoli così difficili che chi è fuori da questo mondo, difficilmente capisce. :wacko:

PomAnt ha scritto:Il fatto che l'uomo assomiglia molto alla scimmia è stato pompato per creare confusione ma in realtà non deve creare alcuno scandalo.


Crea scandalo solo a persone che non hanno ben afferrato il concetto dell'evoluzione. Esistono persone che credono ancora in Adamo ed Eva?

PomAnt ha scritto:Se è vero che abbiamo il 98% del DNA in comune alle scimme è anche vero che ne abbiamo il 90% circa con delfini e maiali. Inoltre il DNA è come un linguaggio di programmazione, un'alfabeto, un codice, ed è presente il tutte le creature viventi da noi conosciute, perfino le piante! Questo semmai presuppone la presenza di un unica origine... o se preferite di un'unico Programmatore.


E' interessante notare come una medesima cosa, possa essere "pensata" in più modi diversi. Il tuo Programmatore altro non è per me che la normale e severe Chiave della Vita. Mi spiego.
Perchè noi siamo basati sul carbonio? Perchè a Dio piaceva di più rispetto al comune magnesio (!!) ?

Chi lo sa, io penso che la vita, definita come, carbonio-dipendente abbia trovato nella sua essenza la chiave della sopravvivenza. In altre parole, il battere magnesio-dipendente semplicemente non è sopravvissuto e l'unico in grado di vivere è stato proprio quello basato sul carbonio. Se il Programmatore è la Selezione Naturale, allora abbiamo dato alla stessa cosa, due nomi diversi.

PomAnt ha scritto:Il regno minerale è compreso nei vegetrali ( i minerali sono presenti negli animali), il regno vegetale è compreso nell'animale, il regno animale è compreso in quello spirituale.


Non comprendo bene l'ultimo pezzo. Il mondo spirituale ( dal mio punto di vista) è una creazione dell'uomo. Se mai il cane avesse avuto la necessità e i mezzi, si sarebbe creato anche lui un Dio Cane ( oops, non è una bestemmia giuro!).

PomAnt ha scritto:L'uomo ha indubbiamente una parte animale-istintiva, ma pure una parte spirituale di LIBERO ARBITRIO.


Altro spunto interessantissimo, cos'è il libero arbitrio? Il fatto di scegliere cosa mangiare o cosa fare? Io sono del parere che ogni nostra azione è dettata dall'istinto primordiale della sopravvivenza. Non riesco a vedere un'azione che non sia, più o meno, strettamente collegata al concetto di egoismo ( inteso appunto come sopravvivenza dell'individuo e con esso della specie di appartenenza).


PomAnt ha scritto:Così può decidere di fregarsene del mondo e vivere da eremita, sterminare altre persone e poi suicidarsi (non ho mai visto animali farlo), dedicare la vita alla salvaguardia del pianeta (nemmeno questo).


Come te lo spieghi questo? Io credo che al delfino interessi più cercar cibo ( e evitare di essere tale per lo squalo) che cagionar sulla salute del suo ambiente! Ti risulta che i nostri antenati ( Homo erectus per farti capire CHE tipo di antenati!) avessero a cuore la salute dell'ambiente? L'aver soddisfatto tutti i bisogni primari, l'avere cibo e il non essere considerato cibo, ha permesso all'uomo di "perder tempo" in altre faccende. Ti ripeto, un leone ha troppe cose da fare, non può perder tempo a pensare alla sua religione e o a quanto sta bene la savana.

PomAnt ha scritto:In altre parole gli animali sono meravigliosi ma NEUTRI, si comportano secondo l'istinto, finalizzati alla procreazione. Noi possiamo essere molto meglio o molto peggio che animali.


