Diario allevamento Liometopum microcephalum

Diario allevamento Liometopum microcephalum

Messaggioda Tommy98 » 05/10/2017, 17:09

Volevo iniziare questo diario sulla Liometopum microcephalum per poter "incentivare" il suo allevamento in cattività, dato che trattasi di una formica poco conosciuta, ma allo stesso tempo fantastica.
Una sera di fine maggio del 2015 a casa di mio nonno che abita a Chiaravalle (AN), si posò sul davanzale della finestra della cucina una formica alata di color bruno scuro.
La catturai immediatamente dato che era bella grossa (poco più di 1 cm) ed anche vispa.
Questa fu la mia prima grande esperienza con le formiche, pertanto non mi curai del fatto che ancora aveva le ali, pensavo che tutte le specie erano solite strapparsele solo dopo aver trovato un posto idoneo per fondare. Dopo diverse ricerche, constatai che la formica nidificava in querce attaccate da parassiti e le ali venivano staccate solo dopo aver trovato il posto adatto.
Tornai a casa e la misi subito in provetta riposta nell'armadio. I giorni seguenti visitai il sito Formicarium per cercare la scheda di allevamento ma non la trovai, poiché nessuna delle specie descritte corrispondeva alle caratteristiche fisiche della mia formica. Essa era di dimensioni anomale, aveva delle mandibole molto spesse ma anche corte, il torace appiattito e un addome composto da 4 segmenti e curvo alla fine, le zampe, poi, erano munite di una spina ciascuna verso la metà delle stesse. La mia ricerca continuò imperterrita ricercando solo i generi, ma i risultati furono negativi.
Due giorni dopo la cattura, la regina si era tolta le ali e aveva deposto più uova rispetto alle altre formiche, forse una trentina perché meticolosamente le contai. La mia curiosità di classificarla era grande ma allo stesso tempo le ricerche non dettero i frutti sperati, quindi aspettai solo la nascita delle operaie dato che mi avrebbero sicuramente agevolato il lavoro.
Una bella mattina, durante la "caccia" a un maschio di Cicada orni, mi accorsi che lungo il tronco della quercia scorreva una grossa e massiccia fila di formiche dal torace rosso e con testa e addome nero-grigiastro. Mi resi immediatamente conto che si trattava della medesima specie che invade i pioppi di mio zio (costatando che non nidifica solo nelle querce ma anche sui pioppi e forse anche altre piante) e quindi pensai subito alla mia regina poiché trattavisi di una delle specie che nelle ricerche non mi erano comparse. Quando ritornai a casa, ricercai su Internet quei caratteri fisici osservati sul campo; mi comparse davanti una grande quantità di foto di Lasius emarginatus, Formica rufa, ecc., ma fra quelle foto comparve proprio quella che cercavo. Visitai il sito correlato alla foto e comparve il nome della specie: Liometopum microcephalum . Dopo aver conosciuto il nome, ricercai le caratteristiche della regina e, come presumevo, era come quella che possedevo.
Iniziai subito la costruzione del formicaio in legno di quercia (pianta da loro preferita) e lo progettai molto grande perché ero a conoscenza che la colonia, dopo un anno, avrebbe raggiunto grossezze considerevoli.
Non avendo molta esperienza nel campo della mirmecologia, travasai subito la famiglia composta dalla regina e una ventina di operaie e vi collegai l'arena, dove misi un tappo con acqua e zucchero; la sorpresa la trovai la mattina quando vidi tutte le formiche sazie nel nido (addome delle operaie ingrossato).
