Tetramorium sp. "Gruppo” caespitum
Inviato: 06/02/2013, 17:43
Riporto qui alcune brevi osservazioni su una piccola colonia di Tetramorium, identificate come appartenenti al Gruppo caespitum.
La provenienza è l'Oasi la Francesa del nostro Luca, dove sembra che Tetramorium popoli ogni zolla, ma, come vedremo, il carattere di queste formiche non è il classico a cui sono abituato a Milano.
Qui in città T. caespitum popola ogni marciapiede e aiuola anche in competizione con le onnipresenti Lasius, ma non sembrano verificarsi grandi scontri, forse perché nonostante la bellicosità di entrambe le formiche, ci sono molte nicchie abitative, e T. caespitum non necessita di ampi spazi per prosperare.
Tutte le formiche di questa specie che ho allevato fin da ragazzino, manifestavano un carattere aggressivo e una alimentazione praticamente onnivora, tanto che non mi sono mai curato troppo di cosa dare loro: formaggio, carne, sementi, briciole di ogni tipo, raramente miele, data la netta preferenza per questa specie per gli alimenti decisamente solidi, pur non ignorandolo.
Questa formica invece sta dando evidenti segni di preferire una dieta selettiva, e manifesta una aggressività limitata, forse perché appartenente a un ceppo con possibilità poliginiche e abitante un ambiente decisamente agreste.
Forse la non abitudine ad approfittare di ogni tipo di alimento caduto al suolo, rende questa colonia più restia alla dieta totalmente onnivora della sua parente cittadina. Di fatto si alimenta bene con insetti morti, preferibilmente morbidi (mentre T. caespitum attacca anche coleotteri corazzati), gradisce briciole di pane (e frammenti di crostata), non disdegna il miele (preferibilmente cristallizzato) ed è molto ghiotta di uovo sbattuto, anche questo meglio ricoperto di sabbia e rimosso una volta asciugato.
La colonia ha una sola regina, ma in questo non si differenzia molto dalle mie esperienze precedenti: appena superata la cinquantina di operaie, questa si è scatenata a deporre al pari di Pheidole e T. caespitum , raggiungendo in pochi mesi un ragguardevole numero di operaie, e una covata da far invidia a Pheidole pallidula.
Ho cosparso l'arena con un modesto quantitativo di sabbia, che è stata usata per costruire un monticello protettivo all'entrata della provetta principale, e a seconda delle temperature e dell'umidità della sabbia, la covata viene portata lì sotto, o mantenuta in provetta.
Sarebbe interessante una identificazione più sicura, ma come sappiamo, queste formiche sono un Gruppo numeroso e complesso, dalle differenze minime, e come dimostrato da questa colonietta, si riconoscono quasi meglio dalle abitudini che dalla loro tassonomia...
Ho mantenuto la colonia in provetta, per poter meglio osservare il loro comportamento e l'iter di crescita.
Appena possibile sottoporrò di nuovo a Rigato alcuni campioni per vedere se riesce a definire meglio la specie.
La provenienza è l'Oasi la Francesa del nostro Luca, dove sembra che Tetramorium popoli ogni zolla, ma, come vedremo, il carattere di queste formiche non è il classico a cui sono abituato a Milano.
Qui in città T. caespitum popola ogni marciapiede e aiuola anche in competizione con le onnipresenti Lasius, ma non sembrano verificarsi grandi scontri, forse perché nonostante la bellicosità di entrambe le formiche, ci sono molte nicchie abitative, e T. caespitum non necessita di ampi spazi per prosperare.
Tutte le formiche di questa specie che ho allevato fin da ragazzino, manifestavano un carattere aggressivo e una alimentazione praticamente onnivora, tanto che non mi sono mai curato troppo di cosa dare loro: formaggio, carne, sementi, briciole di ogni tipo, raramente miele, data la netta preferenza per questa specie per gli alimenti decisamente solidi, pur non ignorandolo.
Questa formica invece sta dando evidenti segni di preferire una dieta selettiva, e manifesta una aggressività limitata, forse perché appartenente a un ceppo con possibilità poliginiche e abitante un ambiente decisamente agreste.
Forse la non abitudine ad approfittare di ogni tipo di alimento caduto al suolo, rende questa colonia più restia alla dieta totalmente onnivora della sua parente cittadina. Di fatto si alimenta bene con insetti morti, preferibilmente morbidi (mentre T. caespitum attacca anche coleotteri corazzati), gradisce briciole di pane (e frammenti di crostata), non disdegna il miele (preferibilmente cristallizzato) ed è molto ghiotta di uovo sbattuto, anche questo meglio ricoperto di sabbia e rimosso una volta asciugato.
La colonia ha una sola regina, ma in questo non si differenzia molto dalle mie esperienze precedenti: appena superata la cinquantina di operaie, questa si è scatenata a deporre al pari di Pheidole e T. caespitum , raggiungendo in pochi mesi un ragguardevole numero di operaie, e una covata da far invidia a Pheidole pallidula.
Ho cosparso l'arena con un modesto quantitativo di sabbia, che è stata usata per costruire un monticello protettivo all'entrata della provetta principale, e a seconda delle temperature e dell'umidità della sabbia, la covata viene portata lì sotto, o mantenuta in provetta.
Sarebbe interessante una identificazione più sicura, ma come sappiamo, queste formiche sono un Gruppo numeroso e complesso, dalle differenze minime, e come dimostrato da questa colonietta, si riconoscono quasi meglio dalle abitudini che dalla loro tassonomia...
Ho mantenuto la colonia in provetta, per poter meglio osservare il loro comportamento e l'iter di crescita.
Appena possibile sottoporrò di nuovo a Rigato alcuni campioni per vedere se riesce a definire meglio la specie.