Se l'animale è finalizzato alla procreazione, qual'è il nostro fine? Qual'è il senso della vita?
Parlando ( caso vuole proprio stasera) con amici, è risultato fuori che il senso della vita è esclusivamente il "vivere" stesso. Tradotto in termini biologici altro non è che il perpetuare della propria esistenza attraverso l'accoppiamento e quindi la RIPRODUZIONE. Qual'è il senso della vita di un leone? Accoppiarsi affinchè lui ( e con lui la sua specie) possa continuare a vivere. Perchè noi dovremmo avere un senso della vita diverso? E poi, quale mai sarebbe un senso più "alto" di questo quà?

PomAnt ha scritto:Questo in estrema sintesi il imo personale pensiero.

:clap: E' sempre entusiasmante e avvincente parlare con persone come te.
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Messaggioda sabby fattyboy » 27/06/2012, 1:17

Luca, voglio un tuo poster da appendermi in camera!!!
A tutti, complimenti per la civilta e la passione che mettete nei vostri post, e' un piacere leggervi.
Spoiler: mostra
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Re: Un linguaggio adeguato (Atom75)

Messaggioda baroque85 » 27/06/2012, 7:34

Che discussione appassionante! come altri, mi congratulo con tutto il forum per l'educazione e il rispetto utilizzati nei vari post relativi all'argomento. E' facile cadere in prese in giro, giudizi e pregiudizi spiccioli, discriminazioni, prese di posizione a dir poco belliche!
C'è da dire, però, almeno per quanto mi riguarda, che ci si accosta ad argomenti del genere con un certo"disagio": in genere queste cose sono frutto di riflessione interiore e di momenti brevissimi in cui sembra di aver afferrato il nocciolo del problema.
Tradurre in parole queste fugaci "epifanie" (nel senso greco letterale!) è difficilissimo, soprattutto se si affronta l'argomento su di una piattaforma virtuale, e non di persona.

Si riuscirai mai ad arrivare ad una soluzione? non credo.
La scienza, appunto perché si occupa di esperimentare quanto ci circonda, non avrà mai modo di occuparsi di questa faccenda; soprattutto, non ne avrebbe i mezzi, in quanto rientra nella sfera metafisica dell'uomo, trascendendo ogni possibilità di analisi oggettiva.
La religione, per lo stesso motivo, non ha interesse a scavalcare il campo della scienza, e il suo approccio in materia è puramente etico.

Capisco che abbandonare il sicuro sentiero della scienza possa essere destabilizzante (soprattutto per chi della scienza, venerandola sopra ogni altra cosa ed escludendo tutto il resto, abbia fatto proprio una religione!)

Personalmente credo che l'uomo si possa nutrire di entrambi questi "mondi" e che la presenza di entrambe queste sfere non possa che nobilitarlo.

Nessuno crede più alla Genesi come realtà oggettiva. Tutti siamo d'accordo che la creazione biblica del mondo e dell'uomo debba essere letta come metafora, allegoria.
Non per questo però il testo perde di significato. In maniera molto poetica si descrive la volontà forte di creare attraverso uno schema preciso, ben sapendo quale doveva essere il fine ultimo (..E Dio disse: "Sia la luce". E la luce fu fatta" ...)
Affascinante è appunto questa idea di un processo organizzato.
La scienza non può trovare traccia di Dio nella creazione, proprio perché non è suo compito. Personalmente credo che la sua "presenza" possa essere rintracciata nella "volontà di creazione" (forse quell'attimo, la scintilla scattata che ha dato il via al Big Bang? La supremazia del carbonio-dipendente rispetto al magnesio-dipendente? L'incredibile sommarsi di "coincidenze" per cui è possibile avere acqua allo stato liquido sulla Terra?)

Forse è questa capacità di cercare qualcosa di superiore, la causa della propria esistenza, il senso della vita, di capire cos'è l'amore e cosa è la morte, che ci distingue veramente dal resto degli esseri viventi (e non solo perché tutti gli altri animali non hanno tempo per farlo)

Per concludere, l'uomo-scienziato ha il "solo" scopo di leggere e cercare di comprendere la natura, oggettivamente; ma nessuno vieta allo stesso uomo di meravigliarsi e stupirsi per la bellezza di ciò che vede
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Messaggioda feyd » 27/06/2012, 7:55

E te pareva non uso il pc per 12 ore e poco piu e partono queste discussioni fantastiche......