Il formicaio proseguiva molto bene, la regina deponeva e nascevano nuove operaie. Nel mese di luglio ci fu un consistente aumento di covata e di conseguenza ero costretto tutti i giorni ad alimentarle, dando loro insetti quasi morti e, senza pietà, li uccidevano in maniera che la regina avesse sempre cibi proteici a disposizione.
L'attacco si presenta sempre molto brutale perché le operaie immobilizzano al suolo la preda che viene decapitata viva, sminuzzata e trasportata nel nido.
Nel mese di settembre misi sul balcone la colonia per rallentare le deposizioni in modo graduale. Nonostante le notti erano fredde, durante il giorno le operaie continuavano a lavorare e la regina accennava delle deposizioni.
Alla fine di ottobre misi la colonia in frigo a sei sette gradi. Dopo circa un mese notai che nel nido c'erano parecchie operaie morte (anche giovani), queste perdite mi preoccuparono quindi a gennaio, dato l'aumento delle stesse, tolsi la colonia dal frigo facendo il procedimento inverso per abituarle via via al clima interno.
Questo provvedimento evitò la morte della colonia, infatti verso febbraio-marzo la regina iniziò a deporre nuovamente.
Ipotizzai pertanto, data la perdita di molte operaie, che questa specie non compie una vera e propria ibernazione, come accade nel genere Tapinoma che d'altronde appartiene alla stessa sottofamiglia.
All'inizio dell'estate la famiglia raddoppiò di dimensioni e conseguentemente iniziarono i problemi in fase di pulizia dell'arena.
Per evitare di invadere casa, creai una mini-aspirapolvere che potesse catturarle vive e reintrodurre nel nido dopo la manutenzione dell'arena.
A fine estate del 2016 dovetti cambiare arena raddoppiando le dimensioni (fauna box 30 x 18 cm circa) e, dato l'inconveniente dell'anno prima, sistemai la colonia nel balcone in un posto all'ombra e lontano dalle precipitazioni.
L'inverno non giocò nessun tiro sinistro alla colonia e, pertanto, approvò la mia ipotesi.
All'inizio di febbraio del 2017 la colonia rincominciò la normale attività, ma in questo anno si evidenziò una delle principali caratteristiche della specie in questione ossia la nascita di operaie più grandi del normale adibite alla medesima attività di quelle più piccole (specie con operaie polimorfiche), maggiormente utilizzate in compiti che richiedono forza maggiore (uccisione di un insetto tenace).
Durante l'estate il formicaio arrivò alla massima capienza e la covata aumentava costantemente e quindi dovetti costruire un nuovo formicaio. Onde evitare di realizzarne uno troppo grande e pensante, ne feci uno delle stesse dimensioni ma in legno di pioppo nero e lo collegai al vecchio nido.
La famiglia crebbe esponenzialmente necessitando quantitativi maggiori di cibo, tuttavia acqua e zucchero non erano più idonei, perché, mediante gli escrementi, esse rendevano l'arena un lago. Sostituii, pertanto, questa alimentazione con lo zucchero a granelli e, per le proteine, utilizzavo della carne essiccata al sole nonché saltuariamente davo loro piccole porzioni di acqua zuccherata con la siringa.
Alla fine dell'estate la colonia ha riempito anche il secondo formicaio e nel primo vi sono moltissime larve e pupe.
Allegati
IMG_3779.jpg
Primo formicaio in legno di quercia (anno 2017)
IMG_3780.jpg
Secondo formicaio in legno di pioppo (anno 2017)
IMG_3781.jpg
Le operaie mentre bevono acqua zuccherata
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Re: DIARIO ALLEVAMENTO LIOMETOPUM MICROCEPHALUM