Oggi dopo l'esame prometto di leggere e rispondere :lolz:
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Messaggioda Bremen » 27/06/2012, 8:36

Si anche io penso che ormai pochi credano alla teoria del creazionismo, non ha senso...anche perchè chi conosce un pò la Bibbia sa che di racconti della creazione ce ne son due...già l'autore(gli autori) della Bibbia vogliono far capire che non stanno raccontando quello che per loro è una relatà storica...quindi perchè crederci ora noi nel 2012?
Però al di la della Bibbia, tutti gli uomini nella storia cercano il trascendente, i buddisti arrivano ad annullare i loro desideri terreni del tutto(arrivano anche a sforzarsi di non ridere o provare altri sentimenti imonaci buddisti) per poter raggiungere la perfezione! L'animale non ha questa dimensione trascendente perchè? Non penso sia un'evoluzione della scimmia...che a un livello base non ha idea del trascendente e poi decide"bè facciamoci un Dio"! Scienza e religione spiegano la vita da due punta di vista differenti, non ha senso sostituirli l'una con l'altra...
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Messaggioda Dorylus » 27/06/2012, 8:44

In effetti tutto può essere visto come una fede o una religione se si prende in considerazione la nascita della terra e di tutto il resto , chi crede sia stato Dio , che crede sia opera dell'evoluzione , chi crede che siamo stati creati dagli alieni , ce ne sono mille anzi infinite fonti di credenza sull'origine , personalmente non ne critico nemmeno mezza ogniuno di noi può credere in ciò che vuole.

Mi riferisco ora alla questione uomo si occupa della salvaguardia dell'ambiente , se ci facciamo caso perchè lo fa? secondo me per semplice istinto ! se la terra venisse distrutta dove vivrebbe l'uomo ? esso cerca proteggendo la terra di salvarsi lui stesso !

Non sono neanche convinto che gli animali sono neutri completamente, ho visto scene specie nel mondo degli uccelli che mi sembravano troppo umane per essere neutre , accio paragone con gli uccelli perchè li studio molto specialmente i corvidi , loro in effetti non fanno cose diverse da quello che fa l'uomo , si coccolano nella coppia , si scambiano cibo , si procurano cibo a vicenda e per la famiglia, scacciano dal loro territorio un pericolo che potrebbe minacciarlo , come facciamo noi se un estraneo entra nel nostro territorio , ci sono casi anche frequenti di stupro nei corvidi , ci sono casi di uccisioni inspiegate di membri della famiglia , ci sono casi di tradimento e di bigamia , secondo me sono cose che loro fanno dettate esattamente da ciò che detta anoi di fare altrettanto (mi riferisco al sopravvivere , lavorare , proteggere mica tradire o stuprare per carità :-D ) l'istinto !! solo che noi lo giustifichiamo dicendo che usiamo la ragione , e chi è così certo che anche gli animali non usino la stessa cosa che usiamo noi ?
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Messaggioda Sergio » 27/06/2012, 9:36

Per gli altri animali non so trovare esempi, ma almeno nei cani l'attaccamento al proprio padrone non può essere considerato sintomo di una dimensione spirituale? O magari segno della presenza della stessa capacità che poi in tutti noi, magari in una forma più raffinata, genera ciò che riconosciamo come la nostra coscienza o il nostro libero arbitrio? Personalmente non ne ho proprio idea; a mala pena mi faccio un'idea di quale genere di fluido possa scorrere dietro gli occhi di un mio conspecifico - oltre al sangue e il resto, intendo - figuriamoci se posso stabilire - o potrà mai essere stabilito - che un essere con cui non si può nemmeno discutere ha una coscienza o meno. Nel dubbio: meglio trattare bene il povero Fido (e magari, chissà, forse egli può dare un valore anche al rispetto che un umano può dargli).
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Messaggioda Sergio » 27/06/2012, 10:06

Riguardo al tema inaugurale del topic,
Secondo me conta di più - e forse tutti concordano - ciò che uno fa piuttosto che il velo che quella stessa persona stende su ciò che fa - il velo può essere i termini che si usano, in questo caso - ed in definitiva l'uso o non uso della parola "bestia" si riduce ad una questione di conservazione della lingua. Con le mie non ho provato ma penso che non si offendano se le chiamo bestie (perchè non credo nemmeno capiscano ciò che dico, e magari nemmeno sentono i suoni nello stesso modo in cui noi li sentiamo, se li sentono almeno in qualche modo): penso che se mai si offendessero potrebbero farlo più facilmente per il fatto che le tengo in cattività piuttosto che riguardo ai nomi che do loro.
Personalmente non rispetto i non-conspecifici nello stesso modo in cui rispetto le persone: rispetto le formiche in qualità di cavie per i miei esperimenti (non testo cosmetici su di loro ne rimuovo la regina per vedere come si comportano; ma dopotutto esse dipendono dalla mia abilità - pressocchè interamente da sottoporre a sperimentazione - di mantenerle) e rispetto cani e gatti allo stesso modo - un po' di più, a dire il vero - di come la maggioranza delle persone rispetta i bambini umani (considerandoli - suppongo a ragione, nella stragrande maggioranza dei casi - come individui incapaci di autosufficienza ed autodifesa), che non è lo stesso rispetto che la stessa maggioranza delle persone manifesta per una quantità variabile dei propri coetanei. Ma amore e rispetto sono due cose completamente diverse, dunque ad una scala del rispetto può sottostare una uniformità dell'amore (come potrebbero confermare dei genitori d'accordo con il mio ragionamento riguardo ai bambini umani).
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Re: Un linguaggio adeguato (Atom75)

Messaggioda Apus » 27/06/2012, 11:03

Bello questo post!
Argomento complicato ma pieno di spunti di riflessione :wacko: .
Circa quello che dice Atom75, sono certamente d’accordo sul fatto sia necessario portare rispetto ad ogni forma di vita.
Ma non sono d’accordo sulla premessa ovvero che ogni forma di vita vada messa sulla stesso piano.

Io sono cristiano e vorrei spiegarvi il mio punto di vista.
Per il cristiano l’uomo è fatto, in ordine di importanza, da Spirito, anima e corpo.
Il corpo sappiamo tutti cos’è. L’anima è l’insieme di stati d’animo, sentimenti, pensieri etc.
Lo Spirito è quella parte trascendente e divina, che ha un respiro eterno e che sopravvive alla morte materiale (di solito viene chiamata anima ma biblicamente è spirito).
L’uomo è fatto da questi tre “componenti” mentre, secondo questa definizione, gli animali “solo” da corpo e anima.
Per questo io credo che non possano essere messi sullo stesso piano.
Naturalmente questo non vuole dire che sia lecito maltrattare un cane o una formica o che sia giusto sparare a un rinoceronte per il solo gusto di farlo. Tra l'altro dal mio punto di vista gli animali e la biodiversità rappresentano anch'essi una espressione del Creatore, una sorta di impronta digitale e quindi meritevoli della più alta considerazione.

Visto che è stato anche introdotto l’argomento, mi permetto di dire che personalmente non riesco a credere al caso.
Se fosse tutto venuto fuori da una serie di mutazioni casuali e disordinate allora ci starebbe di considerare una formica uguale a un bambino.
Visto che non credo al caso ma ad un Progetto, ancora di più la formica ed io siamo diversi.
Facciamo parte dello stesso Progetto ma in modo diverso e non sullo steso piano.