Messaggioda GianniBert » 05/10/2017, 18:41

Complimenti!
Questa specie è molto interessante, e così poco conosciuta!
Sembra che le differenze nel materiale del nido non le creino problemi, eppure la sua presenza è invariabilmente legata ai querceti... bisognerebbe capire quale sia la sua stretta necessità: afidi parassiti legati alle querce? Microorganismi simbionti?
Se non altro la colonia cresce bene anche con una alimentazione classica, anche se non è ben chiaro quel riferimento all'allagamento dell'arena. Vuoi dire che dar liquidi in abbondanza a una colonia già popolosa crea un problema? Come risolvi i problemi dell'umidificazione? Con semplici provette esterne?
Lo zucchero diluito dovrebbe creare gli stessi problemi! Se la popolazione aumenta, avranno comunque bisogno di più carboidrati!
Hai provato con miele denso non diluito?

Bene, c'è parecchio da indagare!
Continua a tenerci informati!
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Re: DIARIO ALLEVAMENTO LIOMETOPUM MICROCEPHALUM

Messaggioda Tommy98 » 05/10/2017, 21:34

Grazie dei complimenti, riguardo all’allagamento dell’arena è un problema che ho riscontrato solo da quando il nido è divenuto molto popoloso, praticamente se do alimenti liquidi (acqua-zucchero/acqua-miele), loro cominciano a defecare in un angolo dell’arena rendendo via via l’arena inospitale. Se le alimento invece con cibi solidi (zucchero a granelli) questo problema non si verifica affatto, allo stesso tempo se conferisco piccole porzioni di acqua-zucchero (gocce qua e là) il problema non sussiste nemmeno in questo caso.
Per quel che riguarda l’umidità non ho inserito alcuna provetta, né in arena né nel formicaio; le faccio abbeverare in quelle goccioline che faccio cadere con la siringa; grossomodo una siringa ogni tre-quattro giorni ma mai tutta in un colpo solo, viceversa si verrebbe a creare quanto detto in precedenza.
Riguardo invece alle piante che scelgono è ancora sconosciuto per me. In tutti i siti che ho letto viene detto che trattasi di una specie “salvavita” per la pianta poiché utilizzano solo il legno secco o intaccato da parassiti (es. Cerambix cerdo nella quercia) eliminandoli tutti, pertanto la pianta è protetta. Invece nei pioppi di zio ho constatato che comunque alla pianta un piccolo danno lo arrecano comunque, perché è vero che la proteggono da parassiti del legno e fogliari, ma non dagli afidi, infatti vi sono dei “pidocchi” nella corteccia che sono accuratamente protetti e custoditi. Altro elemento sconosciuto (per me) è la tipologia di regina che adottano, ossia non sono riuscito a capire se è una specie monoginica o poliginica, in quanto dalla crescita dovrebbe essere monoginica (la famiglia cresce costantemente) ma la sottofamiglia (dolichoderinae) mi suggerisce di dire che sia poliginica poiché essa accomuna comunque specie poliginiche (Tapinoma erraticum, T. nigerrimum, ecc.).
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Re: DIARIO ALLEVAMENTO LIOMETOPUM MICROCEPHALUM

Messaggioda JoeC » 05/10/2017, 22:01

Complimenti per il diario e per la costanza che hai nell'abbeverarle manualmente, ho visto che adotti un'arena spoglia, secondo te non ovvieresti a questo problema facendo un fondo di gesso all'arena?
Assorbirebbe i liquidi in eccesso e li farebbe evaporare senza creare pozzi e ristagni...
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Re: DIARIO ALLEVAMENTO LIOMETOPUM MICROCEPHALUM

Messaggioda Tommy98 » 05/10/2017, 22:21

Grazie anche a te per aver apprezzato il mio diario. Quella potrebbe essere un’ottima soluzione ma risulterebbe inappropriata sotto un altro aspetto, ossia quello che l’arena assumerebbe un odore nauseabondo. Tale specie infatti emana un odore molto simile al burro rancio e ti assicuro che quando pulisco l’arena puzza davvero.
Ho paura anche di tenere l’arena aperta poiché se l’antifuga dovesse venire meno esse non si faranno scrupoli a fuggire ed uccidere tutto ciò che incontrano, avendo poi nella stessa stanza le migali e le formiche tagliafoglie non vorrei mai e poi mai che me le uccidono tutte.
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Re: DIARIO ALLEVAMENTO LIOMETOPUM MICROCEPHALUM

Messaggioda JoeC » 05/10/2017, 22:29

Se è così allora forse una soluzione definitiva come il gesso non è adatta, ma potresti provare della carta assorbente, o ti impiccerebbe nei lavori di pulizia?
Altrimenti mi viene in mente un piccolo compensato tagliato a misura da sostituire periodicamente...
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Re: DIARIO ALLEVAMENTO LIOMETOPUM MICROCEPHALUM

Messaggioda Tommy98 » 05/10/2017, 22:45

Ah allora la carta assorbente non di sicuro, strappano e macerano tutto, e se bagnata la impastano e costruiscono un qualcosa (simile ad una spugna) all’entrata del nido.
Col compensato non sarebbe male e sicuramente meglio da vedere o presentare però dopo in fase di pulizia ci sarà sempre il problema di togliere le formiche dato che in arena minimo c’è ne sono sempre 25 ml è sicuramente aumenteranno.
Praticamente loro l’arena la presidiano e non fuggono con niente, anzi la difendono come se ci fosse la regina! Molto spesso ci portano anche la covata quando magari il nido è pieno di scorte e covata larvale. Ormai mi ci sono rassegnato sia riguardo le pulizie sia riguardo il “continuo afflusso” di cibi liquidi.
Grazie comunque che cerchi delle soluzioni migliori per cercare di semplificare il mantenimento. Speriamo di trovarla.
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Re: DIARIO ALLEVAMENTO LIOMETOPUM MICROCEPHALUM

Messaggioda Diegomantua » 18/10/2017, 22:09

Grande Thomas, sapevo che il tuo diario avrebbe riscosso successo :) è una specie fantastica ;) .
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Re: Diario allevamento Liometopum microcephalum