Questo è il mio modesto punto di vista :smile: .
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Messaggioda Bremen » 27/06/2012, 11:10

Solo una precisazione...per la chiesa non c'è priorità tra corpo anima e psiche...ma sono un'unica realtà fusa e quindi non può esserci una più importate...sono tutte e tre uguali...questo adesso...nella storia ci son state varie correnti di pensiero...ma ora non è più cosi!Il corpo ha lo stesso valore dell'anima...
Scusate l'Off topic ma volevo precisare...
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Messaggioda luca321 » 27/06/2012, 12:53

Apus ha scritto:Circa quello che dice Atom75, sono certamente d’accordo sul fatto sia necessario portare rispetto ad ogni forma di vita.
Ma non sono d’accordo sulla premessa ovvero che ogni forma di vita vada messa sulla stesso piano.


Sono d'accordo. Alla fine ci dovevamo ( e dobbiamo tutt'ora) cibare, se per mangiare una bistecca dovessimo fare un processo alla vacca, finiremo ben presto per estinguerci.


Apus ha scritto:Io sono cristiano e vorrei spiegarvi il mio punto di vista.
Per il cristiano l’uomo è fatto, in ordine di importanza, da Spirito, anima e corpo.
Il corpo sappiamo tutti cos’è. L’anima è l’insieme di stati d’animo, sentimenti, pensieri etc.


E cosa sono i sentimenti se non l'espressione della fisicità ( nel senso di "fisico" di "materiale") dell'uomo? L'anima è il corpo, il corpo E' l'anima. Senza neuroni sfido chiunque a "sentire" qualcosa. A provare qualche sentimento o a fare qualche pensiero.

La logica è quindi: Corpo -> Neuroni -> Sinapsi -> Fenomeni elettrici -> Sensazioni ( sentimenti, pensieri e stati d'animo).

Apus ha scritto:Lo Spirito è quella parte trascendente e divina, che ha un respiro eterno e che sopravvive alla morte materiale (di solito viene chiamata anima ma biblicamente è spirito).
L’uomo è fatto da questi tre “componenti” mentre, secondo questa definizione, gli animali “solo” da corpo e anima.


E il cane ha mai detto che non ha lo spirito? IO ho mai detto a qualcuno di averlo? Come si fa a dire e a parlare dello Spirito senza avere alcuna certezza, alcuna "sensazione" relativa a una sua reale possessione?

Temo che spesso e volentieri lo Spirito sia associato ai sentimenti e alle emozioni. Chi è in grado di provare queste cose allora ha lo Spirito. Il delfino è neutro? L'attaccamento di noi ( futuri e presenti) genitori verso i propri figli come lo si può intendere? Io lo chiamerei amore. Non devo venire certo io, giovanotto di 22 anni, a farvi notare che anche un cane ce l'ha. Anche la formica ce l'ha. Trovatemi un'animale che se ne frega della propria progenie.
Sicuramente sarà un animale destinato all'estinzione... Probabilmente si sarà già estinto.

Apus ha scritto:[...] Tra l'altro dal mio punto di vista gli animali e la biodiversità rappresentano anch'essi una espressione del Creatore, una sorta di impronta digitale e quindi meritevoli della più alta considerazione.


Rappresentano l'espressione del Creatore esattamente come il fuoco rappresentava il volere di un Dio. Perchè ora non crediamo più che le eclissi siano segnali Divini? Perchè, ripetendo quanto detto prima, non crediamo più al lampo come una manifestazione di Zeus?

Apus ha scritto:Visto che è stato anche introdotto l’argomento, mi permetto di dire che personalmente non riesco a credere al caso.
Se fosse tutto venuto fuori da una serie di mutazioni casuali e disordinate allora ci starebbe di considerare una formica uguale a un bambino.
Visto che non credo al caso ma ad un Progetto, ancora di più la formica ed io siamo diversi.
Facciamo parte dello stesso Progetto ma in modo diverso e non sullo steso piano.


Il Caso. Ti ringrazio di aver portato alla luce questo punto, che a mio parere, rappresenta la vera Divinità, il VERO autore e "creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili."

Non credo che esista definizione più appropriata al Caso di come è scritta nel "Credo" cristiano.

Non è forse lui, non è forse stato il caso a unire e a giocare con i legami tra atomi e molecole? Pensate a una cosa, aveva a disposizione un tempo infinito ( oggi sappiamo che è circa 10 miliardi di anni) per trovare la giusta combinazione per la vita. Il Caso, la Natura, la Selezione Naturale ( tutti sinonimi ricollegati però al Dio Caso) avevano due norme da seguire: Se Funziona, Vive; Se Non Funziona, Muore.

Allora, provando e riprovando, unendo e staccando, agglomerando e distruggendo, dopo anni secoli e millenni, è riuscito a trovare la "combinazione" adatta alla vita.
Essendo essa però MOLTO dinamica e ricca di variabili e varianti, un ipotetico "stampino base" certamente non andava bene. Allora, tramite una piccola ma MERAVIGLIOSA cosa chiamata Mutazione è riuscito a far quadrare il cerchio. Secondo te ( e voi in generale) noi siamo quì perchè ci hanno catapultato su questa terra? Noi abbiamo il pollice opponibile perchè era esteticamente più bello? Abbiamo perso la pelliccia perchè era "cosa buona e giusta" Pensi/ate che le comunicazioni cellula-cellula siano cose messe li perchè di moda?

La risposta è semplice è immediata. FUNZIONAVANO!!

Chissà quanti miliardi di organismi si sono avvicendati in questi 5 miliardi di anni ( valore riferito alla vita della Terra) e chissà quante prove su prove sono state fatte per arrivare ad essere quà a battere letterine su una tastiera.

Naturalmente la mia risposta può essere più o meno condivisa ma E' un profondo bene che queste domande vengano poste. Alla fine, se ci siamo stabilizzati a 100.000.000.000.000.000 ( cento mila miliardi) di cellule (maschio adulto giovane di media altezza e peso) un motivo ci sarà no?

Il problema è che NON lo sappiamo. E la storia umana insegna che quando NON si sa qualcosa, Dio è la risposta a tutto.

Apus ha scritto:Se fosse tutto venuto fuori da una serie di mutazioni casuali e disordinate allora ci starebbe di considerare una formica uguale a un bambino.


Entrambi funzionano col carbonio. Entrambi sono selettivamente scelti come i migliori per quell'habitat e per quello stile di vita. Tu/voi siete in grado di tracciare differenze?

Chiaramente non può non essere così. Culturalmente ( da millenni ormai) siamo abituati a considerarci superiori. Potrà mai essere UGUALE il Papa al primo poveraccio di turno ( esempio con nomi puramente casuale)? Sarà mai possibile considerarci alla stregue del vermetto che schiacciamo con la scarpa quando passa vicino a noi?

Se potessimo "sparire" per altri 3 miliardi di anni, state pur sicuri che le scimmie (o chi per loro) diverrebbero i futuri umani e anche loro avrebbero divinità e credenze ESATTAMENTE come le nostre.



"Polvere siamo, polvere ritorneremo"




Apus ha scritto:Questo è il mio modesto punto di vista :smile: .
Salutoni a tutti,
Federico


Grazie mille per questi interessantissimi spunti :clap:
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Re: Un linguaggio adeguato (Atom75)