Messaggioda Tommy98 » 04/11/2017, 17:24

AGGIORNAMENTI: 30/09/2017 - 04/11/2017

Il trenta settembre ho deciso di trasferire le colonie fuori in modo che ci fosse il normale rallentamento di covata e la conseguente e progressiva diminuzione della domanda di cibo.
Dal momento che tra notte e giorno c'era un discreto sbalzo termico tutte le altre specie hanno iniziato a bloccarsi, sia con le deposizioni sia con l'accrescimento delle larve, mentre, la Liometopum microcephalum, come di natura, ancora deponeva in quantità. Visto che di notte le temperature si abbassavano fino a 7-8 gradi, tutte le operaie portavano la massiccia covata (pupe e larve all'ultimo stadio) nel formicaio in quercia, cosicché fosse più riparato dal freddo della notte (si trova sotto quello in pioppo) e poi con l'aumento delle temperature le riportavano tutte in superficie essendo più caldo.
Visto che la colonia, seppur lievemente meno, continuava le deposizioni e l'accudimento delle larve era vistoso, ho deciso di dare un bell'apporto di materiale proteico mediante larve di Tenebrio molitor; non ho continuato a conferire carne essiccata principalmente per due ragioni:
1) nonostante la "perenne" attività della specie, ho notato che d'inverno sono più ghiotte di carboidrati piuttosto che di materiale proteico (la regina depone meno, minore presenza di covata);
2) con l'abbassamento della temperatura l'umidità presente in arena condensa comportando un deperimento più rapido della carne.
Dopo circa un mese di questo clima prettamente autunnale, la famiglia ha decisamente rallentato l'attività di deposizione nonché la nascita delle pupe ha contribuito ad un maggiore spazio per le operaie, infatti queste si sono "rintanate" quasi tutte nel formicaio in quercia ammassandosi centralmente alle camere. L'arena però continua, come di consueto, ad essere interamente presidiata da operaie per dare un continuo apportare cibo alla colonia.
Qui di seguito inserisco delle foto e dei particolari di questo periodo autunnale.
Allegati
IMG_3951.jpg
Camera colma di pupe e larve in procinto di muta (30-09-2017)
IMG_3952.jpg
Camera della regina con ammasso di uova (30-09-2017)
IMG_3953.jpg
Assalto alle larve della farina; notare l'operaia di dimensioni maggiori al centro in alto (30-09-2017)
IMG_3954.jpg
Formicaio in legno di quercia il 4 novembre 2017; formiche in lento movimento e covata notevolmente diminuita.
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Re: Diario allevamento Liometopum microcephalum

Messaggioda Tommy98 » 05/03/2018, 15:12

AGGIORNAMENTI: INIZIO ANNO 2018
Ho interrotto "l'ibernazione" il primo dell'anno, in quanto, non so per quale causa, la regina si era spostata in arena (forse maggiore umidità?), per cui era necessario farla tornare immediatamente nel nido. Una volta compiuta l'operazione ho alimentato immediatamente con sciroppo stimolante per le api e il nido ha cominciato piano piano a ripartire.
Dopo una settimana circa le larve dello scorso anno, hanno iniziato a crescere e il 3 febbraio 2018 la regina ha fatto una deposizione di esigua entità e conseguentemente ho iniziato a fornire proteine in quantità (larve della farina, petto di pollo cotto).
Dopo circa un mese le larve ibernate hanno iniziato ad impuparsi, mentre le uova deposte si sono schiuse e ora sono larve a metà sviluppo. Molto probabilmente tutte queste larve daranno origine ad operaie grandi, in quanto la covata è minore rispetto alla quantità di operaie complessiva, per cui la prima riceverà una porzione di cibo maggiore, comportando uno sviluppo migliore del corpo nell'esemplare adulto.
Oggi, 5 marzo 2018 la colonia ha un buon numero di larve e molte uova, nonché la regina si presenta con un gastro abbastanza espanso e quindi, molto probabilmente, quest'estate dovrò aggiungere un altro formicaio in legno. In questo momento sto aumentando sia la quantità di proteine sia quella di carboidrati. Ho inserito anche, tra un nido e l'altro, un tappetino riscaldante che accendo solo nelle ore centrali del giorno, in quanto molte operaie avevano creato glomeri per riscaldarsi in arena, lasciando il nido troppo vuoto.
Allegati
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Regina in arena il primo gennaio 2018
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Regina di nuovo nel nido
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Covata dello scorso anno
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Esigua deposizione del 03/02/2018
9461c74c-82cd-4867-b7a3-9eb79f37c616.jpg
Operaie in pulizia
cb1b7468-c118-42b2-a194-b432aae3689f.jpg
Situazione del 05/03/2018
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Re: Diario allevamento Liometopum microcephalum