Messaggioda tulindo » 27/06/2012, 13:00

Mi sa che questa discussione è uscita un attimo rispetto all'inizio nel quale ( se ricordo bene, è passata un sacco di acqua sotto i ponti ) si chiedeva se utilizzare il termine bestie per definire le nostre formichine (e per estensione gli altri animali) sia appropriato o fuori luogo.
Per come la penso io, il dizionario da una risposta chiara: la bestia è l'animale in genere, con esclusione dell'uomo.
Pertanto l'utilizzo del termine bestia per indicare le nostre formiche, o ragni, o cani, o mucche... è corretto e non dispregiativo.
Tra l'altro la definizione di cui sopra sta anche a dire che i termini bestia ed animale non sono equivalenti, in quanto il termine animale comprende tutte le bestie più l'uomo (che per definizione, piaccia o no, è anch'esso un animale).
Pertanto utilizzare il termine bestia per indicare le formiche (o altri) è corretto. È anche bello? Per me la risposta è... dipende! Mi spiego... ritengo che le parole siano essenzialmente neutre (ad esempio, il termine bastardo non è necessariamente un insulto, significa figlio nato fuori dal matrimonio o, se rivolto ad un cane significa cane non di razza) dipende dal contesto e dal tono di utilizzo.

Relativamente al tema alto che sta prendendo il post ( creazione, evoluzione, la vita, la morte, ecc... ) mi sa che la risposta giusta è:
42!
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Messaggioda luca321 » 27/06/2012, 16:12

Bremen ha scritto: L'animale non ha questa dimensione trascendente perchè? Non penso sia un'evoluzione della scimmia...che a un livello base non ha idea del trascendente e poi decide"bè facciamoci un Dio"! Scienza e religione spiegano la vita da due punta di vista differenti, non ha senso sostituirli l'una con l'altra...

Te l'ha mai detto qualche animale che non ha questa idea?!

Articolo appena letto:

Ricordare e prevedere,Scimmie quasi come noi

Il titolo sarebbe stato più bello ( e più utile a questa causa!) se fosse stato un attimo diverso, ma va bè, ci accontentiamo! :happy:

Vorrei quotare tutto l'articolo, ma mi limito alle parti salienti:

Repubblica ha scritto:Gli umani sono esseri superiori. Questo, almeno, è quello che pensiamo. Difficile però fare il pieno di autostima quando scopri che un orango ha più memoria di te. O che i babbuini sanno distinguere tra parole di senso compiuto e sconclusionate, forse anche meglio di un bambino di 4 o 5 anni.


Riferito alla loro ( presunta) incapacità di concepire la realtà "al di là" della normale solfa.

Repubblica ha scritto:Sono capaci di fare progetti, pianificare, organizzare il quotidiano in prospettiva futura


Interessantissimo esperimento:
Repubblica ha scritto:Agli orango e ai bonobo, in Germania, sono ad esempio stati offerti otto strumenti di gioco diversi, due dei quali li avrebbero aiutati a procurarsi del cibo. Ma nel momento in cui l’animale avrebbe dovuto ricevere il premio, i ricercatori lo hanno costretto ad attendere per 14 ore. Quando la scimmia ha capito che sarebbe stata portata via, ha afferrato lo strumento per tenerlo con sé, così da poterlo usare il giorno dopo, e si è ricordata di esso anche l’indomani, dopo aver dormito una notte intera. L’obiettivo e i passaggi necessari per raggiungere il target erano dunque ben chiari e fissati nella mente dell'animale. "E’ un meccanismo simile alla preparazione della valigia il giorno prima di una partenza. Si tratta di una nostra abilità fondamentale ed è importantissimo averla riscontrata anche nei primati".


Repubblica ha scritto:In un altro studio, due scimpanzé sono stati messi l’uno contro l’altro all’interno di un’arena dove era stato sistemato anche del cibo, visibile però solo ad uno dei due. La scimmia che aveva la possibilità di vederlo usava questa consapevolezza a proprio vantaggio, dimostrando agli scienziati la capacità di percepire a fondo la situazione psicologica del consimile. "E' un tratto tipicamente umano che noi sviluppiamo fin da bambini - spiega Hare - e non pensavamo assolutamente che lo possedessero anche i primati".


E come è stato detto nell'altro post...
Repubblica ha scritto:Angelo Tartabini....spiega che: "Non è da escludere che prima o poi gli scimpanzé raggiungeranno un livello di evoluzione pari al nostro. Non è una prospettiva irreale..."
IMPORTANTE!



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