Messaggioda MikyMaf » 05/03/2018, 15:38

Wow complimenti, bellissima colonia :clap:
Hai mai fatto una stima su quante possano essere? Sembrano veramente moltissime
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Re: Diario allevamento Liometopum microcephalum

Messaggioda Tommy98 » 05/03/2018, 16:10

Ciao, ti ringrazio innanzitutto che hai apprezzato la famiglia.
Purtroppo è difficilissimo quantificare quante operaie siano, questo perché nei momenti freddi, la colonia tende ad ammassarsi moltissimo, sembrando che sia calata vertiginosamente, mentre, in quelli caldi, la colonia si “dilata” tantissimo e in questi momenti sembra che non entri più nei due formicai.
È difficile anche capire quanto la regina deponga ogni volta, in quanto ha dei mementi veramente paurosi (soprattutto in luglio) dove la covata riempie interamente il primo nido. Oltretutto non compiendo una vera e propria ibernazione, le deposizioni possono esservi anche in pieno inverno qualora questo sia non troppo freddo.
Considera solo che il primo anno avrà prodotto sulle 400-500 operaie.
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Re: Diario allevamento Liometopum microcephalum

Messaggioda Tommy98 » 07/03/2018, 20:50

AGGIORNAMENTI: pulizia dell’arena
Oggi ho deciso di pulire l’arena, decisione ponderata più e più volte a causa della lunghezza dell’operazione. Le Liometopum microcephalum infatti tendo a presidiare con molte operaie l’arena, portandovi, in casi di grossa covata, molte pupe e persino le uova. Ecco che quando va pulita l’arena è un bel problema, in quanto ci si trova davanti a molte centinaia o forse migliaia di operaie inferocite. La specie infatti tende a difendere tutto quello che possiede, attaccando in massa qualunque cosa. La difesa è del tutto particolare, infatti le operaie grandi (in genere) si alzano aprendo le mandibole, impedendo così che qualsiasi cosa “distrugga” quanto fatto e le operaie più piccole, invece, attaccano immediatamente è molto velocemente mordendo tenacemente qualunque cosa e spruzzando il loro veleno dall’odore veramente pungente.
Per arginare questo problema, ho creato una mini aspirapolvere; essa è costruita da un barattolino avente il tappo con due buchi da cui partono due tubi, uno è “chiuso” con del tessuto non tessuto (nell’estremità che va dentro il contenitore) e l’altro è libero. Quello chiuso va collegato direttamente nell’aspirapolvere, per cui l’altro raccoglie le formiche che si spargerebbero dappertutto. In linea di massima si arriva a raccogliere un barattolino pieno di operaie.
Nella fase successiva, ossia dopo aver tolto tutte le operaie, lavo con cura tutta l’arena con del sapone in quanto la specie ha un forte odore, molto pungente. Nell’arena si possono nondimeno trovare delle costruzioni, che vanno da semplici ponti a strutture molto elaborate che vagamente ricordano i funghi delle formiche tagliafoglie. Tali costruzioni sono realizzate impastando con la saliva i detriti del nido oppure la carta dei tappini dove c’è il cibo.
Dopo il lavaggio, tutte le operaie aspirate le getto in arena è quelle rimanenti nella mini spirapolvere le inserisco il giorno dopo, cosicché tutte le operaie si siano un po’ calmate e organizzate, onde evitare che le operaie gettate in arena rientrino tutte nel marchingegno (purtroppo non sempre va così).
Allegati
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Mini aspirapolvere
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Particolare dei tubi all’interno del barattolo
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Altra mini aspirapolvere (realizzata nello stesso modo) piena di operaie
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Re: Diario allevamento Liometopum microcephalum

Messaggioda GianniBert » 07/03/2018, 22:57

La mia domanda è questa: cosa usi per aspirare? Hai trovato uno strumento ideale da collegare al tubo aspiratore?
Parli di "aspirapolvere”, ma si tratta di un sistema empirico, fatto da te (tipo una siringa, uno stantuffo), o hai trovato proprio un mezzo meccanico che riesci ad agganciare al tuo tubo?
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Re: Diario allevamento Liometopum microcephalum

Messaggioda winny88 » 07/03/2018, 23:01

Lo strumento non è originale, è un comunissimo aspiratore entomologico come gli entomologi lo usano da sempre. Si utilizza "a bocca".
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